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Questo articolo riguarda l'elfo della Prima Era. Per altre voci omonime, vedere Voronwë (Disambigua).
Boromir2
«...tanti timori e dubbi per una cosa così piccola. Un oggettino...»
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"«Ma quando più tardi a Turgon giunse notizia della devastazione delle Falas [...] tornò a spedire messaggeri. Questo è accaduto non molto tempo fa, pure mi è rimasto nella memoria come il periodo più lungo della mia vita. Io infatti ero tra i suoi mandati, giovane d'anni tra gli Eldar. Sono nato qui nella Terra di Mezzo, nel paese del Nevrast. Mia madre era una degli Elfi Grigi delle Falas, parente di Círdan stesso; molti erano i miscugli di gente nel Nevrast ai primi tempi del regno di Turgon e ho l'amore per il mare di quelli di mia madre. Per questo sono stato tra i prescelti, poiché la nostra missione era presso Círdan, a chiedere il suo aiuto per costruire le nostre navi, onde far giungere messaggi e preghiere di aiuto ai Signori dell'Ovest prima che fossimo perduti. [...]»"
Racconti Incompiuti, parte I, cap. I, "Tuor e il suo arrivo a Gondolin".

Voronwë Aranwion, conosciuto anche come Bronweg, fu un elfo appartenente alla stirpe dei Noldor che visse nel Beleriand durante la Prima Era. Nacque nella città di Vinyamar nel Nevrast all'inizio della Prima Era, per poi trasferirsi a Gondolin assieme al popolo di Turgon.

Abile marinaio, fu inviato dal Re Nascosto nell'Isola di Balar assieme a dei compagni affinché prendesse una nave e cercasse si fare vela verso l'Ovest per chiedere l'aiuto dei Valar. Scampato per miracolo al naufragio della sua nave, giunse nel Nevrast dove incontrò Tuor, a cui fece da guida fino a Gondolin. Fu compagno di Eärendil il Marinaio.

Etimologia[]

Il nome Voronwë è di origine Quenya e significa letteralmente "Costante" mentre il cognome Aranwion significa "Figlio di Aranwë".

In Sindarin, la lingua materna, egli è noto come Bronweg, che è una traslitterazione del nome Voronwë.

Biografia[]

Origini[]

Voronwë fu uno dei primi Noldor a nascere nel Beleriand dopo la fuga da Valinor, il che lo rendeva abbastanza giovane per gli standard degli Elfi. Egli venne al mondo a Vinyamar nel Nevrast da Aranwë, un nobile Noldor della Casa di Fingolfin, e da un'elfa della stirpe dei Teleri imparentata strettamente con Círdan il Carpentiere.

Quando era ancora molto giovane Turgon si trasferì con il suo popolo nella città nascosta di Gondolin, ma nel suo cuore gli rimase sempre l'amore per il Mare, che non l'abbandonò neppure nell'isolamento forzato nella Valle di Tumladen.

La missione di Turgon[]

Dopo la Nirnaeth Arnoediad, Turgon si convinse che Morgoth era troppo potente perché le sole forze dei Popoli Liberi del Beleriand potessero sperare di sconfiggerlo, ragion per cui inviò sette messaggeri presso Círdan affinché lo convincessero a costruire per loro delle navi con le quali raggiungere Valinor e impetrare il perdono per i Noldor e aiuto per sconfiggere l'Oscuro Signore.

In virtù della sua parentela con Círdan, Voronwë fu tra i messi di Turgon che discesero il fiume Sirion e raggiunsero le Bocche del Sirion dove il Carpentiere aveva i suoi avamposti. Da qui i messaggeri di Gondolin raggiunsero l'Isola di Balar, dove convinsero Círdan a costruire per loro delle navi e a fornire l'equipaggio.

L'incontro con Tuor e il ritorno a Gondolin[]

Tuor incontra Voronwë by Anke Eißmann

Tuor incontra Voronwë, Anke Eißmann.

"Allora l'Elfo si volse e guardò insù, e Tuor incontrò gli occhi grigio mare dell'Elfo, e seppe trattarsi di uno dell'alta gente dei Noldor. Ma paura e meraviglia apparvero nei suoi occhi, vedendo Tuor torreggiare sul muro sopra di lui, avvolto nella grande cappa simile a un'om- bra, fuori della quale gli balenava sul petto il giaco elfico. Per un istante rimasero così, ciascuno scrutando il volto dell'altro, poi l'Elfo si alzò e si inchinò profondamente ai piedi di Tuor. « Chi sei, sire? » gli chiese. « Lunga è stata la mia fatica sul mare impietoso. Dimmi: sono accaduti grandi eventi dall'ultima volta che ho calcato la terra? L'Ombra è stata spodestata? La Gente Celata è uscita? » « No » rispose Tuor. « L'Ombra si allunga e i Celati tali rimangono. » Allora Voronwë lo guardò a lungo in silenzio. « Ma tu chi sei? » tornò a chiedere. « Ché molti anni fa la mia gente lasciò questa terra, e nessuno da allora vi ha dimorato. E ora m'avvedo che, nonostante il tuo arnese, non sei di loro, come pensavo, bensì della stirpe degli Uomini. » « Lo sono » confermò Tuor. « E non sei tu l'ultimo marinaio dell'ultima nave che salpò verso ovest dai Porti di Círdan? » « Lo sono » rispose l'Elfo. « Voronwë figlio di Aranwë, sono. Ma non capisco come tu conosca il mio nome e il mio destino. » « Li conosco perché il Signore delle Acque ieri sera mi ha parlato » spiegò Tuor « e ha detto che ti avrebbe salvato dalla collera di Ossë e ti avrebbe inviato qui per farmi da guida. » Allora, pieno di timore e meraviglia Voronwë gridò: « Hai parlato con Ulmo il Possente? Quand'è così, grandi invero devono essere il tuo valore e la tua sorte! Ma dove dovrò guidarti, signore? Perché di certo devi essere un Re di Uomini, e molti devono pendere dalle tue labbra» « No, sono uno schiavo fuggiasco » replicò Tuor « e un fuorilegge, solo in una terra deserta. Ma ho una missione da compiere presso Turgon, il Re Celato. Sai tu per quale via posso giungere a lui? »"
Racconti Incompiuti, parte I, cap. I, "Tuor e il suo arrivo a Gondolin".

La caduta di Gondolin e il viaggio con Eärendil[]

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