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"Tintallë, l’Accenditrice, in seguito dagli Elfi fu detta Elentári, Regina delle Stelle. Carnil e Luinil, Nénar e Lumbar, Alcarinquë ed Elemmírë essa fabbricò in quel tempo, e molte altre delle antiche stelle radunò assieme e le collocò a guisa di segni nei cieli di Arda: Wilwarin, Telumendil, Soronúmë e Anarríma; e Menelmacar con la sua cintura scintillante, che preannuncia l’Ultima Battaglia che avrà luogo alla fine dei giorni. E alta al nord, come una sfida a Melkor, sospese la corona di sette possenti stelle che formano Valacirca, la Falce dei Valar, e sono segno di destino. "
Il Silmarillion, cap. III, "L'avvento degli Elfi e la cattività di Melkor".

Varda Elentári (Inizialmente chiamata Bridil) è una Valier, la Regina delle Stelle e della Luce, ed è sposa di Manwë, Signore dei Venti. Ella conosce tutte le regioni di .

La sua bellezza è troppo grande per essere descritta con parole di Elfi o Uomini in quanto la Luce di Ilúvatar ancora le splende in volto. La sua potenza e la sua gioia stanno nella Luce.

Nomi ed etimologia[]

"Varda" significa in Quenya "l' Elevata", "la Nobile" mentre "Elentári" significa "Regina delle Stelle". Un altro epiteto Quenya che identifica Varda come la creatrice delle stella è "Tintallë" (= "l'Accenditrice").

Sono forse più conosciuti i suoi nomi in Sindarin: Elbereth (= "Signora delle Stelle") e Gilthoniel (= "Colei che Accese le Stelle") in quanto furono pronunciati da Frodo ad Amon Sûl per allontanare i Nazgûl. Sempre in Sindarin è spesso denominata Fanuilos(= "Sempre-Bianca").

In Telerin è invece chiamata "Baradis".

Descrizione[]

Aspetto[]

Non vi è una precisa descrizione del suo aspetto visibile, tuttavia viene tramandato che ella sia dotata di una bellezza così grande impossibile da descrivere a parole.

Poteri e attributi[]

Varda è la signora delle Stelle e la creatrice degli Astri e della Luce in tutte le sue forme. È la sposa di Manwë e insieme al compagno dimora nelle aule di Taniquetil, sopra Oiolossë, più in alto delle nevi eterne. Quando Manwë siede sul Trono, Varda è accanto a lui e i suoi occhi vedono più in là di ogni altro occhio, attraverso brume e tenebre, oltre leghe e leghe di mare, e non c'è preghiera di Elfo o Uomo che ella non oda.

Tra tutti i Valar che dimorano in questo mondo, gli Elfi riveriscono e amano soprattutto lei propria a causa della creazione delle stelle, che furono la prima cosa che videro una volta risvegliatisi dal sonno di Ilùvatar.

Biografia[]

All'epoca dell'Ainulindalë, Varda conosceva Melkor prima che fosse fatta la Musica e l'aveva respinto poiché gli aveva letto nella mente e fu la prima ad accorgersi della sua malvagità. Melkor la odiava per questo e la temeva più di chiunque altro Eru avesse mai creato. All'inizio dei tempi infatti Melkor era incapace di controllare la luce e le sue forme, mentre Varda era in questo assai abile, tanto che da allora divenne il suo elemento.

Varda and Manwë in Valinor by Ted Nasmith

Varda e Manwë a Valinor, Ted Nasmith.

Giunse in Arda con Manwë e gli altri Valar all'inizio del tempo. Fu colei che creò gli astri e riempì le Due Lampade di luce. Dopo dopo che i Valar si furono trasferiti ad Aman ed ebbero completato le loro nuove dimore, Mandos disse che la venuta dei Primogeniti sarebbe stata propiziata dalla luce delle stelle di Varda; in ottemperanza a tale profezia, la Regina dei Valar raccolse dunque la rugiada dei Due Alberi nei suoi Pozzi, e la utilizzò per compiere la sua più grande opera da quando era discesa in Arda: ella creò molte stelle e le posizionò nel cielo, ma creò anche diverse costellazioni, tra le quali la più famosa è indubbiamente la Valacirca, che sparsero una nuova luce nel mondo allora completamente avvolto dalle tenebre, ad eccezione di Valinor. Una volta che ebbe finito la sua mastodontica opera, avvenne dunque il Risveglio degli Elfi, e per questo i Primogeniti la amano più che tutti gli altri Valar, poiché la luce delle sue stelle fu la prima a illuminare i loro occhi. Dopo che Fëanor ebbe creato i Silmaril, ella li benedisse determinando in tal modo che nessuna mano impura potesse toccarli senza ustionarsi terribilmente; infatti, quando Melkor rubò i gioielli, questi gli ustionarono gravemente le mani e, quando si pose sul capo la Corona Ferrea su cui li aveva incastonati, questi gli pesarono e sfregiarono la fronte.

Dopo la distruzione degli Alberi di Valinor causata da Melkor e Ungoliant, per Varda si pose la sfida di creare nuove fonti di luce per Arda. Ella dunque colse il fiore di Telperion e il frutto di Laurelin, ponendoli su dei carri celesti forgiati dal Vala Aulë: in questo modo vennero creati il Sole e la Luna, affidati rispettivamente ai Maiar Arien e Tilion, che vennero posti nei cieli; nelle intenzioni originali di Varda, i due nuovi astri avrebbero dovuto percorrere insieme la volta celeste, illuminando Arda di una luce perenne, ma questo progetto fu abbandonato per le rimostranze di Irmo e Estë, i quali affermarono che l'assenza della notte avrebbe privato le creature della Terra di Mezzo del sonno e del riposo, oltre che della luce delle stelle notturne.

Alla fine della Prima Era, dopo che i Valar accordarono la grazia a Eärendil e benedissero la sua nave, fu la Regina dei Valar a porre nel cielo, creando così la Stella di Eärendil, una delle più amate degli Elfi.

A volte ella rispose alle preghiere di coloro che la pregavano, anche a quelle di Uomini. Durante la Guerra dell'Anello, per esempio, aiutò Sam attraverso la Fiala di Galadriel durante il suo scontro contro Shelob. Inoltre, come dimostrato da Frodo a Collevento, anche il solo pronunciare il suo nome ha effetti deleteri sugli spiriti malvagi.

Inno a Elbereth[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Inno a Elbereth.
The_Tolkien_Ensemble_-_Elven_Hymn_To_Elbereth_Gilthoniel_(I)_(The_Complete_Songs_&_Poems_-_CD1)

The Tolkien Ensemble - Elven Hymn To Elbereth Gilthoniel (I) (The Complete Songs & Poems - CD1)

La canzone in inglese interpretata dal gruppo Tolkien Ensemble fondato da Christopher Lee

A Varda e alla sua bellezza gli Elfi hanno dedicato molte poesie e canzoni, tra queste la più famosa è certamente l'Inno a Elbereth, intonato molto spesso durante le feste e i viaggi dai Primogeniti.

Candida-neve! Candida-neve! Limpida dama!
Regina al di là dei Mari Occidentali!
Luce per noi che qui girovaghiamo
Ove gli alberi tessono un'oscura trama!
Gilthoniel! O Elbereth!
Limpidi i tuoi occhi e terso il tuo respiro!
Candida-neve! Candaida-neve! Noi te decantiamo
In un ermo paese dal Mar molto lontano.

O stelle che durante l'Anno Cupo
Le sue brillanti mani hanno tessuto,
In campi ove l'aria è limpida e lucente
Vi vediamo fiorire pari a boccioli d'argento!

O Elbereth! Gilthoniel!
Ricordiamo ancora noi che viviamo
In un luogo boscoso da te tanto lontano,
Il tuo chiaror stellare sui Mari Occidentali

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