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Il vírin era la sostanza di cui era composto il Vascello della Luna.

Etimologia[]

Vírin in Quenya che significa "sostanza vetrosa". L'equivalente Noldorin è Brinnin.

Descrizione[]

Era una sostanza trasparente come cristallo, molto liscia e facilmente malleabile.[1]

Storia[]

Per approfondire, vedi la voce Luna.

Nei Racconti Ritrovati si narra che in seguito all'uccisione di Silpion (Telperion) da parte di Melkor e Ungoliant, le lacrime di Irmo furono in grado di far produrre all'albero un ultimo virgulto da cui spuntò un magnifico ed enorme fiore che fu chiamato la Rosa di Silpion. Aulë lo portò nelle sue fucine per utilizzarlo come base per realizzare un vascello astrale simile al Sole ma a causa della sua bellezza non lo volle alterare. Chiamò allora in suo aiuto i gioiellieri Noldor rimasti in Aman che gli confidarono la collocazione di alcuni splendidi cristalli prodotti da Fëanor e conservati in segreto nelle caverne di Sirnúmen. Grazie alla sua arte, alle loro conoscenze e alla luce di Varda, creatrice delle stelle, riuscì ad ottenere una nuova sostanza chiamata vírin con il quale realizzò il Vascello della Luna, ponendovi al centro la Rosa di Silpion.[2]

Note[]

  1. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. VIII, p. 214
  2. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. VIII, pp. 214-216