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Tinfang è uno spirito appartenente alle fate dei boschi di Yavanna sebbene sia descritto al contempo anche come Mezzelfo della stirpe dei Falmari o dei Noldor. Si dice fosse il maggiore cantore di Arda insieme a Daeron e persino migliore di Maglor ed Ivárë. Nelle prime versioni del legendarium era il fratello di Lúthien[1].

Etimologia[]

Tinfang è un nome Noldorin che significa "Barba Stellata". I bambini della Casetta del Gioco Perduto lo chiamano Tinfang Trillo data la sua propensione per il canto e per il flauto. Viene anche chiamato Tinfang Gelion, forse perché spirito dell'omonimo fiume nel Beleriand. È inoltre noto con i nomi Noldorin di Timpinen (equivalente del Quenya Timpando) ovvero "Flautista", Tifanto ovvero "Fischiatore" e Gwarbilin ovvero "Guardauccelli" o "Guardiano degli Uccelli". Nelle prime versioni del legendarium è definito "leprecauno"[2].

Aspetto e personalità[]

Tinfang è descritto come un essere di altezza decisamente inferiore a quella di un elfo, con capelli bianco-argentati scintillanti come ghiaccio o come la luce lunare, corta barba bianca e fisico snello. Indossava un cappello, un mantello scuro e delle pantofole dalle punte ricciolute. Era solito saltellare mentre suonava il suo lungo flauto che teneva legato dietro la schiena tramite un nastro nero e argentato[3]. Secondo Vairë, Tinfang è una creatura saggia, giunta molto tempo addietro a Tol Eressëa insieme agli Elfi ma che non ha mai dimorato stabilmente con loro, preferendo vagare per il mondo suonando la sua musica. Tinfang era solito danzare nel giardino della Casetta del Gioco Perduto (Mar Vanwa Tyaliéva) durante le sere estive, poiché era il suo luogo preferito in tutta Alalminórë. La sua musica era talmente potente da influenzare lo scintillare delle stelle e il momento della loro comparsa nel firmamento al tramonto inoltre destava nel cuore di chiunque un amore eterno per le sere estive e le notti stellate. Questa nostalgia poteva essere curata (ma non guarita) bevendo il limpë. Era inoltre di tale bellezza da attirare tutti i bambini alle finestre della Casetta nella speranza di poterlo veder danzare sui prati poiché Tinfang era di carattere timido, sfuggente e vigile e fuggiva non appena qualcuno si avvicinava di soppiatto. Nei mesi restanti girovagava per il mondo allietando con la sua musica anche la Terra di Mezzo[4]

Biografia[]

Eriol ode il flauto Tinfang durante la sua prima notte nella Mar Vanwa Tyaliéva e ne rimane ammaliato e commosso. Successivamente gli capita di udirlo di nuovo la notte precedente la sua visita a Meril-i-Turinqi, la Signora di Tol Eressëa e per molte altre notti successive. È Vairë a svelare al navigatore che si tratta della musica di Tinfang[4].

Poemi[]

Tolkien scrisse un poema intitolato Tinfang Trillo ad Oxford nel 1914, successivamente rivisitato durante il soggiorno a Leeds nel 1920-1923 e infine pubblicato in un periodico nel 1927 dopo un'ulteriore revisione. Il personaggio compare anche nel componimento Over Old Hills and Far Away scritto a Brocton Camp nello Staffordshire tra il dicembre 1915 e il febbraio 1916, poi riscritto ad Oxford nel 1927[5].

Note[]

  1. The History of Middle Earth, Vol. II: The Book of Lost Tales Part Two, The Tale of Tinúviel, pp. 8, 58
  2. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, Appendix, p. 311
  3. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Chaining of Melko, p. 117
  4. 4,0 4,1 The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Chaining of Melko, pp. 99-100
  5. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Chaining of Melko, pp. 115-117