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Questo articolo riguarda il padre di Thorin Scudodiquercia. Per altre voci omonime, vedere Thráin (Disambigua).

Thráin II fu un nano del Popolo di Dúrin che visse durante la Terza Era. Figlio di Thrór e padre del noto Thorin Scudodiquercia ed ebbe inoltre altri due figli di nome Frerin e Dís.

Alla morte del padre, avvenuta per mano di Azog alle porte di Moria nel 2790 TE, Thráin gli succedette come Re del Popolo di Durin in esilio col nome di Thráin II. Nel 2841 TE fu catturato dai servi di Sauron mentre tentava di raggiungere Erebor e fu imprigionato per nove anni a Dol Guldur dove fu torturato e lasciato morire di stenti.

Nel 2850 TE Thrain venne ritrovato da Gandalf ma era ormai in preda ai deliri e non ricordava neppure il suo nome; nonostante ciò riuscì a consegnare allo stregone la Mappa e la Chiave di Thrór pregandolo di darli a suo figlio, di cui tuttavia non ricordava il nome.

Etimologia[]

Il nome Thrain deriva da quello di uno dei Nani del Dvergatal, poema epico norreno, e significa letteralmente "Testardo".

Biografia[]

Origini e la vita a Erebor[]

Thráin nacque nel 2644 TE nel regno di Erebor da Thrór, discendente diretto di Durin e Re Sotto la Montagna. Qui si sposò e nacquero i suoi tre figli Thorin, Frerin e Dís e in tal modo la discendenza della Casa di Durin sembrava assicurata come le sue fortune.

Nel 2770 TE, il Drago Smaug assalì Erebor e Dale spargendo morte e distruzione; i Nani non riuscirono ad impedire al drago di prendere la Montagna e impadronirsi dei suoi tesori, venendo obbligati alla fuga. Thráin stesso riuscì a scampare a stento assieme a Thrór, fuggendo da un passaggio segreto nel fianco della montagna, per poi raggiungere suo figlio e gli altri superstiti della sua gente.

Con ciò che restava della propria gente Thráin seguì il padre Thrór e per quasi dieci anni furono un popolo ramingo nella Terra di Mezzo, finché non si stabilirono nel Dunland dove si piegarono a fare i lavori più umili pur di sopravvivere, riciclandosi come fabbri e artigiani.

La morte di Thrór e la Guerra tra i Nani e gli Orchi[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Guerra tra i Nani e gli Orchi e Battaglia di Azanulbizar.

Nel 2789 TE Thrór, stufo di quella vita grama e terrorizzato dalla povertà, decise di lasciare la sua gente e recarsi a Khazad-dûm assieme al fedele servitore Nár, nella speranza di rivendicare l'antica dimora dei suoi padri e restaurare la ricchezza della sua casata. Prima di andarsene l'anziano Re dei Nani affidò a suo figlio Thràin II la Mappa e la Chiave di Erebor, oltre all'Anello di Durin, l'ultimo dei grandi Anelli dei Nani, dicendogli che con esso avrebbe potuto sperare un giorno di ricostruire un grande patrimonio di ricchezze:

"«Questo potrebbe essere per te la base di una nuova fortuna, benché sembri improbabile. Ma per fare oro occorre averne.»"
—Ultime parole di Thrór a Thràin, Il Signore degli Anelli, Appendice A, parte III, "Il Popolo di Durin".
War of the Dwarves and Orcs by Joona Kujanen

Le forze dei Nani avanzano muovendosi nelle gallerie sotterranee, Joona Kujanen.

Dopo un lungo viaggio Thrór giunse infine ai Cancelli Orientali di Khazad-dûm e, con l'orgoglio di un erede che torna a reclamare ciò che è suo, entrò a testa alta nel cancello nonostante Nár lo sconsigliasse; poco dopo Thrór venne catturato dagli Orchi (che nel frattempo si erano insediati lì) ed ucciso dal capo di questi Azog, che decapitò il vecchio nano intimando a Nár di andarsene e di riferire ai suoi simili come lui trattava i "ladri e accattoni". Quando gli giunse la notizia della morte del padre, Thráin, furibondo per l'affronto alla sua casata, chiamò a raccolta i suoi guerrieri e inviò messaggi alle altre sei casate dei Nani per chiedere di assisterlo nella sanguinosa vendetta che voleva portare a termine.

Tutte le casate risposero all'appello in nome dell'affronto fatto da Azog ai discendenti di Durin, reputandolo un'offesa a tutta la loro razza. Cominciò così la sanguinosa Guerra tra i Nani e gli Orchi, che culminò nella Battaglia di Azanulbizar nell'omonima valle appena fuori Moria (detta Nanduhirion in lingua elfica), dove si vide la completa disfatta degli Orchi.

Moria Gate Battle by Gus Hunter

La battaglia davanti ai cancelli di Moria, Gus Hunter.

Tuttavia vi fu un tale numero di perdite anche tra i Nani che la vittoria non fu festeggiata con canti e risa. Nella battaglia, Dáin Piediferro uccise Azog, mentre Thráin perse un occhio e riportò una ferita ad una gamba oltre a perdere anche Frerin, il suo figlio minore. Nella desolazione lasciata dalla battaglia inizialmente Thráin propose di rioccupare Khazad-dûm, ma le altre casate rifiutarono di seguirlo dicendo di aver esaurito il proprio dovere con la morte di Azog, e lo stesso Dáin, che aveva intravisto il Flagello di Durin nell'ombra, sconsigliò al cugino Thráin di compiere mosse azzardate.

"Quella notte però non vi furono feste né canti, perché innumerevoli erano i loro morti. Meno della metà infatti erano ancora in piedi o potevano sperare di guarire. E tuttavia Thràin venne fra loro, privo di un occhio e azzoppato da una ferita alla gamba, e disse: «Bene! Abbiamo vinto. Khazad-dûm è nostro!». Ma essi risposero: «Tu sei l’Erede di Durin, ma anche con un occhio solo dovresti vedere piuttosto bene. Abbiamo combattuto questa guerra per vendetta, e vendetta è stata fatta. Ma il suo sapore non è dolce. Se questo si chiama vincere, le nostre mani sono troppo piccole per accogliere questa vittoria». Coloro che non appartenevano al popolo di Durin dissero: «Khazad-dûm non era la dimora dei nostri avi. Che cosa rappresenta per noi se non la speranza di un tesoro? Ma se dobbiamo andarcene senza le ricompense che meritiamo, meglio tornare al più presto nelle nostre terre». Allora Thráin si rivolse a Dáin e disse: «Il mio popolo vuole dunque abbandonarmi?». «No», disse Dáin. «Tu sei il padre della nostra gente, e noi abbiamo sanguinato per te e siamo pronti a ricominciare. Ma non vogliamo entrare a Khazad-dûm. Tu non entrerai a Khazad-dûm. Io sono l’unico ad aver guardato attraverso l’ombra del Cancello. Al di là dell’ombra il Flagello di Durin è in agguato. Il mondo dovrà cambiare e qualche altro potere dovrà sopraggiungere prima che il popolo di Durin varchi di nuovo la soglia di Moria»"
Il Signore degli Anelli, Appendice A, parte III, "Il Popolo di Durin".

Rinunciato dunque all'idea di riconquistare Moria, Thráin ritornò con Thorin nel Dunland dove rimase per qualche tempo prima di trasferirsi con ciò che restava del suo popolo sugli Ered Luin dove, nel 2802 TE, fondò una nuova roccaforte nanica sui monti oltre il fiume Lune. Qui per quasi quarant'anni lui e i suoi familiari si rimboccarono le mani per ricostruire la propria fortuna e tornarono ad essere benestanti, benché i fasti di Erebor fossero ben lontani.

La prigionia a Dol Guldur e la morte[]

Quanto più l'età avanzava, tanto più Thráin sentiva crescere la malizia dell'Anello e fu presto in balìa di questo. Un giorno del 2841 TE, assieme ad alcuni compagni, si mise in viaggio verso est, forse intenzionato a raggiungere Erebor, ma lungo la strada lui e la sua compagnia furono vittime di diverse disgrazie e una notte di pioggia lui venne catturato e imprigionato a Dol Guldur nel sud del Bosco Atro per volere di Sauron, che allora si faceva chiamare il Negromante. Qui venne privato dell'ultimo degli Anelli dei Nani, e poi venne lasciato morire nelle segrete.

Fu solo per un caso fortuito che nel 2850 TE Gandalf, in missione a Dol Guldur per scoprire quale forza maligna fosse in azione in quel luogo, trovò appunto Thráin che vagava nei sotterranei in preda ai deliri e con la mente completamente devastata dalle torture. Il Nano, ormai prossimo alla morte, diede a Gandalf la mappa di Erebor, pregandolo di consegnarla al figlio di cui però, nel dolore della sua pazzia, non ricordava il nome. Più tardi, Gandalf trovò proprio Thorin a Brea, e si accorse di essere di fronte all'orgoglioso erede di Thráin. Fu così che ebbe inizio l'avventura della riconquista di Erebor narrata ne Lo Hobbit.

Adattamenti[]

Trilogia de Lo Hobbit (2012 - 2014)[]

Thrain

Nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson il personaggio di Thrain è stato interpretato da tre attori: nel film Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, il nano è interpretato dall'attore Thomas Robins nelle scene ambientate a Erebor, mentre nel flashback della Battaglia di Azanulbizar è interpretato da Michael Mizrahi. Nel film La Desolazione di Smaug il personaggio è invece interpretato da Antony Sher nelle scene della versione estesa ambientate a Dol Guldur.

Thrain II Azanulbizar

Nella trilogia di Peter Jackson la storia del personaggio di Thráin, come anche quella di Thrór, viene abbastanza stravolta: infatti nel film viene detto che il nano venne rapito dagli orchi durante la Battaglia di Azanulbizar, mentre in realtà scomparve ben 42 anni dopo la battaglia, rapito mentre cercava di raggiungere Erebor. Nel flashback della battaglia lo si vede ordinare a Thorin di rimanere per poi lanciarsi alla carica contro il Cancello Orientale, poi non si hanno più notizie di lui dopo lo scontro.

Thrain II In Dol Guldur (2013)

Nella versione estesa de La Desolazione di Smaug viene inoltre fatto sembrare che Thráin sia in realtà ancora vivo a Dol Guldur, benché impazzito a causa della prigionia e delle torture subite. L'incontro con Gandalf, che inizialmente aveva assalito, gli permette di rinsavire ma durante la fuga rimane ucciso durante il duello di magia tra Gandalf e Sauron.

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