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Tar-Ancalimë fu una donna della stirpe dei Dúnedain di Númenor che visse durante la Seconda Era. Unica figlia di Tar-Aldarion e sua moglie Erendis, divenne il settimo sovrano di Númenor grazie alla riforma del padre che, introducendo il principio di primogenitura in luogo della successione agnatizia, le permise si succedergli sul trono. Regnò per 205 anni divenendo il sovrano numenoreano con il regno più lungo dopo Elros Tar-Minyatur.

Etimologia[]

Ancalimë è un nome di origine Quenya che significa "La più luminosa". In seguito ottenne il soprannome Emerwen Arane che significa "Regina Pastorella", poiché trascorse buona parte della sua giovinezza nella regione di Emerië a Númenor, nota per i suoi immensi pascoli di pecore.

Descrizione[]

Aspetto e carattere[]

In quanto appartenente alla Casa di Elros, Anacalimë aveva ereditato molti degli aspetti caratteristici della sua stirpe: era infatti una donna alta, forte, dai capelli neri corvini e gli occhi grigi. A causa del matrimonio infelice dei suoi genitori, soprattutto a causa dell'influenza della madre, la quale provava rancore verso il marito Aldarion che aveva preferito il mare alla vita familiare, la giovane erede di Númenor sviluppò un carattere piuttosto difficile: diffidava degli uomini e aveva un piglio decisamente autoritario, non perdonando chiunque pensasse che le avesse fatto un torto.

Biografia[]

Ancalimë nacque ad Armenelos, dove i suoi genitori risiedevano, nell'873 SE. Quando aveva appena quattro anni suo padre Tar-Aldarion abbandonò la famiglia per inseguire la sua sfrenata passione per il mare. Sua madre Erendis dunque portò la figlia a risiedere nella regione di Emerië, lontana dal mare, dove la crebbe praticamente da sola. La frustrazione della madre e i rancori verso il padre, alimentati dalla genitrice, ebbero una parte fondamentale nello sviluppo del suo carattere. Non ebbe molti amici a parte Zamîn, un giovane servitore della casa che la aiutava a fuggire dai suoi tutori e giocava spesso con lei nei pascoli delle pecore.

Fu grazie a Zîmur che conobbe un pastore di nome Mámandil con il quale trascorreva molto tempo cantando canzoni bucoliche e parlando dei più disparati argomenti. Quando il giovane pastore le dichiarò il suo amore ella inizialmente rifiutò, adducendo il fatto che ella era l'erede al trono di Númenor e lui un semplice pastore. Tuttavia Mámandil le rivelò che in realtà egli non era un pastore ma un Principe della Casa di Elros, dunque un suo lontano parente, e che il suo nome era Hallacar. Inizialmente sbigottita dalla rivelazione Ancalimë divenne furibonda per essere stata ingannata e lo rifiutò in malo modo.Ciò era probabilmente da attribuirsi agli insegnamenti della madre e al comportamento del padre, che la portarono a diffidare sempre degli uomini e a non cercare di instaurare relazioni amorose.

Tuttavia nel 1,000 SE decise di accettare la proposta d matrimonio di Hallacar; più che per ragioni di cuore, Ancalimë fu convinta a sposarsi a seguito di diverse pressioni: il Consiglio della Corona infatti scalpitava affinché si sposasse e mettesse a mondo un erede, altrimenti il trono sarebbe passato a suo cugino Soronto. Non fu un matrimonio né lungo né felice: dopo appena tre anni, il tempo sufficiente per mettere al mondo un erede che fu chiamato Anárion, lei e il marito si separarono pur continuando ad essere sposati. In seguito la principessa ebbe diversi screzi col marito: ella infatti aveva decretato che le sue ancelle non si sarebbero mai potute sposare, ma Hellacar, forse impietosito dalla condizione di clausura imposta a quelle donne dalla moglie o forse semplicemente per farle dispetto, riuscì a fare in modo che queste potessero aggirare il divieto.

Ancalimë succedette al padre Tar-Aldarion nel 1075 SE assumendo il titolo di Tar-Ancalimë e divenendo la prima Regina di Númenor. Finché il padre fu vivo non vi furono particolari cambiamenti nella politica del regno, ma alla morte di questi nel 1098 SE la regina impose un deciso cambio di rotta: innanzitutto decretò un drastico taglio alle spese per la flotta e inoltre ridusse al minimo i rapporti di amicizia con il Lindon e il Re dei Noldor Gil-galad, nel quale vedeva un responsabile per l'assenza del padre dalla sua vita. Ancalimë regnò su Númenor fino al 1280 SE, quando abdicò in favore del figlio che assunse il nome di Tar-Anárion; il suo fu, dopo quello di Elros, il regno più lungo della storia dei Re di Númenor essendo durato ben 205 anni. Morì nel 1285 SE all'età di 412 anni.

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