Tolkienpedia

Ciao! Benvenutə su Tolkienpedia banner black, la più grande enciclopedia italiana su Tolkien, scritta dai fan per i fan!

Vuoi scrivere o correggere un articolo? Vuoi fare qualche domanda nel nostro forum? Oppure vuoi semplicemente navigare sul sito senza pubblicità? Registrati, è gratis!

LEGGI DI PIÙ

Tolkienpedia
Tolkienpedia
Advertisement

Talath Dirnen era una piana che si estendeva a nord-est di Nargothrond, tra i fiumi Narog e Teiglin. Nella zona più ad est sorgeva solitaria la collina di Amon Rûdh.

Etimologia[]

Talath Dirnen in Sindarin significa "Piana Vigilata/Sorvegliata". In Noldorin era chiamata Dalath Dirnen.

Descrizione[]

La piana di Talath Dirnen era delimitata dalla catena montuosa dell'Andram a sud, dai fiumi Sirion e Teiglin ad est, a nord dagli Ered Wethrin e a ovest dal fiume Narog. Questa landa ricoperta da boscaglia era così chiamata poiché costantemente sorvegliata da abili arcieri, cacciatori ed esploratori al servizio di re Finrod che disponevano di numerose torrette di avvistamento erette su colli e frammiste agli alberi. Vi erano però anche diverse fattorie ed aree dedicate all'agricoltura e all'allevamento, abitate da Uomini della Casa di Haleth[1].

Presso le sponde orientali dei quest'ultimo fiume, a una lega dalle Porte di Nargothrond, si innalzava il colle di Amon Ethir che gli Elfi utilizzavano per sorvegliare il territorio circostante. Una sua parte, detta Dor-Cúarthol, compresa tra il Teiglin e il Doriath, divenne per qualche tempo una sorta di dominio personale di Túrin Turambar, Beleg e la loro banda di fuorilegge che la difesero da molte incursioni degli Orchi. La loro base era il colle di Amon Rûdh le cui pendici rocciose erano ricoperte di aeglos e la sommità di fiori rossi di seregon.

Storia[]

Haleth condusse la sua gente nella Talath Dirnen dopo aver attraversato in un lungo viaggio i fiumi Celon e Aros, la terribile Nan Dungortheb e infine il Guado del Brithiach. Parte del suo popolo vi rimase a dimorare stabilmente o proseguì mettendosi al servizio di re Finrod ma i più seguirono la loro signora nella Foresta di Brethil[1].

Beren, durante la sua disperata missione per recuperare uno dei Silmaril, attraversò questa piana. Fu solo grazie all'Anello di Barahir che gli arcieri ivi nascosti non lo uccisero. Dopo averlo intercettato, lo condussero innanzi a re Finrod che lo accolse con onore e decise di aiutarlo rinunciando al suo regno pur di mantenere fede alla promessa fatta al padre Barahir[2].

Lúthien, dopo essere fuggita dalla casa su Hírilorn in cui l'aveva confinata il padre, si diresse alla volta della Talath Dirnen. Qui incontrò il segugio Huan che la condusse dal suo padrone Celegorm e da Curufin, fratello di questi. Il figlio di Fëanor, invaghitosene, la tradì imprigionandola in Nargothrond con l'intenzione di costringere re Thingol ad accettare la sua proposta di matrimonio. In seguito Huan fece fuggire la fanciulla da Nargothrond[3].

Túrin e Beleg fecero di Dor-Cúarthol, parte di Talath Dirnen, il loro dominio personale, dove respinsero ogni tentativo di incursione degli Orchi. La fama dei due, tuttavia, crebbe a tal punto che Morgoth ne venne a conoscenza e scoprì subito la loro identità grazie all'Elmo-Drago del Dor-lómin, che Túrin era solito indossare in battaglia; da quel momento iniziò ad inviare sempre più spie per sorvegliare i suoi movimenti. Successivamente Túrin continuò a dimostrare il suo valore combattendo i servitori di Morgoth nella Talath Dirnen al servizio di re Orodreth. Morgoth allora decise di sbarazzarsi una volta per tutte del Regno di Nargothrond inviando un possente esercito di Orchi guidato da Glaurung, signore dei draghi, che arse la Talath Dirnen e ne avvelenò l'aria. Non pago, sconfisse Orodreth nella battaglia di Tumhalad, saccheggiando Nargothrond e costringendo la sua gente alla schiavitù o alla fuga[4].

Note[]

  1. 1,0 1,1 Il Silmarillion, cap. XVII: L'avvento degli Uomini in Occidente, p. 181
  2. Il Silmarillion, cap. XIX: Beren e Lúthien, pp. 208-211
  3. Il Silmarillion, cap. XIX: Beren e Lúthien, pp. 213-215
  4. Il Silmarillion, cap. XXI: Túrin Turambar, pp. 257, 263, 266
Advertisement