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Gli Spiriti della Terra sono delle creature associate a tale elemento citati nelle prime versioni del legendarium tolkeniano.

Etimologia[]

Nermir è un nome Quenya che significa "spiriti dei campi" o "fate dei prati"; in Noldorin erano conosciuti come Nermil. Tavari significa "fate dei boschi" e in Noldorin erano noti come Tavárin. I Nandini sono le "fate delle valli", l'equivalente Noldorin è Nandir. Gli Orossi infine sono le "fate delle montagne".

Classificazione[]

Gli spiriti della terra, insieme alle silfidi (spiriti dell'aria), alle sirene e alle ninfe (spiriti dell'acqua) e agli spiriti del fuoco costituivano uno dei quattro gruppi di spiriti elementali. Complessivamente venivano talvolta chiamati folletti o spiritelli (sprites).

Gli spiriti dell'acqua erano distinti in almeno quattro gruppi:

  • I Nermir, spiriti dei campi, dei prati e delle rive dei fiumi;
  • I Tavari, fate dei boschi e delle foreste;
  • I Nandini, fate delle valli o driadi;
  • Gli Orossi, fate delle montagne.

Descrizione[]

Il loro aspetto è molto vario. Hanno un carattere spesso allegro e prono al riso. Non essendo legati ad Arda come gli Elfi, tendono a vedere il mondo come un gioco e un divertimento.[1]

Storia[]

Questi spiriti giunsero in gran numero in Arda insieme ad Aulë e Yavanna.[2]

Note[]

  1. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. III, p. 65-66
  2. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. III, p. 65