Draghi di Arda |
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Smaug
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- "Le scaglie della mia corazza sono come scudi dieci volte più possenti, i miei denti sono spade, i miei artigli lance, lo sferzare della mia coda una saetta, le mie ali un uragano e il mio alito morte!"
- —Smaug, Lo Hobbit, cap. XII, "Notizie dall'interno".
Smaug, detto Il Dorato, fu uno dei "grandi" Draghi di fuoco della Terza Era, considerato l'ultimo drago di questo tipo esistente nella Terra di Mezzo. Fu l'artefice della caduta del reame nanico di Erebor nel 2770 TE, e i successivi 170 anni usurpò il titolo di "Re Sotto la Montagna", dominando in quella che venne chiamata la Desolazione di Smaug.
Principale antagonista di Thorin e la sua Compagnia nelle vicende narrate nel libro de Lo Hobbit, fu ucciso da Bard l'Arciere nel 2941 TE mentre attaccava Esgaroth per punire gli abitanti dell'appoggio dato ai Nani nel loro tentativo di riconquistare la Montagna Solitaria.
Etimologia[]
Il nome Smaug non ha un'etimologia precisa in nessuna delle lingue fantastiche dell'universo di Tolkien (viene denominato Trâgu nella lingua di Dale).
In una lettera inedita l'autore conferma che il nome del drago è connesso con il verbo islandese e norreno (að) smjúga che significa "infilarsi/strisciare in un'apertura", a sua volta derivante dal proto-germanico smeuganą, di significato sovrapponibile.[1]
Altri hanno notato che la parola ricorda sia smog che smoke ("fumo"), infatti in altre versioni de Lo Hobbit viene proprio chiamato Smog e non Smaug.
Descrizione[]
Aspetto[]
- "Un drago enorme color oro rosso lì giaceva profondamente addormentato, e dalle sue fauci e dalle froge provenivano un rumore sordo e sbuffi di fumo, perché, nel sonno, basse erano le fiamme. Sotto di lui, sotto tutte le membra e la grossa coda avvolta in spire, e intorno a lui, da ogni parte sul pavimento invisibile, giacevano mucchi innumerevoli di cose preziose, oro lavorato e non lavorato, gemme e gioielli, e argento macchiato di rosso nella luce vermiglia. Le ali raccolte come un incommensurabile pipistrello, Smaug giaceva girato parzialmente su un fianco, e lo hobbit poteva così vederne la parte inferiore del corpo, e il lungo, pallido ventre incrostato di gemme e di frammenti d'oro per il suo lungo giacere su quel letto sontuoso."
- —Lo Hobbit, cap. XII, "Notizie dall'interno".
Smaug viene descritto come un drago enorme color oro rosso, con ali raccolte come un incommensurabile pipistrello e con il ventre incrostato di gemme e di frammenti d'oro per il suo lungo giacere su tesoro dei Nani di Erebor.
La pelle del drago non può essere trapassata, né bucata o scalfita da nessun tipo di arma, ed è quindi indistruttibile. Lo stesso Smaug rivela a Bilbo Baggins di essere corazzato di sopra e di sotto con scaglie di ferro e gemme dure. La sua armatura emana una luce rossa e calda.
In realtà Smaug possiede un punto debole che mostra inconsciamente a Bilbo durante il loro breve colloquio: una macchia priva di scaglia o protezioni nell'incavo della parte sinistra del petto. All'epoca in cui era un drago giovane, Smaug era alto cinque metri.
Personalità[]
Ne Lo Hobbit Smaug viene descritto come una creatura "puramente intelligente", l'incarnazione del peccato, della superbia e dell'avarizia. Ha una personalità simile al tipico aristocratico inglese, infatti ha modi molto eleganti e un parlare forbito.
Odia i Nani e qualsiasi persona voglia aiutarli. È invece incuriosito da Bilbo, dato che Smaug non aveva mai visto un hobbit prima do'ora, e ha con lui una conversazione subdolamente affabile, reciprocata dallo scaltro Bilbo.
Come ogni drago dorme molto (anche per lunghi anni), ma non può resistere al fascino di una conversazione enigmatica e di passare un po' di tempo cercando di comprenderla, ed è molto aggressivo nei confronti di chiunque osi penetrare nel suo territorio e tentare di impadronirsi di una parte del suo bottino.
Smaug ha un'enorme familiarità con ciascuno dei beni custoditi nel suo gigantesco tesoro, tanto da accorgersi subito del furto di una coppa (neppure molto voluminosa) da parte di Bilbo. Infatti, ogni drago sa perfettamente cosa possiede, soprattutto se lo ha custodito per decenni. A dispetto di questo, invece, non sanno distinguere un manufatto di buona fattura da uno poco pregiato.
Biografia[]
Terza Era e la conquista di Erebor[]
Per approfondire, vedi la voce Saccheggio di Erebor. |
Nel TE 2770, Smaug arrivò dalle montagne del Nord, attirato dalle grandi ricchezze ammassate dal Reame Nanico della Montagna Solitaria, che includeva oro, gemme, argento, perle, smeraldi, zaffiri, diamanti, e la famosa Arkengemma.
Conquistò la montagna, uccidendo molti nani al suo interno. Thrór e Thráin II usarono una porta segreta per fuggire, e il drago continuò a devastare la zona circostante per lungo tempo. Infatti, se i Nani abbandonarono quasi subito Erebor, la città di Dale continuò ad essere abitata per un po' di tempo, ma siccome il drago di sovente usciva dalla montagna per rapirne gli abitanti e divorarli, gli Uomini di Dale decisero di abbandonare l'insediamento e trasferirsi nella più sicura Esgaroth, lontana da raggio d'azione del drago.
Per quasi due secoli, il drago regnò incontestato sulla Montagna Solitaria, giacendo all'interno della grande sala del tesoro di Erebor, dove aveva ammassato le enormi ricchezze rubate ai Nani, e assicurandosi che nessuno entrasse nella montagna. La zona circostante divenne quindi una terra desolata e ferita conosciuta agli Uomini e ai Nani come la Desolazione di Smaug.
L'avventura della Montagna solitaria[]
Nel TE 2941, una compagnia di quindici avventurieri costituita da tredici Nani, lo stregone Gandalf, l'hobbit Bilbo Baggins, guidata dall'erede della Montagna Solitaria, Thorin Scudodiquercia, organizzò una spedizione alla volta di Erebor per tentare di reclamare il tesoro che Smaug aveva rubato, sfruttando la stessa porta segreta che Thrór e suo figlio Thráin avevano utilizzato per sfuggire all'attacco del drago.
Giunti che furono ai piedi della Montagna Solitaria, i Nani e Bilbo, lo "scassinatore" della compagnia, trovarono la porta segreta e l'hobbit venne mandato all'interno della camera del tesoro da solo nel tentativo di ottenere informazioni e rubare ciò che poteva senza svegliare Smaug.
Una volta all'interno del salone, Bilbo fu sorpreso di scoprire che Smaug era molto più grande di quanto si aspettasse ed era coperto da una armatura impenetrabile, eccetto però per il suo ventre. Conscio di questo, Smaug aveva deliberatamente trascorso anni sdraiato sul tesoro, consentendo a diamanti e altre pietre preziose di incastonarsi nella sua corazza, proteggendo così la sua unica debolezza.
Mentre ritornava dalla camera del tesoro, Bilbo rubò una singola coppa per provare la sua abilità di "scassinatore, ma il suo furto venne subito notato da Smaug, che conosceva a menadito tutto ciò che possedeva, che risvegliatosi dal suo sonno finse di continuare a dormire e attese il ritorno di Bilbo.
Questi ritornò ma, grazie all'Anello da lui recuperato sulle Montagne Nebbiose, era invisibile a Smaug che pur sentendone l'odore non riusciva ad identificarlo, e dunque il drago cominciò a parlare con l'Hobbit nella speranza che gli si rivelasse, così da poter ucciderlo. Bilbo tuttavia cominciò ad adulare il drago che divertito continuò con l'Hobbit, cercando di dedurre le sue origini e il suo scopo, arrivando tuttavia a rivelare involontariamente a Bilbo il suo punto debole: esaminando il drago, Bilbo notò una singola scaglia mancante sulla parte sinistra del petto del mostro, vicino al suo cuore.
Con questa importante informazione, fuggì dalla tana del drago e ritornò dai Nani, condividendo con loro questa scoperta, non consapevole di essere sentito da un tordo, che portò il secreto fino a Bard l'Arciere nella vicina Esgaroth, conosciuta anche come Pontelagolungo.
Il drago comprese che Bilbo stava aiutando Thorin e il resto della compagnia di Nani nel tentativo di reclamare la Montagna e realizzò che gli Uomini di Esgaroth avevano offerto loro aiuto.
Attacco a Pontelagolungo[]
Per approfondire, vedi la voce Attacco di Smaug a Esgaroth. |
- "Tutt'intero cadde sulla città. I suoi ultimi spasimi la distrussero completamente in uno scoppio di scintille e schegge volanti. Il lago vi precipitò sopra ruggendo. Un'enorme massa d'acqua si sollevò, bianca sotto la luna nel buio improvviso. Ci fu un sibilo, un vortice ribollente, e poi silenzio. E questa fu la fine di Smaug e di Esgaroth, ma non di Bard. "
- —Morte di Smaug, Lo Hobbit, cap. XIV, "Fuoco e acqua".
Smaug si infuriò, uscendo dalla Montagna Solitaria con furia vendicativa e rilasciando le sua fiamme sulla terra circostante. Si diresse verso Pontelagolungo e la devastò.
Nel mezzo della distruzione, Bard l'Arciere, discendente di Girion e comandante della guardia cittadina, fece il suo meglio per radunare gli Uomini e coordinare gli arcieri per respingere l'assalto del drago.
Durante lo scontro Bard, guidato dal tordo che aveva origliato la conversazione tra Bilbo e i Nani, venne a conoscenza del punto debole di Smaug e scagliò dunque la Freccia Nera, antico cimelio della sua famiglia, nel punto vulnerabile del ventre della bestia.
Ruggendo dal dolore e dalla furia, Smaug cadde e si schiantò sulle rovine in fiamme di Pontelagolungo, segnando con la sua morte la fine della presenza di draghi nella Terra di Mezzo.
Dopo la morte[]
Dopo la morte di Smaug, Thorin e la sua Compagnia reclamarono i tesori della Montagna Solitaria per diritto di nascita. Questo creò un conflitto con Bard e il Re Elfico Thranduil di Bosco Atro, dal momento che entrambi volevano una porzione dell'oro come rimborso per tutto il danno che Smaug aveva causato nei loro regni nel corso degli anni.
Thorin rifiutò di condividere il tesoro e, come risultato, entrambi gli dichiararono guerra. Il conflitto terminò successivamente a causa dello scoppio della Battaglia dei Cinque Eserciti.
Si dice che una vasto tesoro di pietre preziose giace con la carcassa di Smaug tra le fondamente della vecchia Pontelagolungo, ma pochi ebbero il coraggio di immergersi alla sua ricerca negli anni successivi.
Con nessun drago in cicolazione, i sopravvissuti della città ricostruirono le loro vite sulla terra ferma rifondando il regno di Dale.
Ispirazione[]
Tolkien era molto amante della mitologia norrena e anglosassone, dunque non stupisce che per il personaggio di Smaug abbia tratto ispirazione dai grandi miti del passato, anche perché nella tradizione nordica i draghi rappresentavano la cupidigia e la malvagità. Le principali fonti di ispirazione furono il Drago della Saga di Beowulf e il drago Fáfnir della Saga dei Völsungar, con i quali lo Smaug de Lo Hobbit condivide molte similitudini, non solo nell'aspetto ma anche nella vicenda.
Drago di Beowulf[]
Il Drago di Beowulf è probabilmente uno dei draghi (più precisamente un Lindworm) dell'epica anglosassone che ha maggiormente ispirato Tolkien nella creazione di Smaug e degli altri draghi della Terra di Mezzo come possono essere Glaurung e Scatha. Nella storia, molto amata dal Professore, l'eroe Beowulf, dopo aver ucciso l'Orco Grendel e sua madre, diventa Re dei Geati e regna in pace per quasi cinquant'anni fino a quando uno schiavo fuggiasco non incappa per caso nella tana di un drago e ruba una coppa d'oro dal mucchio del suo tesoro. Risvegliatosi, il drago inferocito per il furto, decide di vendicarsi e attacca il regno dei Geati seminando morte e distruzione. A questo punto Beowulf, pur essendo ormai anziano, per difendere la propria gente affronta il mostro, riuscendo ad ucciderlo ma morendo alla fine dello scontro, in un richiamo alla morte di Thor che perirà combattendo contro il mostruoso serpente Jörmungandr durante il Ragnarok.
Nel racconto si possono notare molte similitudini tra il drago di Beowulf e Smaug: in primis essi sono mostruosi esseri alati che sputano fuoco, e in secundis sono entrambi avidi e gelosi del proprio tesoro. Inoltre l'episodio del furto della coppa, ricalca in maniera molto simile l'impresa di Bilbo che ruba una coppa d'oro dal tesoro di Smaug per dimostrare ai Nani le sue abilità di scassinatore.
Fáfnir[]
Probabilmente uno dei draghi più conosciuti dell'epica germanica, Fáfnir, chiamato anche Fáfner in alcune versioni, è uno dei maggiori antagonisti della Saga dei Völsungar e come il drago di Beowulf condivide molte caratteristiche con i Draghi della Terra di Mezzo ideati dal Professore.
Adattamenti[]
Lo Hobbit (1966)[]
Lo Hobbit (1977)[]
Nella versione animata de Lo Hobbit del 1977, Smaug è doppiato da Richard Boone.
Questa versione del personaggio si distacca molto dalla versione del romanzo. Infatti il personaggio presenta alcune caratteristiche simili ai mammiferi, come pelliccia e canini e il suo volto sembra quello di un gatto mostruoso più che di un drago.
Nel film, inoltre, Smaug compare solo per qualche minuto.
Trilogia de Lo Hobbit (2012-2014)[]
Nella Trilogia de "Lo Hobbit" diretta da Peter Jackson, Smaug è uno dei personaggi principali nonché antagonista maggiore.
Il 16 giugno 2011, è stato annunciato che Smaug sarebbe stato interpretato in motion capture da Benedict Cumberbatch, con la voce italiana di Luca Ward.
Il colore delle scaglie e della pelle del drago ricalca quello dell'illustrazione originale di Tolkien, mentre il suo aspetto generale si ispira molto alle illustrazioni del libro di Alan Lee (che del resto ha anche lavorato alla realizzazione di entrambe le trilogie).
Rispetto al libro, Smaug è molto più alto e colossale (raggiunge ben 150 metri di lunghezza/altezza, il doppio di un Boeing 747 contro i "soli" 20 metri del libro). Il drago parla con la Received Pronunciation, accompagnato da un ringhio di sottofondo, mentre la voce di Cumberbatch è stata mischiata con ringhi di coccodrillo.
Nel periodo in cui Guillermo Del Toro venne scelto come regista dei film, si concentrò molto sul design di Smaug; voleva infatti che la sua creazione fosse la prima a essere avviata e l'ultima ad essere approvata. Il regista è da sempre affascinato dai draghi e fece avere a John Howe un libro in cui venivano approfonditi i diversi simbolismi dei draghi nelle varie culture in modo da aiutarlo a realizzare meglio Smaug. Inoltre Del Toro, prima di affidare la parte a Cumberbatch, propose a Ron Perlman di doppiare il personaggio.
Curiosità[]
- Smaug viene citato anche ne Il Signore degli Anelli da Gandalf; egli si compiace della scomparsa del drago, che nella guerra di cui si narra nel romanzo si sarebbe certamente alleato con il malvagio Sauron.
- Uno degli innumerevoli giochi da tavolo ispirati al romanzo Lo Hobbit, Lo Hobbit: La Sconfitta del Malvagio drago Smaug è incentrato sulla lotta fra Bilbo Baggins e il drago.
- Nel 2011 un gruppo di scienziati ha battezzato "Smaug" un nuovo genere di lucertole della famiglia delle Cordylidae scoperte in Sudafrica: le lucertole sono state denominate così poiché ricoperte di una corazza di scaglie e per l'abitudine di dormire sottoterra, oltre che per il fatto di essere state scoperte nella località di Bloemfontein, luogo di nascita di J.R.R. Tolkien.
Note[]
- ↑ a G. E. Selby, 14 dic 1937