- "Gandalf aveva appena finito di pronunciare queste parole, quando si udì un grande rumore: un bum rombante che pareva giungesse dalle profondità sotto di essi, tremando nella roccia ai loro piedi. Balzarono tutti allarmati verso la porta. Dum, dum, continuava a tuonare, come se immense mani avessero trasformato le caverne stesse di Moria in un gigantesco tamburo. D'un tratto echeggiò uno squillo: un grande corno suonava nel salone, mentre in lontananza si udivano rispondere altri corni, e strilli acuti. Infine il rumore frettoloso di molti piedi. «Stanno venendo!», gridò Legolas.«Non possiamo uscire», disse Gimli. «Intrappolati!», esclamò Gandalf. «Perché ho indugiato? Eccoci qui prigionieri, esattamente come loro, tempo addietro. Ma io non ero qui, allora. Vedremo cosa...»."
- —Il Signore degli Anelli, libro II, cap, V, "Il ponte di Khazad-dûm"
Lo Scontro sulla Tomba di Balin, o anche detta Battaglia della Camera di Mazarbul, fu uno scontro combattuto nell'antica roccaforte nanica di Khazad-dûm, più precisamente tra la Camera di Mazarbul e il Ponte di Khazad-dûm, il 15 Gennaio 3019 TE e che vide contrapporsi la Compagnia dell'Anello e i Goblin di Moria.
È incerto se possa essere considerata o meno un battaglia, in quanto limitata nello spazio e nel numero di partecipanti, tuttavia si trattò comunque di un evento importante per la Guerra dell'Anello, in quanto l'esito condizionò pesantemente l'evolversi di tutte le vicende successive: infatti Gandalf il Grigio, fino ad allora guida della Compagnia, cadde combattendo contro il Flagello di Dúrin per poi riapparire alcune settimane dopo nelle vesti di Gandalf il Bianco.
Antefatti[]

Gandalf legge il Libro di Mazarbul alla Compagnia, by Denis Gordeev
Siccome la Breccia di Rohan era sorvegliata da Isengard e il passo di Caradhras era bloccato, alla Compagnia non restò che prendere la via di Moria per attraversare le Montagne Nebbiose e raggiungere così la parte orientale della Terra di Mezzo. Gandalf non avrebbe voluto seguire quella strada, conscio della presenza del Balrog all'interno dell'antica città, ma non gli restò altra scelta.
Giunti alle Porte di Durin indugiarono poiché nessuno sapeva la parola d'ordine, ma alla fine Gandalf risolse l'enigma e riuscirono ad aprirle anche se nel mentre furono attaccati dall'Osservatore nell'Acqua. Sfuggiti alla presa dell'orrido essere, i membri della Compagnia si rifugiarono all'interno delle miniere, ma l'Osservatore distrusse le porte dietro di loro, chiudendo per sempre il cancello occidentale e ogni possibilità di ritorno. Non appena i membri della Compagnia furono entrati nella città sotterranea si rassegnarono a proseguire, visto che ormai l'unica via di uscita alle loro spalle era stata distrutta. Dopo tre giorni di viaggio nei meandri dell'antica città, compagnia giunse infine nella Camera di Mazarbul.
Qui trovarono la tomba di Balin e altri corpi di Nani; adagiato in un angolo trovarono anche il Libro di Mazarbul, il diario della spedizione, che nonostante fosse danneggiato permise loro di scoprire il triste destino della Spedizione di Balin a Moria:, una volta giunti a Khazad-dûm, Balin e compagni avevano ricominciato a restaurare la roccaforte, ma dopo cinque anni erano stati attaccati da migliaia di orchi e avevano dovuto combattere duramente, fino ad essere uccisi tutti.
Lo scontro[]

Un momento dello scontro, Angus McBride.
Quando lo stregone terminò di leggere, sentirono dall'esterno i tamburi e i corni degli orchi che suonavano l'attacco contro gli intrusi. Capendo di essere in trappola, Gandalf accettò lo scontro e ordinò a Boromir di chiudere la porta principale. Tuttavia lo stregone disse di tenere socchiusa la porta orientale, che sarebbe stata la via più veloce per raggiungere i cancelli.
Il primo ad entrare fu un grosso Troll di Caverna, ma la Compagnia vide solo un braccio e una gamba perché Frodo lo ferì al piede con Pungolo scacciandolo, seguito da un grosso battaglione di Goblin e orchetti che invasero la Camera di Mazarbul ingaggiando un feroce combattimento con i membri della Compagnia.
Tuttavia l'abilità dei nove compagni compensò abbondantemente la sproporzione numerica e dopo che diversi orchi caddero sotto i colpi delle armi della Compagnia, questi optarono per una ritirata strategica offrendo una possibilità di fuga.
Mentre i nove erano davanti alla porta orientale pronti a fuggire, accadde però che una truppa di orchi, bloccò la Compagnia e l'Orco Nero al comando puntò direttamente Frodo, colpendolo con la propria lancia e lasciandolo come morto con grande sgomento dei suoi compagni; fortunatamente per l'hobbit l'attacco non ebbe conseguenze, grazie alla cotta di Mithril che gli impedì di essere trafitto da parte a parte, e Aragorn uccise l'orco con Andúril provocando lo sbandamento dei suoi scherani e aprendo la via di fuga alla Compagnia.
La ferocia dello scontro aveva però attirato l'attenzione del Flagello di Durin, il quale cominciò rumorosamente ad avvicinarsi alla Camera di Mazarbul. Gandalf, conscio del mortale pericolo, ordinò ad Aragorn di condurre via la Compagnia scendendo le scale verso il Ponte di Khazad-dûm, mentre lui rimase indietro a bloccare la porta con un incantesimo nel tentativo di guadagnare tempo per i suoi compagni. Tuttavia non guadagnò che pochi minuti, in quanto l'essere riuscì a spezzare abbastanza facilmente l'incantesimo di blocco che lo Stregone aveva lanciato sulla porta, e il contraccolpo fu tale da scagliare Gandalf giù per le scale.
Conseguenze[]

Gandalf affronta il Flagello di Durin sul Ponte di Khazad-dûm, Ted Nasmith.
Soccorso Gandalf, il quale li incitò a correre, la Compagnia incominciò una precipitosa fuga verso il Ponte di Khazad-dûm, incalzata sia dagli Orchi che dal Balrog. Giunti sul ponte Gandalf restò indietro affiancato da Aragorn e Boromir, ma ad emergere dal buio non furono gli Orchi bensì il Flagello di Dúrin, il quale fu identificato immediatamente come un Balrog di Morgoth, un potentissimo demone di epoche remote; lo Stregone, conscio di essere l'unico in grado di opporglisi in qualche modo, ordinò dunque a tutti i suoi compagni di attraversare senza indugio il ponte, mentre lui rimase ad affrontare l'avversario.
Gandalf riuscì a sconfiggere il Balrog distruggendo il ponte e facendolo cadere nell'abisso, tuttavia nella caduta la bestia riuscì ad afferrare lo stregone con la propria frusta fiammeggiante e a trascinarlo con sé.
Sgomenti per la perdita della loro guida, ai membri superstiti della Compagnia non restò che guadagnare l'uscita attraverso i Cancelli Orientali di Khazad-dûm per poi, dopo un breve riposo favorito dal sole, fuggire di gran carriera dalle Montagne nel tentativo di raggiungere Lothlórien e sottrarsi all'inseguimento che gli orchi avrebbero lanciato non appena si fosse fatta notte.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]
L'adattamento dello scontro nel film di Bakshi del 1978 segue piuttosto fedelmente la battaglia descritta nel romanzo, anche se con alcune omissioni minori: infatti alla fine dello scontro con gli orchi nella camera di Mazarbul, viene omesso lo scontro di magia tra Gandalf, che cercava di tenere chiusa la porta posteriore e guadagnare tempo per la fuga dei suoi compagni, e il Balrog.
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell'Anello (2001)[]
Nel film La Compagnia dell'Anello, primo della trilogia di Peter Jackson, lo scontro sulla tomba di Balin trae ispirazione da quello apparso nel film di Bakshi, anche in questo viene omesso lo scontro magico tra Gandalf e il Balrog, ma allo stesso tempo vi sono sensibili differenze: ad esempio Frodo non viene attaccato dal Capo degli orchi, bensì dal Troll di Caverna al quale viene dato molto più spazio di quanto in realtà non accada nel libro.