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"Tra i servi del Nemico che hanno nomi, il massimo era lo spirito che gli Eldar chiamavano Sauron, ovvero Gorthaur il Crudele, che in origine era dei Maiar di Aulë [...]. In tutte le trame di Melkor, il Morgoth in Arda, [...] Sauron aveva parte, ed era meno perfido del suo padrone solo in quanto a lungo aveva servito un altro anziché sé stesso. Ma in tardi anni si levò, simile ad ombra di Morgoth, e lo seguì passo passo, lungo il rovinoso sentiero che lo trasse giù nel vuoto."
Il Silmarillion, Valaquenta, "I Nemici".

Sauron, in origine conosciuto come Mairon e più tardi come il Signore degli Anelli, fu un potente Ainur appartenente alla stirpe dei Maiar che all'alba dei tempi fu attratto dalla gloria di Melkor e si convertì al male. Fu il più crudele e agguerrito servitore dell'Oscuro Signore di Angband durante la Prima Era, temuto dagli avversari di Morgoth per essere un potente negromante ed un astuto capitano di eserciti. In seguito alla sconfitta del suo padrone nella Guerra d'Ira, dopo essere fuggito dal giudizio dei Valar, assunse il ruolo di Oscuro Signore e continuò a portare terrore nella Terra di Mezzo.

Durante la Seconda Era, sotto le false spoglie di Annatar, Sauron ingannò i Noldor dell'Eregion insegnando loro i segreti della forgiatura degli Anelli del Potere con lo scopo di sottometterli al proprio volere con la creazione in segreto di un anello dominante, l'Unico Anello. Scoperto dagli Elfi, diede inizio alla sanguinosa Guerra tra Sauron e gli Elfi. Fu il maggior responsabile del declino del Regno di Numenor e della stirpe dei Dúnedain, offrendosi come consigliere di Re Ar-Pharazôn e corrompendolo con la sua influenza fino a convincerlo a ribellarsi ai Valar.

Alla fine della Seconda Era, Sauron fu sconfitto dall'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini guidata da Gil-galad e Elendil. Durante l'assedio finale di Barad-dûr, Isildur riuscì a tagliare l'Unico Anello dalla mano di Sauron, sottraendogli molto del suo potere e costringendolo ad abbandonare la propria forma corporea. Dopo secoli di attesa, riacquistato parte del proprio potere, Sauron ritornò in azione nella tarda Terza Era, inizialmente con il nome di Negromante. Fu sconfitto definitivamente alla fine della Guerra dell'Anello dopo la distruzione dell'Unico Anello nei fuochi del Monte Fato da parte di Smeagol/Gollum.

Nomi e titoli[]

Etimologia[]

Sauron è un nome Quenya che significa "Aborrito".[1] Il nome potrebbe essere derivato dal Quenya saura ("sudicio, vile")[2], oppure da Thauron che include l'elemento Sindarin thaur ("abominevole, odioso").[3]. Il nome utilizzato dai Sindar per Sauron durante la Prima Era è Gorthaur, che significa "Terrore crudele". È costituito dall'unione di gor ("orrore, spavento") e thaur ("abominevole, odioso").[3] L'equivalente in Quenya è Ñorsus.

In alcune note di Tolkien, si afferma che il nome originale di Sauron fosse Mairon ("l'Ammirabile", dal Quenya maira) ma che questo venne abbandonato quando si mise al servizio di Morgoth. Durante la sua cattività a Númenor riassunse il nome Mairon, o meglio Tar-Mairon ("Re eccelso"), benché non potesse utilizzarlo in pubblico per via delle implicazioni regali del nome. I Númenoreani lo chiamarono invece Zigûr, che significa "stregone" in Adûnaico.

Quando ingannò gli Elfi nella creazione degli Anelli del Potere, Sauron assunse il nome di Annatar, che significa letteralmente "Signore dei Doni" dal Quenya anna + tar.[3] Si può notare che Morgoth usò un nome simile per sedurre i primi Uomini: "Portatore di Doni". In una nota, Tolkien fornisce altri nomi usati da Sauron quando sedusse gli Elfi durante la Seconda Era: Artano ("Magnifico Fabbro") e Aulendil ("Devoto ad Aulë").[4]

Titoli[]

Sauron si attribuì o gli vennero attribuiti diversi titoli, tra cui:

  • Grande Occhio, in riferimento all'Occhio di Sauron;
  • Il Nemico, attribuito dai Popoli liberi durante la Seconda Era;[5]
  • Ingannatore, attribuito da Amandil prima di partire per chiedere aiuto ai Valar contro la corruzione di Sauron;[6]
  • Mano Nera, utilizzato due volte da Gollum;[7]
  • Negromante, usato durante il suo dominio su Dol Guldur quanto la sua identità era sconosciuta;[8]
  • Ombra dell'Est, usato non direttamente per Sauron, ma per il suo potere quando lo espanse nella Terza Era;[5]
  • Oscuro Potere, utilizzato da Gandalf;[9]
  • Oscuro Signore, attribuito dai Popoli liberi durante la Seconda Era;[5]
  • Signore dei Mannari, attribuito durante il suo dominio su Tol-in-Gaurhoth;
  • Signore di Mordor, attribuito durante il suo dominio sulla terra di Mordor;
  • Signore di Barad-dûr, attribuito dopo la costruzione di Barad-dûr;
  • Signore degli Anelli, attribuito dopo la creazione degli Anelli del Potere;
  • Signore della Terra, auto-attribuito quando ritornò al potere durante la Seconda Era;[5]
  • Signore del Mondo, auto-attribuito quando ritornò al potere durante la Seconda Era, infuriando Ar-Pharazôn;
  • Re dei Re, auto-attribuito quando ritornò al potere durante la Seconda Era, infuriando Ar-Pharazôn;
  • Re degli Uomini, auto-attribuito quando ritornò al potere durante la Seconda Era, infuriando Ar-Pharazôn.[6]

Secondo quanto riferito da Aragorn, Sauron non permette ai suoi servitori di scrivere o pronunciare il proprio nome e gli Orchi si riferiscono a lui solo come l'Occhio.[10] L'unica eccezione nota a questo è la Bocca di Sauron,[11] forse a dimostrazione del particolare rapporto di fedeltà tra il servo e il padrone.

Descrizione[]

Poteri e abilità[]

Sauron by Gerwell

Annatar, Gerwell.

Sauron era uno dei più potenti tra i Maiar. Poiché fu in origine servitore di Aulë, era particolarmente abile nella fabbricazione di artefatti magici e conosceva molti dei segreti della terra e delle sue risorse, sfruttando queste sue conoscenze in varie occasioni, come la creazione degli Anelli del Potere e la costruzione di Barad-dûr.

Al massimo della sua potenza Sauron era in grado di proiettare la sua volontà e influenzare le menti altrui, capacità che perse in parte con la sottrazione dell'Unico Anello. Rimase tuttavia ancora in grado di esercitare tale potere servendosi di oggetti come i Palantír. Sauron fu inoltre un abile manipolatore e maestro di illusioni, capace di ingannare Celebrimbor e i fabbri dell'Eregion con false promesse e di convincere Ar-Pharazôn a muovere guerra contro di Valar facendo leva sulla sua arroganza.

Come altri Maiar, Sauron aveva la facoltà di mutare il proprio aspetto: era in grado trasformarsi in un animale, in un orribile demone oppure poteva assumere la forma rassicurante di un elfo o di un uomo per ingannare le sue vittime. Per esempio, durante il suo scontro con Huan, Sauron si trasformò di un orrido mannaro ma, sconfitto, cercò prima di fuggire mutandosi in un vampiro alato, per poi tramutarsi in una nube scura e temporalesca una volta lasciato andare da Lúthien. Nella Seconda Era, invece, per due volte assunse la forma di un bellissimo elfo: la prima con il nome di Annatar, quando insegnò ai Noldor dell'Eregion a forgiare gli Anelli del Potere, la seconda a Númenor con il nome di Zigûr, quando divenne il più intimo consigliere di Ar-Pharazôn. Tuttavia, Sauron perse per sempre la facoltà di assumere la forma di elfo o qualsiasi altra creatura bella che esistesse in Arda durante l'Akallabêth, quando scampò per poco alla furia di Ilúvatar, e da allora in poi poté trasformarsi unicamente in orride e spaventose forme.

Aspetto e carattere[]

Sauron by Timo Vihola

Ipotesi sull'aspetto di Sauron, Timo Vihola.

Sauron un tempo aveva la facoltà di cambiare a piacimento il proprio aspetto, assumendo sia forme bellissime che mostruose o animalesche come quella di un mannaro o di un vampiro. A seguito dell'Akallabêth l'Oscuro Signore perse la facoltà di assumere belle forme e si creò un nuovo corpo, una figura umana spaventosa e molto alta, rappresentazione fisica della sua malvagità e del suo odio tanto che pochi potevano sopportare il suo sguardo.[6] Nel resoconto di Isildur sull'Assedio di Barad-dûr, la mano di Sauron viene descritta come nera e tale da bruciare al tatto.[8] Benché dopo la perdita dell'Anello Sauron non fu più in grado di assumere forma fisica, Gollum descrive la sua presenza durante gli interrogatori a cui fu sottoposto a Barad-dûr come una Mano Nera, avente solo quattro dita; [7] ciò fa pensare che, similmente a Morgoth con le ferite inflittegli da Fingolfin, Sauron non fosse in grado di rigenerare il dito che gli era stato tagliato da Isildur.

Sauron è inoltre dotato di una grande intelligenza ed è un esperto manipolatore, esattamente come il suo Signore Morgoth. Tuttavia tra Morgoth e Sauron esisteva una differenza fondamentale: il Vala ribelle infatti voleva il dominio incontrastato di Arda intera ed era disposto a distruggere il mondo, mentre Sauron era invece più misurato nei suoi obiettivi: egli infatti, avendo servito Aulë per molto tempo, aveva una grande passione nel creare oggetti e, a differenza del suo Signore, non desiderava l'intera Arda ma si sarebbe accontentato della Terra di Mezzo al fine di dominarla e plasmarla a suo piacimento.

Biografia[]

Origini[]

Mairon by Elena Kukanova

Sauron quando ancora era Mairon, Elena Kukanova [1].

"Nulla infatti è malvagio sin da principio; neppure Sauron lo era."
—Elrond su Sauron, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. II, "Il Consiglio di Elrond".

Sauron era in origine conosciuto con il nome di Mairon l'Ammirabile e apparteneva alla stirpe dei Maiar. In particolare, era un servitore del Vala Aulë, dal quale apprese l'arte di manipolare gli elementi della terra e di fabbricare oggetti e artefatti magici, conoscenze che in seguito utilizzò per cercare di corrompere gli Elfi e gli Uomini.

Sauron fu però presto irretito dall'Oscuro Signore Melkor, più tardi conosciuto come Morgoth, e diventò una creatura malvagia: tradì i Valar e divenne il suo servo più potente assieme a Gothmog, cui comunque era superiore in grado. Fu messo al comando di Angband, una fortezza del male costruita tra le Ered Engrin a nord del Beleriand. Quando Melkor fu sconfitto e catturato dai Valar durante la Seconda Guerra delle Potenze, Sauron riuscì a fuggire e a nascondersi in attesa del ritorno del suo padrone insieme ad altri suoi servitori, tra cui diversi Balrog.

Prima Era[]

Sauron by Nuaran

Sauron, Signore dei Mannari, Nuaran.

"Sauron era divenuto uno stregone di spaventosa potenza, padrone di ombre e fantasmi, di tenebrosa sapienza e crudelissima forza, tanto da deformare tutto ciò che toccava e stravolgere tutto ciò che governava, signore di lupi mannari; il suo dominio era perenne tormento."
Il Silmarillion, cap. XVIII, "La Rovina del Beleriand e l'Uccisione di Fingolfin".

Al ritorno di Melkor, Sauron si riunì a lui nella lotta contro i Noldor, i quali avevano lasciato il Reame Beato guidati da Fëanor, in quella che in seguito sarebbe divenuta nota come la Guerra dei Gioielli. In questo periodo, Sauron, con il nome di Gorthaur il Crudele, divenne noto per la sua stregoneria e la sua maestria nelle illusioni dovuta al fatto che poteva cambiare aspetto. I suoi servi erano Draugluin, Signore dei Lupi Mannari, e Thuringwethil, il suo araldo vampiro.

Quando Morgoth lasciò Angband per corrompere gli Uomini, del cui risveglio aveva saputo per primo, l'Oscuro Signore affidò a Sauron il comando della guerra contro gli Elfi.

Nel 457 PE, a seguito della Dagor Bragollach e la morte del Re Supremo dei Noldor Fingolfin, Sauron guidò un grande attaccò contro il Passo del Sirion conquistando Tol-Sirion e Minas Tirith, obbligando Orodreth e gli elfi che la difendevano a fuggire. Si stabilì dunque nella fortezza facendone la propria dimora e rendendola un luogo di orrore e paura, sede di lupi mannari e temuta prigione per i nemici di Morgoth ridenominandola in Tol-in-Gaurhoth.

Nel 460 PE Sauron ricevette dall'Oscuro Signore il compito di stroncare l'attività di Barahir e dei suoi fuorilegge, i quali conducevano una guerriglia spietata contro le forze di Angband nella regione del Dorthonion. Servendosi della sua magia, Sauron riuscì a catturare Gorlim, uno dei compagni di Barahir, e lo convinse con l'inganno e la tortura a rivelare la posizione del rifugio dei fuorilegge, per poi ucciderlo. Nel successivo attacco degli Orchi, Barahir venne ucciso ma suo figlio Beren sopravvisse e recuperò l'anello del padre. Per alcuni anni Beren continuò da solo la lotta contro le forze di Morgoth nel Dorthonion e Sauron gli dette una caccia spietata, senza riuscire mai a catturarlo. Nel 464 PE, Sauron invase il Dorthonion con un esercito di mannari e altre creature e Beren, ormai alle strette, decise di abbandonare la terra natale e recarsi a sud. Reputando compiuto il proprio incarico, Sauron se ne tornò nella propria fortezza.

Finrod and Sauron by Ranee13

Sauron e Finrod si affrontano in un duello magico, Ranee13.

Alcuni anni più tardi, nel 465 PE, Beren accompagnato da Finrod e altri dieci compagni tentò di raggiungere Angband e compiere così la missione affidatagli da Thingol di impadronirsi di uno dei Silmaril incastonati nella Corona Ferrea di Morgoth. Per tentare di eludere la sorveglianza del Passo del Sirion, Beren e i compagni si erano travestiti da orchi; tuttavia Sauron scoprì il trucco e li fece catturare e tradurre al suo cospetto nella fortezza. Qui ebbe dunque luogo un fiero duello di magia tra Sauron e Finrod, che tuttavia vide il Re elfico sconfitto. Abbattuta la resistenza di Finrod, Sauron fece portare Beren e i suoi compagni nelle prigioni della fortezza. Qui dapprima con lusinghe e poi con la minaccia di crudeli torture, cercò di scoprire la loro identità e il motivo per il quale un gruppo di Noldor si aggirasse nelle terre dell'Oscuro Signore in compagnia di un uomo. Tuttavia nessuno dei membri della compagnia cedette né rivelò il motivo della loro missione. Sauron escogitò quindi un crudele metodo per cercare di spingerli a confessare: cominciò ad inviare un terribile mannaro nelle celle dei prigionieri il quale, a intervalli regolari, uccideva brutalmente uno dei compagni di Finrod e Beren, sperando che il terrore convincesse uno di loro a cedere. Tuttavia nessuno dei compagni tradì il proprio signore e alla fine rimasero solo Finrod e Beren, che Sauron aveva tenuto per ultimi sospettando che si trattasse di personaggi illustri.

Tol-in-Gaurhoth by Elena Kukanova

Sauron minaccia Finrod suo prigioniero, Elena Kukanova [2].

Quando però fu il turno di Beren, il Re Elfico di frappose tra lui e la sua vittima e, benché fosse disarmato, tenne testa al lupo di Sauron riuscendo ad ucciderlo a mani nude ma morendo poco dopo per le gravi ferite riportate. La situazione venne infine salvata da Lúthien e Huan, i quali giunsero in soccorso di Beren presentandosi davanti ai cancelli di Tol-in-Gaurhoth e lanciando la propria sfida a Sauron. Dapprima il Luogotenente di Morgoth si limitò ad inviare contro le proprie schiere di Mannari, ma questi vennero uccisi uno ad uno da Huan; allora Sauron inviò contro di esso Draugluin, il più potente dei suoi servitori, tuttavia Huan lo batté senza difficoltà e il Padre dei Mannari, ferito mortalmente, ritornò dal suo padrone e con le ultime forze gli annunciò: «Huan è qui». Essendo a conoscenza della profezia che prevedeva la morte di Huan in combattimento contro il più grande dei Mannari, Sauron assunse dunque la forma di un terribile Lupo, il più grande fino ad allora mai esistito, ed uscì ad affrontare il mastino dei Valar. Tale fu il terrore che la sua figura suscitava che al suo apparire anche Huan ebbe un attimo di tentennamento. Allora Sauron tentò di attaccare Luthien, ma Huan fu su di lui e, dopo una breve e intensa lotta, lo soggiogò.

Huan Subdues Sauron by Ted Nasmith

Sauron viene soggiogato da Huan, Ted Nasmith.

"Ma né incantesimo né stregoneria, zanna o veleno, arte diabolica o forza belluina potevano soverchiare Huan di Valinor, il quale afferrò il suo nemico per la gola e lo inchiodò al suolo. Allora Sauron cambiò forma, da lupo divenendo serpente, e poi da mostro tornando al suo solito aspetto; ma gli era impossibile sfuggire alla presa di Huan senza abbandonare affatto il proprio corpo. Prima che il suo lurido spirito ne abbandonasse la tenebrosa carcassa, Lúthien gli si accostò e gli disse che il suo spettro, denudato della veste di carne, sarebbe tornato tremante da Morgoth; e poi soggiunse: «Là in eterno il tuo nudo essere subirà il tormento del disprezzo di Morgoth, dai cui occhi sarai trafitto, a meno che tu non ceda a me il dominio della tua torre». Sauron allora si arrese, e Lúthien assunse la signoria dell’isola e di tutto quanto era in essa; e Huan lo lasciò. E immediatamente Sauron assunse la forma di un vampiro, vasto come una nube scura sulla faccia della luna, e fuggì, ruscellando sangue dalla gola sopra gli alberi, e giunse nella Taur-nu-Fuin, e ivi dimorò, riempiendola di orrore. "
Il Silmarillion, cap. XX, "Di Beren e di Luthien".

Dapprima Sauron cercò di liberarsi, assumendo anche la forma di un serpente, ma Huan non mollò la presa. Fu allora che Luthien, approfittando della situazione di vantaggio, obbligò un terrorizzato Sauron a sottostare alle sue richieste: in cambio della sua liberazione lo costrinse a cedergli il controllo di Tol Sirion, che fu così liberata dalla sua maligna influenza. Dopo che ebbe acconsentito alle richieste della fanciulla fu liberato; umiliato e infuriato Sauron assunse la forma di una nube temporalesca e si rifugiò nel Dorthonion.

Eönwë ordering Sauron to go back to Valinor by Gerwell

Sauron si sottomette a Eönwë, Gerwell.

Dopo questa umiliazione, non si hanno più notizie di un intervento diretto di Sauron negli eventi della Prima Era. È possibile che per i decenni successivi non ebbe più il coraggio di presentarsi di fronte a Morgoth, anche perché la sua debolezza aveva comportato al suo Signore la perdita di uno dei Silmaril.

Dopo la sconfitta di Morgoth nella Guerra d'Ira, Sauron si presentò nella sua forma più bella di fronte a Eönwë e annunciò di essersi pentito, pregando per ottenere misericordia. Tuttavia l'Araldo di Manwë gli disse che non era in suo potere concedergli la grazia e che avrebbe dovuto recarsi ad Ovest per sottoporsi al giudizio dei Valar. Sauron non era però disposto ad essere giudicato e allora fuggì un'altra volta verso Est e per diversi secoli fece perdere le proprie tracce.

Seconda Era[]

Anelli del Potere[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Anelli del Potere.
JRRT - Annatar by artAlais

Sauron sotto le mentite spoglie di Annatar, artAlais.

Dopo circa 500 anni dall'inizio della Seconda Era, Sauron riapparve nella Terra di Mezzo e il suo potere ritornò a crescere. Scommettendo sul fatto che i Valar avessero scelto di abbandonare a se stessa la Terra di Mezzo, Sauron ricominciò a tessere le proprie trame e molti Uomini dell'Est e del Sud, già servitori di Morgoth, lo riconobbero come loro Signore. La presenza di una nuova ombra nell'Est fu percepita da Gil-galad e nel 882 SE scrisse una lettera a Tar-Meneldur, Re di Númenor, per avvisarlo del pericolo. Intorno al 1000 SE, temendo il crescente potere dei Númenóreani, Sauron scelse la terra di Mordor come propria dimora e iniziò la costruzione della fortezza di Barad-dûr nei pressi del Monte Fato.

Benché Sauron avesse compreso che gli Uomini erano i più facili da irretire e si era adoperato in tal senso, bramava di sedurre e sottomettere gli Elfi al proprio servizio dato che erano dotati di maggior potere. Dopo essere rimasto nascosto e aver accresciuto il proprio potere in segreto, nel 1200 SE, Sauron assunse un aspetto esteticamente piacente e prese a girare le corti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, utilizzando il nome di Annatar, Signore dei Doni, e presentandosi come emissario dei Valar. L'Oscuro Signore usò dunque tutta le proprie abilità di ingannatore, cambiando voce e aspetto, cercando di apparire come un signore benevolo e sapiente, ma non riuscì a convincere tutti gli Elfi: infatti Gil-galad, Re Supremo dei Noldor, e il suo Araldo Elrond, pur non conoscendo la sua reale identità, sospettavano che questo misterioso individuo avesse intenzioni meno nobili delle sue parole e dunque non gli prestarono ascolto né gli permisero di mettere piede nel Lindon.

Nonostante questo rifiuto, Sauron continuò ad aggirarsi nella Terra di Mezzo presentatosi come un pacificatore e saggio consigliere, sostenendo che tutti i doni e suggerimenti che elargiva con tanta generosità fossero mirati a rendere più bella la Terra di Mezzo e a renderla simile a Valinor:

Celebrimbor and Annatar by Paul Tobin

Celebrimbor e Annatar (Sauron), Paul Tobin.

"« [...] Ma perché dunque la Terra di Mezzo dovrebbe restare per sempre desolata e buia, laddove gli Elfi potrebbero renderla altrettanto bella di Eresseä, che dico, perfino di Valinor? E poiché non vi avete fatto ritorno, come pure potreste, ben m'avvedo che, al pari di me, voi questa Terra di Mezzo l'amate. Non è dunque nostro dovere di lavorare fianco a fianco al suo arricchimento e per l'elevazione di tutte le stirpi elfiche che vi si aggirano, all'oscuro del molto potere e della sapienza che sono di coloro che stanno al di là dal Mare?»"
—Sauron persuade i Noldor, Il Silmarillion, parte III, "Gli Anelli del Potere e la Terza Era"

Alla fine le sue parole fecere effetto sui Noldor dell'Eregion e il loro Signore Celebrimbor, che erano da sempre avidi di apprendere nuove tecniche di fabbricazione delle proprie opere e nuove abilità. Inoltre, nei loro cuori non c'era pace perché pur avendo rifiutato l'opportunità di tornare ad Aman per amore della Terra di Mezzo desideravano lo stesso di godere della felicità di coloro che l'avevano lasciata. Per questi motivi prestarono quindi orecchio a Sauron, eccetto però Galadriel che dubitò anch'essa delle sue intenzioni.

Sotto la sua guida, Celebrimbor e gli altri fabbri della Gwaith-í-Mírdain appresero molto nozioni sulla magia e sulla creazione di artefatti e nel 1500 SE iniziarono a forgiare svariati Anelli del Potere, ingannati dalla parole di Sauron secondo il quale tali strumenti avrebbero potuto incanalare il loro potere per cercare di preservare la bellezza della Terra di Mezzo. Il vero piano di Sauron era però di usare questi artefatti per soggiogare gli Elfi, controllando le menti dei loro portatori. Nel 1600 SE creò quindi in segreto l'Unico Anello tra le fiamme del Monte Fato e con il suo potere completò la costruzione di Barad-dûr. Tuttavia, quando Sauron indossò l'Anello, gli Elfi si accorsero immediatamente di essere stati ingannati e si tolsero i loro anelli nascondendoli e vanificando i suoi sforzi.

Guerra contro gli Elfi[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Guerra tra Sauron e gli Elfi.
The Death of Celebrimbor by Abe Papakhian

Sauron espone il corpo di Celebrimbor come trofeo, Abe Papakhian.

Accortosi che il suo inganno era stato smascherato, Sauron ordinò ai Noldor che gli fossero consegnati tutti gli Anelli perché non sarebbero stati in grado di forgiarli senza le sue conoscenze. Tuttavia, gli Elfi rifiutarono e nel 1693 SE Sauron diede inizio alla sanguinosa Guerra tra Sauron e gli Elfi che devastò l'Eriador. Le forze di Sauron invasero l'Eregion che venne distrutto e Celebrimbor venne sconfitto. Sauron lo sottopose quindi ad orribili torture affinché gli rivelasse dove aveva nascosto gli Anelli Elfici, i tre anelli più potenti, ma il nipote di Fëanor non gli rivelò nulla e allora l'Oscuro Signore lo fece uccidere e ne impalò il cadavere da utilizzare come standardo per le sue armate. Le armate del Lindon furono anch'esse respinte fino ai Monti Azzurri e i sopravvissuti dell'Eregion furono messi sotto assedio a Imladris, mentre le forze dei Nani alleate degli Elfi furono costrette a ritirarsi dietro le mura di Khazad-dûm. Fu durante questi anni che Sauron divenne ufficialmente noto come l'Oscuro Signore di Mordor.

Alla fine però le forze di Sauron vennero duramente battute dai Popoli Liberi della Terra di Mezzo, grazie anche all'intervento dei Dúnedain: infatti il Re Tar-Minastir ruppe il secolare isolamento di Númenor e inviò un grande esercito al comando di Ciryatur in risposta alle richieste di aiuto degli Elfi. Le forze congiunte di Númenor e di Gil-galad respinsero le armate di Sauron, infliggendo una prima sconfitta presso il Sarnoguado che le costrinse a ritirarsi a Tharbad. Qui le forze di Sauron si riorganizzarono, ma Ciryatur inviò una parte della flotta a risalire fiume Gwathló cogliendo l'esercito di Sauron alle spalle. La pesante sconfitta nella Battaglia del Gwathló constrinse Sauron a ritirarsi a Mordor e mise fine alla guerra, dando inoltre inizio all'espansione dell'influenza di Númenor nella Terra di Mezzo. Da allora Sauron portò sempre un profondo rancore nei confronti degli Uomini dell'Ovesturia e nei secoli successivi progettò un modo per provocarne la rovina.

Nonostante la perdita di alcuni Anelli, Sauron riuscì comunque a riprendersi quindici Anelli del Potere dal saccheggio dell'Eregion, che furono poi distribuiti a vari Re degli Uomini e dei Nani. Mentre non impiegò molto tempo per sottomettere alla sua volontà gli Uomini, trovò più difficile, per non dire impossibile, schiavizzare i nani, sui quali tali artefatti non sembravano sortire alcun effetto negativo, se non quello di renderli avidi e collerici quando non riuscivano a trovare sempre più ricchezze. Nel 2251 SE apparvero quindi per la prima volta i Nazgûl, gli Spettri dell'Anello, i suoi più grandi servitori.

Distruzione di Númenor[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Akallabêth.
Sauron comes to Ar-Pharazon by Demi-urgic

L'umiliazione di Sauron da parte di Ar-Pharazôn, Demi-urgic.

Quando Ar-Pharazôn usurpò il trono di Númenor, nell'anno 3255 SE, vide il crescente regno orientale di Sauron come una minaccia per l'impero coloniale númenóreano all'epoca piuttosto esteso. Quando Sauron si autoproclamò Re degli Uomini e dichiarò apertamente di voler rigettare i Dúnedain nel mare dal quale erano venuti, l'arrogante Ar-Pharazôn si adirò considerandolo un affronto personale: nel suo orgoglio infatti non concepiva che qualcuno si potesse porre al di sopra di un Re di Númenor e decise pretendere per sé il quel titolo. L'orgoglioso Re radunò dunque un immenso esercito e una gigantesca flotta e preparò una spedizione con la quale veleggiò verso la Terra di Mezzo, approdando presso il porto di Umbar, deciso ad annientare le forze di Sauron e invadere Mordor.

Di fronte alla maestosità dell'Esercito di Númenor, Sauron stesso riconobbe che non avrebbe potuto contare neppure sui propri servi più fedeli per sconfiggere i Dúnedain con la forza. Decise quindi di ottenere con l'inganno e l'astuzia ciò che non avrebbe potuto ottenere con le armi. L'Oscuro Signore raggiunse quindi il campo di Ar-Pharazôn e si umiliò di fronte a lui, prostrandosi a terra e implorando perdono. L'atto di sottomissione era stato congegnato da Sauron per ingannare il Re di Númenor, il quale dopo aver spogliato Sauron di tutti i suoi titoli decise ingenuamente di portarlo con sé a Númenor, come un trofeo e ostaggio. Sauron acconsentì apparentemente costretto, ma in segreto ne fu lieto perché era ciò che aveva pianificato. Tuttavia, quando giunse a Númenor e vide la città di Armenelos, crebbe in lui un'invidia e un odio implacabile.

Sauron and Ar-Pharazôn by Soni Alcorn-Hender

Sauron a Númenor, Soni Alcorn-Hender.

L'Oscuro Signore di Mordor approfittò degli anni della prigionia per entrare nelle grazie del Re, attraverso adulazioni e saggi consigli, riuscendo a conquistarne la fiducia sfruttando a suo vantaggio l'arroganza di Ar-Pharazôn: dapprima venne infatti liberato dagli arresti e lasciato libero di girare per l'isola di Númenor, ma continuò a circuire il Re e il Consiglio dello Scettro fino a divenire uno stretto consigliere sovrano. L'unico che non cadde nel suo inganno fu Amandil, Signore di Andúnië, che fu licenziato dal ruolo di consigliere su spinta di Sauron e si ritirò a Rómenna. Nella sua nuova veste di consigliere, dapprima Sauron convinse Ar-Pharazon che egli era un sovrano troppo potente per dover limitarsi solo in Númenor, incitandolo così a spadroneggiare sulle coste della Terra di Mezzo. Favorito poi dal fatto che da alcuni secoli a Númenor avevano preso piede le dottrine degli Uomini del Re, diffidenti verso i Valar e invidiosi dell'immortalità degli Elfi, l'Oscuro Signore ebbe buon gioco nel corrompere il popolo dell'Ovesturia, affermando che il Dono di Eru fosse in realtà una maledizione imposta dagli invidiosi Valar per trattenere la debordante potenza dei Dúnedain; inoltre negò l'esistenza di Eru, affermando che l'unico vero Signore del Mondo risiedeva nel Vuoto, intrappolato dai malvagi dei perché aveva cercato di liberare gli Uomini dal loro giogo.

The Temple of Melkor by Elena Kukanova

Sauron nel Tempio di Melkor, Elena Kukanova [3].

Sauron continuò a obnubilare la già debole mente del re e del suo popolo, incitandoli a istituire un culto religioso in adorazione di Melkor, di cui divenne Sommo Sacerdote, e a perseguitare crudelmente gli Elendili, quei Dúnedain che ancora serbavano la propria lealtà ai Valar e agli Elfi. Fece vietare l'accesso al Meneltarma, luogo sacro a Eru Ilúvatar, e fece edificare nella capitale dell'isola un grande tempio dedicato a Melkor, all'interno del quale fu posto un altare di fuoco. Spinse quindi il Re ad abbattere l'Albero Bianco di Númenor e il suo legno venne utilizzato per accedere il primo fuoco nel tempio. All'interno del tempio, con spargimenti di sangue, tormenti e grandi perversioni, si compivano sacrifici in nome di Melkor affinché affrancasse gli Uomini dalla morte.

Alla fine l'Oscuro Signore, convinto che i tempi fossero maturi, convinse il Re che se le Potenze negavano ai Dúnedain l'immortalità, allora se la sarebbero dovuta prendere con la forza; Ar-Pharazôn, ormai anziano e spaventato dall'avvicinarsi della morte, commise la più grande delle follie, approntando il più grande esercito e la più grande flotta che mai si fossero visti in Arda. Ciò attirò la collera dei Valar, i quali inviarono su Númenor chiari segni della propria disapprovazione nella forma di nubi tempestose, spesso a forma di aquile, portatrici di tuoni e lampi. Accadde quindi che uno di questi fulmini colpì la cupola del Tempio di Melkor, che si squarciò e fu avvolta dalla fiamme, ma Sauron che si ergeva sul pinnacolo rimase illeso: da quel momento gli Uomini lo acclamarono come un dio e fecero tutto quello che chiedeva. Ar-Pharazôn salpò infine alla volta di Aman per muovere guerra ai Valar infrangendo così il Divieto dei Valar mettendo piede nel Reame Beato.

Wrath of the Valar by Matt Leese

Sauron sfida i fulmini dei Valar che colpiscono il Tempio di Melkor, Matt Leese.

Il piano di Sauron si fondava sull'idea che i Valar avrebbero certamente punito Ar-Pharazôn e i Dúnedain, distruggendo esercito e flotta ed eliminando il più grande ostacolo alla sua conquista definitiva della Terra di Mezzo. Tuttavia Sauron aveva sottovalutato le conseguenze delle sue azioni: infatti i Valar non avevano potere diretto sui Figli di Ilúvatar così, per evitare una guerra, decisero di rinunciare momentaneamente al titolo di guardiani del mondo e invocare Eru affinché intervenisse di persona. Eru distrusse la flotta del Re e seppellì Ar-Pharazôn e il suo esercito nelle Grotte degli Obliati, condannandoli a rimanervi prigionieri fino al giorno della Dagor Dagorath. Allo stesso tempo Númenor sprofondò nel mare e le Terre Occidentali vennero separate dal mondo, cambiando nuovamente la fisionomia di Arda. Sauron venne travolto dal grande cataclisma che investì l'Ovesturia mentre si trovava nel nero seggio al centro del Tempio e fu preda di grande paura di fronte alla collera di Eru. Quando Tempio e seggio precipitarono nell'abisso, Sauron riuscì a fuggire ma la sua forma corporea andò distrutta e con essa tutte le energie che aveva impiegato per conquistare i Númenoreani. Nonostante ciò, l'Oscuro Signore ritornò a Barad-dûr nel 3320 SE e iniziò a riorganizzare i suoi servitori, ma da allora non fu più in grado di assumere una forma fisica gradevole, affidandosi unicamente al potere dell'Unico Anello per sottomettere i suoi alleati.

Guerra dell'Ultima Alleanza[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Guerra dell'Ultima Alleanza.
Sauron vs Elendil and Gil-galad on Orodruin by Kip Rasmussen

Duello di Gil-galad e Elendil contro Sauron, Kip Rasmussen.

Nonostante la distruzione di Númenor si fosse compiuta, accadde che un gruppo di Númenóreani serbatisi fedeli ai Valar riuscirono ad abbandonare l'isola prima della fine e sotto la guida di Elendil e dei suoi figli Isildur e Anárion giunsero alla Terra di Mezzo, dove fondarono i Regni di Arnor e di Gondor raccogliendo sotto la propria guida tutti quei Dúnedain della fazione degli Elendili che da tempo si erano trasferiti nel continente per sottrarsi alle persecuzioni degli Uomini del Re.

L'Oscuro Signore non poteva accettare che una parte dei suoi acerrimi nemici fosse scampata al destino che gli aveva predisposto e nel 3429 SE Sauron lanciò un attacco preventivo contro Gondor, riuscendo a catturare Minas Ithil e a sottoporre Osgiliath ad un duro assedio. Sebbene colti di sorpresa i Dúnedain, guidati da Elendil e dai suoi figli, si riorganizzarono e con Gil-galad, il Re Supremo dei Noldor, formarono l'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini e guidarono un violento contrattacco contro le forze di Sauron. Giunto a conoscenza di questo, l'Oscuro Signore inviò degli Orchi di Mordor sulle Montagne Nebbiose per tentare un imboscata e bruciò i giardini delle Entesse per rallentare la loro avanzata lungo l'Anduin. Nonostante ciò, l'Alleanza raggiunse Mordor e sconfisse le forze di Saruon nella Battaglia di Dagorlad, nel 3434 SE.

Le forze coalizzate sottoposero quindi Barad-dûr ad un durissimo assedio durato sette anni, durante il quale Anárion trovò la morte. Infine, nel 3441 SE, Sauron scese personalmente in campo e affrontò contemporaneamente Gil-galad e Elendil in un feroce duello, durante il quale i due sovrani trovarono la morte. Tuttavia anche l'Oscuro Signore ne venne indebolito e Isildur ne approfittò per prendere Narsil, la spada del padre, e colpire Sauron mozzando il dito al quale portava l'Unico Anello. Non più in grado di mantenere la sua forma fisica e duramente provato, lo spirito di Sauron abbandonò il suo corpo e fuggì nell'estremo oriente della Terra di Mezzo, mentre Isildur tenne per sé l'Unico Anello.

Isildur prende l'Anello a Sauron by Denis Gordeev

Isildur trae l'Anello dal corpo di Sauron, Denis Gordeev.

"Alla fine, tuttavia, l'assedio si fece così stretto, che Sauron in persona uscì fuori; e lottò con Gil-galad e con Elendil, ed entrambi restarono uccisi, e la spada di Elendil andò in frantumi sotto di lui com'egli cadde. Ma Sauron fu del pari abbattuto, e con il mozzicone di Narsil Isildur tagliò l'Anello del Dominio dalla mano di Sauron e se ne impossessò. Sicché Sauron, per il momento almeno, fu vinto e abbandonò il proprio corpo, e il suo spirito volò via, andando a nascondersi negli spazi deserti; e per molti anni ancora, Sauron più non assunse forma visibile."
Il Silmarillion, parte III, "Gli Anelli del Potere e la Terza Era"

Isildur non tenne a lungo il possesso dell'Unico: nel 2 TE infatti, mentre con i suoi figli faceva ritorno verso nord, la sua scorta fu attaccata nei pressi dei Campi Iridati da una numerosa truppa di Orchi. Nella cruenta battaglia che ne seguì quasi tutti i Dúnedain della sua scorta, i suoi tre figli maggiori e Isildur stesso furono uccisi. L'Anello finì dunque nelle acque dell'Anduin e non se ne seppe più nulla per migliaia di anni. Avendo Sauron perso quasi tutto il suo potere, vagò come spirito impietoso e terribile per moltissimo tempo, rimanendo per mille anni incapace di riacquistare la sua forma fisica.

Terza Era[]

Negromante a Dol Guldur[]

Dol Guldur by Matěj Čadil

Dol Guldur sotto il dominio di Sauron, by Matěj Čadil.

Intorno al 1000 TE, il potere di Sauron crebbe di nuovo e con il tempo riuscì a stabilizzare il suo spirito e a riacquistare buona parte della sua potenza. Preoccupati da questo, i Valar inviarono i cinque Istari per aiutare i Popoli Liberi nella lotta contro il male. Nell'anno 1050 TE, Sauron si stabilì nell'antica fortezza elfica di Amon Lac, ridenominata Dol Guldur (Colle di Stregoneria), nel Bosco Atro meridionale. Divenne quindi noto come il Negromante, ma i Saggi ritennero che si trattasse di uno dei Nazgûl e decisero di non intervenire.

Nel 1300 TE, i poteri dell'Oscuro Signore aumentarono sensibilmente e molte cose malvagie si risvegliarono, come gli Orchi delle Montagne Nebbiose che si moltiplicarono e i Draghi che attaccarono i Nani. Anche i Nazgûl riapparvero e fondarono il malvagio regno di Angmar. Nei secoli successivi, i suoi servitori ad Angmar e nel Sud e nell'Est della Terra di Mezzo si accanirono contro i regni dei Dúnedain. Re Araphant di Arnor e Re Ondoher di Gondor realizzarono che un'unica mente stava coordinando gli attacchi contro i loro regni e che avrebbero dovuto lavorare insieme per sconfiggerla. Tuttavia, Angmar riuscì a causare la caduta del reame di Arnor (anche se non riuscì ad estinguere la Linea di Isildur) prima che ciò potesse accadere. I Nazgûl poco dopo si radunarono a Mordor e conquistarono Minas Ithil per preparare il ritorno nel loro Signore, riuscendo anche a spezzare la stirpe reale della Linea di Anárion. Mentre l'Ombra cresceva, un balrog si risvegliò a Khazad-dûm causando la sua rovina.

Al 2060 TE, il potere di Dol Guldur era cresciuto a tal punto che anche i Saggi ipotizzarono un ritorno di Sauron. Nel 2063 TE Gandalf penetrò nella fortezza ma l'Ombra fuggì ad est per non rivelarsi prima del tempo. Qui Sauron continuò la corruzione degli Esterlings e creò una forte alleanza tra le varie tribù. Questo peridio di assenza è noto come Pace Vigile, perché l'Ombra a Bosco Atro diminuì e i Nazgûl rimasero a Minas Morgul in attesa.

Il Negromante ritornò a Dol Guldur nel 2460 TE. Tre anni più tardi, l'Unico Anello decise di rivelarsi, finendo nelle mani di uno Sturoi. Sentendo il pericolo, i Saggi formarono il Bianco Consiglio. Nel 2475 TE, fecero la loro prima apparizione gli Uruk Neri occupando brevemente l'Ithilien. Qualche anno più tardi, gli Orchi delle Montagne Nebbiose presero il controllo dei valichi, bloccando il passaggio verso Ovest. Allo stesso tempo i Balchoth invasero Bosco Atro e si coordinarono con gli Orchi per attaccare Gondor. Nel 2841 TE i servi di Sauron catturarono Thráin II e lo portarono a di Dol Guldur al cospetto dell'Oscuro Signore: qui Sauron gli sottrasse l'Anello di Durin, recuperando uno degli anelli dei Nani.

Nel 2850 TE, Gandalf si recò a Dol Guldur dove trovò Thráin II morente e scoprì che nella fortezza si celava una grande minaccia. L'anno successivo cercò di convincere il Bianco Consiglio ad attaccare Dol Guldur, ma questo era presieduto da Saruman che si oppose alla richiesta. Saruman infatti voleva per sé l'Anello ed era convinto che sentendo la presenza del suo padrone si sarebbe rivelato da sé. Mentre il potere di Sauron cresceva, i suoi servitori spinsero gli Haradrim a riprendere gli attacchi contro Gondor, mentre gli Orchi infestarono l'Ithilien. Fu in questo periodo che Sauron giunse a conoscenza del Disastro dei Campi Iridati e inviò i propri servitori a cercare l'Anello nei pressi di quella zona, non sapendo che fosse ormai già nelle mani di Gollum.

Ritorno a Mordor[]

Dol Guldur by Angus McBride

L'attacco del Bianco Consiglio a Dol Guldur nel 2941 TE, Angus McBride.

Nel 2939 TE, Saruman scoprì che i servitori di Sauron stavano setacciando l'Anduin nei pressi dei Campi Iridati e comprese dunque che Sauron era al corrente della fine di Isildur e sapeva dove cercare l'Unico Anello. Preoccupato di questi sviluppi, nel 2941 TE Saruman acconsentì ad attaccare Dol Guldur, ufficialmente per seguire il consiglio di Gandalf ma in realtà per impedire a Sauron di trovare l'Anello per primo. Nello stesso anno, la spedizione di Thorin sponsorizzata da Gandalf portò all'eliminazione di Smaug e di gran parte degli Orchi delle Montagne, indebolendo le forze di Sauron nel Nord. Nonostante la sconfitta delle proprie forze e la perdita di un possibile alleato, Sauron si aspettava un attacco a Dol Guldur da parte del Bianco Consiglio e fuggì facilmente. Nel 2951 TE rientrò quindi a Mordor ordinando di completare la ricostruzione della fortezza di Barad-dûr e inviò tre dei Nazgûl ad occupare nuovamente Dol Guldur. Il completamento della Torre Nera fu poi segnato da un'eruzione del Monte Fato.

Nella sua disperazione, il nemico più prossimo di Sauron, il Sovrintendente Denethor II cercò di utilizzare la Sfera di Anor per guadagnare nuove conoscenze. Quel palantír era però collegato direttamente con la Sfera di Ithil che i Nazgûl aveva conquistato a Minas Morgul e che era utilizzata da Sauron, il quale si accorse di Denethor II. L'Oscuro Signore tentò di sottomettere la Sfera di Arnor, ma fallì a causa della forza di volontà di Denethor. Tuttavia questo scontro stressò e prosciugò le forze del sovrintendente che perse quindi la speranza. Intorno al 3000 TE, Saruman scoprì e decise di usare in segreto la Sfera di Orthanc. Come già accaduto con Denethor, Sauron si collegò alla sua mente e lo irretì, trasformando uno dei suoi nemici più saggi nel suo più grande servitore.

Nel frattempo, Sauron costruì enormi armate di Orchi e si alleò con gli Uomini mercenari dell'Est e del Sud. Adottò poi il simbolo dell'Occhio rosso senza palpebre, che divenne simbolo di potere e paura per tutta la Terra di Mezzo. Nel 3009 TE, Gollum si avventurò a Mordor alla ricerca dell'Anello ma fu catturato dai servi di Sauron. Gollum fu torturato e interrogato negli anni successivi, finché Sauron scoprì che l'Unico Anello era in possesso di Bilbo Baggins della Contea.

Guerra dell'Anello[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Guerra dell'Anello.
The Nine by Irene Bressel

I Nove lasciano Mordor diretti alla Contea, Irene Bressel.

Sauron si allarmò quando gli Elfi di Bosco Atro catturarono Gollum, così nel Giugno del 3018 TE inviò segretamente i Nazgûl a caccia dell'Unico Anello. Per tenere nascosto l'attraversamento dell'Anduin da parte dei Nove, Sauron preparò un attacco contro Osgiliath. Questa azione servì due obiettivi: primo, testare la forza e la preparazione di Denethor, e secondo e più importante, presentare la discesa in campo dei Nazgûl come una semplice manovra militare, celando al Bianco Consiglio la loro vera missione. Le forze di Gondor risultarono più forti di quello che Sauron aveva sperato, ma nonostante ciò la parte orientale della città venne conquistata. Ciò permise ai Nazgûl di attraversare il Grande Fiume e iniziare la propria ricerca travestiti da cavalieri neri. Conoscendo ora l'effettiva entità del suo nemico, Sauron continuò ad ammassare le proprie forze a Minas Morgul e a Mordor in preparazione per l'assedio di Gondor.

A Settembre, i Nazgûl non erano ancora stati capaci di trovare la Contea poiché sviati dalla parole di Gollum l'avevano cercata nella Valle dell'Anduin e la collera e la paura di Sauron crescevano. Attraverso un messaggero, Sauron ordinò quindi ai Nove di recarsi a Isengard per confrontare Saruman su ciò che sapeva sulla Contea e sulla posizione dell'Anello. Sauron era infatti venuto a sapere della partenza di Boromir e delle iniziative di Saruman, come la cattura di Gandalf. Conscio del doppio gioco di Saruman, l'Oscuro Signore finse di ignorarlo in attesa del momento opportuno. Saruman diede risposte evasive e provocatorie ai Nove, ma questi catturarono lungo la via Gríma Vermilinguo che rivelò loro la posizione della Contea. Alla fine, i Nazgûl fallirono nelle loro missioni e furono sconfitti e disarcionati dalla piena del Bruinen. Il Re Stregone ritornò da solo a Mordor a Dicembre e Sauron fu colto da grande timore, dato che percepiva che i suoi nemici erano ancora forti e sembravano avere la fortuna dalla loro parte.

Pipino e il Palantir by Denis Gordeev

Pipino entra in contatto con Sauron attraverso il Palantír, Denis Gordeev.

L'indizio successivo sull'Anello (o così credette) arrivò a Sauron nella tarda notte del 5 Marzo 3019 TE, quando Pipino guardò nel palantír di Orthanc che aveva recuperato a Isengard. La volontà di Sauron era più forte di quella dell'Hobbit e forzò quindi Pipino a portare lo sguardo su di sé, ma non capì le vere circostanze del loro incontro, supponendo che Pipino fosse prigioniero di Saruman. Piuttosto che interrogare Pipino immediatamente, Sauron scelse di tormentarlo con crudeltà e di obbligarlo a dire a Saruman che avrebbe mandato qualcuno a prendere l'Hobbit immediatamente. La crudeltà e l'arroganza stessa di Sauron gli impedirono di scoprire la vera identità del Portatore e la natura della sua missione. Poche ore dopo, la mattina del 6 Marzo, Sauron incontrò di nuovo uno dei suoi nemici nel palantír di Orthanc: Aragorn guardò deliberatamente nella Pietra per rivelarsi a Sauron come erede di Isildur e possessore di Andúril. Aragorn non disse alcuna parola a Sauron, ma lottò per sottrargli il controllo della pietra. Come previsto da Aragorn, ciò spaventò molto Sauron che ordinò al Re Stregone di lanciare il suo assalto su Gondor immediatamente piuttosto che aspettare che tutti i preparativi fossero pronti.

La morte del Re Stegone e la sconfitta del suo esercito nella Battaglia dei Campi del Pelennor furono un duro colpo per Sauron, ma poteva contare comunque su una grande armata tenuta in riserva a Mordor, sufficientemente grande da assicurare la vittoria con un secondo assalto. Dopo il suo incontro con Aragorn nel palantír, Sauron credette che uno dei suoi nemici a Minas Tirith avesse l'Anello e presto avrebbe tentato di usarlo. Grazie a ciò, Gandalf fu in grado di sfruttare l'errore di Sauron con un piano audace: l'esercito dei Popoli Liberi avrebbe marciato sul Nero Cancello come esca, mantenendo l'Occhio di Sauron fissato su di loro e accecandolo a qualsiasi altra cosa che si muovesse, mentre il Portatore raggiungeva il Monte Fato. Per nove giorni, il piano di Gandalf funzionò: Sauron mantenne la sua attenzione sui movimenti dell'esercito e reindirizzò tutte le forze di Mordor al Nero Cancello per affrontarli. Anche quando Shagrat portò notizie di un intruso "elfico" a Cirith Ungol, Sauron non si preoccupò di investigare ulteriormente, fermo nella convinzione che l'Anello fosse con l'esercito dei Popoli Liberi. Frodo e Sam raggiunsero quindi così il Sammath Naur, e Sauron se ne accorse solo all'ultimo momento quando Frodo reclamò l'Anello per sé.

" [...] quando Frodo infilò l'Anello arrogandoselo, proprio a Sammath Naur, nel cuore del suo reame, il Potere fu scosso a Barad-dûr e la Torre tremò [...]. L’Oscuro Signore fu improvvisamente conscio della presenza di Frodo, e il suo Occhio, penetrando fra tutte le ombre, scrutò oltre l'altipiano la porta che egli stesso aveva costruita; l'enormità della sua follia gli fu rivelata in un lampo accecante, e tutti gli artifizi dei suoi nemici furono messi a nudo. Allora la sua collera avvampò come una fiamma divorante, ma la sua paura fu come un grande fumo nero che lo soffocava. Conosceva il pericolo mortale in cui si trovava e il filo al quale ormai pendeva il suo destino. [...] i suoi eserciti si fermarono ed i suoi capitani si trovarono all'improvviso in balia del fato, privi di volontà, tremanti e disperati. Erano stati dimenticati. La mente e gli intenti del Potere che li comandava erano ormai concentrati con forza irresistibile sulla Montagna."
Il Signore degli Anelli, libro VI, cap. III, "Monte Fato".
The Shadow of Sauron by Ted Nasmith

La sconfitta di Sauron, Ted Nasmith.

Sauron vide Frodo nel momento in cui indossò l'Anello e, realizzando di essere stato ingannato, fu travolto da collera e paura. Perse immediatamente interesse nella Battaglia del Morannon e inviò i Nazgûl verso il Monte Fato. Fu troppo tardi; Gollum cadde nella voragine con l'Anello, distruggendolo. Con la distruzione dell'Anello, Barad-dûr e molte altre fortezze di Sauron crollarono. Lo spirito di Sauron emerse e salì sopra Mordor come una grande nube nera; tentò di allungare una mano verso l'esercito dei Popoli Liberi, ma mentre lo faceva, fu disperso dal vento e svanì. Il potere di Sauron venne meno, e il suo dominio nella Terra di Mezzo cessò. Benché la sua mente e il suo essere fossero legati per sempre a , Sauron aveva ormai perso tutti i poteri per imprimere la propria volontà sul mondo e non avrebbe mai potuto recuperarli, condannato quindi a seguire le orme del suo vecchio padrone, Morgoth, verso il Vuoto.

Servi e alleati[]

  • Draugluin: fu uno dei più spaventosi servitori di Sauron durante la Prima Era. Fu il primo della stirpe dei Mannari creati da Sauron e il più terribile della sua specie, tanto che il suo nome incuteva paura in tutto il Beleriand. Venne ucciso da Huan, il Mastino di Valinor, il quale poi ne dette la pelle a Beren affinché potesse penetrare in Angband.
  • Thuringwethil: fu la messaggera di Sauron durante la Prima Era, che spesso assumeva la forma di uno spaventoso vampiro alato e si occupava dello scambio di messaggi e notizie tra Morgoth e Sauron quando quest'ultimo risiedeva in Tol-in-Gaurhoth. Come Draugluin venne uccisa da Huan per impedire che Morgoth venisse informato della perdita della fortezza. Lúthien utilizzò la sua pelle per assumerne le sembianze e penetrare ad Angband assieme a Beren travestito da Draugluin.
  • Nazgûl: tra tutti i servi dell'Oscuro Signore, i Nove erano indubbiamente i più temuti dai Popoli Liberi della Terra di Mezzo. Erano un tempo uomini, maghi guerrieri e re estremamente ambiziosi, ai quali Sauron fece dono di nove Anelli del Potere; tali artefatti conferirono loro un enorme potere e allungarono la loro vita, ma con il tempo divennero schiavi della volontà di Sauron, riducendosi a spettri.
  • Re Stregone: fu il più potente e pericoloso servitore di Sauron tra la Seconda e la Terza Era. Era il più potente dei Nazgûl, gli Spettri dell'Anello, e ricoprì il ruolo di comandate supremo degli eserciti di Mordor. A lui Sauron affidò il compito di distruggere il reame dei Dúnedain del nord, cosa che raggiunse fondando il reame di Angmar e conducendo una guerra secolare contro i regni dell'Arthedain e del Cardolan; fu inoltre il responsabile dell'estinzione della Linea di Anárion e l'artefice della conquista di Minas Ithil che, ridenominata Minas Morgul, divenne la sua residenza. Durante la Guerra dell'Anello dette la caccia a Frodo, che riuscì a pugnalare con una Lama Morgul a Colle Vento, e guidò le armate di Mordor contro il regno di Gondor. Venne ucciso da Éowyn e Merry durante la Battaglia dei Campi del Pelennor, non prima di aver ferito mortalmente Re Théoden e aver contagiato i suoi uccisori con l'Alito Nero.
  • Bocca di Sauron: fu un uomo della stirpe dei Númenóreani Neri. Non è chiaro quale servizio svolgesse al servizio dell'Oscuro Signore ma fu l'araldo che l'Oscuro Signore inviò a parlamentare con Aragorn e Gandalf prima della Battaglia del Morannon.
  • Gothmog: fu un orco o un uomo, ma probabilmente apparteneva alla stirpe dei Númenóreani Neri. Dopo la morte del Re Stregone di Angmar assunse il comando delle armate di Mordor nella Battaglia dei Campi del Pelennor e fu sul punto di vincere la battaglia, ma l'arrivo di Aragorn con i rinforzi del Sud sconvolse i suoi piani e alla fine gli eserciti di Sauron vennero sconfitti.
  • Saruman: anticamente un Maia della schiera di Aulë, fu il capo del Bianco Consiglio e degli Istari. Corrotto dallo studio delle arti del Nemico, alla fine lo Stregone maturò il desiderio di ritrovare per sé l'Unico Anello e utilizzarlo per sconfiggere Sauron e diventare il nuovo dominatore della Terra di Mezzo. Per fare questo inizialmente si presentò come alleato dell'Oscuro Signore, con il quale comunicava attraverso la Pietra di Orthanc, ma in realtà faceva il doppio gioco nell'attesa dell'occasione migliore per tradire anche Sauron sebbene pare che egli fosse perfettamente al corrente dei propositi del suo "alleato".
  • Serpente Nero: fu un generale degli Haradrim che comandò la cavalleria dell'Esercito di Mordor durante l'Assedio di Gondor e la Battaglia dei Campi del Pelennor. Venne ucciso da Théoden poco prima che questi venisse abbattuto dal Re Stregone.

Altre versioni del legendarium[]

Sin dalle prime versioni del legendarium, Sauron subì diversi cambiamenti. Il prototipo di questo personaggio fu Tevildo, il Signore dei Gatti, che aveva il ruolo di antagonista nella prima versione della storia di Beren e Lúthien presente nei Racconti Perduti ("Il racconti di Tinúviel"). Morgoth aveva anche un altro servitore chiamato Fankil che agiva come suo luogotenente, un ruolo assunto poi da Sauron nelle versioni più tarde.

Tevildo fu poi trasformato in Thû, il Negromante - la prima vera iterazione di quello che sarebbe diventato Sauron. Il nome fu poi cambiato in Gorthû, Sûr, e infine in Sauron. Gorthû, nella forma Gorthaur, sopravvisse ne Il Silmarillion.

Prima della pubblicazione de The Silmarillion, le origini e la vera identità di Sauron non erano chiare a chi non aveva accesso alle note di Tolkien. Nelle prime edizioni de The Guide to Middle Earth, Sauron viene descritto come "probabilmente uno degli elfi Eldar".

Adattamenti[]

Adattamenti cinematografici[]

Il Signore degli Anelli (1978)[]

Sauron Lord of The Rings 1978

Sauron, nel prologo del film di Bakshi.

Nel film animato di Bakshi, Sauron appare brevemente in alcune scene del prologo girate al rotoscopio, dove si presenta come un imponente figura nera con un elmo cornuto in testa. Lo si osserva dapprima forgiare l'Unico Anello e poi nel momento in cui Isildur gli taglia il dito al quale portava l'Anello. Nessun attore è stato accreditato per il ruolo.

Sebbene fedele allo spirito del romanzo, nel prologo viene detto che Sauron apprese l'arte della costruzione degli Anelli dagli Elfi, mentre in realtà fu esattamente il contrario.

Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001 - 2003)[]

Sauron

Sauron nella trilogia di Peter Jackson.

Nella prima trilogia di Peter Jackson, Sauron è interpretato dall'attore neozelandese Sala Baker nel prologo de La Compagnia dell'Anello, mentre la sua voce è di Alan Howard. Il doppiatore italiano è Gerolamo Alchieri.

Nel prologo de La Compagnia dell'Anello, Sauron compare in forma fisica: è rappresentato come un uomo alto e forte, totalmente ricoperto da un'armatura nera dalle fattezze mostruose, e che combatte con l'ausilio di una grande mazza da guerra. L'aspetto di Sauron è stato progettato da John Howe che si è ispirato alle illustrazioni raffiguranti Morgoth. Dopo essere stato sconfitto da Isildur che taglia il dito con l'Unico Anello (insieme ad altre tre dita della stessa mano), il corpo di Sauron esplode causando un'onda d'urto che getta a terra tutti i presenti sul campo di battaglia. In seguito, Saruman suggerisce parlando con Gandalf che Sauron non fosse in grado di mantenere una forma fisica e che l'Occhio fosse la sua forma astrale, il suo spirito, un dettaglio che non è menzionato nel romanzo.

Nella sceneggiatura originale de Il ritorno del Re, Sauron sarebbe dovuto comparire, prima con l'aspetto di Annatar e poi con quello che aveva nel prologo del primo film, durante la battaglia al Cancello Nero e affrontava Aragorn. Si decise però di tagliare il personaggio di Sauron dalla scena e di sostituirlo con un Troll.

Trilogia de Lo Hobbit (2012 - 2014)[]

Sauron Lo Hobbit

Sauron, ne Trilogia de "Lo Hobbit".

Nella Trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson, Sauron è doppiato e interpretato tramite motion capture dall'attore britannico Benedict Cumberbatch.

In questi film, il Bianco Consiglio è inizialmente all'oscuro della vera identità del Negromante, che viene rivelata solo grazie alle indagini di Radagast e Gandalf. Sauron appare inizialmente come un'ombra, per poi assumere il suo aspetto con l'armatura già utilizzato nella trilogia precedente. Quando proietta fiamme attorno a sé durante lo scontro con il Bianco Consiglio, richiama inoltre visivamente le sembianze del Grande Occhio della trilogia precedente, con il suo corpo nero che ne rappresenta la pupilla.

Gli Anelli del Potere (2022)[]

Adattamenti videoludici[]

Il Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo 2 (2006)[]

In questo videogioco Sauron è un eroe della fazione del Male che può essere evocato durante la campagna o le schermaglie contro altri giocatori.

Il Signore degli Anelli: la Conquista (2009)[]

In questo videogioco di azione Sauron, nella sua forma di guerriero con armatura nera come appare nei film di Peter Jackson, è uno degli eroi che può essere impersonato dai giocatori che scelgano la fazione del Male.

La Terra di Mezzo: l'Ombra di Mordor (2014) e La Terra di Mezzo: l'Ombra della Guerra (2017)[]

Sauron-Annatar by Shadow of War

Sauron nella forma di Annatar come appare in Shadow of War

In questi due videogiochi Sauron è il principale antagonista della storia e compare sia nella forma di Annatar, principalmente nei flashback della storia di Celebrimbor e nei racconti di altri personaggi, che in quella di Oscuro Signore con la propria armatura come appare nella Trilogia de Il Signore degli Anelli. Benché adattata alle esigenze della trama dei videogiochi, la sua storia appare abbastanza fedele a quanto delineato nel romanzo e nei film di Peter Jackson, anche se con alcune differenze.

Note[]

  1. Il Silmarillion, Indice dei nomi, "Sauron"
  2. The History of Middle-earth, vol. V, "The Lost Road and Other Writings", Parte III: "The Etymologies"
  3. 3,0 3,1 3,2 Il Silmarillion, Appendice: Etimi dei nomi Quenya e Sindarin
  4. Racconti Incompiuti, "La storia di Galadriel e Celeborn", Note, p. 254
  5. 5,0 5,1 5,2 5,3 Il Silmarillion, parte III, "Gli Anelli del Potere e la Terza Era"
  6. 6,0 6,1 6,2 Il Silmarillion, parte II, "Akallabêth: La Caduta di Númenor".
  7. 7,0 7,1 Il Signore degli Anelli, vol. IV, cap. III, "Il Cancello Nero è chiuso".
  8. 8,0 8,1 Il Signore degli Anelli, vol. II, cap. II, "Il Consiglio di Elrond".
  9. Il Signore degli Anelli, vol. I, cap. II, "L'ombra del passato".
  10. Il Signore degli Anelli, vol. III, cap. I, "L'addio di Boromir".
  11. Il Signore degli Anelli, vol. V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".
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