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Salgant fu un elfo appartenente alla stirpe dei Noldor che visse durante la Prima Era a Gondolin e fu a capo della Casata dell'Arpa. Grande cantore e musicista, aveva tuttavia un carattere codardo e, caso più unico che raro tra i Noldor, era basso e tendente alla pinguedine.

Fu seguace e adulatore di Maeglin, diventando involontariamente suo complice nei piani per la Caduta di Gondolin. Nel corso della battaglia contro le forze di Angband fu preso dalla paura e si rifiutò di combattere, ritirandosi nel suo palazzo e nascondendosi vigliaccamente nel proprio letto.

Il suo destino è ignoto e presumibilmente morì durante la distruzione di Gondolin, ma alcuni sostengono che venne catturato dai servi di Morgoth e tradotto ad Angband, dove venne costretto ad assumere l'umiliante ruolo di giullare dell'Oscuro Signore.

Etimologia[]

Salgant sembra essere un nome in Sindarin antico. É probabilmente la traslitterazione del nome Noldorin Talagand che significa letteralmente "Arpista". Altra versione in Quenya di questo nome è Nandaro.

Descrizione[]

Aspetto e carattere[]

Stando agli scritti di Tolkien, fisicamente Salgant a parte i capelli neri e gli occhi grigi comuni alla stirpe dei Noldor, rappresentava un unicum tra il proprio popolo: infatti, mentre generalmente i membri di questa stirpe apparivano alti e atletici, Salgant viene descritto come più basso rispetto ai suoi consanguinei e tarchiato, con una tendenza alla pinguedine. Viene detto che era l'unico tra i Signori di Gondolin ad avere l'abitudine di spostarsi principalmente a cavallo. Caratterialmente Salgant viene descritto come allegro e gioviale, tuttavia sotto questa patina affabile si celava un animo debole e codardo, tanto che aveva il terrore di essere ferito e per questo rifuggiva i combattimenti.

Abilità[]

Vuoi per la sua scarsa prestanza fisica, vuoi per il suo carattere codardo, Salgant non possedeva nessuna delle grandi qualità guerriere per le quali erano rinomati i Noldor. Nonostante ciò viene ricordato come un ottimo musicista e cantore, particolarmente abile nel suonare l'arpa e nel comporre poemi e canzoni.

Biografia[]

Non si sa molto di questo personaggio, probabilmente nacque nel Beleriand all'inizio della Prima Era da nobili Noldor appartenenti alla schiera di Fingolfin che successivamente seguirono Turgon nel Nevrast e, successivamente, a Gondolin quando la città venne ultimata. A Gondolin fu a capo della Casata dell'Arpa, una casata di grandi e valorosi guerrieri, cosa che lui tuttavia non era possedendo un carattere debole e codardo. Proprio a causa della sua riluttanza al combattimento e alla paura di essere ferito, molto probabilmente non partecipò alla Nirnaeth Arnoediad, a differenza degli altri signori delle casate di Gondolin.

Subì il fascino di Maeglin e ne divenne un adulatore, anche se ciò non gli impedì di intrattenere buoni rapporti con Tuor, essendo spesso ospite nella sua casa, poiché apprezzava molto l'ottimo cibo e il vino che vi venvano serviti; Eärendil si affezionò molto all'elfo che quando era in sua compagnia componeva canzoni divertenti e inscenava buffi teatrini con boccacce e smorfie. Nel 511 PE, in occasione del consiglio di guerra tenuto da Turgon per affrontare la minaccia incombente su Gondolin, si schierò con Maeglin contro la proposta di Tuor di fare una sortita in campo aperto e affrontare il nemico così da guadagnare tempo per permettere alla popolazione di fuggire; egli fece ciò non tanto perché condividesse l'idea di Maeglin, ma perché temeva vigliaccamente di essere ferito in campo aperto.

Durante la battaglia Maeglin, che intendeva attaccare la casa di Tuor con i propri guerrieri, gli ordinò di ritardare Tuor e di servirsi dei suoi sottoposti per condurre lui e i soldati dell'Ala Bianca nel punto peggiore della battaglia; tuttavia Salgant davanti a questa richiesta si spaventò, e fuggì nel suo palazzo dove, debole e tremante, si mise a letto.

Nel corso dello scontro, quando la situazione cominciava a farsi disperato, giunse da Turgon inviò l'ordine a lui e alla sua gente di portare rinforzi a Glorfindel che combatteva nel Grande Mercato, ma Salgant non se ne dette per inteso e comandò invece ai suoi soldati di difendere il Mercato Inferiore, dove si trovavano i suoi quartieri; i membri della Casata tuttavia si ribellarono a quest'ordine codardo e andarono a combattere, lasciandolo solo nel suo letto e riscattando con il proprio coraggio la vigliaccheria del loro signore.

Non si sa con certezza quale fu il suo destino: alcuni pensano che sia perito nell'incendio della città, altri ritengono che sia stato catturato e tradotto ad Angband dove divenne il buffone di Melkor, "Un triste destino per un nobile della grande razza dei Noldor". L'unico a piangerlo non vedendolo tra gli scampati dalla città, fu probabilmente il piccolo Eärendil che ricordava con piacere le sue buffonate.