Saeros era un elfo della stirpe dei Nandor che visse nel Doriath durante la Prima Era. Divenne uno dei dignitari della corte di Re Thingol e uno dei suoi maggiori consiglieri.
Fu sempre ostile agli Uomini, non nascondendo mai il proprio disprezzo per gli Edain che considerava usurpatori e invasori.
Morì nel 484 PE mentre cercava di fuggire da Túrin Turambar dopo che gli aveva teso un agguato fuori Menegroth.
Etimologia[]
Saeros è un nome di origine Sindarin che significa letteralmente "Pioggia Pungente". In Doriathrin e Noldorin era noto come Orgof o Orgol.
Aspetto e personalità[]
Saeros era geloso, presuntuoso, tratto amplificato dalla sua posizione di consigliere di re Thingol, loquace, di lingua tagliente e prono al pettegolezzo e alla celia. Vanitoso, era un amante dei bei vestiti e dei gioielli che non mancava mai di sfoggiare, criticando coloro che avevano aspetto trasandato e maniere rozze (come Túrin). Era un buon cacciatore e abile con le armi[1].
Biografia[]

Turin si avventa su Saeros dopo essere stato insultato, Denis Gordeev.
Non si conosce molto riguardo alle origini di Saeros. Quel che si sa è che probabilmente apparteneva al popolo degli Elfi Silvani migrati nel Beleriand seguendo Denethor e, dopo la morte di questi nella Prima Battaglia del Beleriand, si sia trasferito nel Doriath. Qui divenne un nobile molto considerato ed entrò a far parte della cerchia dei consiglieri di Re Thingol. Fu amico del poeta Daeron, anche se avevano caratteri molto diversi.
Con l'arrivo degli Uomini nel Beleriand cominciò a provare un immotivato disprezzo per una razza che riteneva inferiore.

Saeros tenta di uccidere Turin in un'imboscata, ivanalekseich.
Quando Túrin si trasferì nel Doriath non mancò di mostrare verso di esso lo stesso disprezzo che riservava agli altri Edain, benché fosse stato ripreso più volte. Un giorno a Menegroth Túrin, di ritorno da una lunga missione alle frontiere settentrionali, si sedette per sbaglio al posto normalmente riservato a Saeros; offeso l'elfo cominciò a insolentire pesantemente Túrin accusandolo di aver abbandonato a sua famiglia e insultandone la madre. Al ché Turin perse la pazienza e scagliò una coppa contro la faccia di Saeros, rompendogli il naso, e l'avrebbe ucciso se i commensali non l'avessero trattenuto. Saeros chiese soddisfazione ma i presenti lo cacciarono dicendo che la colpa dell'accaduto era soltanto sua, ma al contempo consigliarono a Túrin di ripartire immediatamente per il nord, per timore che Saeros potesse fargli del male.

La morte di Saeros, Ted Nasmith.
I sospetti erano fondati: Saeros infatti furibondo si era armato e appostato in un sentiero poco lontano da Menegroth per tendere un agguato a Túrin. Quando questi apparve sul sentiero Saeros gli fu addosso, ma l'uomo, temprato da anni di guerriglia contro gli Orchi, fu più agile e dopo un breve duello lo disarmò.
Dopo averlo fatto spogliare l'eroe decise di prendersi la sua personale vendetta per e parole insultanti e cominciò ad inseguirlo nella foresta punzecchiandolo con la propria spada. Durante l'inseguimento incontrò Mablung che lo pregò di desistere da un comportamento che reputava degno di un orco, ma Túrin non volle mentre ragioni. Terrorizzato e convinto che Turin l'avrebbe ucciso Saeros giunse nei pressi di un burrone e tentò di saltare dall'altra parte, ma il tentativo fu inutile e l'elfo cadde nel fiume sottostante schiantandosi contro una roccia.
Note[]
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. II: The Book of Lost Tales Part Two, Turambar and the Foalóke, p. 76