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"Il loro capo era Rog, il più forte tra i Noldor, appena secondo in valore a Galdor dell'Albero"
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Rog fu un elfo della stirpe dei Noldor di Gondolin che visse durante la Prima Era. Capo della Casata del Martello dell'Ira fu un valoroso combattente e il suo martello da guerra era molto temuto dai nemici.

Morì durante la Caduta di Gondolin cercando di respingere i nemici dalle mura.

Etimologia[]

Il nome Rog è un nome strano per un elfo, dunque potrebbe non essere il suo vero nome ma un semplice soprannome affibbiatogli per la sua ferocia in battaglia. Di origine Sindarin il nome Rog significa "Demone".

Biografia[]

Non si conoscono le esatte origini di Rog: non si sa se sia nato a Valinor oppure nel Nevrast, né si sa chi siano i suoi padri. Tuttavia è noto per essere stato un abile fabbro e capo della Casata del Martello dell'Ira a Gondolin. La sua abilità nel combattimento era tale che era considerato il terzo elfo più valoroso della città dopo Glorfindel e Ecthelion della Fonte.

Durante la Caduta di Gondolin, quando i cancelli della città furono spezzati, guidò i guerrieri della sua casata in un'epica carica contro i nemici, cercando di respingerli fuori da cancello.

"Rog esclamò allora con voce possente: « Chi ora avrà paura, per terribili che siano i demoni del Signore Scuro? Ecco dinanzi a noi i maledetti che hanno tormentato per anni i figli dei Noldor, e che ora con le frecce hanno appiccato il fuoco dietro di noi. Accorrete, voi del Martello d'Ira, e li ripagheremo di tutta la loro malvagità! » Al che levò la mazza dal lungo manico e, nell'impeto della collera, si aprì un passaggio fino alla porta crollata: l'intero popolo dell'Incudine Colpita, come un cuneo, lo seguì correndo, e ognuno mandava scintille dagli occhi per la furia dell'ira. Quella sortita fu un'impresa eroica, come ancora cantano i Noldor, e numerosi Orchi furono respinti nei fuochi di sotto; gli uomini di Rog balzarono persino sulle spire dei serpenti, affrontando il Balrog e colpendolo duramente, quantunque possedessero fruste di fiamma e artigli d'acciaio e fossero di statura enorme. Così lo annientarono a forza di percosse, o privandolo delle fruste, le impugnarono contro di lui, per ridurlo in pezzi come quello aveva fatto in precedenza con i Noldor; la morte di un Balrog fu oggetto di terrore e meraviglia per le schiere di Morgoth, poiché prima di quel giorno nessun Balrog era stato ucciso per mano di Elfi o Uomini."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Fu un gesto di grande valore e molti orchi, e addirittura un paio di Balrog, caddero sotto la ferocia dei colpi del suo martello. Tuttavia il numero dei soldati di Morgoth era immenso e, dopo una fiera resistenza, Rog fu sopraffatto e con lui morirono tutti i guerrieri della sua Casata.

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