- "Si vuole che, proprio mentre Varda terminava le sue fatiche, quando per la prima volta Menelmacar salì nel cielo e il fuoco azzurro di Helluin baluginò nelle brume sopra i confini del mondo, in quell'ora appunto si destarono i Figli della Terra, i Primogeniti di Ilúvatar. Presso il lago di Cuiviénen, illuminato appena dalle stelle, il cui nome significa Acqua del Risveglio, si riscossero dal sonno di Ilúvatar; e mentre se ne stavano ancora silenziosi sulla riva, i loro occhi scorsero per prima cosa le stelle del cielo. Perciò essi hanno sempre amato il lume delle stelle, adorando Varda Elentári più di tutti i Valar"
- —Il Silmarillion, cap. III, "L'Avvento degli Elfi e la Cattività di Melkor"
Il Risveglio degli Elfi è un evento che segna il momento in cui gli Elfi apparvero per la prima volta in Eä. Nel disegno della creazione di Eru Ilúvatar, tessuto durante la Musica degli Ainur, era prevista la comparsa di vari Figli di Ilúvatar, tra cui gli Elfi, i Primogeniti. Tuttavia, benchè ai Valar era stato dato il compito di plasmare Arda per il loro arrivo, non conoscevano il momento della loro venuta, poichè la visione del mondo durante la Grande Musica si era interrotta prima di questo evento.
Il Risveglio degli Elfi avvenne quindi per volere di Eru intorno al AA 1050, in un luogo all'estremo est della Terra di Mezzo, sulle rive del lago Cuiviénen.
Antefatti[]
Per approfondire, vedi le voci Ainulindalë e Anni delle Lampade. |
Durante la Grande Musica degli Ainur Eru rivelò agli spiriti angelici una parte del suo disegno e questo prevedeva la venuta dei suoi figli che avrebbero occupato Arda: i Primogeniti (che poi sarebbero stati noti come gli Elfi) e i Secondogeniti (coloro che poi sarebbero stati gli Uomini). Gli Ainur anche se non compresero appieno il volere di Ilúvatar , s'innamorarono degli Elfi e desiderarono scendere in Arda per prepararla in vista della venuta dei Primogeniti. Essi dapprima crearono le due lampade Illuin e Ormal per illuminare il mondo e crearono le piante e gli animali che avrebbero popolato il mondo. Tuttavia il Vala ribelle Melkor abbatté le due lampade e squassò il mondo, così che i Valar dopo tanta fatica dovettero rimettersi all'opera mentre Melkor si nascondeva nella sua fortezza di Utumno. Così i Valar nuovamente ricostruirono Arda e questa volta scelsero una nuova dimora, stabilendosi nel continente di Aman che divenne la sede del reame di Valinor. Così facendo tuttavia, pur non dimenticandosene completamente, lasciarono la Terra di Mezzo praticamente in balia di Melkor. Dopo aver a lungo riposato dalle fatiche, i Valar si radunarono a consiglio e discussero della prossima venuta dei Primogeniti:
- " [...] e Yavanna prese la parola al cospetto dei Valar, e disse: «Possenti di Arda, la Visione di Ilùvatar è stata breve e ben presto cancellata, sicché forse non possiamo indovinare con sufficiente esattezza il momento prestabilito. Ma di questo siate certi, che esso s'av- vicina, ed entro quest'era la nostra speranza sarà manifesta, e i Figli si desteranno. Lasceremo dunque desolate e in preda al male le contrade dove dimoreranno? Dovranno essi aggirarsi nel buio mentre noi abbiamo luce? Chiameranno signore Melkor mentre Manwë troneggia su Taniquetil?». E Tulkas gridò: «No! Scendiamo subito in guerra! Non è forse da un pezzo che ci riposiamo dalla contesa, e le nostre forze non sono forse ormai rinnovate? Possibile che uno solo ci tenga testa in eterno?». Ma, al cenno di Manwë, parlò Mandos e disse: « In quest'era invero i Figli di Ilùvatar verranno, ma non è ancora il momento. Inoltre, è destino che i Primogeniti giungano nella tenebra, e innanzitutto vedano le stelle. Grande luce ci sarà al loro declino. E sempre nel momento del bisogno invocheranno Varda»."
- —Il Silmarillion, cap. III, "L'Avvento degli Elfi e la Cattività di Melkor"
Fu spronata dalla parole di Mandos che Varda mise dunque mano alla creazione delle stelle che illuminassero la notte perenne che incombeva nella Terra di Mezzo.
Risveglio[]
- "A lungo i Primogeniti dimorarono nella loro prima casa accanto all'acqua sotto le stelle, e percorsero la Terra pieni di ammirazione; e presero a formare discorsi e a dar nome a tutte le cose che scorgevano. Chiamarono se stessi Quendi, che significa "coloro che parlano voci"; ché fino a quel momento non avevano incontrato altre creature viventi che parlassero o cantassero"
- —Il Silmarillion, cap. III, "L'Avvento degli Elfi e la Cattività di Melkor"
Quando Varda ebbe terminato la sua fatica, finalmente le stelle illuminarono ciò che prima era coperto dalla notte. Fu così che nell'anno 1050 AA gli Elfi si svegliarono nei pressi del lago Cuiviénen nella Terra di Mezzo. I primi tre a svegliarsi con le rispettive compagne furono Imin, Tata e Enel, che in seguito furono noti come Padri degli Elfi e furono rispettivamente i capostipiti delle stirpi dei Vanyar, dei Noldor e dei Teleri.
Conseguenze[]
Per approfondire, vedi le voci Seconda Guerra delle Potenze e Grande Viaggio. |
Melkor fu il primo ad accorgersi del risveglio dei Primogeniti, e dunque inviò tra loro agenti affinché li rapissero per portarli ad Angband ed instillassero in loro la paura dei Valar. Tuttavia i suoi sforzi non ebbero effetto: infatti quando il Vala Oromë scoprì i primi Elfi, non tutti fuggirono e vennero dunque visti dal Cacciatore che fu colto da immensa gioia. Dopo aver trascorso un po' di tempo tra di loro, Oromë ritornò a Valinor e portò ai suoi fratelli la notizia del risveglio dei Primogeniti.
I Valar decisero quindi che non era possibile lasciare Melkor impunito e bisognava fare qualcosa per proteggere gli Elfi; fu così che l'Esercito dei Valar attraversò il mare e venne combattuta la Seconda Guerra delle Potenze, conosciuta anche Guerra per Amore degli Elfi. Utumno fu spianata e Melkor fatto prigioniero e condotto a Valinor, dove venne condannato a restare imprigionato per tre ere nelle Aule di Mandos.
Una volta sconfitto Melkor, i Valar si riunirono nuovamente per decidere cosa fare dei Primogeniti: Ulmo era per lasciare che essi rimanessero nella Terra di Mezzo, ma Oromë, insieme agli altri Valar, disse che sarebbe stato meglio che gli Elfi si trasferissero ad Aman, dove avrebbero potuto godere dell'eterna beatitudine di Valinor.