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Il Rammas Echor era un grande muro difensivo che circondava i Campi del Pelennor, che venne fatto costruire dal Sovrintendente Ecthelion II come opera di difesa aggiuntiva contro le armate dell'Oscuro Signore, dopo che queste ebbero conquistato la provincia dell'Ithilien nel 2954 TE.

Nonostante fosse stato progettato per difendere i Campi del Pelennor da un assalto e risparmiare così, nella più ottimistica delle ipotesi, un assedio a Minas Tirith, alla prova dei fatti il Rammas Echor non resistette più di un paio di giorni all'attacco delle forze di Mordor guidate dal Re Stregone durante la Guerra dell'Anello.

Gravemente danneggiato negli scontri dell'Assedio di Gondor e nella Battaglia dei Campi del Pelennor, a seguito della sconfitta di Sauron e l'incoronazione di Re Elessar nel Maggio 3019 TE, il Rammas Echor venne con tutta probabilità demolito, e i materiali riutilizzati per restaurare le città di Minas Tirith e Osgiliath.

Etimologia[]

Rammas Echor è un nome che deriva dalla lingua Sindarin: Rammas significa "Grandi Mura", mentre Echor significa "Cerchio Esterno". Il nome può dunque essere tradotto con "Grande Muro Esterno Circolare".

Descrizione[]

Struttura[]

Rammas Echor map

Il Rammas Echor era una lunghissima cinta muraria difensiva che misurava oltre 10 leghe (circa 50km) di lunghezza, andando a circondare completamente la piccola regione prospicente a Minas Tirith, nota come Campi del Pelennor, includendo tutte quelle cittadine e fattorie che precedentemente erano senza alcuna difesa.

A differenza delle mura di Minas Tirith, costruite secondo le antiche tecniche di Númenor e dunque praticamente indistruttibili, il Rammas Echor era costruito in semplice pietra e, per quanto robusta e ben progettata, era suscettibile ai colpi delle armi d'assedio.

Il punto più lontano dal cancello di Minas Tirith si trova all'incirca a 4 leghe (circa 20km) dalla città, mentre quello più vicino distava poco più di tre chilometri.

Il Rammas Echor aveva tre porte principali: la Porta Nord, la più lontana dai cancelli di Minas Tirith, che presidiava la strada verso Rohan, la Porta Sud, che presidiava la strada per Pelargir e i Feudi Meridionali, e per ultima la Porta Est, la quale era la più munita, in quanto la sua funzione principale era sorvegliare la strada verso Osgiliath, rimasta l'ultimo baluardo di Gondor contro le forze di Sauron.

Il sistema difensivo formato dalle mura era poi intervallato poi da una serie di di torri d'avvistamento e fortini, con quest'ultimi deputati ad ospitare la guarnigione.

Guarnigione[]

Nelle intenzioni dei Sovrintendenti, tale opera difensiva avrebbe dovuto avere a propria difesa un numero di soldati sufficiente a garantire la sorveglianza dell'intero perimetro delle mura, quindi la guarnigione avrebbe dovuto contare diverse migliaia di uomini. Tuttavia, anche a causa della carenze d'organico e la necessità di difendere le altre fortezze di confine, l'organico della guarnigione non fu mai al completo, e all'inizio della Guerra dell'Anello le forze di Gondor si limitavano a sorvegliare la porta Est e la porta Nord, accontentandosi di lasciare poche sentinelle nel resto delle mura. All'inizio dell'Assedio di Gondor si può supporre che il Rammas Echor fosse sorvegliato da meno di mille soldati.

Storia[]

Rammas Echor

Uno dei cancelli del Rammas Echor gravante danneggiati durante la Battaglia dei Campi del Pelennor

Dopo la perdita definitiva dell'Ithilien da parte di Gondor nel 2954 TE, il Sovrintendente di allora Ecthelion II ordinò la costruzione del Rammas Echor per proteggere Minas Tirith in vista di una probabile invasione da Mordor. Tuttavia l'attacco non si verificò e le mura furono gradualmente abbandonate e in parte andarono in rovina.

Nell'anno 3000 TE il Sovrintendente Denethor II, il quale guardando nel Palantir aveva intuito i piani del nemico, ordinò che il muro fosse riparato e ulteriormente rafforzato in vista di un futuro attacco di Sauron contro il regno Gondor.

Tuttavia all'inizio della Guerra dell'Anello il reame, già sotto pressione su più fronti, non aveva abbastanza uomini per difendere il muro nella sua interezza; all'inizio dell'Assedio di Gondor nel Marzo 3019 TE, i soldati di Gondor a Minas Tirith si assommavano a poco più di 13,000 uomini, totalmente insufficienti per assicurare la difesa sia della città che delle mura, così Denethor dovette accontentarsi di far presidiare solamente la Porta Nord e la Porta Est, lasciando solo poche sentinelle negli altri fortini. Quando le truppe di Sauron attaccarono, le mura furono conquistate abbastanza facilmente e in gran parte demolite dagli orchi per far passare le proprie truppe e le possenti armi d'assedio.

Adattamenti[]

Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re (2003) [film][]

La fortificazione del Rammas Echor non appare nel terzo film della trilogia di Peter Jackson (come d'altronde anche la resa dei Campi del Pelennor è differente rispetto al romanzo), tuttavia si può cogliere una citazione ad esso nel discorso di Théoden prima della carica dei Rohirrim, quando dice a Grimbold di portare la sua compagnia a destra "dopo aver passato le Mura!"

Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re (2004) [videogioco][]

Nel videogioco per PS2 ispirato alla trilogia di Peter Jackson, il cancello meridionale del Rammas Echor è una missione nella campagna del gioco. Il giocatore, il quale all'inizio della missione può scegliere se interpretare Aragorn, Legolas o Gimli, dovrà conquistare il cancello liberandolo dalle truppe nemiche, così da permettere il passaggio dell'Esercito dei Morti.

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