La Prima Battaglia del Beleriand, conosciuta anche con il nome di Prima Guerra del Beleriand, fu un sanguinoso conflitto combattuto tra le schiere di Morgoth e le forze riunite dei Sindar di Thingol, gli Elfi Verdi di Denethor e i Teleri delle Falas sotto il comando di Círdan il Carpentiere, poco prima dell'inizio della Prima Era e l'arrivo dei Noldor nella Terra di Mezzo.
Gli scontri ebbero luogo soprattutto nelle regioni centro-settentrionali del Beleriand, nella grande pianura compresa tra i fiumi Celon e Gelion, e si conclusero con una grande vittoria degli Elfi che tuttavia subirono la perdita del valoroso Denethor degli Elfi Verdi. Fu l'unico scontro contro l'Oscuro Signore in cui il reame di Thingol giocò un ruolo attivo impegnando il proprio esercito.
Antefatti[]
Poco prima del ritorno di Morgoth ad Angband le oscure creature e i servi del nemico cominciarono a sciamare fuori dalla fortezza dell'Oscuro Signore, dove a lungo erano rimasti in attesa. Thingol, su consiglio della saggia moglie Melian, cominciò dunque a stringere accordi con i Nani di Nogrod e Belegost affinché lo rifornissero di armi e insegnassero ai suoi sudditi a forgiarle.
Dopo che Morgoth ritornò nella sua fortezza di Angband, egli volle assicurarsi il dominio della Terra di Mezzo e schiavizzarne i popoli, così predispose le sue armate per conquistare i territori a sud di Angband.
Egli lanciò di sorpresa un attacco, facendo sciamare un'imponente armata di Orchi da Angband e cominciò a spargere morte e distruzione per il Beleriand, costringendo gli Elfi di Thingol e gli Elfi Verdi dell'Ossiriand a formare un'armata un'alleanza per affrontare la grave minaccia.
Forze in campo[]
Elfi e alleati[]
A contrapporsi alle forze di Angband furono le stirpi degli Elfi del Beleriand, tra i quali si ricordano:
- Elfi Sindar: guidati da Thingol e dai valorosi signori dei Sindar, rappresentavano la forza più numerosa e meglio organizzata dell'alleanza elfica. Grazie infatti ai loro contatti con i Nani, i Sindar del Doriath avevano imparato a forgiare ottime armi e corazze di metallo ed erano particolarmente abili nel maneggiare lunghe asce da guerra, oltre ad essere abili arcieri.
- Elfi del Falas: guidati da Círdan il Carpentiere, vassallo di Thingol, questi Elfi erano soprattutto marinai e non erano preparati a grandi scontri di terra. Infatti il loro contributo si limitò alla difesa delle loro città di Eglarest e Brithombar così da tenere impegnate una parte consistente delle forze di Angband
- Elfi Verdi: sudditi di Re Denethor, questi elfi abitavano soprattutto la regione dell'Ossiriand e scesero in guerra per onorare il patto d'alleanza stretto con Thingol al loro arrivo nel Beleriand. Essi erano ottimi arcieri e lanciatori di giavellotto, ma erano svantaggiati rispetto agli orchi poiché non dotati di corazze pesanti.
- Nani del Monte Dolmed: i Nani intervennero piuttosto tardi nella guerra, radunando un esercito e scendendo dal Monte Dolmed dopo la Battaglia di Amon Ereb.
Morgoth[]
Le forze di Morgoth erano composte principalmente da schiere sterminate di Orchi, ma non è da escludere che fossero presenti anche Troll, Mannari e altri orrende creature. Non risulta che i Balrog fossero stati fatti scendere in campo, probabilmente per l'intenzione di Morgoth di salvaguardare i suoi più terribili seguaci per un eventuale scontro contro il Valar o i Noldor.
La battaglia[]
L'attacco al Falas e la vittoria delle Paludi di Serech[]
Per approfondire, vedi la voce Primo Assedio del Falas. |
Il conflitto non si risolse in un'unica battaglia ma un insieme di scontri culminati in un decisivo accerchiamento nei pressi di Amon Ereb nella grande pianura che si estende tra i fiumi Celon e Gelion.
Inizialmente gli orchi si divisero in più schiere: una si diresse ad ovest e attaccò il regno di Thingol e il Falas. Círdan uscì con il proprio esercito da Eglarest e Brithombar per affrontare la minaccia, ma fu sorprese da forze preponderanti e costretto a richiudersi nelle città costiere fortificate, che vennero dunque assediate, rendendo impossibile ai Falathrim l'invio di rinforzi.
Un'altra schiera fu intercettata nelle Paludi di Serech e distrutta dall'esercito di Thingol.
Lo scontro finale e la morte di Denethor[]
Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Amon Ereb. |
Mentre nell'ovest accadeva tutto ciò, una numerosa armata di orchi calò sul Beleriand da est, attraversando il Passo di Aglon e dilagando nella pianura di Estolad, saccheggiando le terre di Thingol e uccidendo molti Elfi, i quali all'epoca vivevano isolati o in piccoli villaggi.
Fu un'avanzata travolgente, che portò le forze di Angband praticamente a raggiungere le terre dell'Ossiriand.
Qui vennero in contatto con le truppe degli Elfi Verdi, giunte dall'Ossiriand guidate dal loro Re Denethor e lo scontro si fece più duro: gli orchi erano infatti dotati di spade di metallo e rivestiti di corazze di ferro, mentre gli Elfi erano armati di archi e rivestiti di corazze leggere.
Dopo una dura battaglia i soldati di Denethor vennero accerchiati nei pressi di Amon Ereb e il loro Sovrano ucciso. Proprio quando la battaglia sembrava perduta da nord giunsero le schiere di Thingol che assalirono i nemici alle spalle e li massacrarono quasi tutti. I pochi superstiti ripresero la via del nord per cercare di ritornare ad Angband, ma vennero intercettati da un esercito di Nani disceso dal Monte Dolmed e distrutti.
Conseguenze[]
La battaglia si concluse quindi con una grande vittoria, ma molto dolore ne derivò; con la morte di Denethor gli Elfi Verdi si disperarono dichiarando di non volere più un Re e si divisero: una parte si rifugiò nell'Ossiriand e non lo abbandonò più per scendere in guerra, limitandosi a tenere lontani i nemici dai propri confini, mentre una parte raggiunse il regno di Thingol e si unì alla sua gente in quello che venne conosciuto come Doriath.
La moglie di Thingol infatti, essendo una potente Maia, per impedire che il potere di Morgoth insozzasse il regno dei Sindar elevò una grande cintura di incantesimi lungo i confini del regno del marito per proteggerlo.