- "Un picco e un'isola rocciosa, nera e dura e scintillante: quattro imponenti piedritti di pietra sfaccettata si fondevano in uno solo puntando verso il cielo, ma vicino alla sommità i loro pinnacoli aguzzi come punte di spade, taglienti come lame di pugnali, si separavano lasciando uno stretto spazio in centro; ivi, su di un pavimento di pietra lucida ricoperto di strani segni, si sovrastava di cinquecento piedi la pianura."
- —"La Via che porta a Isengard", Il Signore degli Anelli, Libro III, cap. VII
Orthanc o la "Torre Nera" è il nome dell'alta struttura che si erge al centro di Isengard. Costruita dai Numenoreani nel periodo della loro massima potenza, venne usata da Saruman il bianco come propria dimora e, in seguito, come base operativa durante la Guerra dell'Anello per i suoi scopi, ovvero il ritrovamento dell'unico anello di Sauron e la conquista dei territori di Rohan che si trovavano vicini ad Isengard.
Etimologia[]
Orthanc in Sindarin significa letteralmente "Monte Zanna"
Descrizione[]
Il tipo di pietra utilizzata per la sua costruzione ha la caratteristica di essere nera e liscia e dà alla torre un colore nero lucido. Nessun'arma è in grado di scalfirne la superficie, tanto che nemmeno la forza secolare degli Ent è riuscita a danneggiarla. Orthanc è alta 300 metri e l'unico modo per accedervi è alla fine di una scalinata nella quale si trova l'unica porta d'ingresso sovrastata da una balconata. In cima alla torre è situato il pinnacolo di Orthanc, raggiungibile tramite una ripida scalinata che è tuttavia molto rischiosa da usare e la torre presenta anche una serie di finestre e picchi a strapiombo. al suo interno vi era custodito uno dei Palantiri, usato da Saruman per mettersi in contatto con Sauron ma che alla fine della Guerra dell'Anello passò nelle mani del re di Gondor, Aragorn.
Storia[]
Ne Il Silmarillion viene scritto che Orthanc fu costruita alla fine della Seconda Era dai Númenóreani di Gondor a partire da un unico pezzo di roccia con un processo sconosciuto e poi rinforzata. Nei secoli che precedettero il dominio di Saruman, le chiavi della torre furono custodite dai re di Gondor, di modo che la torre rimanesse inviolata nonostante l'insediamento di altri eserciti all'interno di Isengard fra i quali alcune guardie di Minas Tirith e in seguito i popoli del Dunland. Durante il periodo di crisi conosciuto come il Lungo Inverno, il Sovrintendente di Gondor Beren, affidò le chiavi della torre allo stregone Saruman, che si era offerto di proteggere i confini di Rohan. Saruman tuttavia usò il dominio sulla torre per i propri iniqui progetti durante la Terza Era, quando la minaccia di Sauron aleggiava sull'intera terra di mezzo. Lo stregone, tradendo il Bianco Consiglio e l'alleanza tra Uomini ed Elfi, usò Orthanc come quartier generale per mandare avanti il suo personale obbiettivo di trovare l'Anello e usarlo per rovesciare Sauron e dominare al posto suo la Terra di Mezzo. Tentò anche di convincere Gandalf il Grigio e suo vecchio compagno ad unirsi a lui ma questi rifiutò e venne imprigionato sul pinnacolo della torre, dal quale riuscì tuttavia a fuggire. Dopo l'Attacco degli Ent a Isengard e la sua conquista da parte degli Ent, Saruman si rinchiuse dentro la torre e vi rimarrà imprigionato. Dopo la sconfitta di Sauron, Saruman lascerà Orthanc e le chiavi della torre che erano state prese da Barbalbero tornarono nuovamente sotto la custodia di Gondor tramite re Aragorn. Quando Aragorn vi entrò assieme a Éomer, Gimli e Legolas vi trovò una stanza blindata all'interno della quale erano custoditi molti tesori rinvenuti da Saruman durante le sue ricerche dell'Anello: vi rinvennero l'Elendilmir di Isildur, che era stata la corona dei Regni Uniti di Arnor e Gondor con Elendil e Isildur, e la catena d'oro usata da Isildur per portare al collo l'Unico.