- "Frodo camminava avanti e fu sul punto di scontrarsi con un piccolo uomo grasso dalla testa calva e dalla faccia rossa. Portava un grembiule bianco e correva aventi e indietro tra una porta e l'altra, reggendo un vassoio carico di coppe e bicchieri pieni. "Potremmo..." incominciò Frodo."Un attimo soltanto, per favore!", gridò l'uomo voltandosi mentre scompariva in una babele di voci e in una nuvola di fitto fumo."
- —Il Signore degli Anelli, libro I, cap. IX, "All'insegna del Puledro Impennato".
Omorzo Cactaceo (in inglese Barliman Butterbur) è un Uomo di Brea che gestisce la locanda del Puledro Impennato nella cittadina di Brea nell'Eriador. È una brava persona, onesta e gioviale, ma la sua pessima memoria lo mette spesso in difficoltà.
Descrizione e carattere[]
- "«Credevo che gli Uomini fossero soltanto grandi e grossi e alquanto stupidi: buoni stupidi come Cactaceo, oppure cattivi e stupidi come Billy Felci. Ma in fondo non sappiamo molto degli Uomini, nella Contea, salvo forse sui Breatini». «Neppure su di loro sai molto se credi che il vecchio Cactaceo sia sciocco», disse Gandalf. «Nel suo campo è assai saggio; pensa piano e più lentamente di quanto non parli, eppure riesce a vedere in tempo al di là di un muro di mattoni, come dicono a Brea»."
- —Colloquio tra Gandalf e Frodo a Gran Burrone, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. I, "Molti Incontri".
Omorzo viene presentato come un uomo basso, grasso e dalla faccia dal colorito rubizzo. Molto servizievole e gioviale, ha una pessima memoria che lo porta a dimenticarsi di molte questioni, anche quelle più importanti. Nonostante la scarsa memoria per questioni importanti,
Omorzo sa praticamente tutto della storia di Brea e ne conosce buona parte degli abitanti.
Biografia[]

Omorzo mentre lavora alla locanda.
La famiglia di Omorzo vive a Brea da tempo immemorabile e da altrettanto gestisce la famosa locanda del Puledro Impennato, ritrovo di tutti gli sfaccendati e dei lavoratori del circondario. Come aiutanti ha due Hobbit di nome Nob, che si occupa di servire ai tavoli, e Bob che invece funge da stalliere.
Ad Omorzo Gandalf aveva affidato una lettera per Frodo, nella quale gli consigliava di anticipare la sua partenza dalla Contea, raccomandando all'oste di inviarla a Hobbiville il prima possibile. Tuttavia Omorzo si dimenticò di inviare la lettera a Frodo, mettendo così involontariamente in pericolo il giovane Hobbit e i suoi amici.
Quando Gandalf, riuscito a fuggire da Isengard, giunse alla locanda e seppe che Omorzo si era dimenticato della lettera andò su tutte le furie e minacciò di tramutarlo in un rospo e inacidirgli la birra. Tuttavia, quando l'oste terrorizzato gli assicurò che gli Hobbit erano vivi e in compagnia di Aragorn, lo stregone ne fu così contento che perdonò Omorzo e benedì la sua birra con un incantesimo.
Dopo la Guerra dell'Anello gli Hobbit, mentre tornavano a casa, si ritrovarono a passare da Brea e misero a parte l'oste degli ultimi accadimenti nella Terra di Mezzo: Omorzo accolse con stupore la notizia che Aragorn, da lui conosciuto come Grampasso, fosse diventato Re di Gondor e Arnor. Allo stesso tempo Omorzo raccontò a Frodo e ai suoi amici delle brutte notizie che arrivavano dalla Contea, ammonendoli di stare in guardia.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]

Omorzo dell'adattamento animato.
Nel film di Bakshi Omorzo è doppiato dall'attore Alan Tilvern.
In questo adattamento animato il personaggio risulta essere piuttosto attinente a quello delineato nel romanzo di Tolkien, anche se mancano i suoi lavoranti Bob e Nob.
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell'Anello (2001)[]
Nel primo film della Trilogia de "Il Signore degli Anelli" Omorzo è interpretato dall'attore David Weatherley.
In questo adattamento il personaggio dell'oste, benché per alcuni versi abbastanza simile all'Omorzo letterario, diverge in diversi punti: ad esempio non viene fatto cenno alla lettera di Gandalf, così come l'acquisto del pony Bill per ripagare gli Hobbit del furto.