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"Una ve n'era, grande quanto un uovo di piccione, e la sua lucentezza era come luce di stelle sulla schiuma del mare; Nimphelos era detta, e il capo dei Nani di Belegost la pregiava più di una montagna di ricchezze."
Il Silmarillion, "Quenta Silmarillion", cap. X, "I Sindar".

Nimphelos era il nome di una bellissima perla che Thingol del Doriath donò al signore dei Nani di Belegost come parte del pagamento per la costruzione della reggia di Menegroth.[1]

Etimologia[]

L'etimologia di Nimphelos non è chiara. La radice nim- significa "bianca" in Sindarin[2] mentre è stato ipotizzato che -los potrebbe essere una forma arcaica del termine loss ovverosia "neve". Il nome potrebbe dunque significare "Bianca (come) la neve".[3]

Storia[]

La perla Nimphelos venne ritrovata nella acque poco profonde intorno all'Isola di Balar dai Teleri di Círdan il Carpentiere. Círdan donò poi Nimphelos a Thingol, assieme ad un gran numero di perle di minor pregio. In seguito, Thingol consegnò Nimphelos al signore dei Nani di Belegost come pagamento per la costruzione della fortezza di Menegroth, assieme ad altre ricchezze.[1]

Il destino successivo di Nimphelos è sconosciuto.

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 Il Silmarillion, "Quenta Silmarillion", cap. X, "I Sindar"
  2. Il Silmarillion, Appendice: Etimi dei nomi Quenya e Sindarin
  3. David Salo, Gateway to Sindarin (2004), pag. 364.
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