- "Sono una razza per lo più robusta e resistente, segreta, laboriosa, fedele ai ricordi del male (e del bene) ricevuto, amante della roccia, delle gemme, delle cose che prendono forma nelle mani degli artigiani più che di ciò che vive di una vita propria. Ma non sono di natura malvagia, e pochi di loro servirono spontaneamente il Nemico, nonostante ciò che raccontavano le storie degli uomini. Questi infatti invidiavano la loro ricchezza e l’arte delle loro mani, e fra le due razze regnava l'ostilità."
- —Il Signore degli Anelli, Appendice F, "Popoli e Lingue della Terza Era".
I Nani, conosciuti in Sindarin come Naugrim o, come chiamano sè stessi, Khazâd sono una delle razze che popolano la Terra di Mezzo. Creati dal Vala Aulë, impaziente di avere degli allievi cui insegnare la sua arte, furono in seguito "addottati" da Ilúvatar tra i suoi figli, a condizione che il loro risveglio avvenisse dopo quello dei Primogeniti secondo quanto stabilito dalla Grande Musica; per questo motivo sono dunque la terza razza più antica a camminare in Arda dopo gli Ainur e gli Elfi.
Sono indubbiamente uno dei popoli più misteriosi della Terra di Mezzo anche perché, pur intrattenendo fitte relazioni commerciali con quasi tutti gli altri popoli, hanno fatto filtrare ben poco della propria cultura e sono gelosissimi dei propri segreti della metallurgia e mineralogia, come anche della propria lingua segreta il Khuzdul, che pochissimi al di fuori della razza dei Nani sono in grado di comprendere e parlare.
La razza dei Nani è poi divisa in sette grandi clan, i cui tre più importanti sono nell'ordine i Lungobarbi (conosciuti anche come Popolo di Durin), i Vastifasci e i Barbafiamma, i quali ebbero un grande ruolo nel corso della storia della Terra di Mezzo, prendendo parte alla maggior parte dei conflitti contro Morgoth e il suo luogotenente Sauron.
Nomi ed Etimologia[]
I Nani chiamano sé stessi Khazâd, che è il nome che lo stesso Aulë diede loro.
In Sindarin sono conosciuti come Hadhondrim, mentre in Quenya sono noti come Casari o Auleonnar, quest'ultimo significa "Prole di Aulë".
Termine dispregiativo in Sindarin è Naugrim o Nogothrim, che in elfico significa Popolo Rachitico.
Altro nome col quale sono noti è Gonnhirrim che significa Signori delle Rocce.
Descrizione[]
Aspetto[]
Quando Aulë creò i Nani egli, come tutti gli altri Valar, non aveva che una vaga idea dell'aspetto dei Figli di Ilúvatar, la cui venuta era tuttavia ancora ben lontana. Tuttavia prevedendo che avrebbero dovuto affrontare la minaccia di Morgoth e dei suoi seguaci, egli creò i suoi figli affinché fossero forti sia nel corpo che nel carattere.
Rispetto agli Uomini o agli Elfi sono una razza molto bassa, poco più alta degli Hobbit, ma molto resistente e capace di sopportare innumerevoli fatiche e/o privazioni. Fisicamente un nano è molto forte ed è capace di resistere sia al caldo che al freddo, oltre ad essere in grado di portare grandi pesi per diversi chilometri senza stancarsi molto. Caratteristica della loro razza è l'avere una folta barba che gli cresce fin dalla nascita, sia nei maschi che nelle femmine.
I Nani sono una razza mortale che vive meno rispetto agli Elfi, ma molto di più rispetto ai normali Uomini: possono arrivare anche fino a duecentocinquanta anni e molti degli antichi signori dei nani della Prima e della Seconda Era raggiunsero tranquillamente i trecento anni, con Durin I che arrivò anche a superare i 1000 anni e per questo fu detto "Il Senzamorte".
Hanno un modo di vestire semplice e durevole, con cappucci colorati e pesanti mantelli per i viaggi, e i benestanti sono soliti indossare cinture finemente intarsiate con motivi di oro e argento. I loro guerrieri vestono con solide e pregevoli armature riccamente decorate con eleganti motivi runici e, soprattutto quelli più ricchi, con intarsi d'oro e argento.
Carattere[]
- "Questo è il punto: i nani non sono eroi, bensì una razza calcolatrice con un gran concetto del valore del denaro; alcuni sono una massa infida, scaltra, e pessima da cui tenersi alla larga; altri non lo sono, anzi sono tipi abbastanza per bene come Thorin e compagnia, sempre però che non vi aspettiate troppo da loro."
- —Lo Hobbit, cap. XII, "Notizie dall'interno".
I Nani sono una razza molto intelligente, anche se sono molto chiusi e non hanno la fantasia degli Elfi né il loro amore per la natura. Hanno la capacità di apprendere e sviluppare nuove tecniche artigianali molto velocemente, soprattutto per quanto riguarda la lavorazione dei metalli e della pietra.
Sono molto testardi, attaccatissimi ai propri segreti ma sanno anche essere leali verso i propri amici e implacabili contro i nemici. Si concentrano molto sulla lavorazione dei metalli e della pietra e la loro maestria nel creare armi e gioielli ha spesso suscitato l'invidia degli Elfi.
Sono particolarmente suscettibili ai commenti sarcastici e offensivi nei loro confronti e, vista anche la lunga durata della loro vita, sono in grado di serbare rancore molto a lungo.
Sono da molti considerati avidi, tuttavia il loro carattere gli ha consentito di resistere alle maligne influenze degli Anelli del Potere che Sauron creò per donarli ai Re degli Elfi, degli Uomini e dei Nani: infatti, mentre gli Uomini sono stati trasformati in Nazgûl, i signori dei nani non hanno risentito del potere degli Anelli, salvo l'aver accentuato la propria cupidigia per l'oro e altri preziosi e l'odio per chiunque si frapponesse tra i loro obiettivi.
Cultura[]
Le donne dei Nani e la famiglia[]
Il numero dei Nani nel corso degli anni subiva spesso delle oscillazioni: a volte prosperavano, altre volte affrontavano periodi di declino, anche perché essi erano spesso in guerra. Il lento aumento della loro popolazione era dovuto tuttavia soprattutto alle loro donne: esse infatti erano relativamente poche (meno di un terzo dell'intera razza) e raramente i Nani si sposavano prima dei novant'anni e ancora più raramente mettevano al mondo più di 3-4 figli.
Inoltre le femmine erano abbastanza esigenti e non si accontentavano delle proposte di matrimonio a loro rivolte, volendo magari unirsi a dei Nani che non avevano interesse a sposarsi. Avrebbero potuto crescere di più se le femmine fossero state disposte ad avere figli con più maschi, ma queste rifiutavano decisamente una tale proposta.
Raramente le donne uscivano dalle proprie sale, in cui svolgono la funzione di guardiane ed esperte artigiane al pari degli uomini, e solo in casi eccezionali viaggiavano al di fuori delle roccaforti dei Nani. Inoltre il fatto di vestire in maniera simile a quella dei propri uomini e di avere anch'esse la barba e una voce roca, ha fatto nascere la credenza tra le altre razze della Terra di Mezzo, che tra i Nani non esistessero donne e che questi uscissero direttamente dalla roccia da cui Aulë il fabbro li creò e alla quale torneranno una volta morti.
Tuttavia se c'è da combattere le donne non si tirano indietro e gli antichi racconti dei nani narrano di guerriere feroci in battaglia tanto quanto gli uomini, soprattutto quando c'è da difendere la propria famiglia e i figli. Tuttavia in genere le donne non venivano citate nelle genealogie quando entravano nella famiglia dei mariti. L'unica donna ad essere ricordata per nome è Dís, sorella di Thorin Scudodiquercia, e unicamente per l'eroica morte dei suoi due figli che si sacrificarono nel tentativo di proteggere lo zio durante la Battaglia dei Cinque Eserciti.
I Nani sono ferocemente monogami, anche perché sono assai gelosi delle proprie consorti così come lo sono di un qualsiasi loro diritto; generalmente solo un terzo di loro decide di prendere moglie, mentre il restanti preferiscono dedicare la propria vita (che comunque è molto lunga) alla ricerca di ricchezze o di nuovi metodi di forgiatura. Nonostante questo i Nani sono estremamente devoti alla propria famiglia e danno una grande importanza ai legami di sangue. Infatti sono molto legati sia ai propri genitori che ai propri figli. Nel loro desiderio di crescere la propria prole resistente e duratura, può capitare di trattare i figli duramente, ma li proteggeranno a tutti i costi. I nani si risentono delle offese ai loro figli e ai loro genitori più delle ferite a se stessi e faranno di tutto per vendicarle.
Religione e vita dopo la morte[]
Pochissimo si sa della religione dei Nani e della loro concezione della vita dopo la morte. Le altre razze credevano, erroneamente, che essi nascessero dalla pietra e ad essa tornassero una volta morti.
In realtà attraverso brevi accenni sia ne Lo Hobbit che nelle altre opere come Il Silmarillion o Il Signore degli Anelli, si può intuire che essi, come gli Elfi o gli Uomini, siano devoti ai Valar e che abbiano una particolare venerazione per Aulë, che essi chiamano Mahal (Padre/Creatore).
Per quanto riguarda la vita dopo la morte dei Nani si può arguire qualcosa dalle ultime parole che Thorin rivolge a Bilbo Baggins prima di morire:
- "«Addio, buon ladro», egli disse. «Io vado ora nelle Sale di Attesa a sedermi accanto ai miei padri, finché il mondo non sia rinnovato. Poiché ora l'oro e l'argento abbandono, e mi reco là dove essi non hanno valore, desidero separarmi da te in amicizia, e ritrattare quello che ho detto e fatto alla Porta»."
- —Ultime parole di Thorin, Lo Hobbit, cap. XVIII, "Il viaggio di ritorno".
Da queste parole è possibile arguire che anche le anime dei Nani, come quelle degli Elfi e degli Uomini trapassati, una volta lasciato il loro corpo raggiungano le Aule di Mandos dove rimangono in attesa. Tuttavia, a differenza di quanto accade per gli Elfi (che dopo un periodo più o meno lungo possono scegliere di reincarnarsi in nuovi corpi) e per gli Uomini (le cui anime lasciano Eä dopo un breve periodo nelle Aule), le anime dei Nani rimangono in attesa fino al rinnovamento del mondo, e quindi avranno probabilmente un ruolo nella Dagor Dagorath.
Lingua[]
Per approfondire, vedi la voce Khuzdul. |
La lingua dei Nani è forse tra le meno conosciute di tutto l'universo di Arda. Fu creata dal fabbro dei Valar Aulë quando questi generò i Nani e gli dette il nome di Khuzdul. È una lingua dal suono aspro, che alle altre razze può sembrare particolarmente dura e sgraziata e raramente si possono incontrare non-Nani in grado di parlarla fluentemente.
Il popolo di Durin è infatti gelosissimo della propria lingua e non la parla quasi mai in presenza di altre razze, preferendo utilizzare la Lingua dell'Ovest, una specie di lingua franca parlata in buona parte della Terra di Mezzo.
Gli unici noti conoscitori della lingua dei Nani furono Eöl, Elrond e Gandalf.
Per scrivere i Nani utilizzano un alfabeto runico detto Angerthas che varia da clan a clan. I Nani di Khazad-dûm utilizzavano una propria variante che ha introdotto diverse innovazioni. I Nani di Erebor a loro volta utilizzavano una diversa versione che venne poi conosciuta come Scrittura di Erebor.
I Sette Padri dei nani e le Sette casate[]
Padri dei Nani[]
Per approfondire, vedi la voce Sette Padri dei Nani. |
Benché si sia detto che Aulë creò all'inizio Sette Padri dei Nani, l'unico noto è Durin I il Senzamorte. Fu il primo dei Sette a risvegliarsi e il capostipite del Popolo di Durin. Fu detto il Senzamorte poiché alla sua morte aveva superato abbondantemente i 1000 anni.
I Nani ritengono inoltre che i loro Padri si reincarnino ciclicamente. Nella linea dei re dei Popoli di Durin ci furono sei nani che assunsero il nome di Durin e alla fine della Terza Era la settima e ultima reincarnazione era attesa e indicata dalle profezie come il Re che avrebbe riportato i Nani alla gloria dei tempi remoti.
Le Sette Casate dei Nani[]
- Barbelunghe: conosciuti anche come il Popolo di Durin, furono forse la più importante tra le Casate dei Nani. Vivevano perlopiù sulle Montagne Nebbiose e sulle Montagne Grigie, ma dopo la Guerra tra i Nani e i Draghi e la caduta di Moria abbandonarono le proprie antiche dimore per trasferirsi sui Colli Ferrosi o ad Erebor.
- Vastifasci: la seconda più importante tra le Casate dei Nani, i membri di questa casata dimoravano nell'antica città di Belegost sugli Ered Luin. Furono loro ad insegnare ai Sindar del Doriath l'arte della forgiatura e a questo popolo apparteneva Azaghâl, il Re dei Nani che ferì Glaurung durante la Dagor Bragollach.
- Barbafiamma: la terza per importanza, i Nani di questa Casata dimoravano nella città di Nogrod durante la Prima Era. Essi strinsero rapporti amichevoli con i Sindar e con i Noldor, contribuendo con la loro abilità di artigiani della pietra e dell'oreficeria ad edificare le regge di Menegroth e Nargothrond. Furono i Nani di questo popolo a forgiare la Nauglamír, e sempre a questo popolo appartenevano gli assassini di Thingol.
- Pugniferro: sono forse i Nani più guerrafondai della loro razza. Vivono sugli Orocarni nell'estremo est della Terra di Mezzo e, benché non si siano alleati né con Melkor né con Sauron, non hanno esitato a combattere contro i loro stessi fratelli e nel corso degli anni sono diventati noti per la loro abilità nella guerra e nella forgiatura di armi.
- Barbedure: anch'essi originari degli Orocarni, sono anch'essi un popolo misterioso in quanto non hanno avuto molti contatti con le altre razze della Terra di mezzo.
- Piediroccia: vivono ad Oriente insieme ai Nerachiave, ma a parte questo non si hanno molte informazioni sul loro conto.
- Nerachiave: i Nani di questa casata sono tra i vari popoli nanici il meno conosciuto della loro razza. Sono affini ai Piediroccia e vivono ad Oriente.
I Nanerottoli[]
Per approfondire, vedi le voci Nanerottoli e Mîm. |
Nel Silmarillion e ne I Figli di Húrin viene resa nota l'esistenza di un'altra stirpe di Nani nota come Nanerottoli (Petty-Dwarves in originale). Non si sa molto di loro, a parte che inizialmente vennero cacciati come animali dagli Elfi.
Sembra che non fossero una casata a sé stante, ma un gruppo di Nani esiliati dalle altre casate che giunsero per primi nel Beleriand e colonizzarono Amon Rûdh e scavarono le prime gallerie del Nargothrond. Si estinsero durante la Prima Era e di loro non si seppe più nulla.
Storia[]
La Creazione[]
Stando a Il Silmarillion i Nani vennero creati dal Valar conosciuto come Aulë, che essi chiamano Mahal che nella loro lingua significa Creatore. Aulë spazientito di dover attendere l'avvento dei Figli di Ilùvatar e impaziente di avere qualcuno cui insegnare le proprie tecniche di fabbro e artigiano, creò dunque in segreto i Sette Padri dei Nani nelle Montagne della Terra di Mezzo.
- "E Aulë creò i Nani così come essi sono tuttora, perché le forme dei Figli che dovevano venire non erano chiare nella sua mente e perché il potere di Melkor si estendeva ancora sulla Terra; ed egli desiderava quindi che essi fossero forti e inflessibili. Ma, temendo che gli altri Valar potessero biasimarne l'opera, li plasmò in segreto: ed egli fece per primi i Sette Padri dei Nani in un'aula sotto le montagne della Terra di Mezzo."
- —Il Silmarillion, cap. II, "Aulë e Yavanna".
Tuttavia non era compito di Aulë quello di donare la vita e per questo fu ripreso da Ilùvatar che gli fece osservare il suo errore e la sua arroganza. Mortificato e dispiaciuto Aulë piangendo si prostrò ai piedi di Ilùvatar implorando il perdono e dicendosi pronto a distruggere i suoi figli con le sue stesse mani se ciò poteva fare ammenda, anche se ciò gli avrebbe provocato un grande dolore.
- "Ora, Ilùvatar sapeva quel che si stava compiendo e, nel momento stesso in cui l'opera di Aulë fu terminata, ed egli ne era compiaciuto e già prendeva a insegnare ai Nani il linguaggio che aveva elaborato per loro, Ilùvatar gli parlò; e Aulë ne udì la voce e s'azzitti. E la voce di Ilùvatar gli disse: « Perché hai fatto questo? Perché hai tentato ciò che sai trascendere il tuo potere e la tua autorità? Che tu hai avuto da me quale dono il tuo proprio essere soltanto, e null'altro; sicché le creature della tua mano e della tua mente possono vivere soltanto grazie a tale essere, muovendosi quando tu pensi di muoverle e, quando il tuo pensiero sia altrove, giacendo in ozio. È dunque questo il tuo desiderio? ». Allora Aulë rispose: «Non desideravo un siffatto dominio. Desideravo cose diverse da me, da amare e ammaestrare, sì che anch'esse potessero percepire la bellezza di Eä, da te prodotta. Mi è parso infatti che in Arda vi sia spazio sufficiente per molte creature che in essa possano gioire, eppure Arda è perlopiù ancora vuota e sorda e nella mia impazienza sono caduto preda della follia. [...] Ma cosa farò ora io affinché tu non resti in collera con me per sempre? Come un figlio a suo padre ti offro queste cose, l'opera delle mani che tu hai creato. Fanne ciò che vuoi, ma non è forse meglio che io distrugga l'opera della mia presunzione?» E Aulë sollevò il grande martello ode colpire i Nani; e pianse."
- —Il Silmarillion, cap. II, "Aulë e Yavanna".
Ilùvatar, commosso dalle lacrime di Aulë, fermò la sua mano che già si apprestava a calare sui Nani, dicendogli che comunque egli aveva previsto le sue azioni nel proprio disegno e che sarebbe stato ben lieto di "adottare" i nani tra i suoi figli. Tuttavia pose come condizione che questa nuova razza avrebbe dovuto rimanere in stato di sonno fino all'avvento dei suoi suoi veri figli (gli Elfi), poiché dovevano essere loro i primi a camminare sulla Terra di Mezzo.
- "Ma Ilúvatar provò compassione per Aulë e il so desiderio, a cagione della sua umiltà; ed i Nani indietreggiarono di fronte al martello ed ebbero paura, e chinarono il capo implorando misericordia. E la voce di Ilúvatar disse ad Aulë: «Ho accettato la tua offerta dal momento stesso in cui ne hai creato l'oggetto. Non vedi che queste creature hanno vita propria e che parlano con voci proprie? Altrimenti non si sarebbero ritirati davanti al tuo colpo, né ad alcun comando della tua volontà.» E allora Aulë lasciò cadere il martello e fu lieto, e rese grazie a Ilúvatar dicendo:« Che Eru benedica la mia opera e la perfezioni»"
- —Il Silmarillion, cap. II, "Aulë e Yavanna".
La Prima Era[]
Per approfondire, vedi le voci Guerra dei Gioielli, Battaglia delle Mille Caverne, Belegost e Nogrod. |
I Sette Padri dei Nani si svegliarono circa un secolo dopo gli Elfi. Di questi Sette si conoscono i nomi di tre, il cui più importante è certamente Durin I detto il Senzamorte, poiché visse più a lungo di qualsiasi nano della storia, e che fu il capostipite del popolo dei Lungobarbi.
Ognuno dei Sette divenne Re del proprio clan e ciascuno di essi costruì una propria Aula sulle montagne della Terra di Mezzo. Tre furono le maggiori fortezze dei Nani note durante la Prima Era. Belegost e Nogrod furono edificate nelle Ered Luin e i Nani di queste roccaforti furono tra i principali alleati dei Noldor nelle guerre contro Morgoth. Durin I invece, dopo aver vagato a lungo nelle Montagne Nebbiose, edificò la propria fortezza nella catena montuosa.
Il luogo scelto da Durin per edificare la propria città era una grande valle tra le montagne al centro della quale si trovava un grande specchio d'acqua del quale egli vide la sua figura riflessa coronata da sette stelle. Il lago fu chiamato da Durin Kheled-zâram mentre l'aula da lui costruita la chiamò Khazad-dûm.
Nel corso della Prima Era i Nani strinsero diverse alleanze con gli Elfi e, benché tra le razze vi fosse un reciproca diffidenza, il commercio tra i due popoli prosperò.
I Nani di Belegost inventarono la maglia ad anelli, forgiata nel migliore acciaio che si fosse mai visto. Inoltre durante gli Anni degli Alberi costruirono Menegroth, il grande palazzo di Re Thingol e insegnarono ai Sindar del Doriath a forgiare armi di metallo, venendo per questo ricompensati con la grande e preziosissima perla Nimphelos. Più volte combatterono a fianco degli Elfi nel corso delle frequenti guerre contro Morgoth e, quando questi creò i draghi, furono tra i pochi a essere in grado di resistere al fuoco del possente Glaurung, il padre dei draghi, anche grazie alle loro possenti corazze e ai loro elmi formati a mò di maschere. Fu il loro Re Azaghâl a ferire gravemente Glaurung e ad obbligare quest'ultimo a rifugirasi tra le mura di Angband.
I Nani di Nogrod erano invece noti per la loro maestria nel creare armi e gioielli; il più famoso tra i loro fabbri fu il nano Telchar. Furono i Nani di Nogrod a creare la collana Nauglamír su cui Thingol chiese che venisse montato il Silmaril recuperato da Beren: con ciò furono uniti in un solo artefatto le più mirabili opere dei Nani e degli Elfi. Ma i fabbri di Nogrod, accecati dall'avidità uccisero Thingol e rubarono la collana dando inizio all'odio tra le razze degli Elfi e dei Nani che durò fino alla fine della Terza Era.
I soldati di Thingol inseguirono gli assassini del Re e li uccisero, recuperando la collana; benché giustizia fosse stata fatta, i Nani di Nogrod invocarono vendetta per i loro parenti uccisi e, nonostante i Nani di Belegost cercassero di dissuaderli, invasero il Doriath con un esercito e saccheggiarono il regno degli elfi rubando nuovamente Nauglamír. Sulla via del ritorno però il loro esercito fu attaccato da un'alleanza di Elfi dell'Ossiriand guidati da Beren e da suo figlio Dior, che li massacrarono senza pietà e i pochi superstiti caddero poi vittima degli Ent.
Alcune leggende della Prima Era narrano di un terzo popolo di Nani detto dei Nanerottoli o Noegyth Nibin. Questi furono i primi nani ad entrare nel Beleriand e furono i primi ad abitare le Caverne di Narog che loro chiamarono Nulukkizdîn, delle quali prese poi possesso il Re elfico Finrod Felagund e da lui furono rinominate Nargothrond.
Gli ultimi di questa stirpe furono il nano Mîm e i suoi due figli che vivevano a Amon Rûdh e aiutarono l'eroe umano Túrin Turambar nelle sue avventure, salvo poi tradirlo e consegnarlo agli orchi.
La Seconda Era[]
Per approfondire, vedi le voci Guerra dell'Ultima Alleanza, Anello di Durin, Khazad-dûm e Casa di Durin. |
La Terza Era[]
Per approfondire, vedi le voci Guerra tra i Nani e i Draghi, Guerra tra i Nani e gli Orchi, Battaglia dei Cinque Eserciti, Battaglia di Dale e Erebor. |
La Quarta Era[]
Non si hanno grandi notizie dei Nani durante la Quarta Era. Si sa che il nano Gimli, ex-membro della Compagnia dell'Anello, condusse una parte del suo popolo a Rohan e creò un nuovo regno nanico divenendo il Signore delle Caverne Scintillanti, per poi prendere il mare alla volta di Aman assieme al suo amico Legolas alla morte di Re Elessar.
Durante la Quarta Era, nacque Durin VII, diretto discendente del re Thorin III Elmenpietra e profetizzato come l'ultima incarnazione di Durin I. Ultimo della sua linea, Durin VII guidò il ritorno del Popolo di Durin a Khazad-dûm da Erebor "diversi secoli" dopo l'inizio della Quarta Era e ne restaurò l'antico regno. Lì rimase con la sua Casa "finché il mondo non invecchiò e i Nani vennero meno e i giorni della razza di Durin ebbero fine".
- "And the line of Dain prospered, and the wealth and renown of the kingship was renewed, until there arose again for the last time an heir of that House that bore the name of Durin, and he returned to Moria; and there was light again in deep places, and the ringing of hammers and the harping of harps, until the world grew old and the Dwarves failed and the days of Durin's race were ended."
- —The History of Middle-earth, vol XII, The Peoples of Middle Earth, cap. X, "Of Dwarves and Men".
- "E la linea di Dain prosperò, e la ricchezza e la fama della corona furono rinnovate, finchè non si alzò nuovamente per l'ultima volta un erede della Casa che portò il nome di Durin, ed egli ritornò a Moria; e ci fu di nuovo luce nei luoghi profondi, e il risuonare dei martelli e l'arpeggiare delle arpe, finché il mondo non invecchiò e i Nani vennero meno e i giorni della razza di Durin ebbero fine."
- —Traduzione amatoriale del brano inedito in italiano.
Adattamenti[]
Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001-2003) e de Lo Hobbit (2012-2014)[]
Nelle sue due trilogie ispirate al lavoro di Tolkien, Peter Jackson ha voluto rendere i Nani in maniera più fedele possibile rispetto a quanto descritto nelle opere del Professore, di bassa statura, tozzi, ma simili nell'aspetto agli Uomini, salvo la loro barba sempre portata molto lunga e adornata così come i capelli da piccoli fermagli concentrici.
Nella Trilogia de "Lo Hobbit", d'altra parte, gli unici a non avere una barba folta sono Thorin, Fili e Kili, gli ultimi due infatti sono troppo giovani, mentre il primo (secondo le parole dell'attore Richard Armitage, interprete di Thorin Scudodiquercia) se la rasò dopo la presa di Erebor in onore dei caduti e se la sarebbe fatta crescere solo quando avrebbe ripreso la Montagna da Smaug.