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"Come ricompensa per le loro sofferenze nella lotta contro Morgoth, i Valar, i guardiani del mondo, donarono agli Edain una terra dove potessero vivere al riparo dei pericoli della Terra di Mezzo. La maggior parte di essi attraversò il mare; guidati dalla Stella di Eärendil, giunsero alla grande isola di Elenna, la più occidentale delle Terre mortali. Ivi fondarono il reame di Númenor."
Il Signore degli Anelli, Appendice A, Annali dei Re e dei Governatori, "I Re Numenoreani"

Númenor era la grande isola nel mare di Belegaer, posta a metà strada fra la Terra di Mezzo e Valinor, che venne creata dai Valar per ricompensare gli Uomini che combatterono contro Morgoth nella Guerra d'Ira, i quali da allora in avanti vennero chiamati Numenoreani e vennero benedetti dai Valar con grandi doni come immensa saggezza e una vita circa 3-4 volte più lunga di quella dei normali esseri umani.

Il primo sovrano di questo regno, che arrivò a controllare vasti territori della Terra di Mezzo, fu Elros figlio di Eärendil e fratello di Elrond Mezzelfo, mentre l'ultimo Re fu Ar-Pharazôn. A causa dell'arroganza degli abitanti, mal consigliati e corrotti da Sauron, il continente fu distrutto nel SE 3319 per punizione dai Valar su comando di Eru e si salvarono solo alcuni numenoreani chiamati "Fedeli", che ancora veneravano Eru e i Valar. Dagli uomini di Númenor sono discesi i Dúnedain che fondarono i regni di Arnor e Gondor.

Etimologia[]

Il primo nome con cui venne battezzata l'isola fu Elenna, termine Quenya che significa "Terra della Stella" o più letteralmente "Verso la Stella" poiché fu raggiunta seguendo la luce della Stella di Eärendil[1]. I nomi Númenor e Númenorë derivano dal Quenya e significano letteralmente "Terra del Sole Calante", tradotta più semplicemente come Ovesturia in Ovestron. Sempre in Quenya era conosciuta anche come Andor o Andúnë cioè "Terra del Dono", che adattata in Adûnaico diventava Anadûnê. Quando gli Uomini del Re presero il potere a Númenor le cambiarono nome in Yôzâyan che in Adûnaico significa anch'esso "Terra del Dono".

Descrizione[]


Territorio e regioni[]

Númenor era un'isola molto grande, inclinata verso sud-est, dalla forma molto simile a quella di una stella a cinque punte. Il territorio è diviso in sette regioni distinte:

  • Forostar: La penisola più a nord dell'isola era anche quella meno fertile; il terreno infatti era prevalentemente sassoso, brullo, privo di vegetazione. La zona occidentale della penisola era invece relativamente più fertile, presentava piccoli boschi di abeti e larici ed era in parte coperta di erica vicino a questi alberi. Vi sorgeva la Torre di Sorontil.
  • Andustar: La penisola occidentale aveva un terreno prevalentemente roccioso, presentava fitte foreste di abeti picco sul mare e diverse baie rivolte a ovest che scendevano più dolcemente formando delle vere e proprie spiagge. Nella spiaggia più settentrionale della penisola sorgeva la città portuale di Andúnië, le cui case si inerpicavano anche nell'entroterra roccioso.
  • Hyarnustar: La penisola sud-occidentale di Númenor era costituita prevalentemente da montagne a picco sul mare nella parte occidentale e meridionale, mentre quella orientale era fertile, ricca di vigneti e le coste erano formate da grandi spiagge.
  • Hyarrostar: Nella penisola sud-orientale cresceva l'albero laurinquë, che i Númenóreani amavano per i loro fiori gialli a grappolo. Essi credevano che discendesse dal Grande Albero Laurelin, di Valinor. La penisola, grazie ai suoi boschi, era sfruttata per la costruzione di imbarcazioni.
  • Orrostar:La penisola orientale aveva un clima fresco e al confine con il Mittalmar, quindi con Arandor, e vi erano moltissimi campi di grano
  • Mittalmar: Era la regione dell'entroterra di Númenor, quindi la più estesa; al suo interno vi erano altre due provincie: Emerië e Arandor. Emerië, la regione dei pastori, era caratterizzata da ampie praterie costellate da pochi alberi, il cui terreno piuttosto fertile rendeva la zona adatta ai pascoli. La vegetazione e le caratteristiche geologiche di Emerië erano come quella della maggior parte di Mittalmar eccetto per la regione di Arandor. Arandor (Terra dei Re) era la regione più popolosa e a differenza del resto di Mittalmar aveva uno sbocco sul mare, posto nella parte terminale del lungo fiordo tra le penisole di Hyarrostar e Orrostar.
  • Nísimaldar: era una piccola regione affacciata sulla Baia di Eldanna, presso la costa occidentale di Númenor, dividendo la regione di Hyarnustar da quella di Andustar. Vi sorgeva la città portuale di Eldalondë e gli alberi di mallorn vi crescevano copiosi.

Al centro dell'isola soge un monte chiamato Meneltarma, sulla cui cima era situate il santuario in onore di Eru, e suggerisce che Númenor abbia origini vulcaniche.

Città di Númenor[]

Benché sull'isola fossero presenti parecchi insediamenti, ben poco si conosce di essi. Le principali città erano:

  • Armenelos: capitale del regno dei Dúnedain e residenza dei Re di Númenor, fu costruita ai piedi del Meneltarma da Elros Tar-Minyatur con l'aiuto degli Elfi e dei Maiar.
  • Rómenna: principale porto orientale dell'isola di Númenor e sede dell'immensa flotta da guerra dei Dúnedain. Era collegata direttamente ad Armenelos grazie ad una strada lunga 50 km.
  • Ondosto: principale città della regione di Forostar, probabilmente sede delle grandi cave di pietra della regione.
  • Eldalondë: grande città collocata nella provincia di Nisímaldar che si affacciava sulla Baia di Eldanna.
  • Andúnië: principale porto occidentale dell'isola e residenza dei Signori di Andúnië, casata cadetta della Casa di Elros.
  • Nindamos: città di pescatori alle foci del Siril.

Fiumi e Laghi[]

Benché estremamente fertile e ricoperto di vegetazione non si hanno notizie di molti corsi o laghi d'acqua dolce, il che fa supporre che la maggior parte dell'acqua necessaria i numenoreani l'attingessero da falde sotterranee. In tutte le carte di Númenor sono nominati solamente due fiumi e un lago:

  • Nunduinë: il fiume occidentale che nasce dal Meneltarma e si getta a ovest dell'isola nella Baia di Eldanna. Le sue acque alimentano il grande lago di Nísinen.
  • Siril: il più lungo dei due fiumi di Númenor, nasce anch'esso dal Meneltarma e scorre verso sud, segnando il confine tra le regioni di Hyarnustar e Hyarrostar. Presso il delta formatosi alla sua foce si trova la città portuale di Nindamos.
  • Nísinen: l'unico lago di una certa entità presente sull'isola di Númenor, si trova ad est della città di Eldalondë e viene alimentato dalle acque del Nunduinë.

Flora e fauna[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Athelas, Erba Pipa, Oiolairë, Mallorn, Aquile e Kirinki.
Athelas by John Howe

Una pianta di Athelas, John Howe.

A Númenor erano presenti sia piante provenienti dalla Terra di Mezzo che piante provenienti da Valinor. Queste ultime erano state donate dai Valar in modo da rendere più accogliente l'isola per gli Uomini che vi si sarebbero stabiliti. Esempi mirabili di queste piante furono l'Albero Bianco di Númenor, discendente dagli alberi di Aman e capostipite dell'Albero Bianco di Gondor, che divenne uno dei simboli di regali del Regno, in quanto era piantato nei giardini reali presso il Santuario di Eru Ilúvatar.

Mallorn by Ted Nasmith

Alberi di Mallorn, apprezzati dai Numenoreani, Ted Nasmith.

Altra pianta molto famosa era l'Athelas, che cresceva abbondante a Númenor e in seguito venne importata nella Terra di Mezzo dai Dúnedain superstiti, dove venne conosciuta anche col nome di "Foglia di Re". Era una miracolosa pianta medicinale in grado di curare la maggior parte delle malattie ed aveva inoltre il potere di liberare chiunque dalle infezioni derivanti dal Male di Morgoth.

Sembra inoltre che la famosa Erba Pipa, tanto amata dagli Hobbit, fosse originaria di questo continente, ma, a differenza dei Mezzuomini, i Numenoreani non pensarono mai di fumarla utilizzandola soprattutto come pianta ornamentale a causa dei suoi fiori e dell'essenza particolare che emanava.

Altre piante presenti sull'isola erano il Mallorn e l'Oiolairë, quest'ultima cresceva copiosa nella regione di Nísimaldar ed era molto apprezzata da Dúnedain per il suo profumo. Aveva anche un importante significato rituale, in quanto da questa pianta veniva ricavato il "Ramo del Ritorno": era usanza infatti a Númenor che i familiari dei marinai offrissero ai propri cari un ramo frondoso di questa pianta così da propiziare un viaggio sicuro e il ritorno.

Popolazione e cultura[]

Abitanti[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Dúnedain.
Ar-Pharazôn by Steamey

Ar-Pharazôn e uomini di Númenor, steamey.

Il nucleo originario della popolazione di Númenor era composto da 10,000 uomini che scelsero di seguire Elros nella migrazione dalla Terra di Mezzo all'isola. Questi vennero ricompensati dai Valar con una vita più lunga del normale rispetto agli Edain rimasti indietro, anche se non gli concessero l'immortalità. I Numenoreani fisicamente apparivano molto alti (dai 2,10m ai 2,40m, Elendil raggiunse i 2,40m), con capelli neri e occhi grigi e la loro aspettativa di vita variava dai 200 ai 250 anni; i Sovrani di Númenor e i membri della Casa di Elros potevano vivere anche 400 anni, anche se, col passare del tempo e l'aumentare della loro arroganza, la loro aspettativa di vita si ridusse enormemente.

Lingua e religione[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Adûnaico, Quenya, Sindarin e Le Tre Preghiere.

Le lingue ufficiali di Númenor erano due: il Sindarin, retaggio della lunga amicizia con gli Elfi e lingua ufficiale di corte, e l'Adûnaico che derivava dagli antichi linguaggi degli Uomini. Inoltre il Quenya veniva anch'esso utilizzato a Númenor, anche se più che una lingua di popolo era piuttosto appannaggio degli studiosi e della nobiltà. Con la venuta al potere degli Uomini del Re il Sindarin cominciò ad essere accantonato a favore dell'Adûnaico, anche se i Numenoreani "Fedeli" continuarono a parlarlo in segreto e a mantenerlo vivo tra gli uomini di Númenor.

La religione preminente a Númenor fu inizialmente quella dedicata al culto di Eru Ilúvatar il cui massimo santuario sorgeva sul monte Meneltarma al centro del continente, esistevano comunque altri santuari minori dedicati ai Valar sparsi nelle diverse città di Númenor. Col tempo tuttavia i Numenoreani cominciarono ad insuperbirsi e abbandonarono il culto di Eru e, soprattutto durante il periodo di Sauron come consigliere di Ar-Pharazôn, cominciarono a votarsi al culto di Melkor. Ciò fu uno dei motivi, e il più grave, che condusse alla rovina di Númenor.

Bandiere e simboli[]

Non si conosce l'esatta forma né i disegni dello stendardo di Númenor. Tuttavia ne Il Silmarillion si accenna al fatto che oltre alle insegne della Casa di Elros, sulle navi dei Dúnedain garrivano al vento delle bandiere nere con disegni dorati.

Forze Armate[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Esercito di Númenor, Flotta di Númenor e Arcieri del Re.
Imperial Numenorean Armour by Turner Mohan

Armatura imperiale di Númenor, Turner Mohan.

Númenor ebbe durante la Seconda Era l'esercito e la flotta più potenti della razza degli Uomini. L'abilità dei loro fabbri rivaleggiava con quella degli Elfi e dei Nani, mentre i loro guerrieri erano instancabili e tenaci. Quando i nemici di Númenor udivano in lontananza i corni e le trombe dei suoi eserciti spesso fuggivano senza neppure combattere. Nel Silmarillion, Tolkien descrive i soldati di Númenor come ricoperti da scintillanti elmi e cotte di maglia, con grandi e robusti scudi e lunghe lance e spade affilate.

All'epoca di Ar-Pharazôn Nûmenor era in grado di schierare centinaia di migliaia di soldati e la flotta era talmente grande da riuscire a trasportare l'intero esercito in una volta sola. I soldati di Númenor erano così temuti che, quando decise di attaccare Sauron a Mordor, le legioni di orchi e uomini malvagi dell'Oscuro Signore fuggirono senza neppure combattere alla vista dei soldati di Ar-Pharazôn, obbligando Sauron ad arrendersi e a umiliarsi davanti al sovrano nemico.

Tattiche militari[]

Inizialmente i Dúnedain erano un popolo piuttosto pacifico, ma con l'espansione nella Terra di Mezzo e le frequenti guerre contro gli Orchi e gli Esterlings li costrinsero ad adeguare le proprie tattiche militari. Le principali formazioni erano due:

  • Thangail: la parola in Sindarin significa letteralmente "recinto di scudi" ed era soprattutto una posizione difensiva. Consisteva nel disporre i soldati su due linee e fargli sovrapporre i propri scudi, al fine di creare una sorta di muro dietro al quale ripararsi e colpire i nemici con le lunghe lance. Generalmente le due file erano disposte a semicerchio, cosicché in caso di emergenza la formazione poteva chiudersi. Al centro in genere trovavano posto gli arcieri che, protetti dagli scudi e dalle lance dei fanti, bersagliavano i nemici con una pioggia di frecce.
  • Dírnaith: il Dírnaith (che in Sindarin significa "Testa di Lancia") era la formazione offensiva per eccellenza delle temibili fanterie numenoreane. In sostanza consisteva nel disporre i soldati a mó di cuspide e poi lanciarli compatti alla carica dello schieramento avversario.

Storia[]

Origini e fondazione del regno[]

L'arrivo dei Dúnedain a Númenor

I primi Edain giungono a Númenor

"Poi gli Edain fecero vela per le acque profonde, seguendo la Stella; e i Valar resero il mare tranquillo per molti giorni, inviando luce solare e vento favorevole, sì che le acque scintillavano agli occhi degli Edain come vetro increspato e la schiuma volava come neve davanti alle prue delle loro navi. Ma tale era lo splendore di Rothinzil, che anche al mattino gli Uomini potevano vederla balenare all'Ovest, e nelle notti limpide splendeva sola poiché ogni altra stella ne era offuscata. E, stabilendo la rotta su di essa, gli Edain giunsero alfine di là da leghe e leghe di mare, e scorsero lontana la contrada che era stata approntata per loro, Andor, la Terra di Dono, rilucente in una bruma dorata. Allora scesero a riva e trovarono un paese bello e ferace, e furono lieti. E lo chiamarono Elenna, vale a dire Quartieri della Stella; anche Andúnê, cioè Ovesturia, Nùmenor in lingua Alto Eldarin."
Il Silmarillion, Akallabêth, La Caduta di Númenor.

Dopo la Guerra d'Ira e la sconfitta di Morgoth, i Valar decisero di ricompensare gli Edain che durante la Prima Era combatterono contro il Male al fianco degli Elfi, poiché le loro sofferenze erano state lunghe e terribili. Ossë trasse quindi l'isola dalle profondità dell'Oceano mentre gli altri Maiar e gli Elfi di Aman contribuirono con i propri poteri e conoscenze a rendere quella terra bellissima e accogliente. Una volta che l'isola fu pronta i Valar comunicarono agli Edain la possibilità di trasferirsi in questa nuova terra dove, oltre a vivere per sempre in pace lontano dalla corruzione della Terra di Mezzo, avrebbero anche beneficiato di grandi doni come una vita molto più lunga dei normali uomini e una grande saggezza.

Elros by Liz Danforth

Elros Tar-Minyatur, primo Re della Casa di Elros, Liz Danforth.

Non erano molti i superstiti delle tre stirpi degli Edain e non tutti se la sentirono di affrontare il viaggio per mare, tuttavia la maggior parte (circa diecimila persone) scelse di accogliere l'invito delle Potenze e di trasferirsi nella nuova isola posta a metà strada tra la Terra di Mezzo e Aman. Questi come proprio Sovrano scelsero Elros, figlio di Eärendil, il quale a differenza del fratello Elrond, che aveva scelto di vivere la vita di un elfo, scelse invece di vivere come uno degli Uomini e di divenire il signore di Númenor assumendo il nome Quenya di Tar-Minyatur; in cambio di questa sua scelta i Valar concessero a lui e ai suoi discendenti una vita addirittura più lunga rispetto a quella dei propri sudditi (che già vivevano tre volte più a lungo degli Uomini Mediani) con in più la possibilità di scegliere il momento della sua morte. L'esodo degli Edain durò per circa quarant'anni, ma una volta terminato Elros assunse la piena signoria sull'isola e regnò per ben 410 anni, morendo all'età di 500, e lasciando il trono a suo figlio Vardamir Nólimon, il quale tuttavia abdicò dopo appena un anno di regno in favore di suo figlio Tar-Amandil. Per i seicento anni successivi i Dúnedain e i discendenti di Elros rimasero sull'isola di Númenor, completamente estranei alle vicende della Terra di Mezzo e pensando unicamente a crescere e a rendere ancora più bella la propria terra.

La fine dell'isolamento di Númenor e l'espansione nella Terra di Mezzo[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Vëantur (Númenor), Tar-Aldarion e Guerra tra Sauron e gli Elfi.
Numenor-1

Una veduta di Númenor all'apice della sua gloria

Dopo oltre seicento anni di isolamento dalle vicende della Terra di Mezzo, i Númenoreani, avendo la via dell'Ovest preclusa a causa del Veto dei Valar, tornarono a guardare ad Est. Durante il regno di Tar-Elendil il Gran Capitano delle Navi Vëantur, lontano discendenti di Tar-Vardamir, dopo aver potenziato la flotta intraprese un grande viaggio transoceanico che nell'anno 600 SE lo portò ad approdare nella Terra di Mezzo sulle coste del reame elfico del Lindon. Era la prima nave che giungeva da ovest da oltre seicento anni e fu salutato sia da Elfi che Uomini Mediani come un fausto evento. Ormai la strada era aperta e l'esplorazione della Terra di Mezzo subì un grande impulso sotto il regno di Tar-Aldarion, il quale stabilì proficue relazioni con Gil-galad e fondò diversi insediamenti sulle coste e alle foci dei fiumi, favorendo l'insediamento di coloni numenoreani in quelle terre. Inoltre il Re promosse la protezione delle foreste dell'isola e al contempo il potenziamento dei porti e dei cantieri navali, rendendo i Numenoreani la maggiore potenza navale di Arda.

Pelargir overview

Una veduta di Pelargir, uno dei maggiori porti fondati dai Numenoreani nella Terra di Mezzo

Dopo la morte di Tar-Aldarion e l'avvento al trono di sua figlia Tar-Ancalimë, la quale non approvava la politica del padre, l'espansione nella Terra di Mezzo subì una battuta di arresto di qualche secolo che tuttavia riprese con i suoi successori. Durante la Guerra tra Sauron e gli Elfi, scatenata dall'Oscuro Signore per il possesso della Terra di Mezzo, il Re del Lindon Gil-Galad chiese l'aiuto dei Dúnedain, i quali inviarono un poderoso esercito che sconfisse Sauron e lo ricacciò a Mordor liberando buona parte delle terre un tempo occupate dalle forze dell'Oscuro Signore. Dopo questa grande vittoria, che attirò su Númenor l'implacabile odio di Sauron, cominciò per i Dúnedain il grande periodo coloniale: nei secoli successivi i capitani dell'Ovesturia si spinsero ad esplorare tutte le coste della Terra di Mezzo e a navigare tutti i mari orientali, inoltre vennero fondate le importanti colonie di Pelargir, Tharbad, Osgiliath e Umbar che favorirono l'insediamento di migliaia di coloni numenoreani.

I rapporti tra i Dúnedain e gli Uomini Mediani, alcuni dei quali avevano adorato Sauron come un dio durante gli Anni Oscuri, furono altalenanti e spesso contrastanti: alcuni erano pacifici e li accolsero benevolmente, accettando di buon grado il dominio di Númenor, mescolandosi con i nuovi padroni, altri, soprattutto quelli delle terre ad est dell'Anduin, erano ostili e malvagi e i Numenoreani combatterono contro di essi numerose guerre. All'epoca dell'Akallabêth, Númenor controllava la maggior parte delle coste occidentali della Terra di Mezzo e molti territori dell'entroterra se ne riconoscevano vassalli.

La superbia dei Numenoreani e il declino di Númenor[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Uomini del Re e Fedeli.
SA 3261 by Langstrand

L'impero di Númenor all'epoca del suo splendore, Langstrand.

"E [i Dúnedain, ndr] si dissero l'un l'altro: « Perché i Signori dell'Ovest se ne stanno in pace sempiterna, mentre noi dobbiamo morire e andare non sappiamo dove, lasciando le nostre case e tutto ciò che abbiamo fatto? Gli Eldar invece non muoiono, neppure coloro che si sono ribellati ai Signori. E visto che abbiamo dominato tutti i mari, e che nessuna distesa d'acqua è così selvaggia o ampia che le nostre navi non possano superarla, perché non dovremmo andare ad Avallónë, a salutare i nostri amici? ». E ve ne furono che dissero: « Perché non dovremmo andare addirittura fino ad Aman e gustarvi, fosse pure per un giorno solo, la felicità delle Potenze? Forse che non siamo cresciuti in forza tra i popoli di Arda? ». Gli Eldar riportarono queste parole ai Valar, e Manwë ne fu angustiato, poiché gli parve che un'ombra gravasse sul meriggio di Nùmenor."
Il Silmarillion, Akallabêth, La Caduta di Númenor.

Benchè i Valar avessero fatto loro il dono di una lunga vita, dopo alcuni secoli i Numenoreani cominciarono ad insuperbirsi. Essi infatti, non comprendendo appieno il dono della mortalità concesso loro da Eru Ilúvatar, anelavano all'immortalità e cominciarono a guardare con invidia gli Elfi e i Valar, sviluppando nel corso degli anni una crescente xenofobia e ostilità nei confronti di questi. I propugnatori di queste idee presero nome di Uomini del Re e svilupparono una dottrina suprematista che vedeva negli Elfi e nei Valar, se non dei nemici, dei pericolosi ed infidi rivali.

Sempre più Numenoreani cominciarono ad aderire a queste pericolose dottrine, tanto che alcuni Re alla fine dell'epoca di Númenor abbandonarono l'elfico come lingua di corte adottando come lingua principale l'Adûnaico e cominciarono ad aggiungere ai nomi elfici che assumevano una volta ascesi al trono anche un nome in questa lingua.

In tutto questo solo una parte di Numenoreani, prevedendo la pericolosità di queste dottrine e la sventura che ne sarebbe derivata, si serbò fedele all'antica amicizia verso gli Elfi e alla fede nei Valar, tuttavia furono ben presto costretti a ritirarsi nel Principato di Andúnië, guidato da una linea collaterale della Casa di Elros, oppure a migrare nelle terre occidentali della Terra di Mezzo dove formarono dei Principati amici degli Elfi.

Il regno di Ar-Pharazôn e l'Akallabêth[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Ar-Pharazôn, Spedizione di Ar-Pharazôn contro Sauron, Guerra tra Númenor e i Valar e Akallabêth.
Ar-Pharazon the Golden and Sauron by ivanalekseich

Ar-Pharazôn e i Numenoreani umiliano Sauron a Umbar, ivanalekseich.

Nel 3255 SE salì al trono di Númenor Ar-Pharazôn, il venticinquesimo e ultimo grande Re dei Numenoreani. Era questi un sovrano forte e ambizioso, tanto che sotto di lui Númenor raggiunse l'apice della propria potenza militare ed economica. Ar-Pharazôn apparteneva, a differenza dei suoi predecessori, agli Uomini del Re tuttavia viene ancora ricordato con onore dai Dúnedain superstiti, poiché fu uno dei pochi Uomini in grado di imporre una gravosa umiliazione a Sauron. Egli infatti, quando l'Oscuro Signore divenne una minaccia per la Terra di Mezzo, sbarcò con un immenso esercito a Umbar e sconfisse in breve le armate di Mordor e prese prigioniero Sauron.

The Eagles of Manwë by Ted Nasmith

Le Aquile di Manwë annunciano la disgrazia di Númenor, Ted Nasmith.

Sebbene Amandil avesse detto ad Ar-Pharazôn di non fidarsi di Sauron e piuttosto di ucciderlo, il Re non gli prestò ascolto e, accecato dalla sua superbia, non uccise il suo nemico ma lo portò prigioniero a Númenor dove l'Oscuro Signore, facilitato dalla capacità di mutare il proprio aspetto in un rassicurante elfo e dal potere dell'Unico Anello, riuscì a corrompere la mente del Re e dei Numenoreani, convincendoli che Morgoth e non Eru era il vero Sovrano di Arda e che se i Valar non avessero voluto concedergli l'immortalità allora se la sarebbero dovuta prendere con la forza. Succube dei consigli di Sauron, Ar-Pharazôn divenne un terribile tiranno e mai come allora i numenoreani divennero temuti nella Terra di Mezzo: a causa della paura della morte, molti si lasciarono convincere dalle parole di Sauron e abbandonarono i culti devoti ai Valar per dedicarsi a quello di Melkor, al quale eressero addirittura un tempio in quel di Armenelos, sul cui altare spesso venivano offerti dei crudeli sacrifici umani. Ar-Pharazôn, dietro consiglio di Sauron, arrivò addirittura ad abbattere l'albero Nimloth, il cui tronco venne bruciato nel Tempio di Melkor.

Alla fine il Re, ormai vecchio e timoroso della morte, si fece convincere a compiere la più insana delle follie: dichiarare guerra ai Valar per invadere Aman e ottenere l'immortalità. Per cercare di riportare i Dúnedain sulla retta via, i Valar inviarono più di un segno della loro furia: il clima di Númenor cambiò più volte ,minacciose aquile volarono da Ovest verso l'isola degli Uomini cariche di fulmini e lampi, e una volta un tremendo fulmine colpì il Tempio di Melkor distruggendone il tetto. Sebbene inizialmente i numenoreani, spaventati dai presagi, avessero per un breve periodo ripreso il senno, la paura della morte e le menzogne di Sauron furono più forti degli avvertimenti delle Potenze e non desistettero dai loro insani propositi, continuando i preparativi per la guerra contro Valinor. Fu così che Ar-Pharazôn dopo aver raccolto la più grande armata della storia di Númenor, nel 3319 SE salpò alla volta di Aman per condurre la sciagurata Guerra contro Valinor per obbligare i Valar a concedergli l'Immortalità.

Drowning of Númenor by Matt Leese

La furia degli elementi si abbatte su Númenor, Matt Leese.

Questo gesto fu la goccia che fece traboccare il vaso: avendo ormai rinunciato a far rinsavire i gli Uomini dell'Ovesturia, i Valar rimisero ogni potere e decisione a Eru; accadde così che quando i Numenoreani sbarcarono sulle spiagge di Aman, Ilúvatar inviò una tempesta che distrusse la flotta di Ar-Pharazôn, dopodiché seppellì lui e il suo esercito nelle Grotte dell'Oblio, condannandoli a rimanervi confinati fino alla fine dei tempi e ad uscirne unicamente per combattere nella Dagor Dagorath, nella quale combatteranno contro le forze di Morgoth ed espieranno i propri peccati. Inoltre Eru decretò che, poiché con le loro azioni i Dúnedain avevano demeritato i doni che egli gli aveva concesso, Númenor dovesse essere distrutta e la sua civiltà cancellata. L'Essere Supremo inviò dunque un terremoto e un maremoto che distrussero l'isola sprofondandola negli abissi del mare e fecero perire tutti gli abitanti, compresa l'incolpevole Regina Tar-Míriel trascinata via da un'onda mentre cercava di ascendere al Meneltarma nella speranza di trovarvi rifugio.

I Dúnedain dopo la distruzione di Númenor[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Gondor, Arnor e Guerra dell'Ultima Alleanza.
The Ships of the Faithful by Ted Nasmith

La fuga della flotta dei Fedeli da Númenor, Ted Nasmith.

Nonostante ciò questa non fu la fine della civiltà di Númenor: infatti Amandil, cugino del Re e capo della fazione dei Fedeli, da tempo aveva previsto che le azioni di Ar-Pharazôn avrebbero causato la rovina di Númenor e su suggerimento di Ulmo aveva preso delle contromisure. Su consiglio del Vala, Amandil aveva organizzato una flotta di nove vascelli che, al momento della caduta, avrebbero dovuto portare in salvo la sua gente nella Terra di Mezzo. Poiché tuttavia l'uomo sperava ancora di poter ottenere il perdono dei Valar poco tempo prima che la Grande Armata di Ar-Pharazôn salpasse alla volta di Aman, Amandil lasciò a suo figlio Elendil il compito di guidare i Fedeli mentre lui con una nave partì verso Ovest nella speranza di poter parlare con le Potenze, ma di lui non si ebbero più notizie. Quando fu chiaro che la furia di Eru stava per abbattersi sull'isola Elendil e i suoi figli Isildur e Anárion salparono alla volta della Terra di Mezzo ed essi, assieme a tutti coloro che erano riusciti a caricare sulle loro navi, furono gli unici sopravvissuti alla distruzione di Númenor. Questi superstiti raggiunsero quindi la Terra di Mezzo e si unirono ai Numenoreani che già negli anni passati vi erano giunti, dando origine ai regni fratelli di Arnor e Gondor e preservando così l'eredità di Númenor e la sua gloria.

Note[]

  1. Il Silmarillion, Akallabêth, p. 327
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