- " [...] Númenóreani neri, gente che stabilì le proprie dimore nella Terra di Mezzo all’epoca della dominazione di Sauron, venerandolo poiché erano avidi di scienza malefica."
- —Il Signore degli Anelli, libro V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".
I Númenóreani Neri erano una razza di uomini discendente da quegli abitanti di Númenor che si dichiaravano fedeli solo al proprio Re e rinnegarono la fedeltà ai Valar e l'alleanza con gli Elfi, divenendo noti come Uomini del Re.
Dopo alcuni secoli gli Uomini del Re diventarono la maggioranza a Númenor e coloro che si serbavano fedeli ai Valar e agli Elfi, che per questo furono chiamati "Fedeli", furono costretti a ritirarsi nel Principato di Andúnië sotto la protezione di Amandil. La loro arroganza causò la rovina di Númenor che venne distrutta dai Valar, ma alcuni di loro sopravvissero e si stabilirono nella parte meridionale della Terra di Mezzo sulle coste di Harad.
Durante la Terza Era furono alleati di Sauron contro Gondor e i Popoli Liberi della Terra di Mezzo e combatterono nella Guerra dell'Anello come Capitani degli eserciti di Mordor.
Nomi e etimologia[]
Non si sa con precisione come venissero chiamati i Númenóreani Neri dai popoli della Terra di Mezzo, ma una delle ipotesi è che in Sindarin fossero noti come Moradûna che significa letteralmente "Uomini (dell'Ovest) Neri". Altro nome con il quale erano conosciuti fu quello di Sauroniani in virtù della loro alleanza con Sauron nel corso degli anni.
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
Discendendo dai Dúnedain di Númenor, i Numenoreani Neri erano in genere piuttosto alti, con i capelli perlopiù neri e gli occhi grigi; possedevano inoltre una grande sapienza ed erano addentro a molte arti e scienze che un tempo erano state sviluppate nell'Ovesturia. In seguito alla loro corruzione tuttavia, essi cominciarono a perdere molte delle caratteristiche proprie dei Dúnedain: infatti divennero meno saggi, la durata della loro vita si accorciò e, soprattuto contraendo matrimoni misti con popolo quali gli Haradrim e gli Esterling, diluirono in parte le caratteristiche fisiche proprie dell'Ovesturia.
Religione[]
Benché all'inizio come tutti i Dúnedain essi adorassero i Valar ed Eru, durante il regno di Ar-Pharazôn essi abbandonarono la loro antica religione per adorare Melkor e sostituirono i propri santuari dedicati ad Eru con quelli dell'Oscuro Signore.
Lingua[]
I Numenoreani Neri parlano soprattutto l'Adunaico e le sue varianti. Quando Númenor esisteva ancora, essi, a differenza dei Fedeli, rifiutarono la lingua Quenya e la sostituirono con l'Adunaico durante le cerimonie e gli atti ufficiali di corte.
Quando Númenor cadde e si trasferirono nella Terra di Mezzo, essi rifiutarono testardamente di adottare l'Ovestron, come tutti gli altri Uomini, preferendo serbarsi fedeli alle loro tradizioni. Col tempo impararono anche il Linguaggio Nero di Sauron e ora sono in grado di parlare correntemente entrambe le lingue.
Storia[]
Seconda Era[]
Gli Uomini del Re e la Caduta di Númenor[]
Per approfondire, vedi le voci Guerra tra Númenor e i Valar e Akallabêth. |
Col passare dei secoli i Numenoreani cominciarono a divenire sempre più arroganti e, sebbene vivessero molto più a lungo degli altri Uomini, presero a temere la morte non comprendendo il dono che ilúvatar aveva fatto agli Uomini e incolpando i Valar di non avergli concesso l'immortalità; iniziarono anche a diffidare degli Elfi, invidiandoli perché possedevano ciò che essi bramavano più di ogni altra cosa, ovverosia l'immortalità, e cominciando a considerarli delle spie dei Signori dell'Ovest.
I Dúnedain che predicavano tali dottrine presero a farsi chiamare "Uomini del Re" e cominciarono a raccogliere sempre più seguaci tra coloro che non accettavano il Fato degli Uomini, vedendo come un'ingiustizia il fatto che loro fossero destinati a morire, mentre persino ai Noldor che seguirono Fëanor nella sua ribellione fu permesso di mantenere l'immortalità, così come anche gli fu anche permesso di ritornare nel reame beato di Valinor dopo la Guerra d'Ira, mentre ai Dúnedain, i cui antenati avevano grandemente contribuito alla sconfitta dell'Oscuro Signore, era proibito navigare verso Ovest. Pian piano questi pensieri, dapprima limitati ad alcuni strati della popolazione, cominciarono a diffondersi anche tra la nobiltà numenoreana e, cosa ancora più grave, nella corte reale di Armenelos all'interno della stessa Casa di Elros.
Il primo Sovrano a mostrare veri segni di insofferenza verso il Veto dei Valar e la condizione di mortalità dei Dúnedain fu Tar-Atanamir, il quale può essere considerato in qualche modo il precursore degli Uomini del Re: egli assunse atteggiamenti talmente insofferenti e ostile che Manwë, preoccupato della piega che avrebbero potuto prendere gli eventi, inviò dei messaggeri presso il sovrano nella speranza di far cambiare idea al sovrano, senza successo
- "Gli Eldar riportarono queste parole ai Valar, e Manwë ne fu angustiato, poiché gli parve che un'ombra gravasse sul meriggio di Nùmenor. E inviò messaggeri ai Dunedain, che parlarono con tono grave al Re e a quanti li vollero ascoltare circa il destino e l'essere del mondo. « La Sorte del Mondo » dissero « può essere cambiata da Uno soltanto, colui che l'ha decretata. E se voi faceste viaggio siffatto e, sfuggendo a tutti gli inganni e irretimenti, giungeste davvero in Aman, il Reame Beato, punto o poco profitto ne ricavereste. Non è infatti la terra di Manwë a renderne le genti immortali, ma sono gli Immortali che vi dimorano ad aver santificato la terra; e in essa voialtri decadreste e vi sfinireste ancor prima, quali farfalle a una luce troppo forte e cruda. » Replicò tuttavia il Re: «Forse che Eärendil, mio progenitore, non vive? Forse che egli non è nella terra di Aman? ». Al che risposero quelli: «Ben sapete che ha un destino a sé stante e che è stato aggiudicato ai Primogeniti che non muoiono; ma vuole anche, la sua sorte, che mai ritorni a contrade mortali. Laddove voi e la vostra gente non appartenete ai Primogeniti, ma siete Uomini mortali, quali Ilùvatar vi ha fatto. Sembra tuttavia che ora desideriate godere del bene di entrambe le stirpi, facendo vela per Valinor quando vi aggrada e tornando a piacimento alle vostre case. Così non può essere. Né i Valar possono togliere i doni di Ilùvatar. Gli Eldar, voi sostenete, restano impuniti, e persino quelli che si sono ribellati non muoiono. Ma non è questa, nel loro caso, né ricompensa né punizione, bensì l'attuazione del loro essere. Non possono sfuggire, sono legati a questo mondo per mai lasciarlo finché esso duri, essendo che la sua vita è la loro. E, voi dite, voialtri invece siete puniti per la ribellione di Uomini in cui avete avuto scarsa parte, ed è per questo che morite. Ma la morte all'inizio non è stata concepita come una punizione. Morendo, voi sfuggite al mondo che lasciate, non gli siete legati nella speranza o nell'ambascia. Chi di noi dunque dovrebbe invidiare gli altri? ». Ma replicarono i Nùmenóreani: «Perché dunque non dovremmo invidiare i Valar, e finanche l'ultimo degli Immortali? Che da parte nostra si richiede una cieca fede, una speranza senza garanzie, senza che noi si sappia ciò che ci attende?""
- —Il Silmarillion, Akallabêth, La Caduta di Númenor.
Nel 2221 SE il figlio di Tar-Atanamir, ovverosia Tar-Ancalimon, divenne Re di Númenor; fu il primo dei Re dell'Ovesturia ad ascendere al trono dopo la morte del predecessore e, poiché era stato educato secondo le idee del padre, durante il suo regno gli Uomini del Re acquisirono sempre più influenza nella politica dell'Ovesturia; ciò rese i Númenoreani più superbi e ambiziosi, oltre a predisporli alla corruzione del male. Fu allora che tra i Dúnedain cominciarono a delinearsi due fazioni: quella maggioritaria detta per l'appunto "Uomini del Re", che diffidava degli Elfi e dei Valar, e una parte minoritaria detta degli Elendili,i quali rimanevano invece fedeli alle Potenze e leali amici degli Eldar.
Nel 3261 SE accadde che l'allora Re di Númenor Ar-Pharazôn, il quale era un seguace delle dottrine degli Uomini del Re, conducesse una vittoriosa campagna contro Sauron prendendolo prigioniero; andando contro i saggi consigli di suo cugino Amandil, il quale aveva timore di Sauron anche da sconfitto, il Re nella sua arroganza decise di condurre l'Oscuro Signore a Númenor come prigioniero, poiché godeva nell'umiliare i suoi avversari. Negli anni della sua prigionia Sauron, grazie al suo grande potere di persuasione, riuscì ad ingraziarsi il sovrano e in poco tempo ottenne la libertà, divenendo il primo consigliere del Re e acquisendo un enorme potere; ciò gli permise porre in essere i propri piani per causare la distruzione dei Numenoreani, ai quali non aveva mai perdonato l'aiuto prestato agli Elfi durante la sua guerra contro gli Elfi. L'Oscuro Signore non ebbe difficoltà a corrompere gli uomini di Númenor che, abbandonando il culto dei Valar e l'amicizia con gli Elfi, avevano creato un terreno fertile affinché il Male prosperasse nei loro cuori e.
Cominciò dunque a diffondere menzogne nel cuore dei Numenoreani: egli disse che in realtà Eru Ilúvatar era un'invenzione dei malvagi Valar, i quali se ne servivano per tenere lontani gli Uomini dal vero Signore di Arda Melkor, che essi avevano imprigionato nel Vuoto. Se gli Uomini volevano ottenere l'immortalità, diceva, avrebbero dovuto abbandonare il culto di Eru e convertirsi a quello di Melkor, costruendo santuari a lui dedicati e rinnegando gli insegnamenti dei Valar. Purtroppo gli Uomini del Re dettero ascolto a queste folli menzogne e si convertirono in massa al nuovo culto, creando una frattura insanabile con i Fedeli, cioè i Numenoreani che ancora si serbavano fedeli a Eru e ai Valar. Fu anche grazie alla loro conversione a questo culto depravato che gli Uomini del Re si guadagnarono l'epiteto di Numenoreani Neri e il nome dei Dúnedain divenne particolarmente odiato nella Terra di Mezzo: infatti tale culto prevedeva la pratica di sacrifici umani e le forze di Ar-Pharazôn si recavano spesso nell'entroterra continentale per compiere razzie e rapire centinaia di uomini che poi venivano sacrificati sugli altari del Tempio di Melkor.
La fine di Númenor fu decretata, oltre che dall'arroganza degli Uomini del Re, quando Ar-Pharazôn, prestando ascolto ai consigli di Sauron, decise di attaccare Valinor per prendersi l'immortalità con la forza nel 3319 SE, in quella che viene ricordata come la disastrosa Guerra tra Númenor e i Valar. Ciò condannò definitivamente l'Ovesturia alla rovina e Eru, dopo aver distrutto la flotta di Ar-Pharazôn e imprigionato il suo esercito nelle Grotte degli Obliati, fece sprofondare l'isola di Númenor nel Belegaer, uccidendo la maggior parte del popolo dei Dúnedain.
La vita dopo la Caduta di Númenor e la Guerra dell'Ultima Alleanza[]
La maggior parte dei Dúnedain della Terra di Mezzo non aveva abbracciato le dottrine degli Uomini del Re e si era invece serbata fedele ai Valar e amica degli Elfi, tanto che le colonie numenoreane dell'Eriador e alla foce dell'Anduin nel corso dei decenni si erano rivelate un porto sicuro per tutti quegli Elendili che avevano cercato riparo dalle persecuzioni che gli Uomini del Re, soprattutto durante il regno di Ar-Pharazôn e suo nonno Ar-Gimilzôr, avevano messo in atto nei loro confronti. Tuttavia la distruzione dell'Ovesturia non decretò la fine degli Uomini del Re: infatti, mentre Elendil e i suoi figli fondarono i Reami in Esilio di Arnor e Gondor, presso la città di Umbar e nel suo entroterra si radunarono tutti coloro che ancora credevano nelle dottrine degli Uomini del Re e, disprezzando in egual misura gli Elfi e gli Elendil, volevano creare un proprio dominio separato da quelli di Elendil e dei suoi figli.
La città di Umbar divenne dunque la nuova roccaforte degli Uomini del Re e nei centocinquantanni che seguirono questi, guidati dai tirannici Herumor e Fuinur, rafforzarono il proprio dominio sull'Harad sottomettendo le varie tribù Haradrim della regione. Come gli Uomini del Re di Númenor, essi credevano fermamente nella superiorità della propria razza sugli Uomini Mediani e desideravano soggiogarli col terrore e il pugno di ferro. Fu in questo periodo che cominciarono ad essere chiamati col nome di Numenoreani Neri dai Popoli Liberi della Terra di Mezzo. Dúnedain di Arnor e Gondor sapevano della loro esistenza ma li disprezzavano, chiamandoli "Rinnegati" e considerandoli gli artefici della caduta della loro stirpe; opinione simile avevano di loro i Numenoreani Neri.
Durante la Guerra dell'Ultima Alleanza nel 3429 SE furono probabilmente alleati di Sauron contro il neonato regno di Gondor, prendendo parte alla conquista di Minas Ithil e all'Assedio di Osgiliath. Forse parteciparono anche alla Battaglia di Dagorlad e all'Assedio di Barad-dûr, ma di ciò non si hanno notizie certe e dopo la sconfitta di Sauron si ritirarono nei propri domini del sud.
La Terza Era e le guerre contro Gondor e Arnor[]
Il dominio nell'Harad e la perdita di Umbar[]
Per approfondire, vedi la voce Prima Conquista di Umbar. |
La sconfitta di Sauron nella Guerra dell'Ultima Alleanza segnò il declino della razza dei Numenoreani Neri, anche se essi per oltre un migliaio di anni mantennero un controllo ferreo nelle regioni meridionali della Terra di Mezzo, costituendo un dominio tirannico, probabilmente basato su una diarchia come le cronache sembrano attestare, che aveva la propria capitale nella città di Umbar.
Per i primi secoli della Terza Era i rapporti tra i Dúnedain di Gondor e i Numenoreani Neri di Umbar rimasero cristallizzati in una secolare guerra fredda: infatti, nonostante le frequenti schermaglie tra le flotte delle due potenze, l'ostilità tra Umbar e Osgiliath non sfociarono mai in una guerra aperta e, anzi, pare che i rapporti tra i due regni fossero abbastanza frequenti, benché improntati ad una certa diffidenza. Probabilmente intorno al 720 TE Re Tarannon Falastur, il primo dei Re Navigatori di Gondor, sposò una tal Berúthiel la quale apparteneva ad una nobile famiglia di Numenoreani Neri originaria del potentato di Umbar; non si sa cosa abbia spinto Tarannon a contrarre tale matrimonio, che fu senza amore e non produsse eredi, ma con ogni probabilità si trattò di un tentativo da parte di Siriondil di seppellire le ostilità con i Numenoreani Neri e, forse, portare ad una riunificazione delle genti Dúnedain.
Il progetto comunque non andò a buon fine poiché Tarannon, desideroso di liberarsi di una moglie odiosa e particolarmente non amata dai suoi sudditi, prestò fede alle accuse di spionaggio nei confronti della Regina e la ripudiò caricandola su una nave con i suoi gatti e lasciandola alla deriva. Da allora le relazioni tra Gondor e i Numenoreani Neri subirono un peggioramento e con Eärnil I, nipote e successore di Tarannon, sfociarono in una guerra aperta, culminata nel 933 TE con la conquista di Umbar. I Numenoreani Neri, lungi dall'arrendersi, condussero una guerra spietata contro Gondor assieme ai propri alleati Haradrim, riuscendo anche ad uccidere il Re Ciryandil in battaglia; tuttavia Hyarmendacil I li sconfisse definitivamente in una sanguinosa battaglia nel 1050 TE, sancendo così la fine di quella guerra pluridecennale e la sottomissione a Gondor di grandi territori dell'Harad.
Il declino e la partecipazione alla Guerra tra Angmar e Arnor[]
Dopo la sconfitta subita per mano di Hyarmendacil I, molti tra i Numenoreani Neri fuggirono disperdendosi nella Terra di Mezzo: alcuni probabilmente fuggirono a Mordor, dove si misero al servizio di Sauron, mentre altri si rintanarono nel Khand o nel profondo Rhûn, costruendo delle proprie signorie o entrando al servizio dei signori della guerra Esterlings, spesso combattendosi tra di loro.
Per alcuni secoli dei Numenoreani Neri non si seppe più nulla e la loro minaccia sembrò essere stata allontanata dalla Terra di Mezzo, ma ciò non poteva essere più lontano dal vero. Infatti, come detto sopra, molti erano entrati al servizio dell'Oscuro Signore il quale, pur non avendo ancora rivelato apertamente il proprio ritorno, stava già lavorando per ricostruire la propria potenza e causare la rovina dei reami di Gondor e Arnor e in ciò trovò un insperato aiuto nei Numenoreani Neri i quali erano desiderosi di vendetta.
Molti di essi vennero inviati nel nord al seguito del Re Stregone, il più potente luogotenente di Sauron, al quale l'Oscuro Signore aveva affidato il compito di fondare un reame malvagio tra le Montagne di Angmar attraverso quale causare la rovina dei Dúnedain del Nord, indeboliti dalla divisione di Arnor in tre regni più piccoli. Nella guerra che seguì i Numenoreani Neri fecero una sporadica apparizione come comandanti e truppe scelte dell'esercito del regno di Angmar, ma vennero quasi tutti uccisi e dispersi a seguito della Battaglia di Fornost nel 1974 TE, scomparendo definitivamente dal nord della Terra di Mezzo.
I Numenoreani Neri riappaiono a Sud[]
Per approfondire, vedi le voci Regno dei Corsari e Guerre Corsare. |
I Numenoreani riapparvero a tormentare Gondor a seguito della Guerra delle Stirpi, che vide contrapporsi il legittimo Re Eldacar contro i sostenitori di Castamir, il quale contestava al sovrano di non essere un numenoreano "puro" ma frutto di un unione mista tra Valacar e una donna della stirpe degli Uomini del Nord.
Sebbene Gondor avesse conquistato Umbar e i possedimenti dei Numenoreani Neri oltre cinque secoli prima, quest'ultimi non erano mai scomparsi del tutto e una parte di essi era probabilmente rimasta confondendosi tra i sudditi di Osgiliath e probabilmente ebbero un ruolo nello scatenare la più terribile guerra civile mai vissuta dai Dúnedain.
Dopo che i figli di Castamir fuggirono da Pelargir assediata, con la flotta e i loro partigiani si stabilirono a Umbar rinnegando il proprio retaggio e divenendo definitivamente dei Numenoreani Neri. Essi fondarono dunque il Regno dei Corsari e cominciarono una secolare guerra contro Gondor, che procedette a fasi alterne: nel 1551 TE il Re di Gondor Hyarmendacil II inflisse una tremenda sconfitta ai Corsari, senza tuttavia riuscire a conquistare Umbar, mentre nel TE 1634 Pelargir venne brutalmente saccheggiata e nel corso della battaglia Re Minardil fu ucciso dalle truppe dei Numenoreani Neri.
La guerra continuò implacabile fino al 1810 TE, quando Re Telumehtar di Gondor conquistò Umbar e uccise i discendenti di Castamir, riportando il regno dei Corsari sotto il dominio di Gondor. I Numenoreani Neri subirono gravi perdite e si dispersero nuovamente nell'Harad, dove fondarono dei propri principati spesso in guerra fra loro e, con buona pace delle loro teorie sulla propria superiorità, contrassero matrimoni misti diluendo il proprio sangue Dúnedain.
La Guerra dell'Anello[]
Per approfondire, vedi la voce Bocca di Sauron. |
I Numenoreani Neri riapparvero alla fine della Terza Era durante la Guerra dell'Anello, durante la quale servirono come capitani delle armate di Mordor contro Gondor e ricoprirono il ruolo di ambasciatori di Sauron presso le tribù di Haradrim e Esterlings.
Uno di essi di nome Gothmog fu il luogotenente del Re Stregone nell'Assedio di Gondor e nella Battaglia dei Campi del Pelennor; quando il Signore dei Nazgûl rimase ucciso per mano di Éowyn e Merry, Gothmog subentrò al comando delle armate di Mordor riuscendo quasi a vincere la battaglia, le cui sorti vennero però ribaltate dall'arrivo di Aragorn con i rinforzi del Sud.
Altro Numenoreano Nero di una certa importanza fu la Bocca di Sauron, l'ambasciatore inviato dall'Oscuro Signore a parlamentare con Gandalf e Aragorn prima dell'inizio della Battaglia del Morannon.
La Quarta Era[]
Dopo la sconfitta di Sauron nella Battaglia del Cancello Nero si suppone che i Numenoreani Neri siano stati definitivamente dispersi e, con il tempo, che si siano estinti.
Tuttavia Tolkien nel suo abbozzo per il seguito del Signore degli Anelli ("La Nuova Ombra") accenna all'esistenza di un culto segreto dedicato a Melkor e a Sauron durante il regno di Re Eldarion, figlio di Re Elessar, il che porta a sospettare che alcuni Numenoreani Neri in realtà sopravvissero e che siano riusciti in qualche modo ad infiltrarsi nel regno di Gondor.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re (2003)[]
Nella versione estesa dell'ultimo film della Prima Trilogia del regista Peter Jackson l'unico Numenoerano Nero ad apparire è la Bocca di Sauron, interpretata da Bruce Spence, il quale porta le parole lammen gorthaur (Sindarin per "Voce di Sauron") incise in rune sul suo elmo, che copre l'intero volto ad eccezione della sua bocca, che è orribilmente sfigurata a causa delle malvagità che disse. La bocca è anche sproporzionatamente larga, creando un effetto inquietante. Dopo aver mostrato ad Aragorn la Cotta di Mithril di Frodo e aver mentito sul suo destino, è decapitato da Aragorn con Andúril.
Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo II: l'Ascesa del Re Stregone (2006)[]
Nell'espansione del secondo e ultimo gioco della serie Battaglia per la Terra di Mezzo, i Numenoreani Neri compaiono come truppe d'élite al servizio del Re Stregone di Angmar.
Il Signore degli Anelli Online (2007)[]
Nel gioco di ruolo online del 2007, i Numenoreani Neri appaiono come guerrieri al servizio di Angmar che vivono principalmente nella tetra fortezza di Carn Dûm, dove sono sotto il comando prima dello spettro minore Mordirith e, in seguito, di un certo Amarthiel.
The Third Age: Total War (2013)[]
In questa mod per il videogioco Medieval II Total War, le unità formate da Númenóreani Neri sono tra i soldati più potenti che le forze del male possono reclutare. Pur essendo molto costosi da reclutare e mantenere, i battaglioni di Numenoreani Neri (che annoverano spadaccini, arcieri e lancieri) compensano il loro alto costo con un morale incrollabile e una ferrea disciplina, cosa che li rende temibili anche per le unità più forti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo tanto che in diversi casi le surclassano.
Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord (2011)[]
In questo videogioco, ambientato durante la Guerra dell'Anello, il principale antagonista degli eroi Eradan, Andriel e Farin è rappresentato da Agandaûr, un potente stregone della stirpe dei Numenoreani Neri che risiede nell'antica fortezza di Carn Dûm dalla quale guida le forze di Sauron nel nord della Terra di Mezzo.
Inoltre i tre protagonisti nel corso dell'avventura si troveranno ad affrontare anche altri Numenoreani Neri, i quali ricoprono il ruolo di capitani e stregoni delle forze di Agandaûr, tra questi un certo Wulfrum.