- "«Oscura è l'acqua del Kheled-zâram e gelide le sorgive di Kibil-nala, ma splendidi erano i saloni dalle mille colonne a Khazad-dum nei Tempi Remoti prima della caduta dei potenti re della roccia profonda»."
- —Galadriel, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VII, "Lo Specchio di Galadriel".
Le miniere di Moria, conosciute originariamente con il nome di Khazad-dûm ("Palazzo dei Nani"), furono una grande città nanica della Terra di Mezzo edificata nelle profondità delle Montagne Nebbiose durante gli Anni degli Alberi da Durin I il Senzamorte e per millenni furono il più grande e prospero regno nanico ad est degli Ered Luin.
Dopo la distruzione del Beleriand e il declino delle città di Nogrod (crollata a causa delle distruzioni) e Belegost alla fine della Prima Era, il regno di Khazad-dûm rimase nei millenni successivi il più potente regno della razza dei Nani, superando praticamente indenne i grandi sconvolgimenti come guerre, epidemie e calamità naturali che funestarono la Terra di Mezzo; tuttavia, nel 1980 TE, il Flagello di Durin risvegliato erroneamente dai minatori alla ricerca di Mithril, causò la rovina della fortezza, che venne abbandonata per poi essere occupata da tribù di Orchi.
Nel 2793 TE Thrór, scacciato dalla Montagna Solitaria, tentò di recarsi a Moria per rivendicarla, ma venne ucciso da Azog il Profanatore, dando così inizio alla sanguinosissima Guerra tra i Nani e gli Orchi; 2799 TE presso le sue porte orientali si svolse la Battaglia di Azanulbizar, ma i Nani, benché vincitori, subirono troppe perdite e non riuscirono a riconquistarla, non essendo abbastanza forti per affrontare il potere del Flagello di Durin.
Verso la fine della Terza Era la Compagnia dell'Anello si trovò ad attraversare l'antica città per cercare di sfuggire alle spie del Nemico e qui Gandalf affrontò e uccise il Flagello di Durin. La città venne nuovamente rioccupata dai Nani all'inizio della Quarta Era che ne restaurarono lo splendore di un tempo.
Nomi ed etimologia[]
All'interno del ciclo di Tolkien il nome Moria viene spesso utilizzato come diretto sinonimo di Khazad-dûm ma sebbene indichino lo stesso luogo, si riferiscono ad esso in diversi tempi.
- Khazad-dûm (dal nanico Khazâd: nani e Dûm: escavazioni, saloni, palazzi) è il nome utilizzato fino all'anno 1981 della Terza Era quando gli ultimi nani del clan Lungobarbi fuggirono da un Balrog di Morgoth, che verrà poi chiamato il Flagello di Durin.
- Moria è invece il nome Sindarin dato a Khazad-dûm nel momento in cui gli Orchi, Troll e il Flagello di Durin vi presero dimora, e significa letteralmente "Nero Abisso". I Nani tuttavia non amano questo nome e può capitare che si offendano se la loro antica città viene chiamata con questo appellativo in loro presenza.
Gli altri nomi con cui è conosciuta Moria sono:
Tutti e tre i termini significano nanosterro.
Descrizione[]
Per approfondire, vedi le voci Porte di Durin, Camera di Mazarbul e Torre di Durin. |
Khazad-dûm è forse la più grande delle roccaforti naniche conosciute nella Terra di Mezzo. Sorgeva sotto le tre montagne sorelle Zirakzigil, Caradhras e Fanuidhol e si estendeva nel sottosuolo per praticamente tutta la larghezza della catena delle Montagne Nebbiose, senza contare l'enorme profondità che raggiungevano le sue gallerie e caverne.
Nel corso dei secoli i Nani praticamente non smisero mai di scavare per allargare i saloni o estrarre materiali, tra cui il magnifico Mithril di cui Moria era ricchissima. Gli ingressi principali erano due: le Porte Orientali, che si aprivano sulla Valle di Azanulbizar, e le Porte Occidentali dove si trovavano le Porte di Durin costruite da Narvi e da Celebrimbor.
I saloni più grandi e magnifici erano indubbiamente quelli più antichi e tra questi vi era la Ventunesima Sala, dove il Re Sotto la Montagna aveva il suo trono. Accanto ad essa vi era la Camera di Mazarbul, nota anche come Camera degli Scritti, dove i Nani tenevano i propri archivi.
Il complesso sotterraneo si estendeva dalle viscere della terra fino alla cima di Celebdil, dove si trovava la Torre di Durin, il più alto punto di osservazione della Terra di Mezzo, accessibile solo attraverso la Scala Senza Fine.
Popolazione[]
Per approfondire, vedi le voci Lungobarbi, Orchi e Flagello di Durin. |
Khazad-dûm era la dimora ancestrale dei Nani della stirpe dei Lungobarbi: era stato infatti il loro antenato Durin il Senzamorte a scoprire la Valle di Azanulbizar e a scavare le prime caverne e miniere che poi formarono la roccaforte. Nel corso dei secoli i Nani di Khazad-dûm crebbero enormemente in numero e potenza, tanto che sembra che la città ospitasse decine, se non centinaia di migliaia di Nani, numero che venne ulteriormente accresciuto dopo la distruzione del Beleriand.
Le cose cambiarono con il risveglio del Flagello di Durin e la cacciata dei Nani da Moria: gli Orchi delle Montagne Nebbiose, che già in passato avevano dato problemi ai Lungobarbi, ne approfittarono per occupare Khazad-Dûm che da allora divenne la loro tana.
Non si sa quanti orchi abitassero nelle antiche sale di Durin, ma dovevano essere parecchie migliaia. Parecchi vennero uccisi nella Battaglia di Azanulbizar e nella Battaglia dei Cinque Eserciti, ma alla fine della Terza Era dovevano essercene ancora molti che tuttavia vennero per la maggior parte uccisi dagli Elfi o dai Rohirrim dopo che uscirono dalle loro tane per inseguire la Compagnia.
Storia[]
Durin I e la fondazione e la Prima Era[]
- "Giovane era il mondo, e le montagne verdi
Ancora sulla Luna macchia non era da vedervi,
Nessuna parola su fiume o rupe eretta in aria,
Quando Durin destatosi camminò in terra solitaria.
Diede nome ad anonimi colli e vallate,
Bevette da sorgive ancor mai assagiate;
Egli si chinò per guardare nel Mirolago,
E di una corona di stelle vide il contorno vago;
Parean gemme incastonate in argento,
Sulle ombre del suo bel capo intento." - —Canto di Durin, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. IV, "Un viaggio nell'oscurità".
Il regno di Nanosterro, Khazad-dûm, fu fondato da Durin I il senzamorte in un passato estremamente remoto, prima della creazione del Sole e della Luna. Durin si era risvegliato poco tempo dopo gli Elfi: il suo titolo di più antico tra i Padri dei Nani gli conferiva il rispetto dell'intera razza, che onorò i suoi discendenti nominandoli re.
Secondo la leggenda, Durin scoprì il luogo che sarebbe divenuto Moria fuggendo dalle schiere di Morgoth. Il Senzamorte raggiunse una valle ricca di alberi, sopra la quale svettavano tre picchi innevati; una serie di piccole cascate alimentava un grande lago ovale, che sembrava dotato di qualità magiche: sebbene il sole brillasse alto nel cielo, nelle sue profondità oscure si scorgeva uno scintillare di stelle. Durin vide quelle stelle brillare sulla sua testa, come una corona. Raccogliendo il buon auspicio, decide di chiamare il lago Kheled-zarâm, Mirolago. I tre picchi divennero Baranzinbar Cornorosso, Zirakzigil Dentargento e Bundushathûr, Vettanubi. La valle prese il nome di Azanulbizar, Valle dei Rivi Tenebrosi.
Durin iniziò a costruire Khazad-dûm all'interno delle caverne che sovrastavano il lago. I Nani dei Lungobarbi durante gli Anni degli Alberi e la Prima Era del Sole si mantennero abbastanza ritirati dai fatti che sconvolsero il Beleriand, anche se mantennero rapporti commerciali con i Nani degli Ered Luin e combattendo le forze che Morgoth tentava di infiltrare ad est. Dopo la Guerra d'Ira e la distruzione del Beleriand numerosi Nani della stirpe dei Vastifasci e dei Barbafiamma decisero di trasferirsi a Moria, dove vennero ben accolti dai Lungobarbi e accrebbero ulteriormente le conoscenze di questo popolo.
La Seconda Era[]
Durante la Seconda Era il regno di Khazad-dûm fu il più potente e ricco regno dei Nani della Terra di Mezzo, favorito anche dal fatto di avere praticamente il monopolio dell'estrazione del Mithril, tanto che questo minerale era conosciuto anche come Argento di Khazad-dûm. I Nani ottenevano tutto ciò di cui avevano bisogno tramite il commercio del mithril e svilupparono un duraturo rapporto con gli Elfi dell'Eregion che vivevano oltre l'ingresso occidentale di Moria.
In onore di questa amicizia Celebrimbor, Signore dell'Eregion e creatore delle Porte di Durin, donò a Re Durin III uno degli Anelli del Potere che divenne poi noto come Anello di Durin.
Durante la Guerra tra Sauron e gli Elfi i Lungobarbi combatterono a fianco degli Elfi contro l'Oscuro Signore, ma in un primo tempo vennero respinti e costretti a barricarsi a Moria. Alla fine della Seconda Era i Nani di Khazad-dûm figurano come alleati degli Elfi e dei Dúnedain nella Guerra dell'Ultima Alleanza e, benché le fonti siano scarne, sembra che abbiano inviato i propri guerrieri a combattere nella Battaglia di Dagorlad e nell'Assedio di Barad-dûr.
La Terza Era[]
Il Flagello di Durin e il declino di Moria[]
Nonostante il mondo cambiasse, la ricchezza e la potenza di Khazad-dûm e la fortuna dei Lungobarbi sembravano non avere mai fine. Benché i Regni dei Dúnedain entrassero in declino e gli Elfi cominciassero ad abbandonare la Terra di Mezzo anche a causa dell'Ombra che si addensava ad Est, i Nani si sentivano al sicuro nelle loro aule sotterranee e credevano che lo sarebbero stati per sempre.
La crisi di Moria cominciò nel 1980 TE a causa della cupidigia dei nani: scavando in profondità alla ricerca di mithril, risvegliarono quello che sarà poi chiamato il Flagello di Durin, un Balrog di Morgoth che doveva essersi nascosto lì al tempo della sconfitta del suo padrone. Dopo una prima resistenza, che vide la morte di Re Durin VI e di suo figlio Náin I, i Lungobarbi furono costretti ad abbandonare la loro antica roccaforte e divennero un popolo ramingo, disperdendosi tra Erebor, i Colli Ferrosi e gli Ered Luin.
D'allora Khazad-dûm divenne nota come Moria (che significa "Nero Abisso") e orchi e troll, inviati da Sauron, la occuparono per farla la loro più importante roccaforte delle Montagne Nebbiose.
La Guerra tra i Nani e gli Orchi[]
Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Azanulbizar. |
Molti secoli dopo Thrór, ormai vecchio e disperato, si diresse a Moria assieme all'amico e servitore Nar, illudendosi di rivendicarla. La sua mente ormai ottenebrata lo spinse a entrare in quella che era la "sua" dimora, solo per venire brutalmente assassinato da un orco di nome Azog. Ciò causò quella che viene ricordata come la Guerra tra i Nani e gli Orchi che coinvolse tutte le Sette Casate dei Nani, desiderose di vendicare l'affronto fatto al discendente di Durin il Senzamorte.
Nove anni dopo, a seguito di feroci combattimenti che decimarono gli orchi delle Montagne Nebbiose, Thrain combatté gli Orchi nella Battaglia di Azanulbizar; la battaglia si trasformò in un massacro. Thrain fu storpiato, mentre il giovane Dain II Piediferro decapitò Azog. La vittoria arrise ai Nani, ma non fu una vittoria da festeggiare. I morti erano innumerevoli, non vi era tempo per erigere un simile numero di tombe in pietra. Così i superstiti spogliarono i loro morti, prima di bruciarli su immensi roghi; per alimentarli i Nani disboscarono l'intera valle di Azanulbizar. Thrain non entrò nell'avita dimora, dietro consiglio di Dain.
- " «[...] Al di là dell'ombra il Flagello di Durin è in agguato. Il mondo dovrà cambiare e qualche altro potere dovrà sopraggiungere prima che il Popolo di Durin varchi di nuovo la soglia di Moria»."
- —Dáin II, Il Signore degli Anelli, Appendice A, parte III, "Il Popolo di Durin".
Probabilmente tra il 2840 e il 2845, lo stregone Gandalf entrò per la prima volta a Khazad-dûm per cercare Thrain, che era sparito nel 2841 anche se nella vicinanze di Dol Guldur per mano di Sauron.
La Spedizione di Balin a Moria[]
Per approfondire, vedi le voci Spedizione di Balin a Moria e Ultima Resistenza dei Nani. |
Un tentativo importante per riconquistare Moria venne fatto da Balin, un nano amico di Bilbo Baggins, che guidando un gruppo di consanguinei rientrò a Moria e si proclamò re. Il tentativo fallì e tutti i nani vennero uccisi come si deduce dal libro che viene trovato vicino alla tomba di Balin dalla Compagnia dell'Anello durante il suo attraversamento delle miniere.
Moria nel viaggio della Compagnia dell'Anello[]
Per approfondire, vedi la voce Scontro sulla Tomba di Balin. |
Moria diviene per la Compagnia dell'Anello l'unico percorso possibile: la breccia di Rohan è troppo vicina a Isengard e il passo del Caradhras è impercorribile a causa di una devastante tempesta (provocata da Saruman nella versione cinematografica, diretta da Peter Jackson; dal Caradhras stesso, che ha fama di gran cattiveria, nel libro).
La Compagnia è dunque costretta a prendere la via di Moria nonostante l'idea di Boromir di prendere per la Breccia di Rohan dopo l'incontro con l' Osservatore nell'Acqua alle porte di Moria. Dopo tre giorni e due notti di viaggio la Compagnia giunse infine nella Camera di Mazarbul, dove si trovava la Tomba di Balin, e vennero a conoscenza del terribile destino cui Balin e i Nani della Colonia andarono in contro.
Poco dopo la Compagnia dell'Anello venne assalita da un'orda di Orchi, ed è la prima vera battaglia degli eroi.
La Compagnia uscì vittoriosa dallo scontro, ma i suoi membri furono costretti a fuggire per l'arrivo del Flagello di Durin, riuscendo a raggiungere il ponte di Khazad-Dûm. Arrivati al ponte però vennero raggiunti dal Balrog e Gandalf si fermò per affrontarlo in modo da dare tempo ai suoi compagni per fuggire. Avvenne dunque il memorabile duello tra il Flagello di Durin e Gandalf: entrambi caddero nel baratro a causa della rottura della strettissima passerella di roccia che costituiva il ponte. Cadendo Gandalf continuò la lotta contro il Balrog, che si prolungò dal punto più profondo di Moria fino alla cima del Celebdil, passando attraverso la Scala Senza Fine. Gandalf riuscì infine a sconfiggerlo, subendo però ferite mortali.
La Quarta Era e la riconquista di Moria[]
Nonostante la morte del Balrog, per molti anni ancora i Nani non rioccuparono l'antica città, limitandosi durante il regno di Thorin III ad inviare alcune squadre di minatori per riattivare le antiche miniere di Mithril.
La città venne definitivamente riconquistata e ricolonizzata durante il regno di Durin VII, figlio o discendente di Thorin III, che restaurò l'antica gloria dei Lungobarbi, rendendola ancora più grande e splendida di prima.