- " [...] e radunò assieme molte altre antiche stelle collocandole come segni nei cieli di Arda: Wilwarin, Telumendil, Soronúmë, Anarríma; e Menelmacar con la sua cintura scintillante, la quale preannuncia l'Ultima Battaglia che avrà luogo alla fine dei giorni."
- —Il Silmarillion, cap. III, "L'Avvento degli Elfi e la Cattività di Melkor".
Menelmacar, conosciuta anche col nome Sindarin di Menelvagor, è una delle costellazioni poste da Varda nei cieli di Arda per illuminare la notte prima della creazione del Sole e della Luna.
All'interno di essa contiene la stella rossa di Borgil e viene identificata come la costellazione di Orione del mondo reale.
Nomi e etimologia[]
I nomi Menelmacar e Menelvagor sono rispettivamente di origine Quenya e Sindarin ed entrambi significano "Spadaccino del Cielo".
Un tempo era nota col nome Quenya di Telumehtar, tuttavia tale nome venne sostituito dal nome Menelmacar, anche se tuttora viene utilizzato.
Descrizione[]
Secondo le leggende della Terra di Mezzo tale costellazione sarebbe una specie di profezia della Dagor Dagorath e rappresenterebbe il ritorno dell'eroe Turin Turambar dalle Aule di Mandos per combattere l'ultima grande battaglia contro il suo odiato nemico Morgoth.
Prime versioni del Legendarium[]
Nei Racconti Perduti, Telimektar (Menelmacar) era un Vala, figlio di Tulkas, che quando seppe che Melko (Melkor) era scappato dalla prigionia, insieme a Ingil (figlio di Ingwë) lo caccio fuori dal mondo facendolo salire sul Pino di Tavrobel che arrivava fino fuori dal mondo. Dopodichè, come segno del destino, Telimektar e Ingil rimasero nel cielo a guardia di un suo eventuale ritorno.