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Meneldil fu un uomo della stirpe dei Dúnedain di Númenor appartenente alla stirpe dei Signori di Andúnië, una casata cadetta della Casa di Elros, che visse nella Terra di Mezzo a cavallo tra la Seconda e la Terza Era.

Figlio di Anárion, e nipote di Elendil l'Alto, Meneldil fu l'ultimo Dúnedain di sangue reale a nascere a Númenor, venendo alla luce appena un anno prima del cataclisma che sprofondò l'Ovesturia nel Grande Mare.

Durante la Guerra dell'Ultima Alleanza combatté al fianco del padre all'Assedio di Osgiliath, resistendo contro l'Oscuro Signore fino all'arrivo delle armate di soccorso dal nord.

Dopo la sconfitta di Sauron fu investito dallo zio Isildur della reggenza di Gondor ma, una volta che questi morì nella Battaglia dei Campi Iridati, approfittò della minore età del cugino Valandil per rivendicare il titolo di Re di Gondor, fondando una propria dinastia separata dal Regno di Arnor.

Regnò per 156 anni sul trono di Gondor e alla sua morte gli succedette il figlio Cemendur che proseguì la Linea di Anárion.

Etimologia[]

Il nome Meneldil è di origine Quenya e significa letteralmente "Amante dei Porti".

Biografia[]

Origini e la Guerra dell'Ultima Alleanza[]

Meneldil fu l'ultimo dei Dúnedain della Casa di Elendil ad essere nato a Númenor; egli aveva infatti appena un anno quando, assieme al padre Anárion e allo zio Isildur, sbarcò a Pelargir nella Terra di Mezzo.

Poco si conosce della sua infanzia, ma sembra che oltre a lui Anárion ebbe altri tre figli di cui tuttavia non ci è giunto il nome. Visse con il padre a Minas Anor e qui si sposò ed ebbe un figlio di nome Cemendur. Nel 3429 SE, il Signore di Mordor Sauron scatenò la sua offensiva contro i regni dei Dúnedain in esilio attaccando dapprima Minas Ithil e poi stringendo d'assedio Osgiliath.

Mentre lo zio Isildur si recava a nord per chiedere l'aiuto di Elendil e degli Elfi, Meneldil combatté con il padre contro le armate di Mordor, riuscendo a tenere la città di Osgiliath fino all'arrivo dei rinforzi da nord. È probabile che abbia preso parte anche alla Battaglia di Dagorlad, ma non si hanno notizie certe in merito.

La successione al trono e la separazione da Arnor[]

Dopo la morte di suo padre e suo nonno, lo zio Isildur divenne Re Supremo di Arnor e Gondor. Mentre la maggior parte delle forze di Arnor ritornò nel nord, dove si trovavano la moglie di Isildur e suo figlio Valandil, il nuovo Re si trattenne alcuni anni a Gondor e, assieme ai figli maggiori e amici fidati, si occupò di tracciare i confini del regno. Inoltre assieme a Meneldil si occupò di costruire la tomba segreta di Elendil sul colle di Amon Anwar, in quello che all'epoca era considerato il centro del Reame. Quello della tomba di Elendil fu il segreto meglio custodito della storia di Gondor, noto solo Meneldil e ai suoi discendenti e poi ai Sovrintendenti della Casa di Húrin, i quali erano lontanamente imparentati con la Linea di Anárion.

Departure from Gondor by Anke Eißmann

Isildur nomina Meneldil reggente di Gondor prima di partire per il nord, Anke Eißmann.

Tuttavia, nell'anno 2 TE, Isildur decise di ritornare a nord assieme ai suoi figli per consultarsi con Elrond a Gran Burrone e investì dunque il nipote Meneldil della reggenza sui territori di Gondor. Sembra che Menaldil non fosse affatto dispiaciuto della partenza dello zio e dei cugini e anzi, sperava che rimanessero a lungo nel nord: egli infatti avrebbe voluto ottenere un maggiore grado di indipendenza, sebbene ufficialmente rimanesse un vassallo di Isildur e del regno di Arnor in qualità di rappresentante del Re. Un mese dopo tuttavia suo zio trovò la morte nella Battaglia dei Campi Iridati, assieme ai suoi cugini; Meneldil dunque, approfittando forse della mancanza di un testamento del Re e della minore età del cugino Valandil, assunse la piena signoria su Gondor, lasciando al figlio più giovane di Isildur la signoria su Arnor, ma da allora in poi i due reami in esilio vissero storie separate.

Meneldil regnò per 156 sul trono di Gondor, ma non si hanno che informazioni frammentarie riguardo al suo regno: probabilmente consolidò i confini del suo regnò e ricostruì le città e le fortezze danneggiate dalla guerra contro Sauron, portando avanti anche la costruzione della Rond Giliath. Morì nel 158 TE all'età di 281 anni e gli succedette il figlio Cemendur.


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