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Il Libro Rosso dei Confini Occidentali (a volte chiamato Libro Rosso del Periannath) è il libro in cui è stato scritto il ''Legendarium'' della Terra di Mezzo.

Storia[]

Il primo Libro Rosso fu scritto come se fosse un diario dallo Hobbit Bilbo Baggins e raccontava il suo viaggio in compagnia di Thorin e i 13 Nani per riconquistare Erebor, che chiamò (in lingua originale) ''There and Back Again''. Al suo interno ci aggiunse tutte le sue traduzioni dall'Elfico mentre si trovava a Gran Burrone, dove lo diede a Frodo.

Frodo sistemò il manoscritto di Bilbo e lo utilizzò per raccontare il suo viaggio durante la Guerra dell'Anello, così, in prima pagina, si vennero a creare molti titoli, alcuni dei quali cancellati:

Il libro conteneva le traduzioni di Bilbo delle leggende degli Elfi dei Giorni Antichi, e varie poesie scritte dallo Hobbit. Molte informazioni sui regni di Arnor, Gondor, e Rohan furono aggiunte da Peregrino Tuc e Meriadoc Brandibuck e dai loro amici che vivevano a Rohan e Gondor. Altro materiale fu aggiunto da Re Elessar.

Dopo che Bilbo e Frodo lasciarono la Terra di Mezzo, il Libro Rosso passò a Samvise Gamgee, sindaco della Contea. Quando anche lui abbandonò la Terra di Mezzo, asciò il libro alla figlia maggiore, Elanor, e ai suoi discendenti.

Il libro originale era formato dal diario privato di Bilbo, che raccontava del suo viaggio verso Erebor, del suo incontro con Gollum e di come Bilbo, accidentalmente, si fosse imbattuto nell'Unico Anello. Attaccato ad esso, c'erano tre grandi volumi rilegati in pelle rossa. C'era anche un quinto volume, contenente commenti, genealogie e vari altri argomenti riguardanti i membri della Compagnia dell'Anello, nello specifico, degli Hobbit. Furono fatte molte copie del libro, con varie note e successive aggiunte, che furono trasmesse alle generazioni future. Il Libro di Thain è la copia più importante.

Nella prima edizione de La Compagnia dell'Anello, nella prefazione, Tolkien affermò di aver tradotto il Libro Rosso dall'Ovestron all'inglese, e tale affermazione è ancora implicita nelle edizioni successive de Il Signore degli Anelli, in particolare nell'Appendice F, parte II . Si può supporre che copie del libro siano sopravvissute per diverse epoche. Tolkien non dice nulla su come ha ottenuto l'accesso a una o più copie del Libro Rosso e su come abbia imparato l'Ovestron e le altre lingue di Arda.

Frontespizio[]

"
Il mio Diario. Il mio Viaggio Inaspettato. Andata e Ritorno.
Che cosa accadde dopo.

Avventure di Cinque Hobbit. La Storia del Grande Anello, compilata da
Bilbo Baggins grazie alle proprie osservazioni ed ai racconti degli amici.
Noi e la Guerra dell'Anello.

LA CADUTA
DEL
SIGNORE DEGLI ANELLI
ED
IL RITORNO DEL RE
(visti dalla Gente Piccola; memorie di Bilbo e
di Frodo della Contea, arricchite dalle narrazioni dei loro amici
e dalla Scienza dei Saggi).

Oltre ad estratti di Libri di Scienza tradotti da Bilbo
a Gran Burrone.
"
—Frontespizio del Libro Rosso, Il Signore degli Anelli,libro VI, cap. IX, "I Porti Grigi".

Ispirazione[]

L'ispirazione di Tolkien fu il vero Libro Rosso di Hergest, raccolta di storie e poesie gallese che contiene il manoscritto della Mabinogion. Rilegato in pelle rossa e conservato nella  Bodleian Library di Oxford, il manoscritto era ben noto a Tolkien.

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