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* ''ZRK'' “argento, di colore grigio” radice triconsonantica rintracciata in «zirak», Zirak-zigil
 
* ''ZRK'' “argento, di colore grigio” radice triconsonantica rintracciata in «zirak», Zirak-zigil
   
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Versione delle 07:47, 19 ott 2019

"«Baruk Khazâd! Khazâd aimênu!» « Asce dei Nani! I Nani vi assaltano! »"
Gimli ne Il Signore degli Anelli, Le due Torri

Il Khuzdul è la misteriosa e complicata lingua parlata dai Nani della Terra di Mezzo. Completamente diversa da qualsiasi altro linguaggio di Arda, fu creata dal Vala Aulë quando questi modellò i Sette Padri della razza dei Nani. I Naugrim, come vengono chiamati dagli Elfi, sono gelosissimi della propria lingua e non la parlano mai in presenza di estranei, preferendo invece usare l'Ovestron o il Sindarin. Pochissimi al di fuori dei Nani sono in grado di parlarla: tra questi vi fu Fëanor, che l'apprese da Aulë in persona, Eöl l'Elfo Scuro e Gandalf.

Fonologia

Del linguaggio Nanesco si è detto che "strutturalmente e grammaticalmente differiva ampiamente da tutti gli altri linguaggi dell'Ovest a quel tempo" (PM:316-317). Sembra che fosse ampiamente stimato come il proverbiale "linguaggio difficile", come molti Occidentali pensano del cinese oggi. La fonologia era in taluni rispetti peculiare comparata ad altri linguaggi contemporanei. Vi erano almeno due occlusive aspirate, khth, cioè kt seguite alla h.(Notare che khth non denotano qui il tedesco ach-Laut e il th come nell'inglese thin, come tali digrafi spesso fanno nella compitazione di Tolkien). Anche le iniziali inglesi k e t sono aspirate, ma probabilmente non così fortemente come in Khuzdul.

Il Khuzdul possedeva anche occlusive "non aspirate", come le k e t francesi e russe, ma diversamente dalla situazione in inglese, francese e russo, in Khuzdul k e t sono fonemi a sé stanti, che devono essere distinti da kh e th. Siccome conosciamo assai pochi vocaboli Khuzdul, è a malapena sorprendente che non abbiamo coppie minime, ma k vs. kht vs. th sono viste in contrasto inizialmente: Kibil-nâla vs. Khazad-dûm e Tumunzahar vs. Tharkûn. Altre consonanti includono l'esplosiva sonora b, le spiranti sorde f e s, le spiranti sonore zgh, le laterali l, le vibranti r (alcuni Nani usavano una R uvulare, altri evidentemente vibravano la R), le nasali  ed m, ed una semivocale, y.

Se alcune consonanti erano alquanto peculiari, il sistema vocalico era bellamente ordinario. Le vocali brevi sembrano formare un classico sistema pentavocalico, aieou. Secondo le note di Tolkien sulle Rune di Daeron, anche la riduzione di vocali come quelle udite in butter era comune, ma esse non sono direttamente attestate (a meno che qualcuna delle u ed e rappresenti tali vocali). Quattro vocali lunghe sono attestate, âêî ed û. L'apparente assenza della *ô può ben essere dovuta al nostro ridotto corpus. Le vocali lunghe possono essere accorciate quando non toniche (?), confrontare Khazâd con Khazad-dûm. (Effettivamente non sappiamo nulla su come i vocaboli Khuzdul siano accentati.)

Struttura

File:Alfabeto Khuzdul.gif

La struttura elementare del Khuzdul rassomiglia a quella dei linguaggi Semitici, come l'arabo e l'ebraico. Le radici dalle quali i termini sono derivati non sono di per sé vocaboli pronunciabili, ma consistono solamente di consonanti. Sostantivi, verbi, aggettivi etc. sono derivati non soltanto da prefissi e suffissi (se tali accorgimenti sono usati al postutto), ma anche dall'inserimento di certe vocali tra tali consonanti, talvolta anche dal raddoppio di una delle consonanti. Spesso i vocaboli sono effettivamente inflessi da modifiche vocaliche interne invece di aggiungere affissi: Rukhs  indica "Orco", ma il plurale "Orchi" è Rakhâs. Le consonanti delle radici - i cosiddetti "radicali" - rimangono le stesse, come *R-Kh-S in tal caso. In Khuzdul così come nei linguaggi Semitici, vi sono usualmente tre radicali nella radice; diverse di tali radici sonio menzionate in TI:174 e RS:466: B-R-Z "rosso", B-N-D "capo", K-B-L "argento", N-R-G "nero". Un esempio di una radice biconsonantica Z-N "nero, fosco" (RS:466). Naturalmente, le vocali saranno aggiunte quando tali radici appaiono come effettivi vocaboli, e.g. baraz "rosso" o bund "capo" da B-R-ZB-N-D. I radicali Kh-Z-D contengono la generale idea di "nanicità" e possono essere osservati in vocaboli tali come Khazâd "Nani" e Khuzdul "Nanesco" ("d'Orchi" dovrebbe presumibilmente essere *Rukhsul). I medesimi radicali Kh-Z-D sono evidentemente presenti nell'antico nome Khuzdul di NargothrondNulukkhizdîn, ma il preciso significato di tal nome è ignoto (notare che Nulukkizdîn ne Il Silmarillion, cap. 21, è un errore ortografico; vedere WJ:180). Il significato più elementare di Kh-Z-D può avere qualcosa a che fare col numero "sette", comparare l'Adûnaico hazid (SD:428). I Nani discendevano dai Sette Padri ed erano suddivisi in Sette Casate - e come sappiamo, i nani sono ancora associati al numero sette pure nell'assai tarda ed assai puerile mitologia Umanica.

Glossario

  • aglâb “Lingua parlata”
  • ai-mênu “su di te”, composto da «aya» e «mênu»
  • aya “su, sopra”
  • Azaghâl signore dei Nani di Belegost
  • Azanûl forma probabilmente rimpiazzata di Azanulbizar
  • Azanulbizar “Valle dei Rivi Tenebrosi”, si vedano gli elementi «ZN», «ul» e «bizar»
  • baraz “rosso”, in Barazimbar; o in Baraz stesso, nome abbreviato di Barazimbar
  • Barazinbar “Cornorosso”, un monte di Moria. Sindarin «Caradhras». Si vedano «baraz» e «inbar» baruk “asce, scuri”, plur.
  • Baruk Khazâd! “(Per) le Asce dei Nani!”, un grido di guerra
  • bizar “valle” in Azanulbizâr
  • BND radice triconsonantica vista in «bund» “testa”
  • BRZ radice triconsonantica vista in «baraz», “rosso” o “vermiglio”
  • bund “testa” in Bundushathûr e fors'anche in Sharbhund
  • Bundushathûr “Vettanubi”, uno dei monti di Moria. Sindarin «Fanuidhol», con lo stesso significato. È composta dagli elementi «bund(u)» e «shatûr»
  • Buzundush “Morthond, Cepponero”
  • Carn Dûm non è certa l'appartenenza al linguaggio nanesco, ma la presenza di «dûm» farebbe presupporre il contrario
  • dûm “scavi, aule, abitazioni”, un plurale o collettivo in Khazad-dûm e probabilmente anche in Carn Dûm. Una sua possibile forma del genitivo appare in Khazaddûmu
  • FELEK “roccia intagliata”, una radice felak 1) uno strumento come uno scalpello a lama larga, od una lama d'ascia senza manico per tagliare la pietra; 2) usare tale strumento. Vi sarebbe da proporre «felak» anche come “scavatore” (un nome arcaico) basato su quanto segue
  • felakgundu “scavatore di cave” (preso in prestito dal Sindarin come Felagund, un nome di Finrod) Fundinul “(figlio) di Fundin”, Fundin è apparentemente un vocabolo del linguaggio degli Uomini, ma la terminazione lascia trasparire un genitivo Nanesco
  • gabil “grande”, isolate da Gabilgathol e Gabilan Gabilân, un nome del fiume Gelion. Include apparentemente la forma «gabil», “grande”
  • Gabilgathol “grande fortezza”, Sindarin Belegost
  • Gamil Zirak il Vecchio, nome di un fabbro Nano, maestro di Telchar di Nogrod. Gamil è simile all'Antico Nordico «gamall», ed all'Antico Inglese «gamol», entrambi significanti “vecchio” gathol “fortezza”, estratto da Gabilgathol
  • Gundabad, in Monte Gundabad. In origine non si identificava in questa lingua, ma solo dopo il suggerimento che davano le parole Nanesche «uzbad» e «-gundu»; si è anche affermato tuttavia che Gundabad non sia in origine un nome Khuzdul (“Nanesco”) gundu “casa, abitazione sotterranea” (dalla radice «GUNUD»). L'elemento «-gund(u)» appare in Felak-gundu, nonché in Gundabad e Nargûn. GUNUD “scavo sotterraneo, tunnel”, registrata come una radice. Cf. il tema «gundu» di sopra
  • Ibun un figlio di Mîm il Nano. Appartenenza non certa
  • iglishmêk, il linguaggio gestuale dei Nani.
  • inbar “corno” (riferito ad un monte quale il Cornorosso) in Barazinbar
  • Kazaddûm, una forma primitiva di Khazad-dûm
  • KBL radice triconsonantica rintracciabile in «kibil» “argento”, in Kibil-nâla, e forse collegata al Quenya «telpe-» Khazâd “Nani”, il nome con il quale si identificavano
  • Khazâd ai-mênu! “I Nani sono su di te!”(lett.), con gli elementi «aya» e «mênu»
  • Khazad-dûm “Casa dei Khazad, Nanosterro”, riferito a Moria. In origine pronunciato Khazaddûm ed identificato con la “Miniera dei Nani” di Nogrod. La forma Khazaddûmu, che apparve sulla Tomba di Balin, sembra essere il suo genitivo: “di Khazad-dûm”
  • kheled “vetro” in Kheled-zâram “Mirolago” (dove “Mirolago” è la traduzione italiana per “Mirrormere”, che ha in sé il valore di “specchio”). Il termine è attestato come Khûzdul e si pensa sia stato preso in prestito al Sindarin «heledh»
  • Kheled-zâram “Mirolago, lago di vetro”, scritto anche Kheledzâram, e tradotto “vitrea pozza”
  • Khîm, un figlio di Mîm
  • Khûzdul “Nanesco, la lingua dei Nani”, pronunciato anche Khuzdul
  • Khuzûd “Nani”, il termine con il quale si identificavano, rimpiazzato da Khazâd kibil “argento”, con la radice triconsonantica «KBL»
  • Kibil-nâla “Argentaroggia”, il fiume Celebrant, composto da «kibil» e «nâla»
  • Mahal “Aule” il nome Nanesco del Valar. (S:44, 339). Si crede che possa significare “fabbro”, ma nessuna ipotesi avvalora le tesi
  • Mazarbul “(dei-?-) Registri”. Il finale in «-ul» lascerebbe presupporre un genitivo
  • MBR radice triconsonantica vista in «inbar», “corno”
  • mênu “voi” inteso come un accusativo plurale
  • Mîm il Nano
  • -nad elemento che compare in Zigilnad, un altro nome del fiume Celebrant, “Argentaroggia”
  • nâla “sentiero, corso, o letto (del fiume)”, in Kibil-nâla
  • Narag-zâram “Pozza Nera -?-” con la radice «NRG»
  • Nargûn “Mordor”; con la radice «NRG», “nero”
  • NRG “nero” radice triconsonantica vista in Narag-zâram e Nargûn. Avrebbe anche una forma indipendente, «*narag»
  • Nulukkhizdîn “Nargothrond”, o Nulukkizdîn. Rimpiazzò la primitive forma Nulukkhizdun.
  • Rukhs “Orco”, plurale Rakhâs
  • Sharbhund “Monte Calvo -?-”, probabile nome nanesco per Amon Rudh. Il primo elemento sembra simile alla forma nella lingua degli Orchi, o in quella del Linguaggio Nero, «sharkû», dall'epiteto Sharkey, un nome di Saruman che significherebbe “vecchio uomo”. Se il Nanesco e la lingua degli Orchi sono in relazione, «shar-» sarebbe “Calvo", epiteto che calza ad un vecchio uomo. Il secondo elemento è simile a «bund(u)», “testa”, metafora commune per “monte, collina” come nel Quenya «nóla», e nel Sindarin «dôl»; («NDOL-»).
  • shathûr “nuvola/e”, elemento basilare incerto se singolare o plurale. Shathûr è anche il nome abbreviato di Bundushathur “Vettanubi”, uno dei monti di Moria
  • ShThR “nuvola/e”una radice triconsonantica rintracciabile in shathûr, Bundushathûr
  • sigin “lungo” in Sigin-tarag
  • Sigin-tarag “Lunga-barba” one una delle Sette Case dei Nani
  • tarag “barba/e” in Sigin-tarag Tharkûn, nome di Gandalf per I Nani , col significato di “Maestro”. Affibbiabile al Sindarin e forse dovrebbe non essere in questa lista
  • Tumunzahar “Nogrod”, una città dei Nani ai piedi dei Monti Azzurri. Presenta gli elementi «tumun», “cavo” (simile al Quenya «tumbu» “cavo, scavato”) e «zahar» “ (forma nominale).
  • -u “in/di” in Bund-u-shathûr “Vetta(fra-le)nubi”. Probabilmente genitivo
  • Udushinbar nome primitivo di Bundushathûr
  • ûl “rivi, ruscelli” in Azanulbizar
  • -ul un probabile suffisso aggettivale, nei termini Khûzdul, “Nanesco”, Fundinul, “figlio di Fundin”, ed in Mazarbul.
  • Uruktharbun “Moria-?-”, attestato come Khûzdul. (RS:458, 465). Sembra essere stato rimpiazzato da Khazad-dûm, anche se pare contenga l'elemento “orco”, potrebbe essere un nome di una località dominate da un gruppo ostile
  • uzbad “signore”, affibbiato ai Re di Moria
  • zâram “vetro” (in Narag-zâram e Kheled-zaram) o “lago” secondo altri pareri. Tali due significati non sembrano essere in conflitto, dato che una pozza d'acqua in una caverna sotterranea ha notevoli proprietà riflessive e diventa senza problemi una popolare metafora di “vetro”.
  • ZGL, radice triconsonantica vista in «zigil», “cuspide” (ma si noti Zigilnad)
  • zigil “cuspide (più piccolo e sottile di un comune corno)” in Zirak-zigil “Argentacuspide”
  • Zigilnad, un primitivo o alternativo termine per Kibil-nala, il Celebrant, o Argentaroggia, dove «zigil» pare significhi “argento”
  • zirak “argento” in Zirak-zigil, “Argentacuspide”. (Ne Il Signore degli Anelli si narra: I Nani serbano un nome per ciò Mithril che non rivelano." Tuttavia, questo si addice, dato il suo altro significato “grigio” (vedi «ZRK»), ed è probabile che lo fosse. Abbiamo altrimenti due altri termini che abbiano il significato di argento). Zirak è anche il nome breve di Zirak-zigil, reperito nel nome Gamil Zirak
  • Zirakinbar “Corno d'Argento” (vedi «inbar»), rimpiazzato da Zirak-zigil, “Argentacuspide”
  • Zirak-zigil “Argentacuspide”, uno dei monti di Moria (Sindarin Celebdil)
  • ZN “buio, oscuro”, radice biconsonantica vista in Azanulbizar. Ha probabilmente una forma indipendente: «*azan»
  • ZRK “argento, di colore grigio” radice triconsonantica rintracciata in «zirak», Zirak-zigil