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"Il minore dei Fëanturi, è Signore delle Visioni e dei Sogni. I suoi giardini stanno in Lórien, nella terra dei Valar, e sono i più belli di tutti i luoghi del mondo, affollati di molti spiriti."
Il Silmarillion, Valaquenta, "I Valar".

Irmo, conosciuto anche con il nome di Lórien, è un Ainur appartenente al novero dei Valar, Signore dei Sogni e delle Visioni. È il più giovane dei tre Fëanturi dunque nella mente di Ilúvatar è il fratello di Mandos e Nienna, mentre sua sposa è Estë che vive con lui nei Giardini di Lórien.

Fu colui che assieme alla sposa Estë si oppose al fatto che il Sole e la Luna illuminassero perennemente Arda, salvaguardando così la notte e il riposo delle creature viventi.

Fu inoltre maestro del Maiar Olórin, al quale insegnò la capacità di suscitare sogni di speranza e coraggio nei cuori delle persone.

Etimologia[]

Il nome Irmo deriva dal Quenya e significa "Signore del Desiderio", mentre Lórien significa "Terra dei Sogni".

Nell'opera di Eriol viene chiamato anche Swefnfréa che in antico inglese significa "Signore dei Sogni".

Descrizione[]

Aspetto e carattere[]

Irmo appartiene alla stirpe degli Ainur, dunque non avrebbe necessità di un corpo fisico per manifestarsi, ma quando scese in Arda assunse come i suoi fratelli la forma di un essere antropomorfo. Tuttavia non sono pervenute descrizioni precise dell'aspetto di questo Valar, ma vista la natura del suo potere e del suo campo di azione è probabile che assumesse spesso forme più "eteree" rispetto ai suoi fratelli e che preferisca aggirarsi nella sua forma spirituale che in quella fisica.

È un Valar estremamente riservato e sfuggente, che non opera apertamente. La sua influenza è sottile e spesso non è compresa neppure dai saggi. Non viene cercato nei momenti di conflitto e scontro.

Poteri e attributi[]

Irmo è il Signore dei Sogni e delle Visioni e assieme a sua moglie Estë è il patrono del riposo. Egli dimora nei suoi giardini a Valinor, i quali sono il luogo più bello di tutta Arda e sono abitati da numerosi spiriti e animali.

Essendo uno dei Fëanturi, probabilmente egli esercitava il suo comando una grande schiera di spiriti e Maiar. Chiunque risieda a Valinor può trovare risposo e rinfrescarsi alle fonti di Lórien ed Estë, dimenticando così i dolori e le sofferenze patite.

Quando la Terra di Mezzo venne avvolta dall'oscurità di Morgoth, egli inviò sogni di speranza ai Figli di Ilúvatar, aiutandoli a superare la difficoltà della prova.

Dimora[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Giardini di Lórien.


Irmo dimorava negli splendidi Giardini di Lórien in un palazzo chiamato Murmuran, realizzato magicamente da Aulë con la nebbia del Mare Ombroso.[1]

Maiar di Irmo[]

Benché non ci sia giunto il nome di nessuno dei Maiar al suo servizio, nelle opere di Tolkien viene detto che il Valar, in quanto uno dei Fëanturi, ha ai propri ordini una grande schiera di spiriti minori, i quali s'incaricano di diffondere tra gli esseri di Arda i sogni e le visioni che egli manda loro.

Benché non associato direttamente a Irmo il Maiar Olórin (poi noto come Gandalf durante la Terza Era) fu un assiduo frequentatore dei suoi giardini, e dal Valar apprese molta saggezza e la capacità di suscitare negli altri sogni di speranza e coraggio.

Biografia[]

Irmo è il fratello minore di Námo e Nienna, dunque è uno dei Fëanturi ovverosia uno dei Signori degli Spiriti benché, a differenza dei fratelli, non venga annoverato tra gli Aratar.

Dopo che Melkor distrusse le Due Lampade e i Valar si trasferirono in Aman, Irmo e sua moglie Estë si stabilirono in un luogo distante dalla città di Valmar e posero la propria dimora in quelli che poi sarebbero divenuti noti come Giardini di Lórien e, come accaduto per Námo, avrebbero finito per dare il nome anche al Valar.

Dopo che Míriel ebbe dato alla luce Fëanor, elle fu afflitta da una tremenda stanchezza della vita. Siccome Finwë era preoccupato per la moglie, si rivolse a Manwë in cerca di consiglio e il Re dei Valar gli suggerì di affidare Míriel alle cure di Irmo ed Estë nella speranza che i Giardini alleviassero la sua fatica. Come la fanciulla elfica giunse nei giardini, si distese sotto un albero e si addormentò, ma durante il sonno il suo spirito lasciò il suo corpo e raggiunse le Aule di Mandos. Da allora il corpo di Míriel rimase nei Giardini, dove le ancelle di Irmo ed Estë se ne prendono cura e ogni tanto riceveva la visita di Finwë (il quale tuttavia cessò di andarvi dopo il secondo matrimonio) e di Fëanor.

A seguito dell'Ottenebramento di Valinor, quando il Sole e la Luna furono posizionati nei loro percorsi, Varda propose inizialmente che i due vascelli viaggiassero nell'Ilmen e non più in alto. Tuttavia Lórien ed Estë vi si opposero, sostenendo che la notte e, a causa della luce perenne, che le creature della terra avrebbero risentito senza il riposo. Così Varda cambiò il suo parere e la notte fu preservata in Arda.

  1. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. III, p. 75
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