Copertina edizione inglese illustrata (1983), Pauline Baynes.
Il Cacciatore di Draghi (il titolo originale è Farmer Giles of Ham) è il titolo di un racconto avventuroso fantasy scritto da Tolkien negli anni '40. Pubblicato per la prima volta nel 1949 in Inghilterra e poi nel 1975 in Italia, il racconto narra le avventure del contadino Giles di Ham, ambientate in una Britannia antica ancora popolata da creature fantastiche come giganti e draghi. Il libro si presenta in parte come una parodia dei racconti sui cavalieri ammazza-draghi del medioevo e dimostra come eroi non si nasca ma si possa diventarlo.
Personaggi[]
- Giles di Ham: è il protagonista del racconto. Inizialmente un povero contadino intento a badare agli affari propri, grazie ad una serie di colpi di fortuna si guadagnerà la fama e la ricchezza fino a diventare Re. Possiede una spada magica di nome Caurdimordax con la quale sconfiggerà il drago.
- Garm: è il cane parlante di Giles ed è fondamentalmente un cane vanesio e codardo che accompagna Giles nelle sue avventure.
- Gigante del Nord: è il primo antagonista con il quale si trova ad aver a che fare Giles. Scacciato a fucilate dal contadino, per vendicarsi convince il drago Chrysophylax ad attaccare il Regno di Mezzo.
- Chrysophylax: è il principale antagonista del racconto, anche se in seguito verrà sottomesso da Giles e costretto a diventare suo servo.
- Re e cavalieri
Trama[]
La storia ha inizio con la decisione di un Gigante del Nord di attraversare i confini del Regno di Mezzo per farsi una passeggiata e molestarne gli abitanti. Sfortunatamente per il gigante s'imbatte nella fattoria del fattore Giles che, allertato dai guaiti del suo cane parlante Garm, armato del suo schioppo (chiamato "trombone" nel libro, termine gergale per indicare un fucile) esce di casa e affronta il gigante che lo stava per attaccare, scacciandolo oltre i confini del regno. Giles divenne quindi l'eroe del paese e per ricompensarlo il Re gli donò una spada magica di nome Caudimordax (letteralmente Mordicoda), la quale aveva la particolarità di rimanere sempre fuori dal fodero in presenza di draghi.
Intanto il gigante, ritornato a casa, convinse un drago di come Chrysophylax Dives suo conoscente ad attaccare il regno dicendogli che ormai non vi erano più cavalieri, ma solo "insetti fastidiosi". Il drago dunque attraversò il confine e cominciò a molestare gli abitanti che, spaventati, si rivolsero a Giles affinché lo scacciasse. Il contadino era riluttante ad agire, visto che il drago si era tenuto alla larga dalle sue terre, ma alla fine cedette e rivestito di un'armatura forgiatagli dal fabbro affrontò il drago sconfiggendolo. Per aver salva la vita il drago giurò che entro una settimana sarebbe ritornato al villaggio con il suo tesoro, col quale avrebbe risarcito gli abitanti dei danni che aveva provocato. Quando il Re lo venne a sapere si recò al villaggio coi suoi cavalieri, nella speranza di ottenere anch'egli una parte del tesoro del drago. I giorni passarono ma questo non si faceva vivo: Chrysophylax non aveva rispettato il suo giuramento.
Fu così che il Re proclamò Chrysophylax baro e spergiuro, mandando i suoi cavalieri e Giles a cercarlo per portarlo al suo cospetto (insieme al tesoro che il Re voleva prendersi). Lungo la strada i cavalieri, che snobbavano Giles in quanto plebeo, non si accorsero nemmeno delle orme del drago, concentrati com'erano in una discussione sull'etichetta di corte, e scapparono tutti a gambe levate non appena se lo trovarono davanti, fuori da una caverna. Giles, rimasto nuovamente solo col drago, lo convinse a suon di spada a caricarsi sulle ali il tesoro e seguirlo. Tuttavia Giles decise di non andare a palazzo perché aveva intuito le brame del Re sul tesoro, quindi decise di condurre il drago prigioniero a casa sua.
Il Re ovviamente andò su tutte le furie e andò da Giles con i cavalieri, con l'intento di prendere il tesoro anche con la forza. Giles rispose scatenando il drago, ormai suo servo, contro il Re e i cavalieri e autoproclamandosi Conte. Solo dopo molti anni, quando Giles si autoproclamò prima principe e poi Re, il drago Chrysophylax Dives fu lasciato libero di tornare alla sua caverna. Costretto a tornare dopo un volo faticoso poiché le sue ali tenute in disuso per anni si erano disabituate a portarlo, scoprì che un drago più giovane aveva occupato la sua caverna. Furioso, il drago riconquistò la sua dimora battendosi con le unghie e con i denti.
Infine, dopo aver scacciato il rivale e riconquistato il suo orgoglio di drago, andò a dirne quattro al gigante che lo aveva spinto al viaggio, causando tutti i suoi guai.