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"Essa era bella davvero e per di più coraggiosa; il popolo la chiamava Idril dal Piè d'Argento, poiché camminava sempre a piedi nudi e con il capo scoperto, figlia del re qual era, tranne alle celebrazioni degli Ainur."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Idril, conosciuta anche come Idril Celebrindal, era una donna elfica della stirpe dei Noldor appartenente alla Casa di Fingolfin, che visse nella città di Gondolin durante la Prima Era. Era figlia di Turgon di Gondolin e di sua moglie Elenwë, della stirpe dei Vanyar, morta durante la traversata dell'Helcaraxë.

Nel 116 PE seguì il padre Turgon nella città di Gondolin e nel 503 PE sposò Tuor della Casa di Hador; da questa unione nacque un figlio che poi sarebbe stato noto come Eärendil il Marinaio. Dopo la Caduta di Gondolin e la morte del padre, si trasferì assieme alla famiglia e ai pochi superstiti della città presso le Bocche del Sirion, dove fondarono un Principato Elfico assieme ai sopravvissuti del Doriath.

Nel PE 525 assieme al marito Tuor salpò alla volta di Valinor e non furono mai più rivisti; la leggenda vuole che entrambi vivano tuttora nella parte occidentale di Aman e che il fato di Tuor, in virtù del suo grande amore per gli Elfi, fu scisso da quello degli Uomini e questi divenne immortale.

Fu la nonna dei gemelli Elrond e Elros e dunque è la bisnonna di Arwen e un'antenata di Aragorn il quale, grazie a lei, può vantare una lontana ascendenza con la Casa di Fingolfin una delle più importanti casate del popolo dei Noldor.

Etimologia[]

Il nome Idril è la traslitterazione in Sindarin del nome di origine Quenya Itarildë, spesso trascritto anche come Itarillë, che significa letteralmente "Sfavillante di Luce" in virtù anche dei suoi capelli dorati, dei quali si dice che rifulgessero come la luce di Laurelin.

Dal popolo di Gondolin ricevette anche il soprannome Sindarin di Celebrindal che significa letteralmente "Piede d'Argento".

Biografia[]

Nascita e la fuga da Valinor[]

Idril nacque a Valinor nella città di Tirion dall'unione tra Turgon figlio di Fingolfin ed Elenwë, appartenente al popolo dei Vanyar, la più bella e rinomata delle tre stirpi dei Primogeniti. Tra tutti i Noldor con ascendenze Vanyar che tornarono nella Terra di Mezzo, Idril era quella che poteva definirsi più affine alla prima stirpe, potendo annoverare ben cinque ottavi di sangue Vanyar.

Quando accadde l'Ottenebramento di Valinor ella, per gli standard degli Eldar, era ancora una ragazzina ma quando suo padre Turgon decise di seguire Fingolfin in quella che viene ricordata come la Fuga dei Noldor, ella lo seguì assieme alla madre.

Durante l'attraversamento dell'Helcaraxë, tuttavia, sua madre trovò la morte in un incidente e il padre, straziato dal dolore, decise di non risposarsi mai più. Assieme a Orodreth, figlio di Angrod, Idril fu una degli appartenenti alla terza generazione dei Noldor nati in Aman a prendere parte all'esilio.

Prima Era[]

Il Regno di Gondolin[]

Turgon, Idril and Maeglin

Dopo aver trascorso un periodo nel Nevrast, nel 116 PE Idril si trasferì assieme al suo popolo nella città di Gondolin fatta costruire in segreto dal padre. Assieme agli ori e ai gioielli la bionda fanciulla elfica era considerata uno dei maggiori tesori di Turgon e della Città Nascosta. Era inoltre molto amata dai sudditi del padre, i quali la chiamavano Celebrindal, che significa letteralmente "Pié d'Argento".

Intorno al 300 PE sua zia Aredhel si perdette nei boschi di Nan Elmoth per ritornare diversi anni dopo con un figlio di nome Maeglin che fu accolto da Turgon come membro della sua famiglia e annoverato come uno dei più ascoltati consiglieri del Re. L'elfo tuttavia aveva un carattere scontroso e oscuro, ereditato probabilmente dal padre, ed Idril non si fidò mai pienamente del cugino. Inoltre Maeglin si era innamorato della cugina, ma ella respinse sempre il suo corteggiamento, leggendo una profonda oscurità nel suo cuore, e Turgon aveva sempre rifiutato le richieste del nipote per la mano della figlia poiché tra i Noldor i matrimoni tra consanguinei non erano ben visti e, soprattutto, perché temeva che il matrimonio con Idril fosse un mezzo di Maeglin per ottenere più potere a Gondolin.

L'arrivo di Tuor, il matrimonio e la nascita di Eärendil[]

"E nel momento in cui Tuor mise gli occhi su Idril, la sua anima si rammentò di aver visto poche donne in vita sua, e nessuna che si potesse accostare alla dama dorata, perché da schiavo v’erano state solo le barbare superbe e riottose degli Orientali e le infelici compagne di ceppi, obbligate al lavoro fin dall’infanzia. Le prime lo trattavano come fosse una bestia dei boschi, e di loro ricordava il sapore della paura e dell’odio; per le seconde solamente pietà aveva saputo nutrire. E mai altra schiatta femminile aveva incontrato sulla sua strada, giacché tutte le donne e i figli di Annael nel Mithrim erano stati inviati a sud. Cosicché l’intensità e la malía di quella visione non poterono più essere cancellate dai suoi occhi."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Nel 496 PE giunse a Gondolin Tuor figlio di Huor, che per le sue armi venne riconosciuto da Turgon come messaggero del Vala Ulmo. Nonostante gli avvertimenti dell'eroe che lo esortava ad abbandonare la città e fuggire a sud dove il potere di Ulmo era ancora forte, il Re confidando nella segretezza della sua fortezza rifiutò i consigli di Tuor, ma lo accettò come membro della nobiltà di Gondolin.

Idril, Earendil, Tuor by Šárka Škorpíková

Idril, Tuor e Eärendil, Šárka Škorpíková.

Idril e Tuor si conobbero durante il ricevimento di benvenuto e s'innamorarono perdutamente l'uno dell'altra e il Re, magnanimamente, concesse il suo permesso alle nozze suscitando in tal modo però l'ira di Maeglin. Da questo matrimonio nacque nel 503 PE un figlio che fu chiamato Eärendil, che fu la gioia dei genitori.

"In quei giorni si compì il tempo del desiderio dei Valar e della speranza degli Eldalië, poiché Idril, colma d'amore, diede a Tuor un figlio, che fu chiamato Eärendil, il Mezzelfo, nome coniato coniato con la lingua dei Gondolindrim; e questo accadde che erano trascorsi cinquecentotré anni dall’avvento dei Noldor nella Terra di Mezzo. Di incomparabile bellezza era il bimbo; aveva la pelle d'un candore luminoso e occhi di un azzurro che vinceva quello del cielo nelle terre del sud - più intenso degli zaffiri sulla veste di Manwë; sul suo volto splendeva la venustà e la sapienza degli Eldar e la forza e l’ardire degli Uomini antichi."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Nonostante tutto però Idril condivideva la preoccupazione del marito riguardo al destino della città; inoltre diffidava enormemente del cugino Maeglin, avendo il sentore che da lui sarebbe potuta venire la rovina di Gondolin, opinione condivisa anche da Tuor.

"Idril possedeva una grande capacità di trafiggere col pensiero l'oscurità degli animi di Elfi e Uomini, e inoltre le ombre del futuro superando perfino quello che è il potere comune fra le stirpi degli Eldalië; perciò un giorno parlò così a Tuor: « Sappi, o mio sposo, che nel cuore ho presagi di disgrazia per dubbio di Maeglin, e temo che egli rechi sciagura su questo incantevole reame, benché non riesca a vedere in alcun modo come o quando - tuttavia ho il terrore che tutto quanto egli conosce delle nostre azioni e dei preparativi divenga in qualche maniera noto al Nemico, e perciò questi escogiti nuovi mezzi per sopraffarci, contro i quali non abbiamo pensato a nessuna difesa. Ebbene! Una notte ho sognato che Maeglin costruiva una fornace, quindi, avvicinandosi a noi di sorpresa, vi gettava Eärendil, il nostro bimbo, per poi spingervi dentro te e me; e che, per il dolore alla morte del nostro figlioletto, io non opponevo resistenza. »"
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

Sapendo che probabilmente Turgon non avrebbe dato ascolto alle parole di Tuor, convinto com'era della solidità delle difese della sua città, Idril suggerì allora al marito di radunare una squadra di minatori fedeli che disprezzassero Maeglin e con essi di dare mano allo scavo di una via di fuga segreta che dalla Casa di Tuor avrebbe condotto ai piedi del colle in prossimità della Fenditura delle Aquile. Ella infatti riteneva che la Via di Fuga, predisposta tempo addietro qualora i Noldor avessero dovuto abbandonare la città, non fosse più sicura e che fosse necessario predisporre una via alternativa.

La Caduta di Gondolin e la fuga alle Bocche del Sirion[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Caduta di Gondolin.

Sfortunatamente le predizioni di Idril si rivelarono fondate: Maeglin infatti, poco tempo dopo che lei rivelò al marito i propri timori, venne catturato da una pattuglia di Orchi e tradotto in Angband al cospetto di Morgoth. Qui, in parte per la minaccia delle torture e in parte per le allettanti promesse dell'Oscuro Signore, tradì Gondolin rivelandone i segreti e ponendo così le premesse per la sua caduta. Soddisfatto l'Oscuro Signore rimandò indietro l'Elfo affinché fungesse da suo agente interno, lanciando su di lui un incantesimo di terrore opprimente cosicché non venisse colto da rimorsi e rivelasse a Turgon di aver venduto la città ad Angband.

Sette anni dopo questo fatto, Morgoth attaccò la città con forze soverchianti deciso a eliminare Gondolin e Turgon dalla faccia della terra. Mentre infuriavano i combattimenti, Maeglin raggiunse la casa di Tuor e rapì Idril e Eärendil trascinandoli fuori, intenzionato ad uccidere il bambino gettandolo dalla rupe e obbligando la madre a guardare. Tuttavia la resistenza che sia la fanciulla che il bambino opposero all'Elfo lo rallentarono abbastanza da permettere a Tuor di raggiungerlo coi suoi guerrieri. Furibondo l'uomo si scagliò contro Maeglin e, dopo avergli rotto il braccio col quale stringeva Eärendil, lo scaraventò giù dalle mura. Dopodiché affidò Idril e Eärendil all'amico Voronwë affinché li riportasse a casa e nel frattempo indirizzassero più persone possibili verso il passaggio segreto che aveva fatto scavare negli anni precedenti.

La partenza per l'Ovest[]

Nel 525 PE Idril e il marito decisero di lasciare la Terra di Mezzo e, servendosi della nave Eärrámë, intrapresero un viaggio nel tentativo di raggiungere l'Ovest e impetrare il perdono e l'aiuto dei Valar contro lo strapotere di Morgoth. Di loro non si seppe più nulla, tuttavia negli anni successivi si disse che Idril e Tuor erano riusciti a raggiungere Valinor, tuttavia i Valar non avevano accolto il loro appello sostenendo che ancora non fosse giunto il momento.

Venne poi detto che Idril si trasferì con Tuor sulla costa più occidentale di Aman e che al marito, in virtù del suo grande amore per gli Elfi, fu concesso di scindere il suo destino dal Fato degli Uomini e di vivere per sempre come un elfo.

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