Hunthor fu un uomo della stirpe degli Haladin appartenente alla Casa di Haleth che visse durante la Prima Era. Parente di Brandir Lo Zoppo, accompagnò Turin nella sua spedizione per uccidere il drago Glaurung rimanendo tuttavia ucciso durante l'attraversamento di un guado.
Etimologia[]
Hunthor è un nome che deriva dal dialetto Taliska parlato dalle genti della Casa di Haleth, ma il suo significato è sconosciuto.
Biografia[]
Hunthor nacque nel 467 PE da Meleth, che era una nipote di Halmir il quale era il bisnonno sia di Brandir che di Turin. Quando la sua gente si trasferì a Ephel Brandir, egli fu sempre tra coloro che sostennero l'autorità di Brandir anche se in seguito vennero messi in minoranza dai sostenitori di Turin.
Quando il drago Glaurung, attirato dalle azioni di Turin, si diresse verso il Brethil per uccidere gli uomini che vi abitavano, l'eroe decise di andare incontro al drago e ucciderlo e chiese dunque dei volontari per accompagnarlo. Il primo ad offrirsi fu Dorlas che accusò gli altri di vigliaccheria e inoltre rivolse parole ingiuriose a Brandir invitando gli Haladin a scegliersi un nuovo capo; offeso dalle parole rivolte da Dorlas al suo parente, Hunthor si fece avanti e gli rimproverò di parlare così a colui che fino a prova contraria era il suo Signore e la cui volontà era legge e decise di accompagnare Turin in vece del cugino per tenere alto l'onore della Casa di Haleth.
- "Ecco però levarsi un certo Hunthor, parente di Brandir, il quale disse: «Male fai, Dorlas, a parlare così a vergogna del tuo signore, le cui membra per malasorte non possono fare ciò che il suo cuore vorrebbe. Bada, a te può capitare il contrario! E come si può affermare che i suoi consigli fossero vani, se mai sono stati ascoltati? Tu, suo vassallo, non li hai mai tenuti in conto. E io ti dico che or Glaurung ci viene addosso, come prima ha fatto col Nargothrond, perché i nostri atti ci hanno tradito, proprio come Brandir temeva. [...]»"
- —I Figli di Húrin, cap. XVI, "L'arrivo di Glaurung".
I tre compagni marciarono dunque fino al Nen Girith e lì Turin rivelò il suo piano di arrampicarsi suila Gola del Taeglin per colpire il ventre di Glaurung mentre questo tentava di attraversarlo. Dorlas, che nell'aula di Brandir aveva accusato gli altri uomini di vigliaccheria, fu colto dal panico e non si avventurò nel fiume assieme a Turin. L'unico coraggioso ad accompagnare Turin fu dunque Hunthor, che non mancò di rimproverare l'ipocrisia di Dorlas. I due si arrampicarono sulla parete orientale della Gola in attesa del drago.
- "«Dorlas non ce l'ha fatta. Un uomo infatti può amare la guerra e tuttavia temere molte cose. Penso sia rimasto a tremare sulla riva: e che possa vergognarsi per le parole che ha rivolto al mio parente»."
- —Hunthor su Dorlas, I Figli di Húrin, cap. XVII, "La morte di Glaurung".
Tuttavia quando Glaurung compì il suo balzo per attraversare il precipizio, alcune pietre precipitarono e una di esse colpì Hunthor al capo facendolo cadere nelle acque del Taeglin. Furibondo per l'ennesima morte causata dal drago, Turin colpì con violenza il ventre della bestia che venne ferita a morte.