- "«Dove sono Haldad mio padre e Haldar mio fratello? Se il Re del Doriath teme un'amicizia tra Haleth e coloro che hanno divorato i suoi congiunti, vuol dire che i pensieri degli Eldar sono estranei agli Uomini»"
- —Haleth ribatte a Thingol, Il Silmarillion, cap. XVII, "L'avvento degli Uomini in Occidente".
Haleth, conosciuta anche come Haleth la Cacciatrice, fu una donna della stirpe degli Edain che visse nel Beleriand durante la Prima Era. Figlia di Haldad, Capo del popolo degli Haladin, e sorella gemella di Haldar, dopo la morte del padre e del fratello a seguito di un violento attacco degli Orchi assunse le redini del comando e guidò il suo popolo nella Battaglia della Palizzata fino all'arrivo dei soccorsi guidati da Caranthir.
Dopo la sconfitta dei nemici, Haleth e gli Haladin lasciarono il Thargelion, dove si erano originariamente stabiliti, e intrapresero un lungo viaggio fino al Brethil, dove Thingol gli concesse di rimanere. Haleth morì all'età di 79 anni e fu la capostipite dell'omonima casata che governò gli Haladin negli anni successivi, oltre ad essere la pro-pro-zia degli eroi Turin Turambar e Tuor della Casa di Hador.
Etimologia[]
Il nome Haleth sembra essere di origine mista: infatti hal nella lingua degli Haladin significava "capo/guardiano", mentre -eth era un suffisso Sindarin che stava ad indicare i nomi femminili. Il nome starebbe dunque a significare Capo.
Biografia[]
Per approfondire, vedi la voce Battaglia della Palizzata del Gelion-Ascar. |
Haleth nacque nel Thargelion nell'anno 341 PE, da Haldad un rinomato signore del popolo degli Haladin, pur non essendone il capo in quanto essi preferivano serbarsi indipendenti. Ebbe anche fratello di nome Haldar, che alcuni affermano essere stato suo gemello, al quale essa era molto legata. Benché a quell'epoca il suo popolo dimorasse nelle terre di Caranthir essi, a differenza della Casa di Bëor e della Casa di Hador, non avevano giurato fedeltà a nessuno dei Signori Elfici del Beleriand preferendo rimanere liberi e senza legami.
Nel 375 PE Morgoth, che odiava gli Edain e desiderava dividerli dagli Elfi, inviò una grande spedizione di Orchi nel Thargelion alfine di sterminare gli Haladin ed impedire che si alleassero con i Figli di Fëanor.
Nel corso di questo attacco suo padre Haldad si mise a capo degli Haladin e li condusse a sud del guado del Sarn Athrad, dove costruì una grande muraglia di legno, poi nota come Palizzata del Gelion-Ascar, per proteggersi dagli assalti degli orchi. Tuttavia le forze di Morgoth assediarono la palizzata, affamando gli Haladin che rischiarono di morire per inedia. Fu così che Haldad lanciò una sortita per tentare di spezzare l'assedio, ma vi trovò la morte assieme al figlio Haldar, caduto nel tentativo di recuperare corpo del padre.
Benché Haleth fosse ancora giovane, ella assunse il comando del suo popolo e guidò la resistenza degli Haladin contro le armate di Angband, resistendo per oltre una settimana fino all'arrivo di Caranthir che con il suo esercito piombò alle spalle degli orchi e li massacrò spezzando l'assedio. Impressionato dal valore di Haleth e degli Haladin, Caranthir propose alla giovane di porsi al suo servizio in cambio di protezione. Tuttavia l'orgogliosa regina degli Haladin rifiutò cortesemente la proposta del figlio di Fëanor, dicendo che avrebbe condotto il suo popolo in una terra dove avrebbero potuto continuare ad essere liberi.
- "Poi Caranthir guardò con simpatia gli Uomini e rese grandi onori a Haleth, a compenso della perdita del padre e del fratello. E accortosi, sia pure in ritardo, che gli Edain erano valorosi, così le disse: «Se volete andarvene a dimorare più a Nord, lì godrete dell'amicizia e della protezione degli Eldar, e avrete terre tutte per voi». Haleth però era fiera, restia a lasciarsi comandare o governare, e gran parte degli Haladin la pensavano allo stesso modo. Sicché, ringraziò Caranthir, ma soggiunse:«Ormai l'animo mio, signore, è deciso ad abbandonare l'ombra dei monti e ad andare ad ovest dove già altri dei nostri si sono diretti»."
- —Il Silmarillion, cap. XVII, "L'avvento degli Uomini in Occidente".
Fu così che dopo aver seppellito il padre e il fratello, Haleth guidò la migrazione degli Haladin verso nord: inizialmente gli Uomini della Terza Casata attraversarono il Beleriand, stabilendosi per un certo periodo nell'Estolad, e qui sembravano aver trovato una nuova casa. Tuttavia secondo Haleth non era quella la terra loro assegnata dal destino, ed esortò la sua gente a lasciare l'Estolad per riprendere il viaggio; gli Haladin non erano molto propensi a riprendere la marcia, ma Haleth parlò loro e alla fine riuscì a convincerli. S'incamminarono dunque verso nord-ovest passando anche per i temibili Ered Gorgoroth, dove neppure gli Elfi osavano addentrarsi e alla fine giunsero nella boscosa regione del Brethil, dove stabilirono la propria dimora.
Siccome quelle terre appartenevano a Re Thingol del Doriath, Haleth e il suo popolo, grazie alla mediazione di Finrod Felagund, ottennero il permesso di stabilirvisi in cambio della sorveglianza dei Guadi del Taeglin contro le incursioni degli orchi pur rimanendo uomini liberi non soggetti ad obblighi di vassallaggio verso il Re del Doriath. Haleth regnò per molti anni sugli Haladin e viene ricordata per essere stata un capo saggio e valoroso. Secondo alcune storie e tradizioni, pare che Haleth avesse una sua guardia personale formata da sole donne, le quali tuttavia sapevano essere feroci tanto quanto gli uomini in combattimento.
Haleth morì nel 420 PE a 79 anni e le succedette il nipote Haldan, figlio di suo fratello Haldar, poiché ella non contrasse mai matrimonio e morì dunque senza figli. Venne sepolta sotto un verde tumulo sulle alture tra i boschi, nella foresta di Brethil, che venne chiamato "Tumulo della Dama", "Tûr Haretha" o Haudh-en-Arwen in Sindarin.