La Guerra tra i Nani e gli Orchi fu un violento conflitto che insanguinò le Montagne Nebbiose per quasi sei anni e vide contrapporsi i Nani delle Sette Casate e gli Orchi che abitavano la catena montuosa.[2]
La guerra ebbe inizio nel 2793 TE[1] a seguito dell'uccisione di Thrór, padre di Thráin II e nonno di Thorin II, e dello scempio del suo cadavere davanti alle porte di Moria da parte dell'orco Azog. Tale affronto provocò la furia di tutte le Casate dei Nani, unite nel vendicare il disonore subito dall'erede della Casa di Durin, e scatenò una violentissima guerra di rappresaglia contro gli Orchi dal Gundabad al fiume Iridato.[2]
La guerra si concluse con la vittoria dei Nani nella Battaglia di Azanulbizar, nel TE 2799.[1] A seguito della guerra, gli Orchi delle Montagne Nebbiose cessarono di rappresentare una minaccia per i successivi 150 anni.[2]
Antefatti[]
Nel 2770 TE i Nani di Erebor furono scacciati da Smaug[1], divenendo un popolo ramingo che vagò a lungo nella Terra di Mezzo, spesso costretti ai lavori più umili. Tra i Nani che si salvarono vi furono il Re Thrór, suo figlio Thráin II e il nipote Thorin.[3]
Nel 2790 TE[1], il vecchio, povero e disperato Thrór, lasciò al figlio l'ultimo dei Sette Anelli e partì accompagnato da un unico compagno di nome Nár. Forse rimbambito dall'età o spinto alla follia dal progressivo influsso dell'Anello dopo il risveglio di Sauron, Thrór si recò dal Dunland dove risiedeva a Moria alla ricerca dell'antico splendore dei suoi avi. Qui fu catturato e ucciso da Azog il Profanatore, il quale fece scempio del suo corpo decapitandolo e marchiando il proprio nome sulla fronte del vecchio Re. Al fedele Nár che tentava di recuperare la testa di Thrór, Azog lanciò in segno di spregio un sacchetto di monetine di scarso valore, come mancia per una barba di accattone, intimandogli di andarsene.[2]
Nár fuggì e raccontò la sorte del padre a Thráin II, il quale restò per sette giorni senza pronunciare parola per poi esclamare "Non possiamo sopportare ciò!". Inviò dunque messaggeri che recassero la notizia a nord, est e ovest, radunando un esercito per vendicarsi dell'affronto. All'appello di Thráin risposero anche Casate di altri Padri, che inviarono folte schiere, poiché il disonore subìto dell'erede del Più Anziano della loro razza li riempiva di furore.[2]
Il conflitto[]
Ci vollero tre anni per radunare il loro esercito, ma nel 2793 TE[1] le armate dei Nani attaccarono e saccheggiarono una dopo l'altra tutte le roccaforti degli Orchi nelle Montagne Nebbiose, dal Monte Gundabad fino al fiume Iridato.[2]
La guerra fu lunga e micidiale, combattuta per lo più nelle gallerie sotterranee che corrono sotto le montagne. Entrambe le parti erano spietate e vi furono morti e stragi di notte e di giorno. Ma i Nani avevano la vittoria in pugno grazie alla loro forza, al loro migliore equipaggiamento e al fuoco della loro ira.[2]
La Battaglia di Azanulbizar[]
Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Azanulbizar. |
L'apice della guerra si raggiunse nel 2799 TE con la Battaglia di Azanulbizar.[1] Gli orchi superstiti si rifugiarono infatti a Moria, e l'esercito dei Nani, inseguendoli, giunse nella Valle di Azanulbizar. Qui i Nani si trovarono ad affrontare un nemico estremamente superiore in numero e inizialmente furono messe in grave difficoltà, tanto che l'avanguardia di Thráin fu costretta a ritirarsi con molte perdite. Frerin, suo figlio, e Fundin, suo parente, morirono mentre Thorin e Thráin stesso rimasero feriti.[2]
Le sorti della battaglia furono capovolte dall'arrivo dei rinforzi giunti dai Colli Ferrosi guidati da Náin, figlio di Grór, che si lanciarono contro il nemico facendone strage e obbligandolo a ritirarsi verso i cancelli di Moria. Qui, Azog emerse dalla montagna e affrontò in duello Náin che uccise rompendogli il collo. Tuttavia, il trionfo dell'orco fu di breve durata, poiché Dáin Piediferro si fece avanti e vendicò il genitore spiccando la testa dell'orco dal collo con la propria ascia. Quando finalmente ebbero vinto la battaglia, la testa di Azog fu impalata su una picca e in bocca gli fu messo lo stesso sacchetto di monetine che egli aveva gettato a Nár con disprezzo.[2]
Conseguenze[]
Sebbene la guerra si fosse conclusa con una vittoria, i Nani non festeggiarono a causa delle innumerevoli perdite. Thráin propose anche di riconquistare Moria, ma gli altri Nani rifiutarono, dicendo che con la morte di Azog avevano esaurito il loro dovere nei confronti della Casa di Durin; inoltre Dáin, che era entrato per un breve attimo nella antica roccaforte, affermò di aver visto il Flagello di Durin in agguato nel buio e di aver percepito come il suo potere fosse troppo grande per essere vinto.[2]
Gli Orchi subirono ingenti perdite nel corso della guerra. I superstiti fuggirono verso sud, cercando di attraversare Rohan per stabilirsi sui Monti Bianchi, dove crearono problemi ai Rohirrim per due generazioni.[4] Nel 2851 TE, Re Walda fu ucciso con tutti i suoi compagni mentre percorrevano sentieri di montagna venendo da Dunclivo. Suo figlio Folca trovò e distrusse l'ultima fortezza degli Orchi sui Monti Bianchi.[5]
A seguito della guerra, gli Orchi scomparvero dalle Montagne Nebbiose. Circa 150 anni dopo, gli Orchi del Nord si stavano riprendendo, ma il loro numero fu nuovamente decimato nella Battaglia dei Cinque Eserciti del 2941 TE. Fu in questa battaglia che Bolg, figlio di Azog, cercò di vendicare il padre e il Grande Goblin, ma fallì e tre quarti dei suoi Orchi furono uccisi.[6]
L'esito dei due conflitti impedì dunque a Sauron, quando scatenò la Guerra dell'Anello, di disporre di un grande esercito nel Nord della Terra di Mezzo e di minacciare gravemente i Popoli Liberi della Terra di Mezzo della Valle dell'Anduin e dell'Eriador.
Adattamenti[]
Trilogia de "Lo Hobbit"[]
Nella Trilogia de "Lo Hobbit" di Peter Jackson, la storia della guerra è modificata considerevolmente. Thrór viene infatti ucciso da Azog durante la Battaglia di Azanulbizar, mentre Náin e Dáin Piediferro sono completamente esclusi dall'evento. Inoltre, Azog sopravvive alla battaglia ma perde un braccio durante uno scontro con Thorin Scudodiquercia. Nel corso del film, Azog dà quindi la caccia a Thorin e la sua Compagnia per vendicarsi.
Note[]
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 Il Signore degli Anelli, Appendice B, "La Terza Era".
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 Il Signore degli Anelli, Appendice A, cap. III, "Il Popolo di Durin".
- ↑ Lo Hobbit, cap. I, "Una festa inaspettata"
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice A, cap. I, "I Re Númenoreani", parte 4, "Gondor e gli Eredi di Anárion", "I Sovrintendenti".
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice A, cap. II, "La Casa di Eorl", "I Re del Mark".
- ↑ Lo Hobbit, cap. XVIII, "Il viaggio di ritorno"