Il Grande Viaggio, conosciuto anche come la Grande Marcia, è il nome con il quale viene definito il viaggio che le tre stirpi degli Elfi intrapresero dal lago Cuiviénen, luogo del loro Risveglio, per giungere nel continente beato di Aman. Fu probabilmente uno dei più importanti, se non il maggiore, degli eventi della storia di Arda che condizionò tutta la storia successiva del mondo.
Nomi[]
Normalmente conosciuto come Grande Viaggio o Grande Marcia, questo importantissimo evento della storia di Arda era conosciuto anche con i nomi di Alatarna in Quenya e Lenndaer in Sindarin.
Storia[]
Antefatti[]
Per approfondire, vedi le voci Risveglio degli Elfi e Seconda Guerra delle Potenze. |
La riluttanza dei Primogeniti e il viaggio a Valinor di Ingwë, Finwë ed Elwë[]
Dopo la sconfitta di Melkor nella Seconda Guerra delle Potenze e il suo incatenamento nelle Aule di Mandos, Oromë tornò fra gli Elfi e propose loro di trasferirsi in massa a Valinor dove avrebbero potuto vivere in pace, protetti dalla maestà dei Valar, lontano dai pericoli dell Terra di Mezzo. Siccome gli Elfi erano riluttanti Oromë scelse tre di loro affinché si recassero in visita a Valinor e poi tornassero indietro per convincere i loro fratelli: erano questi Ingwë, Finwë ed Elwë, che poi sarebbero divenuti Re delle loro stirpi. I tre furono accolti dai Valar e rimasero estasiati dalle Potenze e dalla luce degli Alberi. Così quando tornarono tra la loro gente li convinsero a intraprendere il viaggio che li avrebbe condotti nella terra della beatitudine. Non tutti li seguirono e quelli che rimasero indietro divennero noti come Avari, cioè i Riluttanti.
La Partenza[]
Sotto la guida di Oromë, che portò loro dei cavalli e gli insegnò a preparare il Lembas, le tre schiere partirono dunque alla volta di Valinor attraversando le terre della Terra di Mezzo giungendo in vista delle Montagne Nebbiose. Alla vista di quella enorme catena di montagne molti dei Teleri si spaventarono e non vollero proseguire, così si stabilirono nella Valle dell'Anduin sotto la guida di Lenwë. Questi posero le proprie dimore sulle rive del fiume Anduin e nei boschi circostanti, divenendo noti come Nandor. Tuttavia la maggior parte decise di proseguire e Oromë li guidò attraverso un valico scavato da lui e Nahar e dove migliaia di anni dopo Elrond avrebbe eretto la sua fortezza di Imladris.
Siccome i Teleri erano la schiera più numerosa essi furono gli ultimi a giungere sulle coste del Beleriand, preceduti dalle schiere dei Vanyar e dei Noldor che furono caricati sull'isola di Tol Eressëa e traghettati sulle spiagge di Valinor. I Teleri dunque dovettero per alcuni anni aspettare il proprio turno per proseguire e nel frattempo trascorsero il tempo esplorando il Beleriand o dimorando sulle coste dove il potente Maia Ossë s'intratteneva spesso a discorrere con loro, insegnandogli molte cose riguardo al mare. Durante questa sosta forzata, Elwë si trovò a passeggiare per il bosco di Nan Elmoth e qui incontrò Melian, ed entrambi vennero colpiti da una potente magia d'amore che li trattenne immobili nel bosco per anni. I Teleri a lungo cercarono il proprio Re, senza tuttavia rinvenirne traccia.
Quando venne il momento della partenza molti elfi di questo popolo non vollero abbandonare il Beleriand, preferendo cercare il proprio Re; questi in seguito divennero noti come i Sindar, tra i più nobili elfi della Terra di Mezzo prima del ritorno dei Noldor. Coloro che decisero di partire scelsero dunque Olwë, il fratello minore di Elwë, come proprio Re; tuttavia Ossë, che si era affezionato a loro e in parte condivideva l'idea di Ulmo che gli Elfi non dovessero essere costretti a trasferirsi a Valinor, oppose resistenza trattenendo l'isola per impedire che Uin la balena la portasse ad ovest del mare. Alla fine però la balena, aiutata anche da Ulmo, riuscì a vincere la presa del Maia ma una parte dell'isola si spezzò e rimase indietro. Si dice che da quell'episodio nacque l'Isola di Balar.