Gothmog, conosciuto anche con gli appellativi di Signore dei Balrog, fu uno dei Maiar che all'inizio dei tempi decise di servire Melkor, diventando uno dei più potenti Valaraukar sottomessi all'Oscuro Signore. Poiché tra tutti era il più possente, egli assunse il comando delle armate di Angband divenendo il maggiore luogotenente di Morgoth assieme a Sauron.
Durante la Guerra dei Gioielli guidò gli eserciti di Angband in diverse battaglie: fu lui infatti a ferire mortalmente Fëanor durante la Dagor-nuin-Giliath e sempre lui ad uccidere con un colpo di ascia il Re Supremo dei Noldor Fingon durante la Nirnaeth Arnoediad.
Fu inoltre colui che condusse l'assalto contro Gondolin nel 511 PE: nel corso della battaglia trovò la morte per mano di Ecthelion della Fonte, il quale lo trafisse con la punta del suo elmo e lo trascinò con sé nelle acque della Fontana del Re che spensero le fiamme che lo tenevano in vita.
Etimologia[]
Nella lingua Quenya il nome Goth-mog è traducibile in "Lotta e Odio" da cui viene "koso" che significa "lottare", da cui la forma gnomica "Goth" (Guerra, lotta); e "moko" (Odiare) da cui "mot" e in seguito "mog".
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
Sono pochi gli accenni all'aspetto di Gothmog ma quello che si apprende da Il Silmarillion e da I Racconti Incompiuti si presentava come un'enorme figura nera avvolta dalle fiamme. É ignoto se fosse dotato di ali o meno. Era noto per essere estremamente crudele oltre a non concepire affatto l'onore e il senso di lealtà nei combattimenti: combattendo contro Fingon infatti, si fece aiutare da uno dei suoi Balrog il quale immobilizzò il Re dei Noldor con la propria frusta fiammeggiante mentre Gothmog gli spaccò la testa con la propria ascia.
Poteri e abilità[]
Insieme con Sauron era certamente il più potente tra i servitori dell'Oscuro Signore anche se, a differenza del primo, egli rinomato più per la forza fisica e per il terrore che incuteva piuttosto che per la magia. Le sue armi, oltre all'immensa forza, erano una grande ascia nera e una frusta fiammeggiante.
Biografia[]
Origini[]
Gothmog fu uno dei Maia corrotti da Melkor. Non si sa a quale Valar fosse fedele prima di seguire Morgoth, ma fu uno dei suoi più forti seguaci, secondo solo a Sauron. In virtù della sua forza e della sua crudeltà fu nominato Signore dei Balrog e Supremo Comandante degli eserciti di Angband.
Dopo la Seconda Guerra delle Potenze si nascose assieme ad altri Balrog nelle profondità di Angband, in attesa del ritorno del suo padrone. Furono lui e i suoi sottoposti a salvarlo dalle grinfie di Ungoliant e a volgere questa in fuga.
La Guerra dei Gioielli[]
La morte di Fëanor e di Fingon[]
Durante la Dagor-nuin-Giliath, avvenuta nel 1498 AA, il Capitano di Angband si confrontò in duello con il Re Supremo dei Noldor, Fëanor, che si era spinto troppo avanti rimanendo isolato dal suo esercito.
Fu un combattimento senza esclusione di colpi, ma alla fine Gothmog atterrò Fëanor e, anche se non riuscì a dargli il colpo di grazia, gli inflisse una ferita mortale che non lasciava scampo. I Figli di Fëanor, giunti con i rinforzi, ricacciarono indietro Gothmog e i suoi, portando il padre lontano dall'assalto, ma questi morì poco dopo maledicendo il nome di Morgoth e impegnando i suoi figli a rispettare il giuramento.
Gothmog apparve come Comandante degli eserciti di Melkor in molte battaglie tra cui la Dagor Aglareb e la Nirnaeth Arnoediad.
Durante la Nírnaeth Arnoediad combattè contro il Re Supremo dei Noldor, Fingon:
- "Ma ecco che nel settore occidentale dello schieramento Fingon e Turgon furono assaliti da una marea di forze tre volte quelle rimaste loro. Era giunto Gothmog, signore dei Balrog, supremo comandante di tutte le forze di Angband, e Gothmog infisse un negro cuneo tra gli eserciti degli Elfi accerchiando Fingon e respingendo Turgon e Hurin verso le paludi di Senech. Poi si volse verso Fingon e fu un terribile scontro. Alla fine Fingon si ritrovò solo, le sue guardie morte attorno a lui; ed egli combatté con Gothmog, finché un altro Balrog lo prese alle spalle imprigionandolo con un laccio di fuoco. Gothmog allora lo abbatté con la sua nera ascia, e una fiamma bianca sprizzò dall'elmo di Fingon quando venne spaccato. Così cadde il Supremo Re dei Noldor; e i nemici lo sfracellarono nella polvere con le loro mazze, e nella pozza del suo sangue buttarono e calpestarono il suo stendardo azzurro e argento."
- —Il Silmarillion, cap. XX, "La Quinta Battaglia, Nírnaeth Arnoediad"
Gothmog separò Fingon dalla schiera principale dell'esercito Noldor, ma non fu in grado di atterrarlo finchè un altro Balrog lo attaccò alle spalle, spingendolo verso Gothmog che lo uccise. In seguito, Gothmog catturò Húrin, padre di Túrin Turambar, e lo portò ad Angband.
La Caduta di Gondolin e la morte[]
Nel 510 della Prima Era, Gothmog e gli eserciti di Angband assediano Gondolin, la Città Nascosta. Le sue truppe assaltarono i cancelli a nord e li sfondarono, ma dovettero fare i conti con Rog e i soldati della Casa del Martello dell'Ira che opposero una fiera resistenza, riuscendo addirittura ad uccidere un Balrog, impresa mai riuscita né a Elfi né a Uomini.
Allora Gothmog si fece avanti di persona e, riorganizzate le sue forze, lanciò un tremendo assalto nel quale trovarono la morte molti Elfi ed Echtelion della Fonte fu gravemente ferito e tratto in salvo da Tuor. In seguito Gothmog avanzò fino a giungere nella Piazza della Fontana del Re dove andò in scena l'ultima grande resistenza dei Gondolidrhim, guidati da Tuor genero del Re.
- "Tuor allora si fece incontro alla bestia, ma fu separato da Egalmoth e costretto a indietreggiare fino al centro della piazza, presso la fontana. Qui, spossato dal caldo soffocante, venne gettato a terra da un grande demone, ossia da Gothmog in persona, Signore dei Balrog, pupillo di Morgoth. Ma ecco che Ecthelion, col volto pallido come il grigio acciaio e con il braccio dello scudo che ricadeva inerte sul fianco, balzò verso di lui mentre cadeva; l' Elfo mirò al demone, senza però dargli la morte, ma ottenendo solo una ferita al braccio con cui reggeva la spada, cosicché l'arma gli cadde dalla presa. Allora Ecthelion signore della Fonte, il più bello dei Noldor, si avventò su Gothmog proprio nell'attimo in cui levava la frusta, conficcando in quel petto maligno la punta che ornava il suo elmo e stringendo le gambe contro la coscia del nemico; il Balrog urlò e cadde in avanti, ma entrambi precipitarono nel bacino della fontana regia, che era assai profondo. Laggiù quella creatura trovò la morte; ed Ecthelion, greve di acciaio, s'inabissò con lui, e così perì il signore della Fonte, dopo una battaglia ardente nelle fresche acque."
- —Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin"
Tuor affrontò in combattimento lo stesso Nero Capitano ma senza successo e Gothmog, avendo disarmato l'avversario, si preparò a sferrargli il colpo di grazia. Tuttavia, prima che potesse farlo, Ecthelion si scaraventò contro di lui infilzandogli l'addome con la punta del proprio elmo e facendo leva col proprio corpo caddero entrambi nella Fontana del Re. Le acque spensero le fiamme che tenevano Gothmog in vita, mentre Ecthelion morì annegato. La morte di Gothmog rallentò le truppe di Morgoth permettendo la fuga dei civili da Gondolin.
Altre versioni del Legendarium[]
Un riferimento etimologico e genealogico analogo è riportato anche nei Racconti Perduti: in un lungo elenco di nomi, con relative descrizioni, scritto da Tolkien a complemento del racconto "La caduta di Gondolin" è presente una voce dedicata a Gothmog che, oltre a riportare i riferimenti alle indicazioni dei Racconti ritrovati, afferma che Gothmog è figlio di Melkor e dell'orchessa Fluithuin e annota:
- "Gli Eldar lo chiamavano Kosmoko o Kosomok(o), ma il nome non si adatta per niente alla loro lingua e ha un brutto suono perfino nella nostra che è più rozza, dice Elfrith."
- —Racconti perduti, op. cit., p. 264
Christopher Tolkien precisa - in una nota a margine dell'elenco - che queste spiegazioni genealogiche vennero successivamente scartate da Tolkien dopo che ebbe abbandonata l'iniziale idea dei "figli dei Valar " (ravvisabile ancora nell'impianto dei Racconti ritrovati relativi alla creazione di Arda).