- " D'un tratto apparve un cavallo bianco che correva veloce, risplendente nelle ombre del crepuscolo. La sua bardatura scintillava e sfavillava come tempestata di gemme brillanti simili a stelle vive. La cappa del cavaliere sventolava dietro, ed il cappuccio gli ricadeva sulle spalle; i capelli dorati ondeggiavano al vento. A Frodo pareva che una luce bianca emanasse dalla figura e dalle vesti del cavaliere. [...] Il suo linguaggio e la voce limpida e squillante dissiparono gli ultimi dubbi: il cavaliere apparteneva alla Gente Elfica. Nessun altro nel vasto mondo aveva una voce così bella e soave all'udito. Ma nel suo richiamo sembrava vi fosse un non so che di timore o di fretta, ed essi videro che le parole che scambiava con Grampasso erano rapide ed urgenti. Questi fece loro cenno di avvicinarsi, e gli Hobbit lasciarono i cespugli e si precipitarono sulla Via. «Questi è Glorfindel, e vive nella casa di Elrond», disse Grampasso."
- —Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello, Capitolo XII: Fuga al Guado
Glorfindel, conosciuto anche come Glorfindel di Gondolin durante la Prima Era o Glorfindel di Imladris dalla Seconda, fu uno dei più importanti e grandi signori degli Eldar che siano mai vissuti nella Terra di Mezzo.
Appartenente alla stirpe dei Noldor, durante la Prima Era visse nella città nascosta di Gondolin dove deteneva il titolo di Signore della Casata del Fiore Dorato. Durante la Caduta di Gondolin sacrificò la propria vita per proteggere i superstiti della città dall'attacco di un Balrog di Morgoth, e i Valar, per questo suo altruistico atto di coraggio, gli concessero di reincarnarsi quasi subito per poter partecipare alla Guerra d'Ira.
Nel 1600 SE Glorfindel venne poi rimandato nella Terra di Mezzo da Manwë in qualità di emissario dei Valar, entrato a servizio di Gil-Galad nel Lindon, per poi trasferirsi con Elrond a Gran Burrone dopo la morte del Re Supremo dei Noldor nella Guerra dell'Ultima Alleanza. Era uno dei pochi Eldar in grado di confrontarsi direttamente con uno dei Nazgûl e nel 1974 TE partecipò alla Battaglia di Fornost contro il Re Stregone, predicendo che il Luogotenente di Sauron non sarebbe stato ucciso "per mano di un uomo"
Nel 3018 TE fu inviato da Elrond alla ricerca di Frodo e dei suoi compagni e il suo intervento, e quello del suo cavallo Asfaloth, salvò la vita all'hobbit. Dopo la Guerra dell'Anello il suo fato è sconosciuto, ma presumibilmente ritornò a Valinor durante i primi anni della Quarta Era, avendo ormai terminato il proprio compito.
Nomi e etimologia[]
Il nome Glorfindel è la traslitterazione Sindarin del nome Quenya Laurefindel, che significa "Luminosi capelli intrecciati d'oro".
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
- "«Mi parve di vedere una figura bianca che risplendeva e non si offuscava come le altre: era dunque Glorfindel?». «Sì, per un attimo l’hai intravisto com’è nell’altro mondo: uno dei potenti fra i Priminati. E’ un Signore Elfico di una casata principesca"
- —Frodo parla a Gandalf di Glorfindel, Il Signore degli Anelli
Glorfindel aveva le caratteristiche fisiche tipiche degli Eldar della stirpe dei Noldor: era infatti alto, forte e con profondi occhi grigi capaci di scrutare profondamente nell'animo dell'interlocutore; a differenza della maggioranza suo popolo, tuttavia, egli possedeva una fluente chioma di capelli dorati, il che porta a pensare che egli fosse frutto di un'unione tra un nobile Noldor e una dama della stirpe dei Vanyar, similmente a Finrod e Galadriel.
Caratterialmente Glorfindel era coraggioso e leale, pronto a sacrificarsi per il proprio signore o per proteggere coloro che si affidavano a lui, senza tuttavia essere arrogante o ricercare la gloria per sé stesso.
Poteri e abilità[]
Prima della propria rinascita Glorfindel viene descritto come uno dei più valenti guerrieri di Gondolin, in grado di tenere testa per ore ai più potenti avversari e di affrontare addirittura un Balrog da solo.
Dopo la sua reincarnazione Manwë concesse all'elfo un accrescimento dei suoi già innati poteri, cosa che praticamente lo rese più simile ad un Maiar che ad un elfo; viene infatti detto che era uno dei più potenti Elfi a risiedere a Gran Burrone e prova di ciò è il fatto che la sua sola presenza angelica era in grado di mettere in fuga i Nazgûl senza che questi tentassero di combattere.
Oltre a ciò Glorfindel, similmente a Elrond e alla Casa di Elros, possedeva il dono della preveggenza: infatti fu lui a profetizzare il destino del Re Stregone, prevedendo che non sarebbe morto per mano di uomo. Possedeva inoltre dei poteri curativi, benché inferiori a quelli di Elrond, e fu in grado di ritardare brevemente l'infezione dell'Alito Nero in Frodo e di offrire sollievo alle sofferenze dell'hobbit.
Biografia[]
La Prima Era e la morte[]
Origini e la Nirnaeth Arnoediad[]
Non si sa molto delle origini di Glorfindel, ma è probabile che sia nato a Valinor e probabilmente, possedendo una fluente chioma bionda, era il frutto di un'unione tra un nobile Noldor e una dama della stirpe dei Vanyar; ne I Racconti incompiuti viene detto che apparteneva ad una stirpe principesca dei Noldor e ciò ha portato a supporre che fosse imparentato con Turgon o comunque con la casa reale dei Noldor. Giunse nella Terra di Mezzo con le schiere di Fingolfin durante la Fuga dei Noldor e, a seguito della rappacificazione tra i Noldor, il signore elfico avrebbe seguito Turgon stabilendosi con il proprio signore nel Nevrast, dove dimorò prima che il Re decidesse di trasferire il suo popolo nella città nascosta di Gondolin; qui divenne uno dei più valenti capitani di Turgon, assumendo inoltre la signoria della Casata del Fiore Dorato.
Nel 472 PE partecipò con Turgon e l'Esercito di Gondolin alla Nirnaeth Arnoediad, giungendo inaspettato sul campo di battaglia e offrendo un breve respiro alle forze dell'alleanza di Maedhros; tuttavia il contributo di Turgon fu insufficiente a capovolgere le sorti della battaglia e i Gondolindrim dovettero ritirarsi attraversando il Passo del Sirion, con Glorfindel che proteggeva i fianchi dell'armata assieme a Ecthelion.
La Caduta di Gondolin e la morte[]
Nel 510 PE le forze di Morgoth attaccarono la città di Gondolin, favorite dal tradimento di Maeglin. Glorfindel e i guerrieri della sua casata parteciparono valorosamente alla battaglia, contendendo ferocemente il Grande Mercato al nemico e uccidendo migliaia di orchi in un'imboscata; tuttavia Glorfindel e i suoi guerrieri vennero presi in un'imboscata a loro volta e furono costretti a ritirarsi inseguiti dagli Orchi e da un drago di fuoco venuto a dare manforte agli orchi, venendo però soccorsi di guerrieri della Casata dell'Arpa che giunsero in loro aiuto disubbidendo agli ordini del loro signore Salgant. Con molta fatica Glorfindel e i suoi guerrieri raggiunsero la Piazza del Re, dove si riunirono a Tuor e agli altri Noldor che la difendevano dall'assalto delle forze di Morgoth. Dopo la morte di Ecthelion, sacrificatosi per uccidere Gothmog e salvare Tuor, Glorfindel e i suoi decisero di seguire Tuor nella sua fuga dalla città, proteggendo la ritirata dei superstiti attraverso la via segreta fatta costruire da Idril.
Una volta fuggiti dalla città i superstiti di Gondolin si avviarono verso il Cirith Thoronath, nel tentativo di abbandonare la Valle di Tumladen, ormai totalmente occupata dalle forze di Angband. Qui vennero tuttavia assaliti da una numerosa forza di Orchi guidata da un Balrog, e probabilmente sarebbe finita in un massacro se Thorondor e le sue Aquile non si fossero avventate sugli Orchi scaraventandoli giù dalla montagna; Glorfindel invece attaccò direttamente il Balrog e ne nacque un feroce duello durante il quale il demone lo colpì ferocemente con i suoi artigli e la sua frusta fiammeggiante, ma l'elfo era protetto da una potente cotta di maglia e, anziché indietreggiare, Glorfindel contrattaccò ferendo gravemente il demone.
- "Già la metà aveva superato la pericolosa via e superato le cascate di Thorn Sir, quando il Balrog che era tra i nemici della retroguardia spiccò un potentissimo balzo su certe alte rocce lungo il fianco sinistro del sentiero, sull'orlo del precipizio, e da qui, in uno slancio furioso, superò gli uomini di Glorfindel e si ritrovò fra le donne e i malati che li precedevano facendo schioccare la sua frusta fiammeggiante. Allora Glorfindel si scagliò in avanti su di lui e la sua armatura d'oro luccicò in modo strano sotto la luna; colpì il demone, che di nuovo balzò verso un grande masso, e Glorfindel lo seguì. Si svolse allora un combattimento mortale sull'alto macigno, sopra i fuggitivi (...) L'ardore di Glorfindel spinse il Balrog da un punto all'altro, mentre l'armatura di maglia lo difendeva dalla frusta e dagli artigli. Lo colpì pesantemente e gli recise fino al gomito il braccio che reggeva lo scudiscio. Allora il Balrog, nel tormento del dolore e della paura, si buttò su Glorfindel, che dardeggiava la spada come una serpe; ma raggiunse solo una spalla e venne afferrato, e i due oscillarono fin quasi a cadere dalla cima della rupe. Al che Glorfindel cercò il pugnale e colpì, trapassando il ventre del Balrog all'altezza del proprio viso (la statura del demone era infatti più del doppio della sua); quello gridò e cadde all'indietro dalla roccia, ma nel frattempo afferrò da sotto il copricapo i riccioli biondi di Glorfindel e i due precipitarono nell'abisso."
- —La lotta tra Glorfindel e il Balrog, "La Caduta di Gondolin"
Alla fine Glorfindel riuscì a colpire il ventre della creatura e a scaraventarla in un crepaccio, venendo tuttavia trascinato nella caduta dal Balrog morente che lo avvinghiò ai suoi capelli. Thorondor si precipitò in picchiata nel burrone e recuperò il corpo di Glorfindel e lo riportò alla sua gente, che lo seppellì sugli Ered Echoriath. Venne poi detto che la sua tomba, nonostante il terreno roccioso dove fu scavata, fu sempre ricoperta da bellissimi fiori gialli.
La reincarnazione e la Seconda Era[]
Per il suo atto di coraggio e altruismo i Valar onorarono lo spirito di Glorfindel e, dopo una breve permanenza nelle Aule di Mandos, concessero al signore elfico di reincarnarsi in un nuovo corpo; inoltre, per il suo sacrificio, le Potenze beneficiarono l'elfo con una nuova energia spirituale, rendendolo potente quasi quanto un Maiar. Sembra che passò gli anni che trascorse a Valinor in compagnia di Olórin, diventandone un discepolo e apprendendo molto riguardo alla pietà e alla pazienza.
Nel 1600 SE, all'epoca della Guerra tra Sauron e gli Elfi, venne nuovamente inviato nella Terra di Mezzo in qualità di emissario dei Valar, giungendovi probabilmente in contemporanea ai rinforzi Dúnedain inviati da Númenor in soccorso a Gil-Galad e agli Stregoni Blu. Mentre gli Stregoni Blu andarono nell'estremo est della Terra di Mezzo, Glorfindel rimase nell'ovest per prestare il proprio aiuto a Elrond e al Re Supremo dei Noldor contro Sauron.
Partecipò molto probabilmente alla Guerra dell'Ultima Alleanza, ma molto del suo ruolo nella storia della Terra di Mezzo rimase sconosciuto anche perché, in qualità di messaggero dei Valar, usò molta discrezione nell'esercitare il proprio ruolo.
Terza e Quarta Era[]
Guerra contro Angmar e Battaglia di Fornost[]
Dopo la prima sconfitta di Sauron sempre più Elfi cominciarono ad abbandonare la Terra di Mezzo, salpando alla volta di Valinor. Alla fine pochi saggi signori degli Elfi rimasero a est del Grande Mare e tra questi vi era Glorfindel, il quale cominciò ad assumere un ruolo più incisivo negli eventi che sconvolsero le terre dell'Eriador.
Durante la Guerra tra Angmar e Arnor fu Glorfindel a guidare le schiere degli Elfi del Lindon e di Gran Burrone, contribuendo a contenere l'avanzata del Re Stregone nel Nord. Nel 1975 TE Glorfindel guidò l'esercito degli Elfi del Lindon, riunendolo alle forze di Gondor e ai superstiti di Arnor per affrontare le forze di Angmar in quella che viene ricordata come la Battaglia di Fornost.
In questa occasione affrontò assieme al Principe Eärnur il Re Stregone costringendolo alla fuga, non prima che questi umiliasse il Principe di Gondor facendogli imbizzarrire il cavallo e quasi sbalzandolo di sella; il Principe di Gondor, inferocito e smanioso di vendicare l'affronto, avrebbe voluto inseguire il nemico, ma Glorfindel lo trattenne profetizzando al contempo il destino del Signore dei Nazgûl.
- "«Allora il Re degli Stregoni rise, e nessuno di coloro che lo udirono dimenticò più l’orrore di quel riso. Ma in quel momento arrivò Glorfindel sul suo cavallo bianco, e il Re degli Stregoni smise di ridere: fuggì, scomparendo nelle ombre. La notte coprì il campo di battaglia, ed egli svani. Nessuno vide dove andava. «Ma Eärnur tornò al galoppo, e Glorfindel, scrutando le tenebre che s’infittivano, gli disse: “Non l’inseguire! Non tornerà nella sua terra. Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo”. Molti rammentarono queste parole, ma Earnur era furente, e desiderava soltanto vendicarsi del disonore."
- —Glorfindel, Il Signore degli Anelli, Appendice A, "Gondor e gli Eredi di Anárion"
Purtroppo Eärnur non prestò ascolto all'elfo e settant'anni dopo avrebbe accettato la sfida del Re Stregone recandosi a Minas Morgul e non tornandone più, sancendo la fine della Linea di Anárion e lasciando vacante il trono di Gondor per quasi mille anni.
La Guerra dell'Anello e il ritorno a Valinor[]
Dopo la Battaglia di Fornost si hanno scarse notizie riguardo a Glorfindel, il che porta a pensare che abbia praticamente lavorato solo dietro le quinte degli eventi che accaddero nella Terra di Mezzo, anche in virtù di suo ruolo di emissario dei Valar similmente agli Istari. Quasi mille anni dopo la Battaglia di Fornost, Glorfindel fu inviato da Elrond sulla strada tra Gran Burrone e Brea per salvare Frodo e i suoi compagni dai Nazgûl, i quali li inseguivano per impossessarsi dell'Anello.
Nonostante arrivasse troppo tardi per evitare l'aggressione a Colle Vento, Glorfindel riuscì a rendersi utile caricando l'hobbit sul proprio cavallo elfico Asfaloth e conducendolo a Imladris, in tempo perché Elrond potesse salvarlo dal veleno della Lama di Morgul.
Durante il Consiglio di Elrond si oppose all'idea avanzata da Galdor di affidare l'Unico Anello a Tom Bombadil, sostenendo che sarebbe stato troppo lungo il viaggio per mandarglielo e che comunque il Messere della Foresta non era abbastanza potente da opporsi a Sauron.
- "«In ogni caso», disse Glorfindel, «inviargli l’Anello ritarderebbe soltanto il giorno del male. Bombadil è lontano; non potremmo adesso riportarglielo, senza che le nostre mosse vengano previste ed individuate dalle spie. E se anche ci riuscissimo, il Signore degli Anelli verrebbe prima o poi a conoscenza del nascondiglio, rivolgendoglisi contro con tutta la sua potenza. Potrebbe Bombadil da solo sfidare un tale potere? Non credo. Credo che infine, se tutto il resto fosse soggiogato, Bombadil cadrebbe anch’egli, Ultimo così come fu il Primo; ed allora giungerà la Notte»."
- —Glorfindel sconsiglia di inviare l'Unico a Tom Bombadil, Il Signore degli Anelli, "Il Consiglio di Elrond"
Fu tra coloro che suggerirono di inviare l'Anello a Valinor o di gettarlo nell'Oceano affinché Sauron non potesse più impossessarsene; tuttavia questa idea fu rigettata da Gandalf, il quale sostenne che ciò avrebbe solamente ritardato il problema e non di certo portato alla sconfitta di Sauron. Non si sa quale ruolo abbia avuto negli eventi successivi, ma fece parte della delegazione elfica che presenziò all'incoronazione di Aragorn e al suo matrimonio con Arwen a Minas Tirith.
La vita di Glorfindel dopo la Guerra dell'Anello è sconosciuta. È probabile che dopo un periodo trascorso a Gran Burrone assieme ai figli di Elrond, abbia deciso di intraprendere la via del mare assieme a ciò che restava del suo popolo, in un periodo imprecisato della Quarta Era.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]
Nel film d'animazione di Ralph Bakshi del 1978 il personaggio di Glorfindel non compare, ma il suo ruolo di soccorritore di Frodo viene invece ricoperto da Legolas.
Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001-2003)[]
Nella Trilogia di Peter Jackson Glorfindel appare interpretato dall'attore Jarl Benzon, ma unicamente come comparsa all'incoronazione di Aragorn ne Il Ritorno del Re e senza che venga apertamente specificato che si trattasse di Glorfindel. Il suo ruolo di salvatore di Frodo nel primo film della trilogia viene infatti affidato a Arwen (una scelta assai criticata da molti fan), così come la sua partecipazione e ruolo nel Consiglio di Elrond viene totalmente omessa.
Il Signore degli Anelli: la battaglia per la Terra di Mezzo 2 (2006)[]
Nel gioco di strategia della Eletronic Arts (seguito del precedente capitolo del 2004) il personaggio di Glorfindel è doppiato da Jason Carter ed è uno degli eroi giocabili della fazione del Bene nella Guerra dell'Anello; in questo gioco il suo ruolo viene ripreso ampliato rispetto a quello della trilogia cinematografica e anche del libro: si troverà infatti al fianco di Glóin di Erebor (padre di Gimli) alla testa delle forze coalizzate degli Elfi e dei Nani per respingere le forze di Sauron dalle terre dell'Eriador e del Rhovanion. Nell'espansione del gioco l'Ascesa del Re Stregone, Glorfindel fungerà invece da narratore fino alla morte di Arvedui
Il Signore degli Anelli Online (2009)[]
In The Lord of the Rings Online Glorfindel è presente in una sequenza flashback estesa che descrive la Guerra dell'Ultima Alleanza. Durante questo periodo, è il capo della Compagnia Luminosa, un gruppo di Alti Elfi che combattono per liberare la Terra di Mezzo dal male di Sauron molto prima di quella guerra e che continuano il loro dovere molto tempo dopo. Glorfindel può essere trovato a Gran Burrone, appena a sud dell'ultima casa familiare. È coinvolto nella campagna contro Angmar durante la storia principale e parla anche con il giocatore dopo aver sconfitto il balrog Thaurlach. Glorfindel scompare nelle ultime settimane della Guerra dell'Anello e il giocatore deve cercarlo attraverso la Terra di Mezzo per convocarlo al Consiglio dei Signori degli Elfi tra Thranduil, Celeborn e Galdriel. Si unisce al seguito che accompagna Lady Arwen a Minas Tirith per il suo matrimonio; lungo la strada Glorfindel ed Elrond aiutano Gandalf e il giocatore a scoprire un mistero all'interno di Campo Gaggiolo.
Curiosità[]
- Inizialmente Glorfindel di Gondolin e Glorfindel di Gran Burrone erano stati pensati da Tolkien come due personaggi separati, senza alcun collegamento tra loro. Addirittura l'autore pensò inizialmente di definire Glorfindel come uno degli Istari o inserirlo al posto di Legolas nella Compagnia dell'Anello. Successivamente Tolkien abbandonò queste ipotesi per ripiegare su una rilettura più semplice.