Gimilkhâd fu un uomo della stirpe dei Dúnedain della Casa di Elros che visse a Númenor durante la Seconda Era. Figlio di Ar-Gimilzôr e Inzilbêth e fratello minore di Inziladûn, a differenza del fratello che abbracciò le credenze della madre Gimilkhând fu uno strenuo seguace delle dottrine degli Uomini del Re.
Morì nel 3243 SE ma lasciò un figlio che divenne Re col nome di Ar-Pharazôn.
Etimologia[]
Gimilkhâd è un nome che deriva dall'Adûnaico, ma non è chiaro cosa significhi: il suffisso Gimil- può significare sia Stella che Argento, ma Khâd non ha riscontri. Sua madre gli dette anche il nome di Telemírion che significa "Ultimo Gioiello", ma pare che non lo usasse mai.
Biografia[]
Gimilkhâd nacque a Númenor nel 3044 SE, ultimo figlio dell'infelice matrimonio tra Ar-Gimilzôr e Inzilbêth. a differenza del fratello egli divenne un seguace delle dottrine degli Uomini del Re e anche abbastanza fanatico: a differenza di Inziladûn, che aveva un carattere calmo e riflessivo, egli era di carattere volitivo e aggressivo e anche per questo il padre lo preferiva al primogenito.
Probabilmente Ar-Gimilzôr avrebbe lasciato a lui il trono se avesse potuto, ma morì prima di poter modificare la legge di successione.
Durante il regno di suo fratello, che a differenza dei suoi predecessori assunse il nome di Tar-Palantir, si pose a capo degli Uomini del Re cercando in tutti i modi di ostacolare la politica di distensione e recupero delle tradizioni inaugurata dal fratello.
Morì nel 3243 SE all'età di 199 anni e per un breve periodo Númenor conobbe la pace, ma lasciò un figlio che anni dopo avrebbe usurpato il trono alla cugina Míriel, obbligandola a sposarlo, e si sarebbe incoronato Re col nome di Ar-Pharazôn portando Númenor alla rovina.