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- "I figli di Finarfin [...] avevano una sorella, Galadriel, la più bella di tutta la Casa di Finwë; i suoi capelli erano rilucenti d'oro, quasi avessero catturato in una rete lo splendore di Laurelin."
- —Il Silmarillion, cap. V, "Eldamar e i Principi degli Eldalië"
Galadriel fu una nobile dama elfica della stirpe dei Noldor, Signora di Lothlórien e moglie di Celeborn, la più possente e la più bella di tutti gli Elfi rimasti nella Terra di Mezzo durante la Terza Era.
Galadriel nacque a Valinor, figlia di Finarfin. Seguì Fëanor nella Fuga dei Noldor, ma si oppose al Primo Fratricidio e fu costretta a raggiungere il Beleriand attraversando i ghiacci dell'Helcaraxë con il resto della schiera di Fingolfin. Nel Beleriand soggiornò sia a Nargothrond che nel Doriath, dove strinse amicizia con la Maia Melian. Alla corte di Re Thingol conobbe il nobile Celeborn, con il quale si sposò ed ebbe una figlia di nome Celebrían. Dopo la Guerra d'Ira e la distruzione del Beleriand, si trasferì con il marito nella Terra di Mezzo, dove fondò il regno di Lothlórien.
Fu una degli ultimi grandi Signori degli Elfi della Terra di Mezzo, memore dei Tempi Remoti e della luce degli Alberi di Valinor. Fu la portatrice di Nenya, uno dei Tre Anelli del Potere degli Elfi, forgiati da Celebrimbor durante la Seconda Era.
Dopo la Guerra dell'Anello e la sconfitta definitiva di Sauron, abbandonò per sempre la Terra di Mezzo salpando assieme ai Portatori degli Anelli dai Porti Grigi alla volta di Aman.
Etimologia[]
Originariamente Galadriel fu chiamata alla nascita Artanis dal padre Finarfin, nome Quenya che significa "nobile dama" da arta ("nobile") + nís ("donna"); ricevette invece dalla madre Eärwen il nome Nerwen, che in Quenya significa "ragazza-uomo" in riferimento alla sua altezza e alla sua forza.
Celeborn le diede invece il nome Telerin di Alatáriel, che significa letteralmente "fanciulla coronata da una ghirlanda radiosa", in riferimento ai suoi lunghi capelli biondissimi. La forma Quenya del nome è Altáriel, benché la forma più corretta sarebbe stata Ñaltariel.
La forma Sindarin del nome è invece Galadriel, composto da galad ("luce, radianza") e rî ("corona").
Quando Celeborn e Galadriel divennero i Signori di Lothlórien, il suo nome venne associato agli alberi, benché l'elemento galad non abbia alcuna relazione con galadh (albero). Per questo motivo al di fuori del regno il suo nome venne a volte alterato in Galadhriel.
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
- " [...] ed essa crescendo raggiunse una statura insolita persino per le donne dei Noldor; era forte di corpo, di mente e di volontà, capace di tener testa sia ai sapienti che agli atleti degli Eldar ai tempi della loro giovinezza. Persino tra gli Eldar era considerata bella, e i suoi capelli erano una meraviglia senza pari. Erano d'oro come quelli di suo padre e della sua ava Indis, ma più abbondanti e radiosi, perché nel loro oro c'era un ricordo dello stellare argento della madre; e tra gli Eldar dicevano che la luce dei Due Alberi, Laurelin e Telperion, era rimasta impigliata nelle sue trecce."
- —Racconti Incompiuti, parte II, cap. IV, "La storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth Re del Lórien"
Galadriel è descritta come una fanciulla alta e bellissima, persino per gli standard della stipe dei Noldor, ma ciò che più risaltava in lei erano i suoi capelli dorati e luminosi, che si dicevano aver catturato la luce degli Alberi di Valinor. Da giovane era di natura orgogliosa, fiera, forte e dalla volontà ferrea e ribelle. Fin dai primissimi anni, Galadriel godette dello stupefacente talento di penetrare le menti di altri che tuttavia giudicava con pietosa comprensione, e considerava con benevolenza tutti, salvo il solo Fëanor. In questi avvertiva un'oscurità che detestava e temeva, e il suo rapporto con lo zio fu sempre ostile.
Benché fedele e rispettosa dei Valar, aveva sempre coltivato un animo avventuroso e il desiderio di esplorare nuove terre e avere domini tutti suoi, da governare a proprio piacimento senza tutela di sorta, condividendo questa visione con il fratello Finrod a cui era molto legata. Galadriel si unì quindi allo zio Fëanor e ai suoi parenti durante la Fuga dei Noldor non tanto per desiderio di vendetta contro Morgoth o senso di ribellione contro le Potenze, quanto per trovare la libertà che cercava.
Scelto l'esilio, nonostante il Primo Fratricidio, il furto delle navi e le furiose lotte contro Fëanor, non volle ritornare a Valinor a causa del proprio orgoglio: il perdono le sarebbe sembrato una sconfitta. Inoltre, ardeva ormai dal desiderio di seguire Fëanor e armata della sua ira mettergli i bastoni fra le ruote con ogni mezzo. Fu sempre il suo orgoglio che la portò a respingere il perdono concesso dai Valar dopo la sconfitta definitiva di Morgoth e a rimanere nella Terra di Mezzo. Alla fine della Terza Era, quando finalmente ebbe fra le mani tutti ciò che aveva desiderato da giovane, l'Unico Anello e il dominio sulla Terra di Mezzo, la sua saggezza raggiunse la piena maturità e lì rifiutò. Dopo aver superato quest'ultima prova e aver trovato la propria pace, salpò quindi per il Reame Beato.
Poteri e abilità[]
Galadriel era una grande maga, benché la natura dei suoi poteri non sia mai stata esplicitata. Nel Reame Beato fu allieva di Yavanna e Aulë e in seguito durante la sua permanenza nel Doriath divenne amica di Melian, pertanto è possibile che apprese parte dei propri poteri da loro.
Inoltre il possesso di Nenya, uno dei Tre Anelli Elfici forgiati da Celebrimbor durante la Seconda Era, le permetteva di incrementare ulteriormente i suoi poteri magici, consentendole di proteggere con la sua sola presenza il reame di Lothlórien dalla corruzione del male della Terra di Mezzo, preservando in tal modo piante che non sopravvivevano in alcun altro luogo ad Est del Grande Mare.
Altro oggetto molto importante in suo possesso era il cosiddetto Specchio di Galadriel, in grado di mostrare a chi vi guardasse all'interno visioni del passato, del presente e del futuro; quest'ultimo che viene mostrato tuttavia, non è un futuro immutabile ma piuttosto una visione delle conseguenze di determinate scelte, che possono comunque essere cambiate, mutando così anche gli eventi.
Altra sua abilità era quella di riuscire ad esplorare le menti e i cuori di coloro che aveva davanti, grazie al suo sguardo penetrate che le permetteva di scandagliare l'animo dei sui interlocutori.
Biografia[]
Anni degli Alberi[]
Vita a Valinor[]
Galadriel nacque a Valinor nel 1362 AA da Finarfin, figlio del Re Supremo dei Noldor Finwë, e da Eärwen, figlia del Re dei Teleri Olwë. Fu l'unica figlia femmina della coppia e la più giovane tra i suoi fratelli, Finrod, Angrod e Aegnor. Cugina dei Figli di Fëanor, era anche parente di Re Thingol del Doriath, zio di sua madre. Galadriel trascorse la gioventà a Tirion, in Aman, dove crebbe alta e forte e conobbe la beatitudine del Reame Beato prima del suo Ottenebramento.
Divenne in particolare nota per i suoi lunghi e bellissimi capelli dorati, che si dicevano aver intrappolato nelle loro trecce la luce stessa degli Alberi di Valinor. Molti ritenevano che fosse stata questa affermazione a dare a Fëanor l'idea di imprigionare e fondere la luce degli Alberi all'interno dei Silmaril. Fëanor trovata i suoi capelli fonte di meraviglia e delizia e per tre volte le chiese di concedergli una ciocca, ma Galadriel rifiutò sempre di dargli neppure un capello. Il rapporto tra Galadriel e suo zio Fëanor, i più grandi tra gli Eldar in Valinor, furono infatti sempre ostili.[2]
Fuga dei Noldor[]
Per approfondire, vedi la voce Fuga dei Noldor. |
Durante il caos che seguì l'Ottenebramento di Valinor, Galadriel rimase colpita dalla parole del discorso di Fëanor e decise di seguirlo spinta dal desiderio di raggiungere il Beleriand, esplorare nuove terre e crearvi un proprio regno. Tuttavia, non pronunciò alcun giuramento e si mantenne molto indipendente.
Nonostante partecipò alla Fuga dei Noldor, Galadriel fece parte del secondo gruppo di Noldor, composto dalle schiere di Fingolfin guidate da Fingon, che arrivò ad Alqualondë a fatti compiuti, quando la battaglia era già iniziata e non era chiaro chi avesse istigato la violenza fratricidia. Alcuni di loro, ipotizzando che i Teleri avessero attaccato per primi su ordine dei Valar, si unirono alla battaglia rovesciando le sorti dello scontro a favore dei Noldor. Dopo il Fratricidio di Alqualondë e il furto delle navi, Galadriel affrontò Fëanor in difesa dei Teleri e della stirpe di sua madre ma decise comunque di proseguire nel viaggio a causa del suo orgoglio.
Spaventato dalla Maledizione di Mandos, suo padre Finarfin decise di tornare a Valinor e chiedere perdono ai Valar, mentre Galadriel e i suoi fratelli proseguirono unendosi alle schiere di loro zio Fingolfin. Abbandonati da Fëanor, furono costretti alla durissima traversata dei ghiacci dell'Helcaraxë giungendo nel Beleriand al primo sorgere della Luna.
Prima Era[]
Nel Beleriand, Galadriel e suo fratello maggiore Finrod giunsero nel Doriath come ospiti di Re Thingol in persona, il quale accolse volentieri i suoi pro-nipoti, figli della figlia del suo amatissimo fratello Olwë. Thingol concesse loro anche delle terre a ovest del Doriath, e Finrod fondò il Nargothrond nelle caverne del Narog. Galadriel tuttavia non seguì il fratello: aveva infatti incontrato Celeborn, un parente di Thingol che comandava la guardia reale, di cui si era innamorata, decidendo di sposarlo e di rimanere con lui nel Doriath. Tuttavia negli anni successivi non mancò di fare frequenti visite al Nargothrond.
Durante il periodo nel Doriath, Galadriel divenna amica e confidente della Regina Melian, parlando spesso dei tempi passati e della beatitudine di Valinor. Melian era desiderosa di sapere le ragioni della Fuga dei Noldor, ma Galadriel evitata di raccontare ciò che era accaduto dopo la morte degli Alberi. Alla fine, le domande di Melian si fecero più pressanti e Galadriel le raccontò la storia, evitando però di menzionare il Giuramento di Fëanor, il Fratricidio di Alqualondë, e l'incendio delle navi a Losgar. Melian riuscì comunque ad intuire qualcosa di ciò che non le era stato raccontato, e il resto raggiunge le orecchie di Thingol sotto forma di dicerie. Messo alla strette dalla parole di Thingol, Angrod infine raccontò tutto. Galadriel non fu cacciata dal Doriath poiché Thingol ebbe simpatia per le Case di Finarfin e Fingolfin e riconobbe che la colpa di Alqualondë ricadeva sulla Casa di Fëanor. Nonostante ciò, Galadriel si recò nel Nargothrond a vivere con Finrod per un certo periodo. Presumibilmente ritornò poi nel Doriath per vivere con suo marito.
Galadriel e Celeborn non ebbero nessun ruolo significativo nel corso degli eventi della Guerra dei Gioielli, benché ne subirono le conseguenze. In particolare, Galadriel perse i fratelli Angrod e Aegnor durante la Dagor Bragollach e Finrod nelle prigioni di Tol-in-Gaurhoth. È possibile che ben prima del Sacco del Nargothrond nel 495 PE[3], Galadriel e Celeborn passarono le montagne e raggiunsero l'Eriador, rimanendo estranei alla Guerra d'Ira e agli ultimi turbolenti anni della Prima Era.
Seconda Era[]
Dopo la Guerra d'Ira e la sconfitta di Morgoth, Galadriel rifiutò il perdono dei Valar e scelse di rimanere con Celeborn, che non avrebbe comunque lasciato la Terra di Mezzo, perché ancora desiderosa di esplorarla come aveva voluto fin dall'inizio. È possibile che fu quindi messo un divieto al suo ritorno, che terminò solo dopo la Guerra dell'Anello.
Celeborn governò per un periodo sulla regione di Harlindon, abitata per la maggior parte da Sindar sotto l'autorità del Re Supremo dei Noldor Gil-galad. Infine, la coppia entrò nell'Eriador con una schiera di Noldor al proprio seguito. Insieme ai Sindar e agli Elfi Verdi, abitarono quindi nella regione del Lago Evendim governando gli Eldar dell'Eriador, inclusi i gruppi nomadi dei nativi Nandor. Nel 300 SE, ebbero una figlia di nome Celebrían.
Partirono poi per l'Eregion e lo raggiunsero entro il 750 SE e qui fondarono un reame elfico popolato da Sindar e Noldor, e tra questi ultimi vi era Celebrimbor, nipote di Fëanor e lontano cugino di Galadriel, il quale collaborò alla costruzione della città di Ost-in-Edhil e al contempo fondò la Gwaith-i-Mírdain, la quale raccolse i migliori artigiani del proprio popolo rimasti nella Terra di Mezzo e contribuì di molto a creare forti legami con i Nani di Khazad-dûm. Intorno al 1200 SE, con l'aiuto dei Nani di Khazad-dûm, Galadriel prese contatto con i Nandor di Re Amdír, che risiedevano in una foresta chiamata Lindórinand oltre le Montagne Nebbiose. Tra il SE 1350 e il SE 1400 Galadriel attraversò l'Hithaeglir passando per Khazad-dûm e vi si trasferì con Celebrían, divenendo un riferimento per gli elfi silvani. Celeborn decise di rimanere nell'Eregion a causa della sua inimicizia con i Nani.
Quando Celebrimbor scoprì il tradimento di Annatar, fu Galadriel a suggerirgli che i Tre Anelli degli Elfi erano in pericolo e che avrebbe dovuto allontanarli dall'Eregion. Egli acconsentì, e nel 1693 SE inviò gli anelli a tre grandi signori elfici: Vilya e Narya rispettivamente per Gil-galad e Círdan nel Lindon e Nenya per Galadriel. Grazie al potere di Nenya, il reame di Lórinand fu rafforzato e abbellito. Dopo la fine della Guerra tra Sauron e gli Elfi, Galadriel passò di nuovo attraverso Khazad-dûm con Celebrían e si ricongiunse con Celeborn a Imladris, dove dimorarono per un lungo periodo.
Qualche tempo dopo, Galadriel e Celeborn partirono da Imladris e si recarono nelle terre poco abitate tra la foce del Gwathló e quella dell'Anduin. Dimorarono quindi nel Belfalas, nel luogo che fu in seguito chiamato Dol Amroth, insieme ad altri elfi silvani del Lórinand.
Terza Era[]
Signoria di Lothlórien[]
Dopo lunghi viaggi nel Rhovanion, da Gondor e i confini di Mordor a Thranduil nel nord, Celeborn e Galadriel passarono di nuovo le montagne diretti a Imladris, dove dimorarono per diversa anni. Qui, nel 109 TE, sua figlia Celebrian sposò Elrond Mezzelfo e da questa unione nacquero tre figli: i gemelli Elladan e Elrohir nel 130 TE e Arwen Undómiel nel 241 TE.
Quando Re Amroth, figlio di Amdír, morì nel 1981 TE, Celeborn e Galadriel assunsero congiuntamente la signoria del Lindórinand, e Galadriel divenne nota come la Dama dei Galadhrim. Galadriel piantò i semi di mallorn che aveva portato con sé dal Lindon, gli unici mallor ad est del Grande Mare. Successivamente il regno divenne noto con il nome di "Lórinand" (Valle d'oro) e "Laurelindórinand" (Valle d'oro cantante), che dopo alcune trasformazioni divenne Lothlórien o Lórien. Qui, fondarono Caras Galadhon.
Nel 2509 TE, durante uno dei suoi frequenti viaggi verso Lothlórien, Celebrían fu catturata da una banda di Orchi nel Passo del Cornorosso sulle Montagne Nebbiose. Fu infine liberata dai propri figli dopo una breve prigionia, ma seguito di questo fatto decise di partire alla volta di Aman. In questo periodo la nipote Arwen passò presso Galadriel lunghi periodi. L'anno successivo, nel 2510 TE, Galadriel aiutò gli Éothéod ad accorrere in aiuto di Gondor, utilizzando il potere di Nenya per creare una nebbia che permise loro di giungere di sorpresa alla Battaglia del Campo di Celebrant, respingendo allo stesso tempo le nubi di tempesta giunte da Dol Guldur.
Nel 2463 TE, si formò il Bianco Consiglio e Galadriel vi entrò a far parte. In questa occasione, Galadriel, assieme a Círdan, riconobbe la grandezza di Gandalf e si spese affinché venisse riconosciuto come Capo del Bianco Consiglio, ma il ruolo fu invece affidato a Saruman di cui lei non si fidava. In seguito Galadriel mantenne sempre buoni rapporti con Mithrandir. Poco prima dell'Avventura della Montagna Solitaria, il Bianco Consiglio si accorse dell'ombra che si ergeva su Bosco Atro. Dopo che Gandalf scoprì essere opera di Sauron, allertò il Consiglio di agire. Dopo aver deliberato, il Consiglio organizzò un attacco per scacciare Sauron da Dol Guldur nel 2941 TE a cui Galadriel partecipò.
Guerra dell'Anello[]
Durante la Guerra dell'Anello nel 3019 TE, Galadriel ospitò la Compagnia dell'Anello a Lothlórien dopo la loro fuga dalle miniere di Moria. L'ospitalità di Galadriel fu colma di attenzione verso la fatica e il dolore dei suoi ospiti, che si riposarono a lungo a Caras Galadhon.
Una sera, Galadriel convocò a sé Frodo e Sam e decise di metterli alla prova facendoli guardare nel suo Specchio, capace di mostrare visioni del futuro. Turbato dalla visione, e compresa la lotta che Galadriel conduceva ormai senza sosta contro il potere Sauron, Frodo offrì alla Dama l'Unico Anello. Benché tentata dal potere dell'Anello, Galadriel infine rifiutò, superando così a sua volta la prova e maturando la decisione di rimanere Galadriel e di partire verso Ovest quando fosse terminata la Guerra.
Al momento della partenza della Compagnia da Lothlórien, Galadriel tenne un banchetto in loro onore assieme al marito Celeborn, durante il quale fece dei doni ad ogni membro della compagnia: a Merry, Pipino e Boromir donò delle splendide cinture elfiche, a Legolas un arco dei Galadhrim, ad Aragorn un fodero decorato per Andúril e la spilla Elessar, a Sam una scatola di legno con terra di Lothórien e un seme di mallorn, mentre a Frodo donò una fiala di cristallo contenente l'acqua del suo Specchio nella quale era stata imprigionata la luce della Stella di Eärendil, la stella più luminosa e amata dagli Elfi, che sarebbe dovuta servire ad illuminare il suo cammino nell'ora più buia e disperata. Quando venne il turno di Gimli, il nano molto umilmente chiese uno dei suoi capelli così che potesse incastonarlo in una gemma e preservare per sempre il ricordo della sua bellezza. Galadriel, leggendo la purezza dell'intento nel suo cuore, accosentì ciò che aveva addirittura negato a Fëanor, donandogli tre dei suoi capelli.
Non molto tempo dopo la partenza della Compagnia, Galadriel ricevette Gandalf, che era stato trovato da Gwaihir e portato a Lórien. Qui, Galadriel curò le sue ferite e lo rivestì abiti bianchi, consegnandoli un nuovo bastone da stregone. Dopo la partenza di Gandalf, Lothlórien subì tre attacchi consecutivi dagli eserciti provenienti da Dol Guldur. Grazie al potere del suo anello, il nemico fu respinto tutte e tre le volte. Successivamente, Celeborn guidò un attacco contro Dol Guldur. Una volta che la fortezza nemica venne conquistata dai Galadhrim, Galadriel arrivò per distruggere le sue fondamenta e purificarla dalla malvagità. Fu il suo ultimo atto di potere, dato che l'Unico Anello venne poi distrutto e la forza di Nenya svanì quasi del tutto.
Partenza dalla Terra di Mezzo[]
Galadriel presenziò al matrimonio tra sua nipote Arwen e Re Elessar a Minas Tirith, e tornò successivamente a Lothlórien. Due anni dopo, nel 3021 TE, Galadriel capì che il suo tempo nella Terra di Mezzo era giunto al termine. Dopo aver resistito alla tentazione dell'Anello, infatti, i Valar ritirarono il divieto che non le permetteva di salpare verso Ovest. Per questo motivo salutò Celeborn e raggiunse i Porti Grigi, per imbarcarsi alla volta di Aman insieme a Gandalf, Bilbo, Frodo, Elrond e Ombromanto.
In un qualche momento della Quarta Era, fu poi raggiunta a Valinor dal marito Celeborn. E nel 120 QE ricevette anche Gimli, il primo e unico nano a raggiungere il Reame Beato. Con la partenza di Galadriel non rimasero più testimoni viventi della Prima Era nella Terra di Mezzo che potessero narrare della gloria e della rovina dei Noldor.
Altre versioni del Legendarium[]
C'è un po' di confusione nella storia di Galadriel che fu revisionata da J.R.R. Tolkien diverse volte. Alcuni dei punti che furono modificati spesso includono il ruolo di Galadriel nella ribellione dei Noldor, la ragione per cui rimase nella Terra di Mezzo, e il momento in cui incontrò Celeborn.
Nelle note a The Road Goes Ever On e nella versione pubblicata de Il Silmarillion, Galadriel fu una dei leader della rivolta e segui Fëanor in Esilio.[4] Non poté ritornare a Valinor a causa di un divieto emesso contro di lei, e nel Doriath incontrò Celeborn, che era uno dei Sindar. Questa è l'unica versione della storia che venne pubblicata da Tolkien durante la sua vita.
Tuttavia, ci sono due saggi scritti da Tolkien in tarda età dopo The Road Goes Ever On e pubblicati nei Racconti Incompiuti che contraddicono questa versione. In uno di questi, nonostante Galadriel partecipi alla rivolta insieme agli altri Noldor, le viene offerto il perdono dei Valari ma lei rifiuta lo stesso di tornare ad Aman. Nell'altro saggio (datato da Christopher Tolkien risalire probabilmente agli ultimi mesi di vita del padre) Galadriel non partecipa in nessun modo alla ribellione dei Noldor, ma salpa con la propria nave verso la Terra di Mezzo. Le sarebbe stato consentito dai Valar farlo in condizioni normali, ma poiché partì durante le ribellione a Valinor cadde lo stesso sotto il Fato di Mandos. In entrambi i saggi, Galadriel incontra Celeborn ad Aman. È chiamato in Quenya Teleporno, ed era un giovane principe dei Teleri, probabilmente il figlio o il nipote di Olwë (che lo renderebbe zio o cugino di Galadriel). Alla fine si innamorano, e Celeborn chiama Galadriel nella sua lingua Telerin Alatáriel (che in seguito viene reso in Sindarin come Galadriel e semi-quenyarizzato come Altáriel). Non si sa se Tolkien avrebbe proseguito con questa revisione (con un nuova edizione di The Road Goes Ever On), o si sarebbe sentito obbligato a seguire le versione pubblicata.
Un altro punto che fu rivisto è il momento in cui Galadriel attraversa le montagne degli Ered Luin per entrare nell'Eriador. Ne La Compagnia dell'Anello, dice di aver passato le montagne prima della caduta del Nargothrond e di Gondolin, tuttavia nell'Appendice B de Il Signore degli Anelli si afferma che all'inizio della Seconda Era risiedeva ancora nel Lindon, prima di passare le montagne. Questa contraddizione nella stessa opera deve essere stata causata da un errore in fase di revisione.
Oltre a ciò, la prima versione della storia di Amroth, fornita nei Racconti Incompiuti, afferma che Galadriel e Celeborn ebbero due figli, uno dei quali fu Amroth.[2]
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]
Nell'adattamento cinematografico diretto da Ralph Bakshi, Galadriel è doppiata da Annette Crosbie.
Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001 - 2003)[]
Nella Trilogia de "Il Signore degli Anelli" di Galadriel è interpretata dall'australiana Cate Blanchett con la voce italiana di Cristiana Lionello. In principio il ruolo doveva essere di Kylie Minogue la cui bassa statura, però, sarebbe stata in contrasto con l'altezza leggendaria di Dama Galadriel.
Ne La Compagnia dell'Anello la sua voce viene scelta per narrare il prologo, descrivendo la creazione degli Anelli del Potere e la sconfitta di Sauron da parte dell'Ultima Alleanza. Questa scelta rimarca la sua posizione unica come testimone degli eventi della Terra di Mezzo e il personaggio è abbastanza in linea con quello delineato nel libro. Nel film Le Due Torri Galadriel si consulta telepaticamente con Elrond e lo convince ad inviare un battaglione di elfi al Fosso di Helm guidato da Haldir, benché nel libro non si faccia menzione di ciò. È inoltre più risoluta del Sire di Gran Burrone che, al suo confronto, appare invece pessimista e sfiduciato. Nel film Il Ritorno del Re, una visione di Galadriel appare a Frodo poco dopo aver usate la fiala contro Shelob, donandogli la forza di andare avanti. In seguito, abbandona la Terra di Mezzo con gli altri Portatori, ma nella versione cinematografica viene accompagnata subito dal marito.
Trilogia de Lo Hobbit (2012 - 2014)[]
Nella Trilogia de "Lo Hobbit" di Peter Jackson, Cate Blanchett riprende il ruolo di Galadriel benché il personaggio sia completamente assente dal libro. Ne Un Viaggio Inaspettato partecipa alla riunione del Bianco Consiglio a Gran Burrone, mostrandosi favorevole (a differenza di Elrond e Saruman) all'impresa di Thorin e la sua Compagnia e comunicando telepaticamente a Gandalf di indagare sull'identità del Negromante.
Nel film La Battaglia delle Cinque Armate partecipa all'attacco del Bianco Consiglio contro Dol Guldur. Galadriel si mostra fondamentale nel salvare Gandalf dalla prigionia e scacciare Sauron dalla fortezza usando la propria fiala.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere[]
Per approfondire, vedi la voce Galadriel/Serie TV. |
Nella serie TV Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Galadriel è interpretata da Morfydd Clark ed è uno dei personaggi principali della serie.
Note[]
- ↑ Non è mai stato detto esplicitamente che conoscesse queste due lingue, ma è lecito presumerlo date le sue origini Vanyarin e Telerin.
- ↑ 2,0 2,1 Racconti Incompiuti, parte II, cap. IV, "La storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth Re del Lórien"
- ↑ Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VII, "Lo specchio di Galadriel"
- ↑ Il Silmarillion, cap. IX, "La Fuga dei Noldor".