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Flinding bo-Dhuilin era un elfo Noldor, schiavo di Morgoth, nella prime versioni del racconto di Túrin Turambar. Nelle versioni successive, il ruolo di Flinding è assorbito all'interno del personaggio di Gwindor.

Etimologia[]

Il nome Noldorin Flinding significa "Piè Veloce".

Descrizione[]

Non è noto l'aspetto di Flinding. Egli era solito portare con sé una lanterna magica che irradiava una luce blu nonché un pugnale forgiato dai Nani di Belegost e talmente affilato che poteva tagliare il ferro come fosse argilla.[1]

Biografia[]

Flinding era il figlio di Duilin o Fuilin, un Noldo appartenente ad una nobile casata, forse corrispondente con Duilin della Casata della Rondine.

Si conosce poco sul suo conto. Ad un certo punto della sua vita fu catturato dagli Orchi di Morgoth e costretto a lavorare nelle miniere vicino ad Angband. Riuscì a fuggire e a rifugiarsi in Taur-nu-Fuin dove Beleg, in cerca di Túrin, lo trovò mentre dormiva su un letto di aghi di pino con accanto una lanterna magica che irradiava una luce bluastra. Flinding gli riferì che durante la sua fuga capitò per caso vicino ad una accampamento di Orchi dove vide, insieme a molti Elfi prigionieri, anche un Uomo legato ad un tronco d'albero che malediva Morgoth gridando i nomi dei genitori Húrin e Morwen. Flinding accettò di accompagnare Beleg sino all'accampamento orchesco ma s'avvidero che i nemici si erano già messi in marcia e quando li incrociarono trovarono che Túrin era costretto a marciare legato ad un cavallo. La notte stessa riuscirono a penetrare nell'accampamento, eludendo la sorveglianza di Orchi, goblin e lupi. Trovarono Túrin ma Beleg non riuscì a slegarlo in quanto aveva scordato la spada ai margini del bosco mentre l'affilato pugnale nanico di Flinding si era sfilato dalla guaina smarrendosi proprio nel momento del bisogno. Lo portarono allora a braccio fuori dall'accampamento e qui, ritrovate le armi, Beleg lo sciolse con il suo pugnale. Non appena fu libero Túrin afferrò la sua spada nel buio e lo trafisse nel collo, uccidendolo. Si mosse per uccidere anche Flinding ma questi parlò avvertendolo dell'azione che stava per compiere. Túrin allora si arrestò e alla luce della lanterna si rese conto di ciò che aveva fatto, disperandosi. Fuggì poi insieme a Flinding prima che gli Orchi li raggiungessero. L'elfo lo condusse al sicuro in un complesso di grotte a monte di un sorgente che fluiva nel Sirion, dove si erano rifugiati molti fuggitivi ex-schiavi di Morgoth e che costituiva la sua casa prima della cattura. I Rodothlim, il popolo che le abitava, li catturò e li condusse dal loro capo, Orodreth. I due raccontarono le loro vicende e quando Orodreth udì che era il figlio di Húrin, li accolse benevolmente. Túrin e Flinding dimorarono a lungo tra i Rodothlim[2].

Note[]

  1. I Lai del Beleriand, Il Lai dei Figli di Húrin, cap. I, parte II: Beleg, p. 50
  2. The History of Middle Earth, Vol. II: The Book of Lost Tales Part Two, Turambar and the Foalóke, pp. 79-83
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