
Flet di Lothlórien, Soni Alcorn-Hender.
- "I rami dell'albero crescevano quasi perpendicolari al tronco, per poi slanciarsi verso l'alto; ma verso la cima, il fusto si divideva in una corona di diramazioni fra le quali era stata costruita una piattaforma in legno, che a quei tempi veniva chiamata flet: il nome elfico era però talan. Vi si giungeva tramite un foro circolare aperto nel centro, attraverso il quale passava la scala.""
- —Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VI, "Lothlórien"
Flet (in elfico Talan) è il nome con cui erano chiamate le piattaforme di legno che gli Elfi Galadhrim di Lothlórien costruivano sugli alberi per abitarvi o per farne postazioni di guardia.
Etimologia[]
Flet è la traduzione in Ovestron del termine elfico Sindarin Talan (tâl "spazio piatto, piattaforma"), il cui plurale è telain. La forma Quenya è talma o talan (al plurale talami).
Descrizione[]
I Flet erano costruiti quasi sulla cima degli alberi di Mallorn, nello spazio creato nel punto in cui il fusto dell'albero si apriva in molte diramazioni. Le piattaforme non avevano pareti, nè ringhiere. Avevano un foro circolare al centro che serviva per accedere tramite una scala di corda.
A Caras Galadhon, i Flet erano molto comuni e alcuni di questi erano adibiti per funzioni cerimoniali come quello su cui la Compagnia dell'Anello incontrò Galadriel e Celeborn.
Adattamenti[]
La Compagnia dell'Anello (2001)[]
Nel primo film della Trilogia de "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson, i Flet sono presenti ma con alcune differenze, tra cui l'assenza di scale visibili. Inoltre, l'incontro con Galadriel e Celeborn avviene in una sala chiusa costruita su un Flet mentre nel libro avviene su un Flet aperto.