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"Non si riusciva a distinguere cosa fosse: era come una grande ombra, nel mezzo della quale si trovava una forma scura di dimensioni umane, e anche più grossa; potere e terrore parevano sprigionarsi da essa e precederla. Giunse all'orlo della voragine di fuoco, e la luce s'offuscò, come se una nube vi si fosse posata sopra. Poi d'impeto varcò il baratro. Con un ruggito le fiamme s'innalzarono in segno di saluto, intrecciandosi intorno a lui; un fumo nero turbinò nell'aria. La criniera svolazzante dell'oscura forma prese fuoco, avvampando. Nella mano destra teneva una lama pari a un'acuminata lingua di fuoco, e nella sinistra una frusta dalle molte code."
Il Signore degli Anelli, libro II, cap. V, "Il Ponte di Khazad-dûm".

Il Flagello di Durin (Durin's Bane, nell'originale inglese) è il nome con il quale i Nani del Popolo dei Lungobarbi chiamarono un Balrog di Morgoth che viveva nelle antiche gallerie di Khazad-dûm. Questo essere causò la rovina del regno nanico uccidendo Durin VI e molti altri Nani, costringendo i superstiti ad abbandonare per sempre la roccaforte che da allora divenne nota come Moria.

Nel gennaio 3019 TE la Compagnia dell'Anello si trovò costretta a passare per le gallerie di Moria e, dopo un duro scontro contro gli Orchi, venne attaccata dal Balrog che li costrinse ad una precipitosa fuga. Per dare modo ai compagni di fuggire Gandalf affrontò la creatura sul Ponte di Khazad-dûm e, dopo un durissimo duello nel quale anche lo stregone stesso perse la vita (benché sia stato poi rimandato sulla terra nelle vesti Gandalf il Bianco) riuscì ad ucciderlo gettando poi la sua carcassa dalla Torre di Durin.

Nomi ed etimologia[]

Poiché tutti i Balrog un tempo erano dei Maiar, è probabile che egli avesse un nome ma non ci è pervenuto.

I Lungobarbi, che non avevano mai affrontato i Balrog, non conoscendone l'origine lo chiamarono semplicemente Flagello di Durin, anche se gli altri popoli come gli Elfi erano soliti riferirsi a lui anche con gli appellativi di Terrore Senza Nome e Demone di Tenebra e Fuoco.

Descrizione[]

Aspetto[]

Ne Il Signore degli Anelli, il Balrog viene descritto come un essere antropomorfo più alto di un uomo (si può ipotizzare un altezza tra i 2,50 e i 3 metri) con fiamme e fumo nero che si sprigionano dal suo corpo.

Non si hanno descrizioni del suo volto, che si può comunque immaginare come mostruoso e sfigurato, ma viene detto che è dotato di capelli neri che formano una sorta di criniera leonina.

Non viene specificata l'esistenza o meno di corna così come non viene menzionato che fosse dotato di ali.

Armi e poteri[]

Come tutti i Balrog anche il Flagello di Durin era armato di una spada e di una frusta fiammeggianti, tuttavia essendo un Maia era anche dotato di grandi poteri magici: prima di scontrarsi con Gandalf sul Ponte di Khazad-dûm egli intrattenne con lo Stregone un duello di menti, riuscendo a spezzare con una certa facilità l'incantesimo di blocco che Gandalf aveva lanciato sulla porta della Camera di Mazarbul.

Biografia[]

Origini[]

Il Flagello di Durin originariamente era uno dei Maiar, spiriti che esistevano prima della creazione di e che scesero in Arda con i Valar. Fu in seguito sedotto e corrotto da Melkor, divenendo una dei Valaraukar al servizio dell'Oscuro Signore.

Probabilmente prese parte a molte battaglie della Guerra dei Gioielli, combattuta nel Beleriand contro Elfi e Uomini durante tutta la Prima Era. Durante la Guerra d'Ira, che mise fine al dominio di Morgoth sulla Terra di Mezzo, riuscì a sopravvivere agli scontri fuggendo dall'ira dei Valar e rifugiandosi sotto le Montagne Nebbiose.

Terza Era e il risveglio[]

The Dwarves Delve Too Deep by Ted Nasmith

I Nani di Khazad-dûm risvegliano inavvertitamente il Balrog, Ted Nasmith.

Per più di cinquemila anni il Balrog giacque dormiente nelle profondità di Barazinbar. Rimase così indisturbato per tutta la Seconda Era e gran parte della Terza Era, finchè nel TE 1980 i Nani di Re Durin VI lo risvegliarono quando scavarono troppo in profondità e con troppa avidità nella loro ricerca di Mithril e la creatura malvagia cominciò a risalire le gallerie mettendo in fuga o uccidendo chiunque trovasse sulla sua strada. I Nani, che erano valorosi, tentarono di opporsi combattendo il Balrog, ma il suo potere era troppo superiore alle loro forze.

Durin's Bane by Brian Burgess

Il risveglio del Flagello di Durin, Brian Burgess.

Nonostante tutti i loro sforzi per mantenere il possesso di Khazad-dûm, Re Durin VI fu ucciso mentre tentava di opporsi al mostro, e suo figlio Náin lo seguì nella tomba un anno dopo assieme a molti altri Nani che cercavano di contendere Moria al Balrog. I sopravvissuti furono quindi costretti a fuggire e guidati da Thráin I, figlio di Náin, raggiunsero con non poca fatica Erebor dove fondarono un nuovo regno. La notizia del disastro raggiunse anche gli Elfi Silvani di Lothlórien, che chiamarono il Balrog Terrore Senza Nome (non conoscendo la sua vera natura), e iniziarono a riferirsi a Khazad-dûm come Moria ("abisso oscuro").

Per cinquecento anni, Moria fu lasciata al Balrog. Intorno al TE 2480, Sauron iniziò a mettere in pratica i suoi piani per la guerra, e inviò Orchi e Troll nella Montagne Nebbiose per bloccare tutti i passi. Alcune di queste creature giunsero a Moria, dove si instaurò una difficile alleanza con il Balrog, di cui avevano anch'esse il terrore. Tolkien non chiarì se Sauron fosse a conoscenza della presenza del Balrog prima di questo momento, e quindi la vera entità della loro alleanza rimane poco chiara.

Il Flagello di Durin ebbe anche un ruolo piccolo, ma importante, durante la Battaglia di Azanulbizar, battaglia conclusiva della Guerra tra i Nani e gli Orchi. Nel TE 2799, i Nani sconfissero finalmente la maggior parte degli Orchi che occupavano Moria, ma Dáin II Piediferro, pur avendo ucciso l'Orco Azog, sentì il terrore del Balrog nel momento di attraversare i cancelli della città e dichiarò che Moria rimaneva ancora oltre la possibilità di riconquista.

Nonostante un tentativo di ricolonizzare Moria da parte di Balin nel TE 2989, il Flagello di Durin rimase una minaccia nascosta nell'antico regno dei Nani, la cui natura era sconosciuta al mondo esterno.

Duello con Gandalf e morte[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Battaglia del Picco.

Nel gennaio del TE 3019, la Compagnia dell'Anello fu costretta a prendere la via delle rovine di Moria in quanto gli altri passi delle Montagne Nebbiose erano controllati dai nemici oppure poco sicuri da attraversare in inverno. Dopo aver vagato per alcuni giorni nelle gallerie sotterranee giunsero infine nella Camera di Mazarbul, luogo di sepoltura di Balin, dove vennero attaccati da una truppa di orchi che respinsero a fatica. Il clamore della battaglia però attirò l'attenzione del Balrog che si diresse verso la camera.

Gandalf, percependo l'essenza malvagia della creatura, ordinò ai suoi compagni di fuggire da una porta secondaria che lui richiuse ricorrendo ad un incantesimo. Il Balrog giunse davanti alla porta sbarrata ed intraprese quindi un duello mentale con lo Stregone che era rimasto dall'altra parte a rafforzare il suo incantesimo. Tuttavia la potenza del mostruoso essere fu tale che l'incantesimo fu spezzato e Gandalf a causa dell'onda d'urto fu sbalzato giù dalle scale dove fu raccolto dai compagni preoccupati che ripresero la fuga.

Nonostante la loro corsa disperata sotto le frecce degli orchi, i membri della Compagnia vennero però raggiunti dal Balrog nei pressi del Ponte di Khazad-dûm, dove egli si mostrò in tutta la sua minacciosa imponenza.

Gandalf vs

Gandalf affronta il Flagello di Durin, Martin Poloczek.

L'Elfo Legolas terrorizzato riconobbe subito la creatura come un Balrog, avendone memoria nei racconti della sua gente, mentre il Nano Gimli lo identificò subito come il Flagello di Durin. Nonostante Gandalf fosse stato indebolito dal primo incontro con il Balrog nella sala della tomba, avendo cercato di imporre un sigillo alla porta e chiuderla, ingaggiando poi uno scontro di menti, lo affrontò nuovamente sul Ponte per consentire al resto della compagnia di fuggire.

"«Non puoi passare», disse. Gli Orchi tacquero, e si fece un silenzio di morte. «Sono un servitore del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Anor. Non puoi passare. A nulla ti servirà il fuoco oscuro, fiamma di Udûn. Torna nell'Ombra! Non puoi passare!»"
—Gandalf al Flagello di Durin, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. V, "Il Ponte di Khazad-dûm".

Il Balrog avanzò verso lo Stregone, ed estrasse la sua spada fiammeggiante, ma questa andò in frantumi nello scontro con la spada di Gandalf Glamdring. Il Flagello di Durin allora balzò d'impeto sul ponte, turbinando la propria frusta, ma in quel momento Gandalf rizzò il proprio bastone, e gridando con tono possente, colpì il ponte dinnazi a sè. Il bastone si frantumò e gli cadde di mano. Il ponte scricchiolò e si ruppe immediatamente sotto il peso del Balrog, che precipitò nell'abisso sottostante. Ma mentre cadeva, diede una sferzata con la frusta, e le code si avvolsero attorno alle ginocchia di Gandalf, trascinando anch'egli nella voragine.

Dopo una lunga caduta, i due atterrarono in un enorme lago sotterraneo, che estinse le fiamme che ricoprivano il corpo del Balrog, indebolendolo molto. Inizialmente, il Flagello di Durin attaccò nuovamento lo Stregone, ma resosi conto del suo stato, fuggì. Gandalf gli stette alle calcagna per otto giorni attraverso le profondità della montagna e lungo l'Interminabile Scala, finché essi non salirono fino al picco di Celebdil, la sommità della montagna sotto la quale sorgeva Moria.

Gandalf and the Balrog Upon Celebdil by Ted Nasmith

Gandalf e il Balrog combattono sulla cima del Celebdil, Ted Nasmith.

A questo punto le fiamme del Balrog si rinvigorirono, facendo aumentare il suo potere; ebbe così inizio la Battaglia del Picco, nella quale i due avversari si contrastarono per due giorni e due notti, fino a quando il Balrog, esausto e sconfitto, cadde morto, rompendo un lato della montagna e la parte terminale della Scala.

La sorte ultima del Flagello di Durin è ignota, dal momento che solo la sua forma fisica venne distrutta, come per tutti i Maiar, ma non è mai stato rivelato che cosa accadde allo spirito del Balrog. È anche ignoto se fosse l'ultimo della sua razza, o se vi fossero altri Balrog che riuscirono a fuggire alle Guerra d'Ira e rimasero nascosti nelle profondità delle montagne.

Adattamenti[]

Il Signore degli Anelli (1978)[]

Balrog bashki

Il Flagello di Durin, nel film animato del 1978.

Il Flagello di Durin appare nel film animato di Ralph Bakshi. Seguendo la descrizione di Tolkien, viene rappresentato più grande di un uomo, ma non gigantesco.

Tuttavia, il suo aspetto è stato ridicolizzato dai critici, notando che sembra avere ali simili a quelle di una farfalla, sembra avere piedi pelosi, possiede una testa simile a quella di un leone e ruggisce più volte.

Dopo la sua caduta nell'abisso di Khazad-dûm, si trasforma in una creatura a metà tra un serpente e un demone.

Trilogia di Peter Jackson[]

La Compagnia dell'Anello[]

Balrog flagello durin

Il Flagello di Durin nella versione cinematografica.

Il Balrog è inoltre presente nella versione cinematografica di Peter Jackson, dove viene presentato come una grande e oscura creatura, ricoperta di fuoco. Benché Tolkien lo descriva come essere più alto di un uomo, il Flagello di Durin viene mostrato come molto più alto e possente, alto circa 6 metri. Le sue armi, invece di essere di natura fisica, sono completamente fatte di fuoco, che prende prima la forma di una spada e in seguito di una frusta.

Lo scontro tra il Balrog e Gandalf avviene in modo molto simile alle versione del libro; Gandalf frantuma la sua spada infuocata (utilizzando una scudo magico in concomitanza a Glamdring), e infine rompe il ponte di Khazad-dûm. Mentre il Balrog cade, la sua frusta si avvinghia intorno alle gambe di Gandalf trascinandolo nell'abisso.

Le due Torri[]

Il Balrog appare in qualche flashback anche ne Le due Torri. Il primo flashback mostra gli eventi che seguirono la caduta di Gandalf nell'abisso di Khazad-dûm: Gandalf precipita nell'abisso dopo il Balrog, recuperando la spada Glamdring a mezz'aria e raggiungendolo. Egli e il Balrog tentano di uccidersi a vicenda durante la caduta nell'abisso che appare interminabile, con Gandalf che riesce a colpirlo più volte mentre questo tenta di colpire Gandalf a sua volta. La caduta sembra durare un'eternità, finchè alla fine atterrano violentemente in un lago sottorraneo che estingue momentaneamente le fiamme del Balrog.

Il secondo flashback mostra Gandalf e il Balrog che si affrontano sulla cima del Monte Zirakzigil (Cerebdil) durante una grande tempesta. Gandalf riesce ad "assorbire" con la sua spada l'elettricità da un fulmine che poi rilascia infilzando il Balrog nell'addome, ferendolo mortalmente. Le fiamme del Flagello di Durin si estinguono e il Balrog precipita quindi a peso morto dal picco e si schianta su un lato della montagna.

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