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Faskala-númen era la grande vasca contenente il succo infuocato del Frutto di Laurelin e in cui si posava il Sole al termine del giorno.

Etimologia[]

Faskala-númen in Quenya significa "Vasca del Sole Calante". Era spesso chiamato semplicemente Faskalan. Un altro suo nome in questa lingua era Tanyasalpë che significa "Bacile di Fuoco". In Noldorin era noto come Fôs' Almir ovvero "Vasca di Galmir" (Galmir era uno dei nomi del Sole), Fôs Aura o Fôs na Ngalmir, che significano "Vasca del Sole".

Descrizione[]

Era una grande vasca dal pavimento in oro puro e dalle pareti in bronzo lucido attorno alla quale vi era una galleria di colonne che sostenevano un tetto di fuoco. Era chiusa su ogni lato tranne ad est così che potesse entrarvi il Vascello del Sole. All'interno della vasca vi era il succo infuocato del Frutto di Laurelin. Emanava una luce molto intensa che tuttavia, a causa della profondità della vasca, non illuminava un grande tratto della piana di Valinor. Fu realizzata da Aulë, dai Noldor e da Yavanna che vi contribuì con un potente incantesimo. Sorgeva a nord di Valmar tra i resti dei Due Alberi e la sua funzione era di accogliere il Vascello del Sole ad ogni tramonto affinché si potesse rinnovare la sua luce per il giorno successivo.[1]

Storia[]

Per approfondire, vedi la voce Sole.

Urwendi (Arien) insieme ad alcune delle sue ancelle si offrì di guidare il Vascello del Sole ma non essendo di natura eterea non avrebbe potuto condurlo in Ilmen. Fu così che si bagnò nelle acque infuocate di Faskalan che la purificarono permettendole di diventare un'entità eterea e splendente in grado di guidare il Vascello del Sole nel suo viaggio astrale.

In seguito Silmo pregò Manwë di condurre il Vascello della Luna ma non essendo egli di natura eterea e non potendo entrare in Faskalan per diventarlo (il suo calore avrebbe danneggiato il Vascello), fu costretto a cedere il posto a Ilinsor.[2]

Nei Racconti Perduti si narra che dopo la morte di Túrin e Niënor, il primo cercò la sorella lungo Qalvanda sino alle porte di Fui e Véfantur ma né NiennaMandos vollero aprir loro le porte. Allora le preghiere di Húrin e Morwen giunsero sino a Manwë e i Valar ebbero pietà per l'infelice sorte dei loro figli. Fu così che concessero a Túrin e Niënor di entrare in Faskalan dove furono mondi delle loro pene e delle loro afflizioni e diventarono degli spiriti di fuoco simili ad Arien, dimorando per sempre tra i Valar.[3]

Note[]

  1. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. VIII, pp. 209-210
  2. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, cap. VIII, p. 215
  3. The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part Two, cap. II, pp. 115, 140