I Falathrim, noti anche come Elfi delle Coste, erano un popolo elfico del Beleriand appartenente alla stirpe dei Teleri e affine ai Sindar. Al tempo del Grande Viaggio essi scelsero di stabilirsi presso le coste del Falas e scelsero Círdan il Carpentiere come proprio Signore, divenendo noti come abili marinai e impareggiabili costruttori di navi. Furono gli ultimi Elfi ad abbandonare la Terra di Mezzo all'inizio della Quarta Era.
Etimologia[]
In Sindarin essi sono noti come Falathrim che significa letteralmente "Elfi delle Coste". Si definirono Egladhrim "il Popolo Abbandonato" o Eglain/Eglath ovvero "gli Abbandonati" poiché Ossë, amando le loro voci e non volendo smettere di udirle, li persuase a restare sulle sponde occidentali del Beleriand, facendogli perdere la possibilità di essere traghettati da Ulmo in Aman.[1].
Descrizione[]
I Falathrim sono sostanzialmente identici a Sindar: come i loro fratelli erano molto alti, con i capelli che variavano dal grigio al nero e riconoscevano Thingol come proprio Re Supremo. L'unica cosa che li distingue dagli abitanti del Doriath è il fatto di vivere lungo le coste del Beleriand e di essere navigatori provetti e ottimi carpentieri navali. La loro lingua è il Falathrin, un dialetto del Sindarin adottato anche dai Noldor che si stabilirono nel Nargothrond.
Storia[]
Anni degli Alberi e Prima Era[]
Seconda Era[]
Terza Era[]
Quarta Era[]
Note[]
- ↑ Il Silmarillion, cap. V, pp. 65-66