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"I principali tra i Maiar di Valinor i cui nomi sono ricordati nelle storie dei Giorni Antichi, sono Ilmarë, l’ancella di Varda, ed Eönwë, l’alfiere e araldo di Manwë, la cui possanza nel maneggio delle armi non è superata da nessuno in Arda."
Il Silmarillion, Valaquenta, "I Maiar".

Eönwë è un Ainur appartenente alla schiera dei Maiar che servono Manwë, il Capo dei Valar. Assieme a Ilmarë viene considerato il Capo dei Maiar ed è il portabandiera e l'araldo di Manwë. Viene definito come il "più grande di armi in Arda", il che significa che egli era il migliore con le armi, anche se non necessariamente il più potente.

Etimologia[]

Il nome Eönwë non ha una traduzione precisa: probabilmente è un adattamento Quenya dalla lingua Valarin ma il significato rimane sconosciuto.

Descrizione[]

Eönwë si presenta come uno dei Maia più forti della schiera degli Ainur al servizio dei Valar: non si conosce esattamente l'entità dei suoi poteri, ma si può supporre che, dopo Tulkas, sia probabilmente l'essere più forte nella lotta a Valinor ma nessuno in tutta Arda possa batterlo nell'uso delle armi.

Poiché è un Ainu della schiera di Manwë probabilmente ha una qualche influenza sulle Aquile e possiede un'enorme forza d'animo che gli consente di esercitare un grande ascendente sugli altri Ainur. Visto il suo ruolo di Araldo è forse in grado di utilizzare i venti per muoversi velocemente e portare i messaggi dei Valar.

Storia[]

Quando Eärendil raggiunse le coste di Aman, fu Eönwë che per primo lo accolse davanti alla città di Tirion e lo invitò a presentarsi dinanzi alle Potenze di Arda. Quando Manwë decise di prendere in considerazione la richiesta di aiuto di Eärendil, Eönwë fu inviato nella Terra di Mezzo per guidare i Vanyar e l'esercito di Valinor contro Morgoth, in quella che venne poi denominata Guerra d'Ira.

Quando Morgoth fu sconfitto, Eönwë prese i due rimanenti Silmaril e li tenne in custodia. Tuttavia, i due rimanenti Figli di Fëanor, Maglor e Maedhros, fecero irruzione nell'accampamento e li rubarono, uccidendo i guardiani. Quando poi l'accampamento si levò contro di loro, Eönwë evitò che fossero uccisi e permise loro di fuggire con i Silmaril. Durante la sua presenza nella Terra di Mezzo, Eönwë visitò anche le tre Case degli Edain e insegnò loro molte cose, trasmettendogli parte della conoscenza di Valinor e facendogli il dono della saggezza e di una vita più lunga; da questo incontro nacquero i Dúnedain, gli Alti Uomini di Númenor.

Eönwë ordering Sauron to go back to Valinor by Gerwell

Sauron si sottomette a Eönwë, Gerwell.

Anche Sauron, dopo la sconfitta del suo padrone, si prostrò dinanzi Eönwë e abiurò tutte le sue cattive azioni, dicendosi pentito. Ma poichè Eönwë non aveva il potere di perdonare Sauron, gli ordinò di tornare ad Aman per appellarsi ai Valar e ricevere il giudizio di Manwë. Tuttavia, non volendo subire umiliazioni e condanne, quando Eönwë lo lasciò, Sauron si nascose nella Terra di Mezzo e ricadde nel male.

Stando a quanto profetizzato Eönwë prenderà parte alla Dagor Dagorath al fianco di Tulkas e Turin.

Versioni precedenti[]

Nelle versione precedenti del legendarium, Eönwë, chiamato con il nome di Fiönwë o Fiönwë Urion, era stato ideato da Tolkien come il figlio di Manwë e fratello di Erinti, in seguito rinominata Ilmarë. Tuttavia, il concetto di Figli dei Valar fu abbandonato nelle versioni successive e Eönwë ottenne il ruolo di primo araldo di Manwë e comandate delle armate di Valinor.

In altre versioni, si preannuncia che sarà Eönwë (invece che Turin) a uccidere Morgoth durante la Dagor Dagorath per il suo amore per Arien.

Ispirazione[]

Tolkien era profondamente cattolico, dunque la figura di Eonwë è probabilmente ispirata a quella dell'Arcangelo Michele: come Eonwë, anche il Michele della tradizione cristiana è il Comandante delle Armate Celesti e primo Araldo di Dio Onnipotente, ed ha combattuto più volte contro le forze del Male all'epoca della ribellione di Lucifero.



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