- "Eärnur rassomigliava a suo padre quanto a valore, ma non quanto a saggezza. Era un uomo di decisa prestanza fisica e di carattere focoso; e non voleva prendere moglie, perché il suo unico piacere era la lotta, o l'esercizio delle armi. La sua prodezza era tale che nessuno poteva eguagliarlo a Gondor nei suoi esercizi preferiti, ed egli era piuttosto un campione che non un capitano o un re, e conservò vigore e abilità in età assai avanzata"
- —Il Signore degli Anelli, Appendice A, Annali dei Re e dei Governatori, "Gondor e gli Eredi di Anárion"
Eärnur fu il trentatreesimo e ultimo sovrano di Gondor appartenente alla stirpe di Anárion. Nato nel 1928 TE succedette al padre Eärnil II nel 2043 TE. Grande generale e guerriero orgoglioso prese parte a diverse campagne militari nella sua vita, tra le quali la più famosa fu indubbiamente la Battaglia di Fornost, che lo vide contrapporsi al Re Stregone di Angmar in persona assieme a Glorfindel.
Nel 2050 TE accettò la sfida a duello del Signore dei Nazgûl e si recò a Minas Morgul non facendone più ritorno. Con la sua morte ebbe termine la stirpe di Anárion a Gondor e iniziò l'era dei Sovrintendenti regnanti.
Etimologia[]
Eärnur è una forma abbreviata del nome Eärendur. Significa "servitore del mare" in Quenya, da ëar "mare" e -(n)dur desinenza usata nei nomi propri al pari di -(n)dil per indicare "dedizione, amore disinteressato".
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
Eärnur in quanto appartenente alla Linea di Anárion coniugava in sé tutti le migliori caratteristiche fisiche della razza dei Dúnedain: era infatti alto, di bell'aspetto con gli occhi grigi e i capelli neri. Caratterialmente tuttavia era avventato e non rifletteva pienamente sulle conseguenze delle sue azioni: infatti piuttosto che alle lettere e alle materie di governo, Eärnur preferiva l'arte della guerra ed era sempre pronto a scendere in campo in prima linea alla testa dei suoi soldati. Ciò fu la causa principale della sua rovina e dell'estinzione della Linea di Anárion, poiché non ebbe mai interesse a sposarsi e, quando il Re Stregone lo sfidò a duello, accettò senza pensarci due volte.
Biografia[]
Origini e prime esperienze militari[]
Eärnur nacque a Minas Tirith da Re Eärnil II in un periodo di grave crisi per Gondor: il regno aveva subito diversi attacchi da parte dei Sudroni di Harad e degli Esterlings di Rhûn, ed era uscito particolarmente indebolito dalla Grande Pestilenza. Eärnur crebbe come un giovane forte e volitivo, imbattibile nei combattimenti con qualsiasi tipo di arma e guidando le armate di Gondor di vittoria in vittoria e sembrava destinato a restaurare la gloria dei Dúnedain. Probabilmente non prese parte né alla Prima Battaglia dei Guadi del Poros né alla Battaglia dell'Accampamento, in quanto appena sedicenne e dunque considerato troppo giovane per combattere; tuttavia non è escluso che abbia fatto le prime esperienze di combattimento contro gli Esterling e i Sudroni.
La Campagna contro Angmar e la battaglia di Fornost[]
Nel 1974 TE, all'età di quarantasei anni, fu posto da suo padre a capo dell'esercito di Gondor inviato a nord per soccorrere il regno dell'Arthedain, il cui Re Arvedui stava avendo la peggio contro Angmar; Eärnur sbarcò con il suo esercito presso i Rifugi oscuri e si unì all'armata elfica guidata da Glorfindel, tuttavia arrivò troppo tardi per impedire la disfatta dei Dúnedain del Nord e salvare Re Arvedui, il quale morì in un naufragio mentre tentava di lasciare la Baia di Forochel in inverno. Tuttavia il giovane Principe di Gondor non si perse d'animo e, riunitosi ai superstiti Dúnedain guidati dal Principe Aranarth, marciò alla volta di Fornost, in quel momento occupata dalle forze del male, e affrontò le armate del Re Stregone di Angmar in una feroce battaglia poco distante dalla città.
Visto che la battaglia volgeva al peggio, il Re Stregone cavalcò sul campo di battaglia diffondendo il terrore tra i suoi nemici e puntando direttamente il Principe di Gondor; Eärnur, il quale era un temerario, lo vide e si sarebbe lanciato contro di lui, ma il suo cavallo s'imbizzarrì per il terrore e costrinse il Principe a trattenerlo per cercare di non essere disarcionato, venendo tuttavia allontanato dal suo nemico. Il Re Stregone allora rise e rivolse parole di scherno a Eärnur, accusandolo di essere un vigliacco e facendogli andare il sangue alla testa, tanto che avrebbe voluto scagliarsi contro il suo nemico, finendo probabilmente ucciso.
Ciò fu evitato dall'arrivo di Glorfindel il quale, con la sua luminosa presenza, convinse il Re Stregone ad abbandonare definitivamente il campo, ritenendo improvvido affrontare due avversari, di cui uno era un Alto Signore degli Elfi.
- "Ma narrano che quando tutto fu perduto il Re degli Stregoni apparve in persona, con un manto e una maschera neri, montato sopra un nero destriero. La paura colse tutti coloro che lo videro; ma egli scelse il Capitano di Gondor come bersaglio del suo terribile odio, e con un grido atroce cavalcò diritto contro di lui; Eärnur avrebbe sostenuto l'assalto, ma il suo cavallo non seppe attendere la carica, e voltatosi lo trascinò via prima che egli potesse domarlo. Allora il Re degli Stregoni rise, e nessuno di coloro che lo udirono dimenticò più l'orrore di quel riso. Ma in quel momento arrivò Glorfindel sul suo cavallo bianco, e il Re degli Stregoni smise di ridere: fuggì, scomparendo nelle ombre. La notte coprì il campo di battaglia, ed egli svanì. Nessuno vide dove andava. Ma Eärnur tornò al galoppo, e Glorfindel, scrutando le tenebre che s'infittivano, gli disse: «Non l'inseguire! Non tornerà nella sua terra. Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo». Molti rammentarono queste parole, ma Eärnur era furente, e desiderava soltanto vendicarsi del disonore."
- —Il Signore degli Anelli, Appendice A, Annali dei Re e dei Governatori, "Gondor e gli Eredi di Anárion"
Eärnur avrebbe voluto continuare l'inseguimento, ma fu fermato da Glorfindel, il quale in quel momento dimostrò le proprie doti di preveggenza elaborando la sua famosa profezia sul destino del Re Stregone. Tuttavia per Eärnur questa fu una grave ferita al suo orgoglio, cosa che avrebbe avuto tragiche conseguenze negli anni successivi. Tornò a Minas Tirith colmo di onori e gloria, per poi passare i successivi sessant'anni da un campo di battaglia a un altro, respingendo le frequenti incursioni dei Sudroni e degli Orchi.
La successione al Trono e la fine della Linea di Anárion[]
Gli anni dopo la Battaglia di Fornost passarono in una relativa pace per il regno di Gondor, e Eärnur acquisiva sempre maggiore fama come capitano e guerriero, risultando imbattibile nei tornei e nei combattimenti con qualsiasi tipo di arma. Tuttavia si atteggiava più come a un campione d'armi piuttosto che come un futuro sovrano, e grande era la preoccupazione di suo padre Eärnil, anche perché il Principe era totalmente disinteressato a tutto ciò che non riguardasse la guerra e per questo motivo non prese moglie, mettendo dunque in forse la continuazione della Linea di Anárion. Nel 2002 TE i Nazgûl conquistarono Minas Ithil con un attacco a sorpresa e la ridenominarono Minas Morgul, facendola diventare la dimora del Re Stregone di Angmar; Eärnur avrebbe voluto marciare personalmente a est dell'Anduin e riconquistare la città, tuttavia fu trattenuto da suo padre, il quale affermò che in quelle mura si era insediato un potere troppo grande e malvagio perché Gondor potesse averne ragione solo con la forza delle armi.
Nel 2043 TE Eärnil II morì e Eärnur ascese al trono quale trentatreesimo sovrano del Regno di Gondor all'età di 115 anni e ancora celibe e senza figli; in questa occasione il Re Stregone lo sfidò a duello invitandolo a presentarsi a Minas Morgul: sebbene fosse tentato di accettare, visto che l'umiliazione subita nella Battaglia di Fornost gli bruciava ancora, il Re prestò ascoltò ai suoi consiglieri, tra i quali il più autorevole era il Sovrintendente Mardil, e rifiutò.
Tuttavia, sette anni dopo, il Re Stregone rinnovò la propria sfida al Sovrano che questa volta accettò: lasciata la Corona di Gondor sul sepolcro di suo padre nelle Case dei Re e la reggenza nelle mani del Sovrintendente Mardil Voronwë, che fino all'ultimo cercò di dissuaderlo, Eärnur partì dunque con una piccola scorta di cavalieri alla volta di Minas Morgul per non farvi più ritorno.
Non si ebbero più notizie del Sovrano e, siccome non aveva lasciato eredi, i nobili cominciarono ad agitarsi e alcuni cominciarono ad avanzare pretese sul trono. Per evitare un'altra guerra civile, che sarebbe stata il colpo di grazia per Gondor, il Sovrintendente Mardil dichiarò che il Re, in mancanza di un corpo da seppellire, non doveva considerarsi morto ma solo "assente", dunque il potere sarebbe stato esercitato dal Sovrintendente fino a che il Re o un suo consanguineo non fosse tornato a Minas Tirith a reclamare il trono. Così fu evitata la guerra ed ebbe inizio l'era dei Sovrintendenti Regnanti.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli: la Battaglia della Terra di Mezzo II (2006)[]
Il personaggio di Eärnur compare nell'espansione L'Ascesa del Re Stregone, come un eroe della fazione del Bene. In maniera piuttosto aderente a quanto descritto da Tolkien, l'allora Principe di Gondor giunge in soccorso di Arnor al comando di una grande armata e prende parte assieme a Glorfindel e Elrond alla Battaglia di Fornost contro il Re Stregone.
Il Signore degli Anelli Online (2007)[]
In questo RPG online, Eärnur è il maggiore antagonista in diverse missioni, venendo tuttavia anche accomunato nel personaggio di Gothmog, il vice-comandante del Re Stregone di Angmar. Nel gioco infatti viene data una spiegazione alla sua scomparsa: dopo essere giunto a Minas Morgul è stato sconfitto e catturato dal Re Stregone, il quale tuttavia non l'ha ucciso, ma l'ha trasformato in uno Spettro al suo servizio con il nome di Mordirith.