La Casetta del Gioco Perduto (Cottage of Lost Play, nell'originale inglese) era la dimora di Lindo e Vairë nei pressi della città di Kortirion sull'isola di Tol Eressëa.
Nei Racconti Ritrovati, il primo volume del The History of Middle-Earth, la Casetta del Gioco Perduto funge da cornice nella quale vengono esposti i vari racconti. Eriol raggiunge infatti la Casetta nel primo capitolo e i suoi occupanti lo intrattengono con racconti e storie sull'inizio dei tempi e le prime ere di Arda che sono il fulcro dei capitoli successivi.
Etimologia[]
In Quenya la casa era conosciuta come Mar Vanwa Tyaliéva ovvero "Casa del Gioco Perduto" oppure "Casa dell'Allegria Perduta". L'equivalente Noldorin è Bara Dhair Haithin.
Descrizione[]
Esterno[]
La Casetta del Gioco Perduto si trovava sul pendio occidentale del piccolo e verde colle su cui sorgeva la città di Kortirion, nella contrada di Alalminórë, la più bella dell'isola, caratterizzata da boschi di olmi secolari. Poteva essere raggiunta dalla città tramite un sentiero serpeggiante. Esternamente si presenta come un piccolo e grazioso edificio con numerose finestre parzialmente ricoperte da confortevoli tendaggi che di sera vengono tenuti leggermente scostati, in modo che la calda luce dei camini filtri all'esterno. Solo creature molto piccole possono apparentemente entrare nella Casa date le sue dimensioni ma in realtà chiunque ne oltrepassi la soglia, se invitato, si rimpicciolisce magicamente e la trova particolarmente spaziosa[1]. La Casa possiede un portico presso il quale si trova un cancello a graticcio che conduce nell'ampio giardino cintato. In esso cantano molti uccelli e le sedute sono costituite da sedili in pietra ricoperti di muschio. Nel giardino si trova il Pergolato degli Usignoli[2].
Sala Grande[]
All'interno della Casa, oltre ad un atrio, è presente una Sala Grande illuminata da tre grandi camini, due ai lati e uno sul fondo della stanza che rappresentano le uniche fonti di luce e vengono tenuti accesi anche in estate. Durante la cena, tuttavia, gli ospiti sono soliti portare candele di varia dimensione all'interno di candelieri in legno intagliato o di metallo lavorato sino a fargli assumere le fogge più strane; essi vengono posati casualmente sul lungo tavolo centrale e sui due laterali, a loro volta fiancheggiati da sedie e panche. La cena viene annunciata da un rintocco del gong Tombo (il Gong dei Bambini), suonato dal vecchio Ilfrin, il Guardiano del Gong, dalla Sala del Gioco Ritrovato, a cui seguono il calpestio e le risa dei bambini della Casa insieme all'arrivo di tutti gli altri ospiti, giovani e vegliardi, ma tutti accomunati da un'espressione lieta nel volto. Prima di consumare il cibo, tutti si alzano in piedi e intonano all'unisono un canto di ringraziamento. Dopo aver portato il cibo in tavola, sia gli ospiti che i servitori siedono e assistono alla sua benedizione da parte di Lindo, poi consumano la cena tutti insieme. A conclusione del pasto, i presenti bevono un calice di limpë, la bevanda dei Valar, che garantisce l'eterna giovinezza, lenisce la nostalgia di Aman e induce il canto[3].
Sala dei Ceppi (Tôn a Gwedrin)[]
Dopo cena, il gong suona tre volte: è il segnale affinché tutti coloro che lo desiderano si radunino nella Stanza dei Ceppi dove ogni sera viene narrata la storia dei Valar e degli Elfi. Ciascuno degli ospiti riprende la sua candela e formando una fila esce dalla Sala Grande attraverso grandi porte in legno di quercia poste sul lato privo di camino. Esse conducono in un breve e largo corridoio alle cui pareti sono appesi a mezza altezza degli arazzi che raffigurano vicende storiche e sopra di essi vi sono degli affreschi. Il corridoio conduce ad una porta oltre la quale si entrar nella Stanza dei Ceppi. È un ambiente dal soffitto basso al cui interno, in un grande focolare posto al centro, fiammeggia perennemente il magico Fuoco del Racconto, che aiuta i cantori a narrare storie e intonare poemi; gli angoli e le nicchie della sala sono però sempre in ombra. Il pavimento è cosparso di morbidi tappeti e cuscini e accanto al camino vi è un profondo seggio in legno dai braccioli e dalle gambe intagliate su cui siede il narratore. La Stanza dei Ceppi da l'impressione di essere un ambiente confortevole e della giusta dimensione a prescindere dal numero di persone che si trovano all'interno[4].
Camere da letto[]
Al termine della narrazione, entrano nella Sala dei Ceppi alcuni servitori recanti le "candele del sonno" e ciascuno degli ospiti ne prende una. Per raggiungere la camera da letto, Eriol ritorna nel corridoio degli arazzi ed accompagnato da Rúmil e da Ilfrin, sale una grande scala a chiocciola in legno di quercia raggiungendo il piano superiore. Qui si trova un corridoio illuminato da lanterne multicolori. Voltato l'angolo e scendendo per una scalinata si raggiunge la porta della camera da letto offerta ad Eriol. Si tratta di una stanza di piccole dimensioni, dal mobilio in legno scuro, con un bel letto provvisto di cuscini posto presso una finestra affacciata su un giardino con alberi e prati e da cui proviene una dolce fragranza. Le camere da letto della casa, unite alle speciali candele utilizzate dagli ospiti, sembrano favorire magicamente il sonno e indurre sogni pacifici pervasi da musica e paesaggi ameni[5].
Sala del Gioco Ritrovato[]
Non si conosce l'aspetto di questa sala sebbene sia certo che possedesse un camino vicino al quale erano stesi dei tappeti. È qui che Tinfang suonava ogni sera una singola volta il suo gong per richiamare i residenti della Casetta del Gioco Perduto a cena o per tre volte per radunare tutti nella Sala dei Ceppi per la narrazione di un racconto. Pare inoltre che fosse la sala da gioco preferita dai bambini della Casetta. È qui che Eriol narrò a Vëannë, Ausir e altri bambini la sua vita e il suo viaggio sino a Tol Eressëa e poi udì narrare dai primi due il Racconto di Tinúviel[6].
Storia[]
Eriol, dopo essere approdato sulle coste meridionali di Tol Eressëa e aver vagato per qualche giorno nell'isola trovando ospitalità in piccoli villaggi, segue uno stormo di corvi che si appollaiano sulla chioma degli olmi che circondano la città di Kortirion. Giunto in cima al colle su cui sorge la città, il suo sguardo è attirato da un sentiero serpeggiante che scende sul lato occidentale del rilievo e che conduce ad un piccolo edificio dall'aspetto accogliente, la Casetta del Gioco Perduto. Desideroso di stare in compagnia, bussa alla porta che gli viene subito aperta da Rúmil. Chiede allora di quale luogo si tratti e di essere accolto per la notte, ottenendo risposta alle sue domande. Dopo aver oltrepassato la soglia, si rimpicciolisce magicamente e viene calorosamente accolto da Lindo e Vairë, che lo fanno accomodare per la cena[7].
Vairë narra ad Eriol di come in Valinor, ai tempi di Ingwë, vi fosse un bel giardino vicino al mare, non lontano da Kôr (Tirion) dove risplendeva sempre una luce simile a quella di una sera estiva, data la distanza da Lindelos (Laurelin). Era in quell'ora che sovente un bambino, figlio dei primi Uomini, poteva arrivare nel Reame Beato attraverso Olórë Mallë, il Sentiero dei Sogni che si collegava in modi strani con le dimore umane. Un grande cancello dorato a graticcio si apriva su tale sentiero e conduceva nei Giardini di Lórien in mezzo ai quali vi era una casetta bianca che splendeva come perla ed era coperta da un tetto di paglia d'oro. Su di un lato di tale dimora vi erano gigli bianchi, sull'altra un albero di tasso. Era chiamata la Casetta dei Bambini o la Casetta del Gioco del Sonno dove essi potevano giocare liberamente sotto la discreta sorveglianza degli Elfi. Questi però non permettevano ai bambini di uscire dal Giardino poiché se avessero veduto lo splendore di Tirion, non avrebbero più voluto tornare indietro e ciò avrebbe addolorato i genitori. Alcuni dei bambini però si avventuravano sino alle spiagge di Eldamar dove udivano lontana la musica dei Solosimpi, così tornati alla Casetta, la scalavano per mirare il mare e sperare di intravedere la lontana Tol Eressëa. Altri udirono il canto dei Vanyar e alcuni videro persino Kôr. Costoro, una volta tornati nel mondo degli Uomini e cresciuti, rimembrarono ciò che avevano visto e divennero spesso poeti e cantori. Quando gli Elfi lasciarono Kôr, tuttavia, il Sentiero dei Sogni fu bloccato, i bambini non vennero più e da allora gli Uomini iniziarono a disinteressarsi degli Eldar e dei Valar sino alla venuta di Eärendil. Certi bambini restarono bloccati nel Reame Beato, allora Meril-i-Turinqi affidò a Lindo il compito di occuparsene. Fu così che egli e sua moglie Vairë costruirono con la magia la Casetta del Gioco Perduto al fine di ospitarli. Durante la notte Lindo e Vairë possono inviare nel mondo i bambini loro ospiti al fine di consolare altri bambini che sono soli o tristi; non tutti però ritornano nella Casetta il giorno successivo poiché alcuni vengono attirati dalle bellezze del mondo. Coloro che ritornano riferiscono ciò che accade nel mondo esterno[8].
Lo stesso Eriol riferisce a Vairë che nella sua famiglia si tramanda la storia che uno dei suoi avi da bambino vide una bella casa circondata da splendidi giardini ma che non riusciva a ricordare come e dove li avesse visti; da allora tutti i membri della sua famiglia sono inquieti per il desiderio di esplorare nuovi luoghi. Vairë allora conferma ad Eriol della possibilità che il suo antenato fosse uno dei bambini che avevano mirato la Baia di Eldamar[9].
Note[]
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 2-3
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Music of the Ainur, pp. 42-44
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 3-6
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 6-7
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Music of the Ainur, pp. 41-42
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. II: The Book of Lost Tales Part Two, The Tale of Tinúviel, pp. 2-6
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 1-3
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 7-10
- ↑ The History of Middle Earth, Vol. I: The Book of Lost Tales Part One, The Cottage of Lost Play, pp. 9-10