- "Nello stesso luogo era schierata anche la truppa di Maeglin, i cui soldati portavano armature nere e non possedevano né simbolo né emblema, ma indossavano tondi copricapi d'acciaio coperti di pelle di talpa e combattevano con asce a due lame simili a zappe. Là Maeglin principe di Gondobar aveva raccolto intorno a sé numerosi guerrieri dall'espressione fosca e con lo sguardo minaccioso, e un luccichio ros- sastro brillava sui loro volti e avvampava sulle superfici lucide degli equipaggiamenti."
- —Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".
La Casata della Talpa era una delle Dodici Casate di Gondolin in cui era divisa la popolazione dei Gondolindrim. Fondata da Maeglin, figlio di Aredhel e dunque nipote di Turgon, era nota perché i suoi membri erano tra i più abili fabbri e minatori della città.
Fu distrutta durante la Caduta di Gondolin dalle truppe della Casata dell'Ala Bianca guidate da Tuor a causa del loro tradimento.
Stemma[]
La Casata non aveva emblemi particolari: i suoi scudi e armature erano completamente neri, simbolo di oscurità, e non portavano alcuna decorazione a parte delle pelli di talpa a ricoprire i loro elmi. Questa similitudine con le insegne di Morgoth, anch'egli aveva il nero come suo colore, avrebbe potuto fare presagire le disgrazie che ne sarebbero venute.
Probabilmente Maeglin scelse questo colore in virtù del fatto che, come il padre Eöl, vestiva sempre di nero e amava i luoghi bui.
Storia[]
Origini[]
La Casata della Talpa fu una delle casate di più recente formazione della storia di Gondolin: infatti, quando Maeglin giunse in città, egli fu accolto immediatamente nella famiglia di Turgon e il Re concesse al nipote il privilegio di fondare una propria casata.
Siccome era un abile fabbro, arte trasmessagli dal padre Eöl e dai Nani, raccolse attorno a sé i migliori fabbri della città e i migliori minatori che istruì nelle arti della metallurgia e delle introspezioni minerarie, contribuendo non di poco al miglioramento delle arti dei Gondolindrim le cui armi divennero le più forti e resistenti tra tutte quelle forgiate dagli Elfi.
La Caduta di Gondolin[]
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Per approfondire, vedi la voce Caduta di Gondolin. |

Maeglin contro Tuor.
Dopo che Maeglin fu liberato da Morgoth e rimandato a Gondolin a preparare il terreno per l'attacco, egli non mise a parte nessuno della sua prigionia salvo i membri della sua casata che tuttavia giurarono di obbedirgli e seguirlo fino in fondo. Per questo motivo, a seguito della Caduta di Gondolin, i membri della Casata della Talpa vennero da allora in poi considerati dagli Elfi traditori e spergiuri, simbolo del massimo tradimento.
Quando le truppe di Morgoth attaccarono la città, le truppe di Maeglin non presero posto sulle mura, ma guidate da esso si diressero alla casa di Tuor, con l'intento di rapire Idril e uccidere Eärendil. Tuttavia Tuor, che aveva dei sospetti, si diresse con i guerrieri della Casata dell'Ala Bianca ed intercettò quelli della Talpa che uscivano dalle sue case e allora, gridando al tradimento, si avventò su di loro assieme ai suoi uomini massacrandoli tutti. Egli stesso affrontò in un duro duello Maeglin e lo uccise gettandolo dalle mura.