- "Dietro di loro procedeva la schiera dell'Arpa, un battaglione di guerrieri intrepidi; ma Salgant, il loro capo, era un codardo che adulava Maeglin. Essi erano adorni di nastri d'argento e d'oro, e nel loro stemma un'arpa argentea brillava in campo nero. Quella di Salgant, però, era dorata; fra tutti i figli dei Gondolindrim lui solo veniva alla guerra cavalcando, ed era greve e tozzo."
- —Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".
La Casata dell'Arpa fu una delle Dodici Casate di Gondolin in cui erano divisi i Noldor del popolo dei Gondolindrim. Questa casata era guidata dall'elfo Salgant anche se durante la Caduta di Gondolin si dimostrò inadeguato al comando, diventando complice di Maeglin nella caduta della città.
Stemma[]
I membri di questa casata indossavano nappe d'argento e d'oro, e sui loro scudi era collocata un'arpa argentata su campo nero. Sullo stemma del capo della casata, Salgant, adulatore di Maeglin, e dei i suoi solo l'arpa era dorata.
È rilevante che lo stemma condivida il nero della Casata della Talpa, forse per la diretta influenza di Maeglin su Salgant.
Storia[]
Non si sa quando la Casata dell'Arpa fu fondata; probabilmente accadde all'inizio della storia della città intorno al 116 PE. Coloro che facevano parte di essa erano tra i più rinomati artisti del popolo dei Gondolindrim e a capo di essa vi era Salgant uno dei Signori degli Elfi. Questi a differenza degli altri del suo popolo era grassoccio e tarchiato, ma compensava la sua scarsa prestanza fisica con un'insuperabile abilità nel canto e nella poesia, tanto che venne per lungo tempo annoverato tra i maggiori artisti elfici del Beleriand.
Quando Maeglin giunse a Gondolin e fondò la propria Casata della Talpa, Salgant rimase affascinato dal magnetismo del giovane principe e ne divenne un adulatore, tanto da aggiungere il colore nero allo stemma della propria casata.
Durante la Caduta di Gondolin i guerrieri di questa casata ricevettero dal Re l'incarico di proteggere il mercato inferiore dall'assalto di Morgoth ma Salgant, vigliaccamente, rifiutò di eseguire l'ordine e ordinò che i suoi guerrieri si disponessero a difesa dei suoi quartieri. Tuttavia i soldati si ribellarono e si posizionarono spontaneamente nelle posizioni loro assegnate lasciando Salgant da solo nel suo letto. Furono quasi tutti uccisi nella battaglia che seguì e solo pochissimi riuscirono ad abbandonare la città assieme a Tuor.