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"Quelli dell'Arco Celeste, essendo una stirpe di smisurata ricchezza, vestivano in un tripudio di colori e le loro armi erano intarsiate di gemme, che risplendevano ora alla luce nel cielo. Ogni scudo del battaglione era azzurro come la volta celeste e per borchia aveva un gioiello di sette pietre preziose, rubini, ametiste, zaffiri e smeraldi, e poi crisoprasio, topazio e ambra, mentre sull'elmo era in- castonato un opale di dimensioni enormi. Il loro capitano era Egalmoth, che indossava un mantello blu sul quale le stelle erano ricamate col cristallo e che portava una spada ricurva - nessun altro dei Noldor usava simili lame - ma preferiva affidarsi all'arco, con cui colpiva più lontano di chiunque nella schiera."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

La Casata dell'Arco Celeste fu una delle nobili Dodici Casate di Gondolin durante la Prima Era. Estremamente ricchi, i membri di questa casata erano governati da Egalmoth ed erano assieme ai guerrieri della Casata della Rondine tra i migliori arcieri del popolo dei Gondolidhrim, oltre ad essere ottimi spadaccini.

Stemma ed emblemi della Casata[]

La Casata dell'Arco Celeste aveva per emblema un arcobaleno in campo azzurro cielo che veniva riportato sugli scudi attraverso sette pietre preziose: rubini, ametiste, zaffiri, smeraldi, topazi, ambra e crisoprasio.

Sui loro elmi portavano un opale e le loro armi erano ricoperte di gioielli che li infiammavano alla luce del sole. Vestivano inoltre con vesti di vari colori, tanti quanti erano i colori dell'arcobaleno.

Storia[]

La Casata dell'Arco Celeste era forse un delle più antiche casate della città, oltre ad essere indubbiamente la più ricca. Era comandata da Egalmoth e radunava tra i suoi membri alcuni tra i più abili arcieri e spadaccini di Gondolin.

Durante la Caduta essi combatterono con coraggio tenendo il lato settentrionale delle mura assieme ai guerrieri della Casata della Rondine, ma alla fine furono respinti e costretti a ritirarsi.

Assieme a Tuor alcuni suoi membri e il loro signore riuscirono a fuggire alla distruzione di Gondolin e si ritirarono presso le Bocche del Sirion. Molti caddero durante il Terzo Fratricidio, ma altri riuscirono a sopravvivere alla Guerra d'Ira.